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Analisi del Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2013-2014 Tra le iniziative del programma di lavoro della Commissione europea per il 2013-2014, si

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PARTE SPECIALE

V) AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA (Fonte: Direzione generale Ambiente e Difesa del suolo e della costa)

IX.2 Analisi del Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2013-2014 Tra le iniziative del programma di lavoro della Commissione europea per il 2013-2014, si

segnalano come di particolare interesse per la Direzione generale cultura, formazione e lavoro, le seguenti (tra parentesi il numero progressivo dell’iniziativa nell’Allegato al Programma):

1) iniziativa non legislativa “Investimenti sociali per la crescita e la coesione (compresa l’attuazione dei programmi del FSE 2014-2020)” (30)

Nei diversi tavoli di confronto, la Regione ha espresso la necessità di individuare politiche e concentrare risorse su interventi che abbiano lo sviluppo e la cittadinanza come quadro di riferimento di lungo periodo.

A seguito della predisposizione del Position Paper Italia e del Documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi Comunitari 2014-2020”, inviato dal Ministro per la Coesione Territoriale nell’ambito dell’azione unitaria regionale in tema di programmazione dei fondi strutturali, per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo la Regione sta contribuendo al dibattito nazionale sottolineando, in particolare, la necessità di:

- aumentare la quota degli investimenti in occupazione e formazione rispetto al periodo 2007-2013;

- di ribadire, in tema di inclusione sociale, la finalità di inserimento lavorativo degli interventi. In particolare, appare impropria l’attribuzione al FSE di competenze in merito a interventi di assistenza sociale, di cura e sanità, mentre nello stesso tempo sembra opportuno ampliare la platea dei soggetti a coloro che sono a rischio di esclusione dal punto di vista dell’accesso al mercato del lavoro (esempio:

disoccupati di lunga durata, giovani con basse competenze). Si tratta in particolare di affiancare ai target tradizionali definiti in base a condizioni personali di svantaggio anche quelli con difficoltà di inserimento e permanenza nel mercato del lavoro e quindi a rischio di nuova povertà. Si sottolinea inoltre la necessità di un rafforzamento dell’attenzione alla adattabilità delle competenze dei lavoratori che nel Position Paper non è adeguatamente rappresentata, nonché l’importanza di un chiarimento in merito all’eventuale necessità di intervenire a forme di sostegno al reddito;

- di ampliare i PO nazionali, prevedendo strumenti di governance che comprendano l’orientamento e l’accompagnamento. Con riferimento al FSE, in continuità con quanto realizzato nella programmazione in corso, i PO regionali sono individuabili come il livello di programmazione più adatto agli interventi sulle persone, a partire da specifiche politiche territoriali.

Nel secondo dei due sopra citati documenti, in particolare, si richiama l’attenzione sulla problematica relativa all’ampliamento del campo di intervento dell’inclusione sociale oltre la funzione propria del FSE di contribuire all’occupabilità delle persone e si sottolinea la necessità di individuare le azioni prioritarie del FSE che abbiano il maggior grado di coerenza con gli obiettivi di Europa 2020 nel modo che segue:

- il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro: l’obiettivo è quello di incrementare l’occupabilità delle persone con particolare riferimento a giovani e donne supportando le riforme adottate in materia di mercato del lavoro, servizi per l’impiego e apprendistato, e potenziando le attività di Life long Learning per la crescita delle competenze certificabili;

- il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato: l’obiettivo è quello di ampliare e diversificare l’offerta formativa qualificando maggiormente le competenze rispetto al mercato del lavoro e rispetto ai temi dello sviluppo economico;

- ridurre di almeno 20 milioni il numero di persone a rischio o in situazione di povertà: l’obiettivo è quello di garantire l’inclusione delle persone a più alto rischio di emarginazione dal mercato del lavoro e da adeguate condizioni di occupabilità attraverso l’attivazione di percorsi individualizzati e integrati di politica attiva.

2) Iniziativa non legislativa “Internazionalizzazione dell’istruzione superiore” (33)

A seguito dell’iniziativa delle Regioni italiane di costituire un ”Contributo di solidarietà“ a favore delle aree colpite dal sisma del maggio 2012 la Regione, nei documenti che hanno accompagnato la procedura di consultazione alla proposta di riprogrammazione del PO-FSE, ha collocato la mobilità europea tra le priorità. Tali documenti sottolineano la necessità di valorizzare l’approccio trasversale della transnazionalità, anche sull’esempio di quanto realizzato dalle Regioni in Convergenza sul Piano d’azione Nazionale, per ampliare le opportunità e le esperienze di studio, di formazione e lavoro all’estero per i giovani e gli adulti, in coerenza e in aggiunta alle azioni finanziate attraverso i programmi comunitari.

Su questa scia, è stata poi attivata una chiamata di progetti volta al finanziamento di azioni di mobilità finalizzate all’accrescimento delle competenze, nelle logiche di cui all’iniziativa Faro Youth on the move di Europa 2020, attraverso la realizzazione di attività di orientamento, informazione e consulenza a sostegno dei percorsi formativi.

In previsione della prossima programmazione, la Regione ha candidato sul programma Leonardo Leonardo networks - public and private partnership for suistainable mobility un progetto volto alla creazione di un network di piattaforme di multi stakeholders per migliorare la cooperazione europea nell’ambito della formazione, attraverso strategie comuni riguardo la mobilità e la cooperazione tra gli attori della formazione, le parti sociali e le imprese.

3) Iniziativa legislativa “Ammodernamento dei servizi pubblici dell’occupazione” (34)

Nell’ambito delle politiche del lavoro, la Regione è particolarmente impegnata nel contrastare gli effetti della grave crisi economica internazionale che ha investito pesantemente anche il mercato del lavoro regionale. In un contesto caratterizzato da una perdurante incertezza circa l’evoluzione dello scenario economico sia a livello internazionale che nazionale, la Regione ha individuato quale ambito prioritario di intervento a sostegno del sistema produttivo e dei lavoratori lo sviluppo, la qualificazione, il monitoraggio e la valutazione delle prestazioni dei Servizi per l’impiego, anche alla luce delle modifiche normative introdotte dalla Legge n. 92/2012 (Legge “Fornero”). Tra gli altri

114 aspetti, la citata legge è, infatti, intervenuta sul tema dei “Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i Servizi per l’impiego”, individuati ai sensi del D.lgs. n.181/2000, introducendo tra i destinatari delle prestazioni erogate dai Servizi per il lavoro tutti i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali previsti dalla normativa nazionale, definendo a tal fine anche uno standard.

X) SANITA’

(Fonte: Direzione Generale Sanità e Politiche sociali)

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