CAPITOLO 5: ANALISI EMPIRICA DEI CAPITALS
5.9 Analisi del Natural Capital
L’ultima tipologia di capitale individuata dal Framework è il capitale naturale: si tratta di una tipologia di capitale che è principalmente descritta all’interno dei report di sostenibilità, ma che recentemente ha trovato uno spazio più ampio anche all’interno delle relazioni sulla gestione (e quindi all’interno dei report di tipo finanziario), andando
0 1 2 3 4 5 6 5,80 4,00 6,00 4,00 4,50 5,00 4,50 4,75 5,00 5,00 4,67 5,67 4,00
Social & Relationship Capital: Punteggi medi
per settore
2013 0 1 2 3 4 5 6Africa (6) Asia (12) Europa (37) Nord America (10) Oceania (4) Sud America (7) 4,33 4,83 4,78 4,50 5,75 4,71
Social & Relationship Capital: Punteggi medi
per continente
161
a soddisfare le esigenze informative di un pubblico più ampio di stakeholder interessati anche a temi sociali e ambientali correlati all’attività dell’organizzazione.
Secondo la definizione fornita dal Framework147 questo capitale consiste in tutte le
risorse ambientali rinnovabili e non (tra cui aria, acqua, suolo, minerali, foreste, ecc.) e tutti gli elementi naturali (ad es. biodiversità ed ecosistema) che possono contribuire al successo passato, presente o futuro di un’organizzazione. Si distingue quindi dal capitale produttivo perché le risorse rientranti nel capitale naturale sono disponibili direttamente in natura, senza alcuna lavorazione da parte dell’uomo. Oltre alle risorse precedentemente descritte, il capitale naturale comprende anche tutta una serie di processi naturali dei quali l’uomo può beneficiare e legati all’ecosistema.
Il capitale naturale presenta inoltre delle forti connessioni con le altre tipologie di capitale e in particolare col Social Capital: le questioni legate al benessere della collettività nella quale l’azienda opera sono infatti fortemente interconnesse agli aspetti ambientali visto che la salvaguardia dell’ambiente può incrementare il benessere collettivo.
Numerose fonti considerano inoltre il capitale naturale non solo come fortemente interconnesso agli altri tipi di capitale, ma addirittura come una base fondamentale per essi148: il capitale naturale viene da essi considerato come una vera fonte di ricchezza a differenza del pensiero predominante che tiene in considerazione solo il capitale economico in senso stretto come fonte di ricchezza.
Gli aspetti principali che riguardano il Natural Capital comunicati dalle aziende analizzate sono risultati:
- le materie prime naturali (disponibili in natura); - le fonti di energia;
- il consumo d’acqua; - le biodiversità;
- le emissioni di CO2 e l’inquinamento.
In particolare, come si vede dal grafico 44, quasi tutte le aziende nel 2013 hanno descritto il valore creato attraverso un flusso narrativo (68 aziende) e attraverso l’utilizzo di indicatori quantitativo non finanziari (61 aziende): la maggior parte delle
147 IIRC (2013), The International <IR> Framework, p. 13
148 Ulgiati S., Zucaro A., Franzese P.P. (2011), Shared wealth or nobody's land? The worth of natural capital
162
aziende è stata molto completa nella comunicazione delle informazioni attraverso l’utilizzo di indicatori che hanno quantificato le emissioni di CO2, il consumo di energia, l’inquinamento generato dalle attività aziendali, il consumo di acqua e il numero di incidenti ambientali che si sono verificati.
Da sottolineare inoltre l’utilizzo di indicatori qualitativi da un discreto numero di aziende (nel 2013 sono 52); oltre a ciò, nonostante solamente circa la metà delle aziende ha comunicato attraverso indicatori le politiche ambientali che intende attuare in futuro, questo numero è fortemente aumentato rispetto al 2009.
Sono invece decisamente poche le aziende che hanno utilizzato indicatori quantitativo- finanziari (38 nel 2013), come ad esempio gli investimenti monetari effettuati in progetti ambientali, e rivolti a misurare il valore creato (36 aziende nel 2013), come ad esempio i risparmi energetici derivanti dall’attuazione di certe politiche legate all’ambiente: dall’analisi le aziende sembrano avere sottovalutato gli impatti in termini di denaro sul valore generato dal capitale naturale, anche se nel complesso la comunicazione relativa a questo capitale è risultata abbastanza soddisfacente (il punteggio medio di tutte le aziende nel capitale naturale è pari a 3,90, con una percentuale sul totale domande del 65%).
Grafico 44: Natural Capital: numero di aziende e indicatori
Per di più, dal grafico 45 si può osservare come la maggior parte delle aziende si sia posizionata nella fascia di punteggio pari a 4 punti o superiore nell’anno 2013; la
0 10 20 30 40 50 60 70 80 Flusso narrativo
Indicatori rivolti a misurare il valore creato Indicatori orientati al futuro Indicatori qualitativi Indicatori quantitativi di tipo non finanziario Indicatori quantitativo finanziari
69 21 28 49 53 28 68 36 41 52 61 38 Numero di aziende
Natural Capital: numero di aziende e indicatori
2013 2009
163
disclosure relativa a questo capitale è inoltre complessivamente migliorata: mentre nel
2009 solo 16 aziende avevano ottenuto 5 o più punti, nel 2013 ben 34 aziende rientrano in questa eccellente fascia di punteggio. Bisogna però sottolineare anche che ben 7 aziende hanno completamente ignorato questo tipo di capitale, non fornendo alcuna informazione al riguardo.
Grafico 45: Natural Capital: numero di aziende e relativo punteggio
Analizzando i punteggi medi divisi per settore di attività (Grafico 46), emerge che le aziende appartenenti ad alcuni settori di attività (in particolare quelli dei servizi e il settore pubblico) hanno ottenuto nel 2013 dei punteggi medi molto bassi sulla disclosure del capitale naturale. Queste tipologie di aziende, probabilmente per l’attività da esse svolta, non ritengono il capitale naturale come un elemento rilevante nel processo di creazione di valore. Le altre categorie di aziende invece si mostrano più attente alle tematiche ambientali, offrendo una buona comunicazione al riguardo, visto che hanno tutte ottenuto un punteggio medio almeno pari a 4 punti. I settori che hanno offerto la migliore comunicazione del loro capitale naturale sono l’industria farmaceutica (punteggio di 5,50) e il settore tecnologico (punteggio di 5).
Infine, dividendo le aziende in base alla regione geografica di appartenenza (Grafico 47), emerge che il Sud America ha ottenuto il punteggio medio più elevato nel 2013 (4,86 punti); le aziende africane invece hanno dimostrato una pessima disclosure riguardo il capitale naturale, ottenendo solo un punteggio medio pari a 3.
0 5 10 15 20 25
Score=6 Score=5 Score=4 Score=3 Score=2 Score=1 Score=0 18 16 16 9 7 3 7 7 9 22 15 12 4 7 Numero di aziende
Natural Capital: numero di aziende e relativo
punteggio
2013 2009
164
Grafico 46: Natural Capital: Punteggi medi per settore
Grafico 47: Natural Capital: Punteggi medi per continente