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2.3 Río Choqueyapu oggi

2.3.2 Analisi della CGE del 2013

Il principale problema del bacino, come ormai risulta evidente è quello dell’inquinamento dovuto alle acque reflue sia domestiche che industriali. Quando parliamo di acque reflue o acque nere ci riferiamo agli scarti di tutta l’acqua che viene utilizzata nelle nostre case, nelle fabbriche e nelle industrie. Si tratta di acque sporche ed inquinate: hanno al loro interno grassi, detergenti, materia organica, scarti industriali e in qualche caso anche sostanze molto tossiche.

Le acque reflue domestiche nello specifico sono contaminate con urina, feci e tutto quello che eliminiamo in cucina o in lavanderia. Quelle industriali invece derivano da qualsiasi processo produttivo che per essere compiuto implica anche delle fasi dove si utilizza l’acqua. È rilevante considerare che le acque reflue domestiche a La Paz non vengono trattate, vengono

57 cioè direttamente scaricate nel fiume senza passare attraverso alcun tipo di depurazione; dato l’elevato numero di abitanti è un problema di grande importanza.

Durante il suo passaggio per la città il fiume non ha altri compiti se non quello di ricevere tutti gli scarichi, però più a sud, nella zona del Mecapaca sappiamo che l’acqua del rio viene utilizzata per l’irrigazione agricola. Da qui è matematico il problema dei prodotti agricoli contaminati. Come Juan, tecnico del comune di Mecapaca, ci commenta con non poco risentimento:

Juan:«[…] El río Choqueyapu no ve? Donde La Paz nos desperdicia todo!»97

Nella revisione ambientale si identificarono cinque temi fondamentali che era necessario prendere in considerazione.

1. Trovare un metodo di trattamento e depurazione delle acque residue domestiche. 2. Implementare e rendere efficaci i sistemi di depurazione delle acque di scarico industriali.

3. Classificare i corsi d’acqua dei fiumi del bacino in relazione a portata e stagione. 4. Rendere efficace la vigilanza e il controllo sanitario dei prodotti derivanti da zone a rischio contaminazione.

5. Monitorare lo stato di salute pubblica per quanto riguarda le persone esposte, fare prevenzione.

Vennero selezionati diversi enti pubblici responsabili di ognuno dei cinque punti identificati dalla revisione. Così vennero esaminate le gestioni realizzare dal Ministero del Medio Ambiente e dell’Acqua, dal Governo Autonomo Dipartimentale di La Paz, dai Governi Autonomi Municipali di La Paz e Mecapaca, dall’Autoridad de Fiscalización y Control Social de Agua Potable y Saenamiento Básico, il Servicio Nacional de Sanidad Agropecuaria e Inocuidad Alimentaria (SENSAG) del Ministerio de Desarrollo Rural y Tierras e il Servizio dipartimentale per la Sanità (SEDES).

97 Intervista del 12 gennaio 2019.

58 Risultati punto 1: acque domestiche

Vennero analizzate le varie azioni prese da parte degli enti considerati per portare a termine un progetto destinato a realizzare e implementare un sistema di trattamento delle acque reflue domestiche. Si stabilì che dal 1993 al 2008 non fu presa mai nessuna posizione da parte degli enti che avrebbero dovuto abilitare l’esecuzione del progetto. Come risultato di questa mancanza di prese di posizione e inefficienza della gestione si indirizzarono 3 raccomandazioni urgenti al Ministero del Medio Ambiente e dell’Acqua, al Governo Autonomo Municipale di La Paz e all’Autoridad de Fiscalización y Control Social de Agua Potable y Saenamiento Básico.

Risultati punto 2: scarichi industriali

Per analizzare questa dimensione vennero selezionate 42 diverse imprese che scaricano le loro acque nere nel fiume e si analizzarono le decisioni prese da parte del Governo Autonomo Municipale e da quello Dipartimentale al fine di garantire che le varie industrie non superassero i limiti di scarico pattuiti e che avessero dei sistemi di depurazione adeguati alle necessità.

Si scoprì allora che nessuno dei due enti considerati aveva mai effettuato una revisione o qualche controllo, o meglio, quei pochi che vennero fatti erano assolutamente irrilevanti per arrivare a delle conclusioni davvero significative e il risultato fu che ogni industria aveva autonomamente deciso i suoi limiti e i suoi mezzi, chiaramente nei suoi interessi e non certo in quelli dell’ambiente.

Vennero identificate 7 raccomandazioni urgenti rivolte al governo, 8 al municipio e una all’Autoridad de Fiscalización y Control Social de Agua Potable y Saenamiento Básico.

Risultati punto 3: classificazione dei corsi d’acqua

Come per i punti precedenti anche qui ci troviamo di fronte ad una gestione inefficace se non inesistente. Infatti, ci si trovò di fronte a delle classificazioni dei corsi d’acqua completamente approssimative e quindi inutili per determinare la capacità di auto depurazione del fiume e quindi di conseguenza per dare dei limiti di scarico adeguati alla portata delle acque. Nella

59 pratica furono identificate due cause principali per questa inefficienza: il governo non propose mai forme effettive di gestione della classificazione e mancava totalmente coordinazione tra la gestione municipale e quella dipartimentale. Ne risultarono 3 raccomandazioni urgenti volte ad eliminare queste principali due cause.

Risultati punto 4: SENSAG

Il SENSAG è l’ente responsabile del controllo della qualità del prodotto alimentare a livello sanitario, ma senza contare alcune sue gestioni specifiche esso non lavora con norme di controllo specifiche per i prodotti. Nella zona del Mecapaca, né il SENSAG né il governo riuscirono ad assicurare un adeguato controllo sanitario dei prodotti agricoli, permettendo così ad ogni tipo di prodotto, contaminato o no, di arrivare sulle tavole dei suoi abitanti. La gestione municipale effettua sì qualche controllo in relazione alla qualità e freschezza dei prodotti, ma analisi specifiche di laboratorio vengono fatte solamente in caso di denuncia o di dubbio. Immaginate voi il povero contadino che denuncia le grandi fabbriche di La Paz, è praticamente una battaglia persa al principio.

La causa principale di questa situazione è sicuramente, ancora una volta una totale mancanza di collaborazione tra gli enti. Ne risultano 3 raccomandazioni urgenti volte a migliorare proprio questo aspetto.

Risultati punto 5: SEDES

Il SEDES è l’ente responsabile del controllo e della vigilanza sanitaria dei gruppi di persone esposte alle acque contaminate del fiume. Nelle zone limitrofe al fiume si riscontrano svariati casi di diarrea acuta, salmonella, E. coli e tra il 2010 e 2011 si verificarono delle epidemie di colera, ma non abbiamo nessuna informazione che attesta delle prese di posizione a riguardo. Il SEDES semplicemente raccoglie i dati quando ormai le persone si sono già ammalate e inoltre non tiene nemmeno monitorata tutta la fetta di agricoltori di Mecapaca, che in linea teorica sarebbero le persone più pesantemente esposte al rischio di malattia. Il tutto si risolve con 7 raccomandazioni urgenti al SEDES vero e proprio e altre 6 dirette al governo.

60 La revisione ambientale si conclude sottolineando che l’indifferenza e la mala gestione della situazione del bacino si riflettono pesantemente sia sugli abitanti a contatto con l’acqua del fiume sia su un ecosistema che è ormai irreversibilmente danneggiato. Le acque del Choqueyapu sono ormai compromesse e dal letto del fiume in poco tempo la contaminazione arriva fino nelle nostre case, attraversando un intero ecosistema e lasciando dietro di sé solamente inquinamento e desolazione. Per cercare di invertire questa problematica che di anno in anno peggiora, la Contraloría ha formulato 37 raccomandazioni, orientate a correggere e migliorare il disimpegno e la indifferenza degli enti che avrebbero dovuto essere i responsabili del controllo.

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