• Non ci sono risultati.

Analisi dei dat

In diversi vigneti della Vallagarina

5-mar 10-mar 15-mar 20-mar 25-mar 30-mar 4-apr 9-apr 14-apr 19-apr 1995 1996 1997 1998 1999 2000 200 1 20 0 2 20 0 3 2004 2005 2006 200 7 20 0 8 2009 2010 2011 2012 13 20 2014 2015 2016 2017 25-mar 30-mar 4-apr 9-apr 14-apr 19-apr 24-apr 29-apr 4-mag 9-mag 1995 1996 1997 1998 1999 2000 200 1 20 0 2 20 0 3 2004 2005 2006 20 0 7 20 0 8 2009 2010 2011 2012 13 20 2014 2015 2016 2017 10 11 12 13 14 15 16 17 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Te m p er at u ra ( °C ) Figura 1

Date di schiusura gemme (stadio 03 scala BBCH)

Figura 2

Date della fase di 2/3 foglie formate (stadio 13 scala BBCH)

Figura 3

Temperatura media (C°) del mese di aprile (1995-2017) stazione di Rovereto Tabella 1

Stadi vegetativi osservati nelle annate 1995-2017 in 4 vigneti della Vallagarina

Fase Stadio scala BBCH

Schiusura gemme stadio 03

2-3 foglie formate stadio 13

Piena fioritura (50% fiori aperti) stadio 65

13-lug 18-lug 23-lug 28-lug 2-ago 7-ago 12-ago 1995 1996 1997 1998 1999 2000 200 1 20 0 2 20 0 3 2004 2005 2006 20 0 7 20 0 8 2009 2010 20 11 20 12 20 13 20 14 20 15 20 16 20 17

(zona geografica attorno a Rovere- to), sulle varietà più rappresentative dell’assortimento varietale della zona, quali Pinot grigio, Chardonnay, Mar- zemino e Merlot, dal 1995 sono stati raccolti i dati delle fasi fenologiche della vite, come media di quattro vi- gneti (per ogni singola varietà) e per gli stadi vegetativi che si reputano più importanti e indicativi (Tabella 1). Per tutte le cultivar prese in esame, si osserva nelle ultime annate un deciso anticipo della ripresa vegetativa della vite (Fig. 1), ancora più evidente se si considera il dato relativo agli anni ‘90 in confronto con il periodo dal 2000 al 2017. Il risveglio vegetativo si veri- fica con un anticipo di quasi 13 gior-

ni, che risulta evidente analizzando il dato relativo alla fase di 2-3 foglie formate (Fig. 2) quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di circa 10 cm. Le cause di questo com- portamento sono probabilmente da ricercare negli evidenti cambiamenti ambientali. Nelle ultime annate gli inverni fanno registrare temperature miti sopra la media e con scarsità di precipitazioni, anche nevose, deter- minando nella pianta una riduzione del periodo di stasi vegetativa ed un evidente anticipo nella sua ripartenza in tutte le varietà e principalmente su Pinot grigio. Inoltre il cambiamento degli ultimi anni appare più marcato nel mese di aprile con notevole rialzo

Figura 4

Date della fase di piena fioritura (stadio 65 scala BBCH)

Figura 5

Date della fase di inizio invaiatura (stadio 81 scala BBCH)

Figura 6

Numero di giorni da inizio invaiatura al raggiungimento di 18° Brix 4-mag 9-mag 14-mag 19-mag 24-mag 29-mag 3-giu 8-giu 13-giu 18-giu 1995 1996 1997 1998 1999 2000 200 1 20 0 2 20 0 3 2004 2005 2006 200 7 20 0 8 2009 2010 20 11 20 12 20 13 20 14 20 15 20 16 20 17 36 33 34 35 39 24 43 48 40 30 26 35 29 33 30 31 29 30 39 51 39 32 27 34 0 10 20 30 40 50 60 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Media Pinot grigio Chardonnay

termico e temperature miti, superiori alla media. In figura 3 si evidenzia in- fatti l’innalzamento della temperatura media del mese di aprile di circa due gradi nell’ultimo ventennio. Sul piano pratico, l’evidente anticipo dell’attivi- tà vegetativa degli ultimi anni espone la pianta a maggiori rischi di gelate primaverili, come accaduto il 21 apri- le 2017. Già in quest’epoca i germo- gli della vite avevano raggiunto una lunghezza di 4-5 foglie formate e il notevole abbassamento termico ha comportato gravi danni in diverse zone. Inoltre, questa tendenza all’an- ticipo vegetativo porta la vite a essere precocemente sensibile alle infezioni di peronospora e di conseguenza la difesa fitosanitaria nei nostri territori viticoli inizia mediamente verso l’ulti- ma settimana di aprile, in netto anti- cipo di anche due settimane rispetto ai decenni scorsi.

Il monitoraggio fenologico della vite prosegue con la fase fondamentale della fioritura. I dati raccolti (Fig. 4) non mostrano una significativa diffe- renza tra le annate, anche se appare evidente, raggruppando il dato per decenni, una tendenza all’anticipo in linea con quanto osservato per le fasi di risveglio vegetativo. Per le cul- tivar osservate, la fioritura ha luogo nella prima decade di giugno. L’an- damento climatico sembra incidere maggiormente sulla durata di que- sta fase, piuttosto che sul suo inizio. In condizioni climatiche favorevoli essa può svilupparsi in una settima- na; al contrario, con clima fresco e alta umidità, può protrarsi sino a 12 giorni. Ragionevolmente si può af- fermare che, se questa delicata fase si sviluppa in tempi brevi e quindi in condizioni favorevoli, la produttività della pianta ne beneficia. Sempre in relazione all’andamento climatico di questo periodo è possibile prevedere quando la fioritura avrà inizio. Lo stadio di inizio invaiatura (Fig. 5) coincide con l’importante fase di ac- cumulo degli zuccheri negli acini. È di facile individuazione soprattutto per le cultivar a bacca rossa dove oltre al viraggio del colore degli aci- ni se ne osserva anche un cambio

di consistenza, mentre per quelle a bacca bianca la discriminante è solo quest’ultima. In media tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto si assiste all’inizio dell’invaiatura. Negli anni di osservazione e per le cultivar prese in esame, si notano delle diffe- renze: le stagioni 2003, 2007 e 2017 sono risultate risultano le più precoci. Sulla comparsa dei primi acini invaia- ti e per le fasi successive, rivestono un ruolo importante le condizioni ambientali estive in rapporto alle ca- ratteristiche intrinseche del vitigno. Soprattutto temperature dell’aria superiori a 35°C per lunghi periodi, in assenza di sbalzi termici notturni e in situazioni di stress idrico, posso- no influenzare negativamente questa fase, sia per il profilo qualitativo che quantitativo. Anche la fase di inizio in- vaiatura è stata oggetto di osservazio- ni e misure con l’obiettivo di stimare il verificarsi di stadi successivi, quali la completa maturazione delle uve e la loro raccolta, come per le cultivar Chardonnay e Pinot grigio (Fig. 6). Fra i primi segnali di invaiatura e il rag- giungimento di gradazioni zuccherine prossime ai 18 gradi Brix trascorrono in media 35 giorni per Pinot grigio e 34 per Chardonnay. Nel 2014 tale pe- riodo si è allungato a 50 giorni men- tre nel 2012 e nel 2017 si è ridotto a circa 26 giorni.

In conclusione, il monitoraggio feno- logico della vite periodico e costan- te negli anni e nella stessa stazione, rappresenta un’importante fonte di informazioni per il viticoltore e il consulente. I dati raccolti confrontati tra loro e opportunamente inseriti in rete, forniscono utili indicazioni anche per valutare i mutamenti che le spe- cie vegetali (vite in questo caso) su- biscono in relazione ai cambiamenti climatici. Da queste osservazioni si nota come le prime fasi fenologiche sono molto influenzate da rapidi in- nalzamenti termici, mentre in fasi più protratte, come fioritura ed invaiatu- ra, l’andamento climatico generale pesa di più e quindi anticipi vegeta- tivi iniziali si riducono o si azzerano nel corso della stagione fino alla ven- demmia.

Downy mildew: evolution of the disease in the last few

Documenti correlati