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Stato civile (gruppo di controllo)

4.3 Analisi dei dat

Le analisi dei dati sono state eseguite con un programma di analisi statistica, SPSS (Statistical Package for Social Sciences, versione 21). Per testare le ipotesi sopra citate, sono stati inizialmente confrontati i due gruppi relativamente ai punteggi ottenuti nel pre-test, attraverso il test non parametrico di Mann Whitney, il quale permette di testare l’ipotesi nulla che i due gruppi di pazienti provengano da popolazioni con la stessa mediana. Lo stesso test è stato applicato alla fine del trattamento, con l’intento di valutare le eventuali differenze tra i due gruppi indipendenti. Per questo test il livello di significatività è fissato ad α=0.05.

Per valutare l’efficacia del trattamento, è stato applicato il test non parametrico di Wilcoxon, dato il numero esiguo del campione, il quale permette di testare l’ipotesi sulle differenze delle mediane di due campioni dipendenti. Il livello di significatività è fissato ad α=0.05.

4.4 Risultati

Dal test di Mann Whitney sui punteggi ottenuti nel pre-test è emerso che i due gruppi non presentano differenze statisticamente significative (p=ns), ad indicare un’omogeneità dei sintomi nei due campioni, i quali sono risultati confrontabili.

Un primo sguardo ai risultati ci permette di compiere delle osservazioni riguardo all’andamento degli stessi.

-Al test di Francis è stato raggiunto, nel gruppo sperimentale, un punteggio medio di 267,3 (DS:73,12) in quello di controllo è di 280,9 (DS:73,15). Su 22 pazienti totali, tutti superano il cut-off di 75. Nel gruppo sperimentale solo 1 paziente presenta una SII lieve, 6 pazienti con SII moderata ed i restanti 4 con SII grave; nel gruppo di controllo 1 lieve, 4 moderati e 6 gravi. Nel post-trattamento nel gruppo sperimentale la media al test risulta essere 179,4 (DS: 69,29), mentre nel gruppo di controllo 277,72 (DS: 70,04); nel primo gruppo i pazienti con SII definibile lieve diventano 6, quelli con SII moderata 4 e soltanto uno mantiene una sintomatologia grave. Nel gruppo di controllo le proporzioni rimangono pressoché invariate: 1 con SII lieve, 4 con SII moderata e 6 con SII grave. -Al test STAI-Y STATE è stato complessivamente raggiunto un punteggio medio di 55,54 (DS:11,05) nel gruppo sperimentale, di 55,09 (DS: 9,61) nel gruppo di controllo prima del trattamento. In questo caso, fissando a 44 il cut-off 9 pazienti su 11 lo superano, nel gruppo di controllo 10 su 11. Dopo il trattamento nel gruppo sperimentale il punteggio medio è di 42,09 (DS: 7,98) e i pazienti che superano il cut-off sono 4; in quello di controllo la media risulta essere di 54,54 (DS: 8,9) e i pazienti che superano il cut-off rimangono 10.

-Al questionario STAI-Y TRAIT il punteggio medio del gruppo sperimentale è risultato essere 54,72 (DS: 10,37), nel gruppo di controllo 51,63 (DS: 11,78), nel post-trattamento i punteggi rimangono generalmente invariati con una media nel primo gruppo di 50,63 (DS: 9,53) e nel secondo

di 50,18 (DS: 12,57). Considerando il cut-off di 44 nel gruppo sperimentale al pre-test 10 pazienti lo superano, nel gruppo di controllo 7; al post-test nel gruppo sperimentale 9 pazienti superano il cut-off, in quello di controllo 7.

-Al questionario SF-36, la media di tutto il campione di soggetti è risultata: 82,72 nel gruppo sperimentale, 85,11 nel gruppo di controllo alla scala dell’attività fisica, 45,75 nel gruppo sperimentale, 47,72 in quello di controllo alla scala delle limitazioni di ruolo dovute alla salute fisica; 42,45 nel gruppo sperimentale e 43 in quello di controllo nelle limitazioni di ruolo dovute allo stato emotivo; 37,63 nel gruppo sperimentale e 39,81 nel gruppo di controllo alla scala della vitalità; 47,27 nel gruppo sperimentalo e 51,63 nel gruppo di controllo alla scala della salute mentale; 37,45 nel gruppo sperimentale e 44,71 nel gruppo di controllo a quella delle attività sociali, 50 nel primo gruppo e 55 nel secondo al dolore percepito ed infine 50,9 e 48,18 nella percezione dello stato di salute generale. Al post-test i punteggi rimangono pressoché invariati, con un incremento di quasi tutte le scale nel gruppo sperimentale, in particolare nella scala del dolore percepito con un punteggio medio di 74, 36 (DS:22,28).

-Nel questionario PSQI, per il quali sono stati considerati i 19 item misti, escludendo quelli per il compagno di stanza, nel gruppo sperimentale il punteggio medio è di 8,63 (DS: 3,47) e 10 su 11 superano il cut-off di 5; in quello di controllo il punteggio medio risulta di 8,36 (DS: 4,2) e 8 su 11 superano il cut-off di 5. Nel post-trattamento nel gruppo sperimentale la media dei punteggi scende a 3,90 (DS: 1,3) e sono soltanto in 4 a superare il cut-off di 5; mentre in quello di controllo la media rimane invariata a 8,63 (DS: 4) ed i pazienti che superano il cut-off sono 9.

-Nel test ISI, la media dei punteggi nel gruppo sperimentale al pre-test risulta essere 10,81 (DS: 5,23), nel gruppo di controllo 10,9 (DS: 6,6), al post-test nel primo gruppo 6,9 (DS: 3,56), in quello di controllo rimane invariata a 10,16 (DS: 6,29).

Il confronto delle medie e delle deviazioni standard ci permette di osservare un miglioramento dei sintomi generali nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, in linea con le ipotesi precedentemente formulate. Attraverso l’analisi statistica non parametrica di Wilcoxon è stato possibile individuare per quali variabili il training autogeno è stato efficace. Di seguito sono sintetizzati i punteggi dei due gruppi prima e dopo il trattamento per i test di Francis, STAI-Y state e trait, le sottoscale del SF-36, PSQI e ISI; sono inoltre indicati i valori di p, calcolati con il test di Wilcoxon sia per il gruppo sperimentale che per quello di controllo.

PRE POST p-value PRE POST p-value

FRANCIS 267.3 ± 73.12 179.4 ± 69.29 .010* 280.9 ± 73.15 277.72 ± 70.0 .717 STAI-Ys 55.54 ± 11.05 42.09 ± 7.98 .003** 55.09 ± 9.61 54.54 ± 8.9 .216 STAI-Yt 54.72 ± 10.37 50.63 ± 9.53 .013* 51.63 ± 11.78 50.18 ± 12.57 .078 SF-36 PF 82.72 ± 29.1 82.72 ± 31.65 .916 85.11 ± 15.71 89.09 ± 16.09 .680 RP 45.75 ± 36.7 72.72 ± 37.83 .026* 47.72 ± 34.37 46.18 ± 33.41 .414 RE 42.45 ± 39.77 61 ± 36.07 .042* 43 ± 34.5 44.36 ± 30.29 1.000 VT 37.63 ± 13.21 57.27 ± 20.53 .004** 39.81 ± 19.63 42.36 ± 18.42 .581 MH 47.27 ± 12.87 53.81 ± 17.19 .078 51.63 ± 11.92 53.09 ± 11.74 .102 SF 37.45 ± 20.98 51 ± 28.91 .042* 44.71 ± 13.41 58.27 ± 20.19 .109 BP 50 ± 15.93 74.36 ± 22.28 .005** 55 ± 17.51 57.09 ± 12.96 .655 GH 50.9 ± 15.33 63.72 ± 18.67 .017* 48.18 ± 21.36 47.27 ± 20.04 .589 PSQI 8.63 ± 3.47 3.90 ± 1.3 .003** 8.36 ± 4.2 8.63 ± 4 .180 ISI 10.81 ± 5.23 6.9 ± 3.56 .011* 10.9 ± 6.6 10.16 ± 6.29 1.000

GRUPPO SPERIMENTALE GRUPPO DI CONTROLLO

*p<.05 ; ** p<.001

Tabella 2. Punteggi ai test (media ± deviazione standard) nei due gruppi e p-values del test di Wilcoxon

Come si può notare dai valori riportati in tabella, i punteggi nel gruppo sperimentale sono in linea generale diminuiti nei test di Francis, STAI-Y di stato e di tratto e nei test sul sonno, quindi PSQI ed ISI, sono anche incrementati nelle sottoscale dell’SF-36, ad indicare un’aumentata percezione del benessere generale. Inoltre, attraverso il test di Wilcoxon effettuato sul gruppo di controllo, è possibile osservare una stabilità nei punteggi, non essendoci differenze significative tra il pre-test ed il post- test (p=ns). In base a questa preliminare osservazione, è possibile concludere che i miglioramenti visibili nel gruppo sperimentale sono effettivamente dovuti al trattamento.

Dal test non parametrico di Wilcoxon effettuato sul gruppo sperimentale, si può constatare un’efficacia del trattamento per quanto riguarda i sintomi intestinali, data la differenza significativa (p=.01) dal pre-test al post-test nel gruppo sperimentale; differenza non presente nel gruppo di controllo. Si evidenzia, inoltre una differenza significativa al test Mann Whitney tra il gruppo sperimentale e di controllo (z=-2.662, p=.008), ad avvalorare il dato che il trattamento ha avuto effetto sui sintomi intestinali.

0 50 100 150 200 250 300

gruppo sperimentale gruppo di controllo

Francis pre Francis post

Per quanto riguarda il test sull’ansia si nota una diminuzione dei punteggi sia per l’ansia di stato che per quella di tratto, quindi il trattamento risulta efficace per l’ansia di stato (p=.003) e in misura minore ma sempre significativa per quella di tratto (p=.013). Tali risultati non vengono confermati eseguendo il test di Mann Whitney tra il gruppo sperimentale e quello di controllo, infatti vi è una differenza significativa al post trattamento tra i due gruppi, per quanto concerne l’ansia di stato (z=- 2.734, p=.006) , ma non per l’ansia di tratto (z=-.033, p=.974), questo perché anche nel gruppo sperimentale si nota una diminuzione, anche se non significativa (p=.078) dei punteggi.

Di seguito è riportato il grafico che mostra i punteggi dei due gruppi alle due scale per l’ansia.

Al questionario SF-36 sono stati valutati i punteggi di ogni scala singolarmente, per questo test un incremento del punteggio corrisponde

0 10 20 30 40 50 60

gruppo sperimentale gruppo di controllo

ansia di stato pre ansia di stato post ansia di tratto pre ansia di tratto post

ad un miglioramento dei sintomi e ad una più elevata percezione della qualità della vita. Risultano significative le differenze di sei delle otto scale, due delle quali ad un p<.01; la scala della vitalità (p=.004) e quella del dolore percepito (p=.005), e le altre ad un livello di p<.05; la scala della limitazione professionale dovuta alla salute fisica (p=.026), quella della limitazione dovuta allo stato emotivo (p=.042), la scala delle attività sociali (p=.042) e quella della percezione dello stato di salute generale (p=.017). Il miglioramento nella scala del dolore è coerente con le ipotesi ed i punteggi al test di Francis, essendo uno dei sintomi della SII la percezione di dolore addominale. Non ci sono differenze significative nelle altre sottoscale dell’SF-36 in nessuno dei due gruppi. Attraverso il test di Mann Whitney, al post-test risulta significativa (z=-2.299, p=.021), soltanto la differenza tra il gruppo sperimentale e quello di controllo nella scala del dolore percepito poiché anche il gruppo di controllo presenta un leggero incremento dei punteggi nelle sottoscale.

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 SF1 SF2 SF3 SF4 SF5 SF6 SF7 SF8 PRE POST GRUPPO SPERIMENTALE

Per quanto riguarda i disturbi del sonno, sono state valutate le differenze nel gruppo sperimentale al pre-test ed al post-test nei questionari PSQI ed ISI. La differenze risultano statisticamente significative per entrambi, in misura maggiore per il PSQI (p=.003), rispetto all’ISI (p=.011). È possibile concludere che il trattamento risulta efficace per i disturbi del sonno, e nell’ottica di indagare quali aspetti del sonno fossero migliorati, è stato utilizzato il test di Wilcoxon, applicato al gruppo sperimentale per i punteggi ottenuti alle 7 subscale del PSQI, dal quale si evince un’efficacia del trattamento principalmente per quattro aspetti: disturbi del sonno (p=.008), latenza del sonno (p=.003), disfunzione giorno (p=.009) e qualità del sonno (p.=.023). In particolare la latenza del sonno (p=.003) risulta essere la scala con una più alta differenza, in accordo con le ipotesi e gli studi presenti il letteratura. Eseguendo il test Mann Whitney sui due gruppi al post-test si osserva una differenza statisticamente significativa sia al PSQI (z=-3.119 , p=.002) che all’ISI (z=-2.635, p=.008), e per quanto riguarda le sottoscale viene confermato che i due gruppi risultano

GRUPPO DI CONTROLLO 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 SF1 SF2 SF3 SF4 SF5 SF6 SF7 SF8 PRE POST

differenti significativamente per la sottoscala della latenza del sonno (z=- 2,133 , p=.033) e qualità del sonno (z=-2.471, p.=.013).

Di seguito vengo riportati i grafici riguardanti l’andamento dei punteggi alle scale del sonno.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

gruppo sperimentale gruppo di controllo

PSQI pre PSQI post 0 2 4 6 8 10 12

gruppo sperimentale gruppo di controllo

ISI pre ISI post

Figura 9. Punteggi al test PSQI nei due gruppi

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