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Un'analisi economica sulla base dei dati di bilancio dal 2011 al

LE DETERMINANTI DELLE PERFORMANCE DEL SERVIZIO IDRICO

3. Un'analisi economica sulla base dei dati di bilancio dal 2011 al

Per quanto riguarda il bilancio di Girgenti Acque e quindi per la tariffa dell'ambito territoriale idrico della provincia di Agrigento, i costi cosiddetti esogeni, sono

nettamente predominanti.

Infatti, il costo di acquisto dell'acqua e dell'energia elettrica rappresentano quasi il 60% dei costi totali.

Le figure allegate fanno emergere con solare evidenza la sproporzione della struttura dei costi rispetto alla media dei costi su base nazionale.

Il confronto tra i costi di Girgenti Acque e quelli delle altre aziende nazionali evidenzia quanto sia penalizzato il gestore del servizio idrico nella provincia di Agrigento, in quanto deve sostenere costi per acqua all'ingrosso neanche lontanamente paragonabili alla media nazionale.

Infatti, mediamente il costo dell'acqua all'ingrosso è pari al 40% del costo per energia elettrica82.

Se Girgenti Acque potesse sostenere un costo per acqua in tale proporzione, avrebbe minori costi di bilancio di oltre il 35% e quindi l'utente beneficerebbe di una pari riduzione della tariffa.

I risultati dell'analisi di benchmarking condotta rispetto ai risultati della gestione di Girgenti Acque e ai risultati medi dei gestori operanti a livello nazionale, dimostrano l'economicità e l'efficienza della gestione.

I valori medi nazionali 83 sono suddivisi per aree geografiche.

A tal proposito risulta immediato assumere i valori medi dell'area isole come principale parametro di confronto rispetto ai risultati conseguiti dalla gestione di Girgenti Acque.

Tale analisi punta a misurare il livello di efficienza della gestione di Girgenti Acque attraverso alcuni indicatori di efficienza legati ai costi efficientabili ( COeff ) inclusi nel VRG per gli anni 2012 e 2013:

Dall'analisi di benchmarking condotta sui costi efficientabili emergono le seguenti evidenze:

• Il 35/40 % dei costi nel bilancio di GA è rappresentato dai costi dell'acqua.

• Il costo dell'acqua, cioè quella che il gestore deve comprare per poi distribuirla, 82 Fonte dei dati Blue Book 2014

ha prezzo tra i più alti d'Italia.

La tariffa di Girgenti Acque, sempre nel rispetto del principio del full cost recovery, dovrebbe consentire la possibilità che vengano fatti investimenti i quali dovrebbero essere finanziati interamente dalle tariffe e dunque, non ci dovrebbero essere finanziamenti pubblici e se ci sono non devono essere indispensabili, dunque l'autofinanziamento deve venire dalla gestione.

Tuttavia la tariffa non lascia spazio per gli investimenti.

Non si viene dunque a creare quell'extra ricavo che, coperti tutti i costi operativi, consente di investire su un ammodernamento di reti idriche di cui avrebbe bisogno il settore nel contesto agrigentino.

Gli investimenti che oggi vengono fatti avvengono per mezzo dell'indebitamento a breve soprattutto nei confronti dei principali soci.

Quando parliamo, nel caso di Girgenti Acque, di investimenti non si parla di una programmazione da avviare o correggere; i progetti esecutivi sono già ben presenti e potrebbero partire anche subito.

La società sa benissimo quello che deve fare: rinnovare la rete idrica di Agrigento, rinnovare la rete idrica di Sciacca, realizzare dei depuratori sia sulla fascia costiera di Agrigento che su quella di Sciacca: è chiaro come doversi muovere, ciò che manca tuttavia sono i fondi per realizzarli84.

4.Analisi e comparazione dei dati di bilancio relativi ai costi che determinano la tariffa del servizio idrico integrato

Come è noto il principio cardine su cui si fonda la formulazione della tariffa del servizio idrico integrato è il cosiddetto full cost recovery, cioè la copertura integrale dei costi del servizio da parte della tariffa .

Tale principio, introdotto con la Legge Galli nel 1994, è stato confermato da tutta la normativa successiva, fino al nuovo quadro regolatorio stabilito dall'autorità per

l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico.

Pertanto, ogni possibile ragionamento sulla tariffa deve essere basato sull'analisi dei costi della gestione del servizio.

Vogliamo fornire adesso una rappresentazione sintetica, ma significativa, della composizione dei costi sostenuti da Girgenti Acque S.p.A., soggetto gestore del servizio idrico integrato dell'ambito territoriale ottimale della provincia di Agrigento. La comparazione dei dati di Girgenti Acque con quella delle altre aziende nazionali operanti nel medesimo settore consente una migliore comprensione della realtà locale e mette in evidenza la sua peculiarità.

Oltre alla disamina dei costi ed alla comparazione degli stessi con i dati medi nazionali si formulano alcune ipotesi di costi basate su scenari futuri di possibile attuazione. I dati aziendali si riferiscono al bilancio approvato del 2013.

Per una rappresentazione dei dati immediatamente comparabili con i dati medi aziendali sono state effettuate alcune rielaborazioni per rendere omogenei i dati aziendali a quelli contenuti nelle tabelle pubblicate nel Blue Book 2014 ( relativi all'anno 2013 ), cioè la “guida organica del servizio idrico integrato”, pubblicata dalla fondazione Utilitatis.

L'azienda ha sostenuto costi nella misura e nella composizione riportate nel prospetto seguente:

Figura 12: fonte, rilevazione Utilitas ed elaborazione di dati AIDA Bureau Van Dijk

Ai dati effettivi di bilancio in valore assoluto sono stati aggiunti i valori percentuali mettendo in evidenza l'incidenza di ciascuna voce sul totale dei costi.

In tal modo, la composizione in termini percentuali si rende confrontabile con i dati medi nazionali rilevati dal Blue Book 2014.

Dal confronto emerge con estrema evidenza la peculiarità di Girgenti Acque per la quale la voce di costo che indica in maniera più rilevante nel bilancio è il costo delle materie prime, cioè fondamentalmente l'acqua all'ingrosso.

Con una seconda riclassificazione dei costi ( sempre Blue Book 2014 ) è possibile mettere in evidenza il cosiddetto VRG ( Vincolo dei ricavi del Gestore ), secondo i principi dettati dall'autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico.

Il VRG è l'importo complessivo a titolo di ricavi riconosciuto al gestore a copertura dei costi di gestione e di investimento ( secondo il principio della copertura integrale dei costi ).

L'AEEGSI distingue i costi operativi in:

-esogeni, o passanti, costi sul quale il gestore non ha molte possibilità di intervento per la loro riduzione e quindi li considera “non efficientabili” -endogeni, cioè tutti quei costi su cui il gestore può intervenire.

Figura 13: fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, composizione %dei costi di produzione

Fra i costi esogeni sono compresi fondamentalmente i costi per l'acqua all'ingrosso e per l'energia elettrica.

Ci sono ulteriori costi che si aggiungono ai primi, che non dipendono dalla gestione aziendale, quindi non efficientabili, che sono il canone che il gestore versa all'ATO, il rimborso dei prestiti dei comuni, la quota per i costi di funzionamento dell'AEEGSI. I costi endogeni sono quelli per servizi, personale e tutto il resto. Dopo ci sono i costi di capitale, riferiti essenzialmente agli ammortamenti ed agli interessi relativi ai finanziamenti per gli investimenti.

I costi operativi esogeni, cioè quelli sui quali l'azienda non ha la possibilità di intervento, rappresentano il 54% per Girgenti Acque, contro la media del 21,3% delle aziende a livello nazionale.

La tabella di comparazione oltre ai costi contiene anche il margine residuo destinato ai nuovi investimenti.

Una ulteriore riclassificazione mette in migliore evidenza la struttura dei costi distinguendo nelle due colonne fra efficientabili e non efficientabili:

Figura 14: fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, distinzione tra costi efficientabili e non.

5.Due ipotesi per uno scenario migliore

Per potere formulare alcune ipotesi di possibili scenari è opportuno precisare i volumi di metri cubi acquistati ed il loro costo, il canone concessorio pagato all'ATO dal gestore, nonché la tariffa media finale e l'importo della bolletta annuale per l'utente finale.

Con riferimento al quanto detto in precedenza:

• costo dell'acqua all'ingrosso 16904671,00 → 41,82%

• mc acqua acquistata 24389751,00

• costo medio dell'acqua 0,69

Il costo medio del metro cubo venduto è pari a 1,93 euro e la bolletta annuale per il consumo medio di 150 metri cubi all'anno per una famiglia tipo è pari a 310 Euro. Possiamo ora formulare due ipotesi di riduzione dei costi e si prospettano due possibili

scenari di composizione della tariffa.

Nella prima ipotesi, prospettiamo la consegna degli impianti da parte di Tre Sorgenti e Voltano al gestore.

Nei costi per l'acqua all'ingrosso rientrano i corrispettivi per complessivi Euro 2.739.835 per i volumi di risorsa idrica venduta illegittimamente a Girgenti Acque da parte del consorzio Tre Sorgenti, che continua a gestire fonti e condutture che dovrebbero essere nella disponibilità del gestore agrigentino.

Inoltre, Girgenti Acqua fornisce acqua alla Voltano S.p.A., altro ente partecipato dai comuni che per legge avrebbe dovuto cessare di esistere con l'avvio del servizio idrico integrato e che invece continua a gestire direttamente ed illegittimamente circa 1700 utenze finali.

L'acqua che di fatto viene fornita alla Voltano è sottratta alla gestione del servizio idrico integrato e può essere quantificata in Euro 500.899,00.

Con questa ipotesi formulata si potrebbe avere una riduzione dei costi pari a Euro 3.240.724, 00 con un risparmio del 9% sulla tariffa:

Figura 15: fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, prima ipotesi per la riduzione dei costi

La seconda ipotesi prevede l'abbattimento del costo dell'acqua all'ingrosso e l'eliminazione dei canoni ATO e similari.

Premesso che il costo dell'acqua all'ingrosso sostenuto da Girgenti Acque è un multiplo del costo medio nazionale, si potrebbe ipotizzare con un intervento della Regione Sicilia un abbattimento della tariffa applicata da Siciliacque ad un livello accettabile di

0,20 Euro a metro cubo.

Tale abbattimento di costo, sommato alla consegna degli impianti da parte di Tre Sorgenti e Voltano, consentirebbe di ridurre drasticamente i costi di gestione e quindi della tariffa.

Al contempo sarebbe auspicabile un intervento volto alla eliminazione del canone concessorio dovuto all'Autorità d'ambito ed all'obbligo di rimborsare i mutui ai canoni. La riduzione di costo per questa voce sarebbe di complessivi Euro 702977,92.

L'ipotesi sopra formulata porterebbe al seguente risultato:

Figura 16: fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, seconda ipotesi per la riduzione dei costi

Ovviamente i minori costi potrebbero essere destinati a nuovi investimenti, i quali con il rifacimento delle reti consentirebbero ulteriori riduzioni di costo con ricadute nella tariffa.

Le ipotesi formulate fino ad ora ed inserite nella figura di comparazione, rendono con grande evidenza l'entità della mancanza di un equo criterio distributivo della composizione dei costi attuali del gestore.

Nelle stesso tempo, dimostrano che si potrebbero ottenere benefici importanti con la immediata consegna degli impianti da parte degli enti inadempienti, cioè Tre Sorgenti e Voltano.

Certamente, benefici ancora maggiori, ma al momento di più difficile esatta quantificazione, si otterrebbero con la consegna degli impianti e delle utenze da parte

dei comuni inadempienti al gestore.

L'intervento della Regione Sicilia per un abbattimento del costo dell'acqua all'ingrosso consentirebbe di arrivare ad un livello di costi accettabile e idoneo a ridurre la tariffa e contestualmente a consentire la realizzazione degli investimenti.

Figura 17: fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, le due ipotesi a confronto

6.Confronto fra i costi di Girgenti Acque e degli altri gestori ( Analisi di benchmarking )

Nonostante un'analisi dei costi che porta certamente ad una loro rivisitazione, economicità ed efficienza di Girgenti Acque sono ampiamente confermati dall'analisi di benchmarking condotta confrontando i risultati dell'azienda che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Agrigento con tutti i risultati medi dei gestori operanti a livello nazionale85.

I valori medi nazionali rilevati dal Blue Book 2014 sono suddivisi per aree

geografiche.

A tal proposito risulta immediato assumere i valori medi dell'area Isole come principale parametro di confronto rispetto ai risultati conseguiti dalla gestione di Girgenti Acque.

Tale analisi punta a misurare il livello di efficienza della gestione di Girgenti Acque attraverso alcuni indicatori di efficienza legati ai costi efficientabili ( COeff ) inclusi nel VRG per gli anni 2012 e 2013:

Figura 18: Fonte, Rilevazione Utilitatis ed elaborazioni di dati AIDA Bureau Van Dijk, indicatori di benchmarking per i costi operativi efficientabili

Dall'analisi di benchmarking condotta sui costi efficientabili emergono le seguenti evidenze:

• prendendo a riferimento i valori Di COeff riconosciuti dall'AATO ai fini del

sottodimensionamento dei costi operativi della gestione di Girgenti Acque sia in rapporto alla lunghezza della rete, sia al numero di abitanti serviti, sia rispetto ai volumi consegnati;

• prendendo a riferimento i valori di COeff consuntivati, gli indicatori della gestione ( Girgenti Effettivi ), i costi operativi della gestione di Girgenti Acque risultano in tutti i casi inferiori ( e quindi più efficienti ) sia dei valori medi dell'Italia che dei valori dell'area geografica di riferimento.

Per fare chiarezza sul reale livello delle tariffe nella provincia di Agrigento, è illuminante la pubblicazione della XIII INDAGINE NAZIONALE A CAMPIONE SULLE TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, che, come vedremo, mostra come le tariffe in questione si posizionino perfettamente nella media nazionale. La 13° indagine sul servizio idrico integrato si propone di fornire ai cittadini consumatori, alle strutture della Federconsumatori ed all'Associazionismo nel suo insieme, alle istituzioni, alle AATO, ai gestori, alla AEEGSI ed al ministero dell'ambiente, un quadro di reale conoscenza sulle tariffe.

Tali dati sono stati richiesti attraverso un questionario strutturato alle AATO esistenti in Italia, o in alcuni casi ai gestori; in altri casi i dati sono stati rilevati direttamente dai siti internet delle ATO e dei gestori del servizio idrico integrato.

Le tariffe analizzate rappresentano la prima applicazione concreta sulle tariffe degli utenti del Metodo Tariffario Transitorio dell'AEEGSI.

Complessivamente i dati raccolti relativi alle articolazioni tariffarie si riferiscono ad un totale di 112 città capoluogo di provincia italiane su 113, pari al 99% del totale ( solo di Crotone non si è riusciti a recuperare nessun dato ).

Si tratta quindi di un campione estremamente significativo e rappresentativo, quasi corrispondente al totale del campione costituito dalle città capoluogo di provincia. Al fine di rendere maggiormente confrontabili i dati medi, sono state effettuate le seguenti aggregazioni regionali:

Figura 19: fonte: Federconsumatori, XIII indagine nazionale a campione sulle tariffe del servizio idrico integrato, aggregazioni regionali, anno 2014

Al totale della spesa concorrono 5 diverse componenti: • la quota fissa;

• il costo del servizio acquedottistico; • il costo del servizio di fognatura; • il costo del servizio di depurazione; • l'IVA (pari al 10% dell' imponibile).

Mediamente la quota fissa rappresenta il 9% della bolletta per un costo medio di 24 €; il costo del servizio acquedotto rappresenta mediamente il 42% del totale per un costo medio di 108 €; il costo del servizio di fognatura mediamente pari al 13 % del totale per un importo medio di 32 € e la depurazione è mediamente pari al 28% del totale per un importo medio di 72 €. Si applica poi l’IVA al 10% pari a 24 euro. Complessivamente una utenza di 3 persone con un consumo di 150 m3/annui spende mediamente 260 euro.

Il calcolo della spesa media per una utenza composta da 3 persone è stata effettuata ipotizzando un consumo medio di 150 m3, in linea con i dati pubblicati nell’ultima relazione dell’AEEGSI. Infatti, dai dati raccolti ed elaborati dall’Autorità risulta un consumo pro capite medio di 56 m3/ab/annuo .

E’ stata calcolata la spesa per il servizio idrico integrato dell'intero campione oggetto di indagine, ossia 113 città intervistate. Per un consumo annuo pari a 150 m3, una utenza domestica composta da tre persone, nel 2014 ha pagato mediamente 260 € all'anno (compresa IVA al 10%), con un range che va da 86 a 414 euro all’anno.

Come vedremo dalle prossime figure, la spesa media di una famiglia del sud si colloca sotto la media. A Pisa ed in Toscana in generale, le tariffe risultano essere le più alte.

Figura 20: fonte, Federconsumatori, XIII indagine nazionale a campione sulle tariffe del servizio idrico integrato, spesa media 2014

Figura 21: fonte, Federconsumatori, XIII indagine nazionale a campione sulle tariffe del servizio idrico integrato, le città più care nel 2014

CONCLUSIONI

In questa sezione conclusiva sembra doveroso riportare le parole del sindaco di Sciacca, Fabrizio di Paola, per quanto riguarda la situazione odierna sul territorio siciliano di Girgenti Acque:

“La situazione in questo momento è la seguente.

Intanto partiamo dal dato normativo, che risale ai primi anni del 2000.

Il piano normativo prevedeva in tutta la Sicilia la costituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali ( Ato ) che al tempo venne prospettata ai comuni come un fatto assolutamente obbligatorio.

In realtà nella provincia di Agrigento è avvenuto un prima fatto strano, anomalo, perché in provincia di Agrigento alcuni comuni erano gestiti da Eas ( il gestore prima di Girgenti Acque S.p.A. ), altri comuni gestivano il servizio idrico in proprio.

Cosa è accaduto? E' accaduto che chi lo gestiva in proprio si è rifiutato di far parte dell'Ato e di consegnare le reti al gestore che poi vinse la gara.

In provincia di Agrigento è presente una situazione anomale che non esiste in nessun altra parte di Italia.

Cioè, ci sono sia comuni che pagano forfettariamente l'acqua, comuni che gestiscono il servizio direttamente e i cittadini sono favoriti dalla tariffa più bassa, sia comuni ( il comune di Sciacca per la precisione ) che si sono affidati all'Ato e pagano tariffe spaventose rispetto a cittadini che stanno a pochi chilometri di distanza.

Il gestore che ha vinto la gara a suo tempo è appunto Girgenti Acque che però ha avuto una situazione anomala: fu l'unico partecipante a quella gara.

Il cambio di passo rispetto al gestore precedente ha avuto parecchie ombre e qualche piccola luce.

Uno dei lati positivi, è stato che sicuramente Eas era un ente in liquidazione e aveva ridotto le reti in modo assolutamente fatiscente, mentre Girgenti Acque dà un apporto in più da questo punto di vista. Tuttavia le tariffe che si pagano sono assolutamente sproporzionate rispetto a quello che fa.

Quindi le grandi polemiche che ci sono state in questi anni sono state soprattutto per questo, anche perché, essendo un gestore idrico privato, nel momento in cui sei moroso, opera staccando solitamente l'acqua al privato.

Poi l'altra cosa importante da dire è che nell'affidamento della gara, era previsto anche un sistema di investimenti che dovevano essere finanziati sia attraverso la tariffa, sia attraverso fondi CIPE ( della comunità europea ) .

Su Sciacca, per esempio, si sarebbe dovuto effettuare il secondo stralcio della rete fognaria e del depuratore e fare l ammodernamento di parte della rete idrica: questi investimenti non sono ancora partiti.

Ciò non è avvenuto per la presenza di problemi economici sia da parte pubblica che da parte privata, sia per problemi esecutivi.

Quindi l''obiettivo del servizio idrico integrato non è stato raggiunto.

L'obiettivo principale era di rendere più efficiente tutta la rete in modo tale da evitare perdite e sprechi che avrebbero portato ad un aumento della bolletta.

Tutto questo non è avvenuto, anzi, nel tempo si è pagato di più.

A nulla è servito il Referendum sull'acqua pubblica 2009, perché in Sicilia non si è mai approvato nulla.

Adesso la regione siciliana ha emanato un nuovo contesto normativo che ha portato a fare riconquistare ai sindaci il governo del territorio, per quanto riguarda la gestione dell'acqua.

Il governo dell'acqua da parte dei sindaci era stato perso in quanto con l'Ato si era completamente esclusi dal governo dell'acqua.

Oggi c'è un nuovo contesto normativo: sono state costituite le Assemblee Territoriali Idriche e questa volta tutta la provincia di Agrigento ne fa parte.

C'è un consiglio direttivo che comincerà ad elaborare strategie che possono da un lato consentire ai comuni di uscire da questo piano tariffario improponibile e poi vedere se è possibile uscire da questo gestore per le inadempienze o comunque per le tariffe troppo alte.

bacino che però non è mai stato preso in considerazione.

L'affidamento in house non è proponibile in quanto nei comuni medio grandi come Sciacca, i comuni non sono nelle condizioni di potere con il proprio personale gestire il Servizio Idrico Integrato e andrebbe fatta una nuova gara.”

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