• Non ci sono risultati.

della malattia negli ultimi decenni in Trentino

Nel corso degli ultimi decenni abbia- mo assistito in vigneto ad un cambia- mento epocale. È evidente l’anticipo

FRANCESCO FELLIN ROBERTA CAINELLI

di germogliamento della vite e il con- seguente anticipo della vendemmia. Nei primi anni Ottanta era normale

Foto 1

iniziare la raccolta delle uve bianche dopo la metà di settembre e le uve rosse ad inizio ottobre. Oggi si evi- denzia un anticipo medio di 15 giorni, con situazioni di vendemmia attorno a metà agosto per le basi spumante. Inoltre, spesso si assiste ad inverni senza neve e terreni quasi mai ghiac- ciati, con conseguente ripresa vege- tativa anticipata. Il mutamento del clima ha portato ad un diverso com- portamento delle patologie tra cui la peronospora; infatti la comparsa del- le prime macchie di infezione prima- ria nei nostri ambienti si è spostata ai

primi di maggio; negli anni ottanta si ritrovavano a fine maggio - inizio giu- gno (Fig. 1). L’inoculo risulta superiore e più pronto biologicamente, tanto da dare origine a infezioni primarie diffu- se e importanti, con attacco elevato dei grappolini appena visibili sul tral- cio, aspetto inusuale degli anni ‘80 dove le macchie di primarie erano tardive e di scarsa entità.

Nelle scorse annate i testimoni non trattati presenti in Trentino hanno dimostrato che le infezioni di pero- nospora, tranne qualche raro caso, sono sempre state molto virulente 0 20 40 60 80 100 %

Frequenza Grado di attacco

20 17 20 16 20 15 20 14 20 13 20 12 20 11 20 10 2009 20 0 8 20 0 7 2006 2005 2004 20 0 3 20 0 2 20 0 1 2000 Figura 2

Incidenza della peronospora su grappolo alla raccolta (testimoni non trattati)

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 19 93 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 200 1 20 0 2 20 0 3 2004 2005 2006 20 0 7 20 0 8 2009 20 10 20 11 20 12 20 13 20 14 20 15 20 16 20 17 % Figura 3

Andamento della frequenza della peronospora in fondovalle su Chardonnay (testimone non trattato) Figura 1

Infezioni primarie di peronospora in Trentino negli anni 2000-2017

danneggiando la produzione in mi- sura elevata (Fig. 2).

Negli anni ottanta la strategia di di- fesa fitosanitaria si basava su inter- venti mirati alle eventuali infezioni secondarie, di solito nel mese di giu- gno, dando minore importanza alle infezioni primarie. Nel quinquennio 1990-1994 un gruppo di viticoltori, supportati dai tecnici, ha introdotto la “difesa tempestiva” alla peronospora, che prevedeva l’attesa delle infezioni primarie, la sporulazione delle mac- chie sulle foglie e quindi l’esecuzione dell’intervento prima dell’infezione secondaria o, in alternativa, l’utilizzo di prodotti curativi, quali il cimoxanil, entro le 48 ore dall’inizio della piog- gia. Ciò aveva permesso di eseguire solamente 3-4 trattamenti antipe-

ronosporici per stagione con ottimi risultati, ma non ripetibili negli anni seguenti per la diminuzione dell’effi- cacia del prodotto. Dal 1994 in poi lo sviluppo della peronospora ha dimo- strato tutta la sua aggressività, evi- denziando l’insufficiente efficacia dei trattamenti curativi dopo le piogge. Nel grafico di figura 3 è riportato l’an- damento della peronospora di un testimone non trattato in fondovalle trentino sulla varietà Chardonnay. Il 2002 è stata un’annata particolar- mente pericolosa, caratterizzata da gravi infezioni con grado di attacco sui grappoli dei testimoni non trat- tati che ha raggiunto nella terza de- cade di giugno il 100%. La piovosità dei mesi di maggio, giugno e luglio è stata elevata fino a raggiungere

Foto 2

nella zona di San Michele all’Adige i 500 mm di pioggia e 695 ore di ba- gnatura. La difesa si è rivelata buona alternando prodotti specifici in misce- la con partner di contatto a diverso meccanismo di azione e i danni alla vendemmia sono stati limitati. Altra annata critica è stata il 2008 dove si sono verificate condizioni particolarmente favorevoli alla pe- ronospora. La primavera piovosa e le temperature miti hanno innescato le infezioni che poi si sono rivelate molto aggressive. La difesa è risulta- ta difficile e non sempre completa- mente efficace. La preparazione del- le infezioni è avvenuta con le piogge di aprile, mese determinante per la maturazione delle oospore di pero- nospora e la loro successiva germi- nazione. Infatti le infezioni primarie si sono attuate con le piogge di inizio maggio. Nel proseguo della stagione estiva le infezioni si sono susseguite frequenti e pericolose fino all’inva- iatura, facendo del 2008 una delle annate da ricordare come gravità di attacco di peronospora.

Il 2012 ha visto un forte attacco di primaria ai grappolini, avvenuto con le piogge di fine aprile-inizio maggio, dopo un periodo di preparazione piovoso e caldo, con una vegetazione di circa 5-10 centimetri e i grappoli- ni appena visibili. Anche nell’annata 2000 si era verificata una primaria sui grappoli in zone precoci e calde con le piogge dei primi di maggio, ma successivamente la stagione non fa- vorevole alla malattia aveva ridotto le infezioni secondarie.

Nel 2014 le piogge hanno havuto un ruolo importante in quanto sono ca- duti complessivamente 1.600 mm di pioggia. Le condizioni di temperatura piuttosto basse hanno però limitato i danni da peronospora. È sintomatico che in maggio siano caduti circa 100 millimetri di pioggia senza dare se- guito ad infezioni gravi, dimostrando che per avere forti attacchi di perono- spora non bastano piovosità elevate ma occorrono anche temperature sufficientemente miti. In questa an- nata il testimone non trattato mostra comunque un attacco pressochè del

100%, con i grappoli compromessi dal fungo. Nonostante ciò la difesa nel 2014 è risultata efficace e la pro- duzione trentina è stata buona con maggiore qualità delle uve bianche precoci rispetto alle rosse tardive. I fungicidi hanno dato buoni risultati e i prodotti di contatto sono risultati i migliori.

Ulteriore annata problematica è stata il 2016, con attacchi di peronospora alla vegetazione e ai grappoli già da inizio stagione. La piovosità del mese di aprile, anche se bassa, è risultata sufficiente a far maturare le oospore di peronospora, che fra l’11 e 12 di maggio hanno dato luogo a primarie importanti, visibili alla fine di maggio, periodo che è coinciso con 3 notti di sporulazioni elevate.

Nel mese di giugno le frequenti piog- ge hanno determinato numerose forti infezioni secondarie che hanno mes- so a dura prova i fungicidi antipero- nosporici. Ne è un esempio la difficol- tà di difesa con soli prodotti specifici a turni più lunghi rispetto ai fungicidi di contatto con intervalli tra un trat- tamento e il successivo più stretti che hanno dimostrato efficacia maggiore. Ciò che si è potuto appurare dall’an- damento delle infezioni di perono- spora degli ultimi decenni in Trentino è certamente il diverso comporta- mento del fungo che, anche in anna- te con piovosità normale, si è dimo- strato aggressivo già nelle infezioni primarie.

Si è assistito ad un progressivo antici- po degli attacchi di peronospora nei primi giorni di maggio se non addi- rittura a fine aprile. Questo ha reso più impegnativa la difesa fitosanitaria nelle ultime annate, considerando an- che per la tempestività che richiede l’impiego del rame e il calo di efficacia di alcuni fungicidi specifici o sistemici. I prossimi anni vedranno i viticoltori trentini impegnati ad ottenere i mas- simi risultati dai pochi fungicidi rima- sti per la difesa dalla peronospora, che dovranno essere attentamente utilizzati rispettando tempi e moda- lità di intervento, nonché alternando frequentemente i diversi meccanismi d’azione.

Grapevine Pinot gris Virus, il punto

Documenti correlati