• Non ci sono risultati.

3. Valutazione dello stato vitaminico D in una coorte di donne affette da LES : studio retrospettivoaffette da LES : studio retrospettivo

3.3 Analisi statistica

I dati ottenuti sono stati elaborati con il software di statistica StatView 5.0.

Le variabili continue sono state espresse come media ± deviazione standard mentre le categoriche come percentuale di frequenza. La prevalenza dell'insufficienza/carenza di Vitamina D è stata calcolata come rapporto tra il numero di pazienti con 25(OH)D al di sotto di specifici valori cut-off (30

e 20 ng/ml rispettivamente) e la coorte totale. La comparazione tra variabili continue tra due gruppi è stata effettuata utilizzando il test T di Student, mentre nel caso di variabili categoriche è stato utilizzato l' U-test di Mann- Whitney.

Sono stati considerati statisticamente significativi i valori di p ≤ 0.05.

3.4 Risultati

Nel presente studio sono state incluse 68 donne affette da LES di età media 45,2 ± 13 anni (range: 19-75anni); tra queste 17 (25%) presentavano un'associazione di LES e APLs. La durata media di malattia è risultata essere di 166,3 mesi ( range 2-492 mesi ).

Al momento della valutazione 45(66,2%) pazienti presentavano una malattia in fase di attività (ECLAM score ≥3), mentre 23(33,8%) avevano un ECLAM<3. Per quanto riguarda l'entità del danno cronico (SLICC damage index) 16 pazienti (23,5%) avevano uno SDI=0, ossia nessun danno, 24(35,3%) avevano un indice di danno moderato (SDI 1 o 2) e 28(41,2%) avevano un SDI≥3 considerando che l'aumento dell'SDI è un fattore predittivo di mortalità e di ulteriore danno d'organo 154.

Sessantuno (89,7%) pazienti avevano un’anamnesi positiva per impegno cutaneo di malattia; in particolare, sono stati registrati 32 casi di rash malare (47%) e 10 casi di fotosensibilità (14,7%). Trentacinque pazienti (51,5%) avevano una storia di nefrite lupica, che, in 19(28%) aveva causato l'insorgenza di IRC. Tra le comorbidità 15 pazienti risultavano affette da tiroidite autoimmune (22%), 37 (54,4%) da ipertensione arteriosa e 4 (5,9%) da diabete mellito (tabella 1).

Tabella I : Caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti

Variabili N (%)

Sesso femminile

Età media ± DS , range (anni) BMI (kg/m²), media , range Menopausa

Durata di malattia media ± DS , range (mesi) ECLAM≥3 ECLAM<3 SDI≥1 SDI=0 Impegno cutaneo Impegno renale

Insufficienza renale cronica(IRC)

68 (100%) 45,2 ± 13 (19-75) 24,5 (14-36,2) 29 (42,7%) 166,3 ± 125,5 (2-492) 45 (66,2%) 23 (33,8%) 52 (76,5%) 16 (23,5%) 61 (89,7%) 35 (51,5%) 19 (28%) Comorbidità Ipertensione Tiroiditi autoimmuni Diabete 37 (54,4%) 15 (22%) 4 (5,9%)

La quasi totalità delle pazienti (95,6%) al momento del ricovero era in trattamento con GC assunti per via orale (in particolare 6-MP); quaranta pazienti (58,8%) avevano ricevuto anche GC in boli intravenosi. La dose cumulativa media di 6-MP è stata di 31,5grammi (range 0-110gr) (valore equivalente di prednisone = 39,4gr).

Diciassette pazienti (25%) assumevano idrossiclorochina e 28 (41,2%) farmaci immunosoppressori (micofenolato mofetile, azatioprina, ciclofosfamide, tacrolimus, ciclosporina). Ventiquattro (35,3%) pazienti

erano in terapia con farmaci anticoagulanti; 12 (17,6%) con eparina e 12 (17,6%) con anticoagulanti orali (dicumarolici).

Infine 14 pazienti (20,6%) assumevano farmaci antiepilettici (AEDs).

Tabella II

Trattamenti N° (%)

• GC

Dose totale media di GC (6-MP) (gr), Range (gr) Mediana (gr) • Immunosoppressori • Idrossiclorochina • Antiepilettici • Anticoagulanti 65(95,6%) 31,5 (PDN equivalente=39,4) (0-110) 30 28(41,2%) 17(25%) 14(20,6%) 24(35,3%) Vitamina D e bisfosfonati

Il valore medio della 25(OH)D è risultato essere di 18,3 (DS 15,3) ng/ml (range: 1,5-86,5 ) (Valori normali: >30ng/ml).

Di tutte le pazienti 10 (14,7%) avevano livelli sufficienti (>30ng/ml), 58 (85,3%) avevano livelli insufficienti (<30ng/ml) e tra queste ultime 45 (66,2%) mostravano una grave carenza (<20ng/ml) (tabella III).

Il valore medio del PTH è risultato di 48,1 pg/ml (range: 7,4-315).

In base ai dati riportati nelle schede di dimissione, 23 pazienti (40%) assumevano supplementazione con calcio e vitamina D e tra queste, 5 (7,3%) erano in trattamento concomitante osteoprotettivo con bisfosfonati al momento della valutazione (dati non riportati).

Tabella III

Livelli 25-idrossivitamina D (25OHD)

25OHD > 30 ng/ml 25OHD < 30 ng/ml 25OHD <20 ng/ml 10 (14,7%) 58 (85,3%) 43(63,2%) BMD e fratture

Sessantuno (90%) pazienti hanno effettuato una DXA (tabella IVa-IVb- IVc) che ha mostrato osteopenia in 27 donne (44,3%) e osteoporosi in 18(30%). La media dei valori della BMD è risultata essere 1,1±0,2 g/cm² a livello vertebrale, 0,9±0,1 g/cm² a livello del femore intero e 0,9±0,1 g/cm² a livello del collo femorale.

Tabella IVa DXA in g/cm² media ± DS (g/cm²) BMD L1-L4 BMD femore totale BMD femore collo 1,1± 0,2 0,9± 0,1 0,9± 0,1 Tabella IVb

DXA T-score media ± DS

T-score L1-L4 media ± DS T-score femore totale T-score femore collo

-1± 1,5 -1± 1,2 -1± 1,1

Tabella IVc

Valori di T-score nelle pazienti N (%)

T-score <-2,5 (osteoporosi) 18 (30%)

-2,5< T-score <-1 (osteopenia) 26 (44,3%)

Durante il decorso di malattia 14 donne (20,6%) hanno presentato fratture da fragilità (FFX), di cui 20 (35,7%) diagnosticate tramite RX , 32(57,1%) con RM e 4(7,1%) con TC.

In totale le FFX sono state 56 di cui 43 a livello vertebrale, 11 a livello costale, 1 femorale e 1 omerale. Tra queste donne 10 (71,4%) erano in menopausa. Sette (50%) avevano IRC, 9 (64,3%) erano in trattamento con boli di GC, 5 (35,7%) assumevano AEDs e 8 (57,1%) anticoagulanti .

Nel sottogruppo delle 4 donne non in menopausa, 1 assumeva AEDs, 2 anticoagulanti, 3 avevano ricevuto boli di GC e 2 presentano IRC.

Correlazioni

All'analisi univariata non sono state rilevate correlazioni significative tra i livelli di 25(OH)D e parametri quali l'età, il BMI e la durata di malattia. È stata invece trovata una correlazione significativa tra i livelli di 25(OH)D e l'impegno renale di malattia (p=0,007) e con lo sviluppo di IRC (p=0,004) (tabella C1).

77% 20% 1,5% 1,5%

Vertebrali Costali Femorali Altre 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 43 11 1 1 Sede fratture (N=56)

Tabella C1. Correlazioni tra 25(OH)D e variabili cliniche

Variabili P-value*

Età (anni) NS

BMI (kg/h²) NS

Durata di malattia (mesi) NS

Impegno renale 0,007 IRC 0,004 Osteopenia NS Osteoporosi NS FFx NS Antiepilettici NS Anticoagulanti NS * p-value significativo<0,05

La presenza di osteoporosi è risultata correlare significativamente con la menopausa (p=0,02), con i boli di GC endovena (p=0,02), con la dose totale di GC assunti (p=0,05) e con l'assunzione di farmaci antiepilettici ( p=0,03) (tabella C2).

Tabella C2. Correlazioni osteoporosi

Osteoporosi (N=18) No Osteoporosi (N=43) P-value* IRC, n (%) 8 (45) 9 (21) NS Boli di 6-MP 6 (33) 30 (70) 0,02 Antiepilettici 8 (45) 5 (12) 0,03 Anticoagulanti 6 (33) 16 (37) NS Fratture 8 (45) 6 (14) NS Menopausa 14 (78) 15 (35) 0,02 Osteoporosi (N=18) No Osteoporosi (N=43) P-value* Dose media di 6-MP (gr) 36,5 29 0,05 * p-value significativo<0,05

Una correlazione significativa è emersa inoltre tra FFX e menopausa (p=0,03), dose totale di GC assunti (p=0,01) ed assunzione di antiepilettici (p=0,01) (tabella C3).

Tabella C3. Correlazioni fratture

Fratture (≥1) (N=14) No Fratture (N=54) P-value* IRC, n (%) 7 (50) 12 (22) NS Boli di 6-MP 9 (64) 31 (57) NS Antiepilettici 5 (36) 9 (17) 0,01 Anticoagulanti 8 (57) 16 (30) NS Menopausa 10 (71) 19 (35) 0,03 Fratture (≥1) (N=14) No Fratture (N=54) P-value Dose media di 6-MP (gr) 46 31,5 0,01 * p-value significativo<0,05

3.5 Discussione

I dati raccolti dalla coorte esaminata nel presente studio retrospettivo, che aveva come obiettivo la valutazione dello stato vitaminico D in donne italiane affette da LES, hanno mostrato un livello medio di 25(OH)D inferiore ai livelli di normalità (18,3 ng/ml).

L'85,3% delle pazienti ha mostrato livelli insufficienti di 25(OH)D (<30ng/ml) e, tra queste, il 63,2% aveva una grave carenza con livelli di 25(OH)D <20ng/ml.

Numerosi studi caso-controllo hanno mostrato come la prevalenza di ipovitaminosi D fosse superiore in coorti di pazienti affetti da LES rispetto a controlli sani della stessa età e dello stesso sesso133, 155, 156. Diversi fattori

tutti la necessità per i pazienti con LES di evitare l'esposizione solare. Nel nostro studio non sono state trovate correlazioni significative tra i livelli di 25(OH)D e l'indice di massa corporea (BMI), a differenza di altri che hanno dimostrato un deficit vitaminico maggiore nei soggetti in sovrappeso141 .

Diversi studi cross-sectional hanno mostrato un'associazione inversa tra la severità di malattia e i valori ematici di vitamina D140, 157 . Tuttavia i risultati

rimangono contrastanti 158. Nel nostro studio non è emersa una correlazione

statisticamente significativa fra i livelli di vitamina D e l'attività di malattia misurata con l'indice ECLAM; tale dato potrebbe però essere dovuto al bias di selezione delle pazienti arruolate. Infatti, per ottenere una maggiore uniformità nella valutazione dei markers del metabolismo fosfo-calcico, abbiamo scelto di arruolare nello studio soltanto pazienti ricoverate, che presentavano dunque una probabilità ragionevolmente elevata di avere una malattia in fase di attività. Analogamente a due studi, uno del 2013 di Sumethkul et al.159 ed uno del 2012 di Bogaczewicz et. al 160, abbiamo

trovato una correlazione positiva tra i livelli di 25(OH)D e l'impegno renale da malattia . E’ noto che i pazienti con LES hanno un rischio maggiore rispetto alla popolazione generale di sviluppare osteoporosi e FFX 161.

L'eziopatogenesi della compromissione della BMD non è imputabile ai soli fattori di rischio tradizionali quali l'età, la menopausa e il basso BMI, ma anche a fattori correlati alla malattia. Tra questi bisogna ricordare la necessità di abolire la fotoesposizione, lo stato di flogosi cronica correlato ad un aumentato rilascio di citochine infiammatorie, la ridotta attività fisica causata dal coinvolgimento articolare e costituzionale della malattia di base, l'impegno renale con riduzione dell'assorbimento di calcio, le disfunzioni endocrine potenzialmente correlate al LES e l' utilizzo cronico di farmaci capaci di ridurre la BMD, in particolare i GC, utilizzati per lunghi periodi e ad alte dosi136. In accordo con la Letteratura, i nostri dati

hanno mostrato una correlazione fra la dose totale di GC assunta dalle pazienti e l’insorgenza sia di osteoporosi che di FFx162, 163. E’ interessante

notare che l’assunzione di farmaci antiepilettici risulta essere un fattore di rischio sia per lo sviluppo di osteoporosi che di FFx, come già osservato nel corso di altri studi164. Negli ultimi anni è stata infatti dimostrata una

significativa riduzione della BMD e un'aumentato rischio di fratture (in particolare vertebrali e del collo femorale) in pazienti trattati con antiepilettici (fenobarbital, carbamazepina, fenitoina, valproato di sodio). Questi ultimi aumentano la conversione epatica della 25OHD in metaboliti inattivi con conseguente riduzione dell'assorbimento di calcio insieme ad effetti diretti sulle cellule ossee165. Al contrario, l’analisi della nostra coorte

non ha mostrato associazioni fra assunzione di eparina o TAO e sviluppo di osteoporosi o FFx, probabilmente a causa della bassa numerosità del campione esaminato 166, 167.

3.6 Conclusioni

Nonostante la consapevolezza dell'elevata prevalenza di ipovitaminosi D a livello mondiale e i progressi fatti nello screening delle popolazioni a rischio, il deficit vitaminico D rimane un problema crescente. Si stima che circa un miliardo di persone siano affette da insufficienza vitaminica D (definita come 25OHD<30ng/ml). La scoperta dei recettori VDR nelle cellule del sistema immunitario ha permesso di ipotizzare una correlazione tra l'1,25OH2D3 e le malattie autoimmuni, tra cui il LES. In accordo con la letteratura, anche la nostra coorte di donne ha mostrato un' ampia prevalenza di ipovitaminosi D, nonostante circa un terzo di queste assumesse supplementazione con calcio e vitamina D. Questo valore sottostima gli accorgimenti in uso nella pratica clinica: probabilmente diverse pazienti assumevano la supplementazione ma ciò non è stato

riportato sull'anamnesi nelle lettere di dimissione; altre volte la terapia viene autonomamente sospesa a causa di una scarsa compliance. In considerazione dell’elevata prevalenza di ipovitaminosi D nei pazienti con LES, confermata anche dal nostro studio, emerge la necessità di instaurare terapie preventive, al fine di normalizzare i livelli di 25OHD e di ridurre il rischio di osteoporosi e conseguenti FFX, che sono notoriamente associate ad un significativo aumento del rischio di morbidità e mortalità.

Inoltre i nostri dati confermano come la terapia con GC rappresenti un fattore di rischio sia per lo sviluppo di osteoporosi che di FFx. E’ pertanto opportuno riuscire a standardizzare nella pratica clinica una strategia finalizzata a ottimizzare al massimo l’utilizzo della terapia steroidea, cercando di ridurre il dosaggio giornaliero dopo una iniziale dose d’attacco. Un dato interessante a nostro modo di vedere è rappresentato dal fatto che circa un terzo delle donne fratturate non fosse in menopausa. Ciò ragionevolmente sottende la compartecipazione di fattori correlati specificamente al LES che, magari associati all’ipovitaminosi D, possano agire aumentando la fragilità ossea. Dato che la maggior parte delle FFX delle donne in pre-menopausa è a livello vertebrale, uno di tali fattori potrebbe corrispondere proprio alla terapia con GC che sono noti indebolire in primis l’osso trabecolare, che rappresenta la principale componente strutturale di tali ossa. Infine, l’analisi della nostra coorte ha mostrato un aumento del rischio di osteoporosi e FFx correlato con l’assunzione cronica di farmaci antiepilettici. Dato che una significativa percentuale (all'incirca tra il 6,7% ed il 14,4%) di pazienti con LES può presentare crisi epilettiche, sia a causa dell’impegno del sistema nervoso, che come conseguenza di esiti ischemici e/o emorragici a livello cerebrale (più frequenti nei pazienti con anticorpi anti-fosfolipidi), sarebbe opportuno considerare tali pazienti come un sottogruppo a maggior rischio di sviluppare un danno di tipo muscolo-scheletrico.

Benchè il nostro studio presenti come limiti sia la bassa numerosità del campione che l’arruolamento di sole pazienti ricoverate, permette comunque di enucleare fattori di rischio per lo sviluppo sia di osteoporosi che FFx nelle pazienti con LES.

Da tali dati sarebbe opportuno trarre indicazioni utili al reumatologo nella pratica clinica per ridurre significativamente il rischio di danno muscolo- scheletrico nelle pazienti, migliorandone quindi la qualità di cura.

4. Bibliografia

1. Chu MP, Alagiakrishnan K, Sadowski C. The cure of ageing: vitamin D--magic or myth? Postgraduate medical journal. 2010; 86(1020): 608-16.

2. Heaney RP. The case for improving vitamin D status. The Journal of steroid biochemistry and molecular biology. 2007; 103(3-5): 635-41.

3. Holick MF. Vitamin D deficiency. N Engl J Med. 2007; 357(3): 266-81.

4. Holick MF. The vitamin D epidemic and its health consequences. The Journal of nutrition. 2005; 135(11): 2739S-48S.

5. Holick MF, Binkley NC, Bischoff-Ferrari HA, Gordon CM, Hanley DA, Heaney RP, et al. Evaluation, treatment, and prevention of vitamin D deficiency: an Endocrine Society clinical practice guideline. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 2011; 96(7): 1911-30.

6. Armas LA, Hollis BW, Heaney RP. Vitamin D2 is much less effective than vitamin D3 in humans. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 2004; 89(11): 5387-91.

7. MacLaughlin JA, Anderson RR, Holick MF. Spectral character of sunlight modulates photosynthesis of previtamin D3 and its photoisomers in human skin. Science (New York, NY). 1982; 216(4549): 1001-3.

8. Holick MF. Resurrection of vitamin D deficiency and rickets. The Journal of clinical investigation. 2006; 116(8): 2062-72.

9. Holick MF. Vitamin D: extraskeletal health. Rheumatic diseases clinics of North America. 2012; 38(1): 141-60.

10. MacLaughlin J, Holick MF. Aging decreases the capacity of human skin to produce vitamin D3. The Journal of clinical investigation. 1985; 76(4): 1536-8.

11. Holick MF, Chen TC. Vitamin D deficiency: a worldwide problem with health consequences. The American journal of clinical nutrition. 2008; 87(4): 1080S-6S.

12. Zhang R, Naughton DP. Vitamin D in health and disease: current perspectives. Nutr J. 2010; 9: 65.

13. Holick MF, MacLaughlin JA, Doppelt SH. Regulation of cutaneous previtamin D3 photosynthesis in man: skin pigment is not an essential regulator. Science (New York, NY). 1981; 211(4482): 590-3.

14. Hossein-nezhad A, Holick MF. Optimize dietary intake of vitamin D: an epigenetic perspective. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2012; 15(6): 567-79.

15. DeLuca HF. Overview of general physiologic features and functions of vitamin D. The American journal of clinical nutrition. 2004; 80(6 Suppl): 1689S-96S.

16. Portale A. PF. Calcium and phosphorus. Pediatric Nephrology. 2009: 231-65. 17. Nair R, Maseeh A. Vitamin D: The "sunshine" vitamin. J Pharmacol Pharmacother. 2012; 3(2): 118-26.

18. Hossein-nezhad A, Holick MF. Vitamin D for health: a global perspective. Mayo Clin Proc. 2013; 88(7): 720-55.

19. Holick MF. The D-lightful vitamin D for child health. JPEN J Parenter Enteral Nutr. 2012; 36(1 Suppl): 9S-19S.

20. Nagpal S, Na S, Rathnachalam R. Noncalcemic actions of vitamin D receptor ligands. Endocrine reviews. 2005; 26(5): 662-87.

21. Hossein-nezhad A, Spira A, Holick MF. Influence of vitamin D status and vitamin D3 supplementation on genome wide expression of white blood cells: a randomized double-blind clinical trial. PloS one. 2013; 8(3): e58725.

22. Norman AW, Nemere I, Zhou LX, Bishop JE, Lowe KE, Maiyar AC, et al. 1,25(OH)2-vitamin D3, a steroid hormone that produces biologic effects via both genomic and nongenomic pathways. The Journal of steroid biochemistry and molecular biology. 1992; 41(3-8): 231-40.

23. Haussler MR, Jurutka PW, Mizwicki M, Norman AW. Vitamin D receptor (VDR)-mediated actions of 1alpha,25(OH)(2)vitamin D(3): genomic and non-genomic mechanisms. Best Pract Res Clin Endocrinol Metab. 2011; 25(4): 543-59.

24. Holick MF. High prevalence of vitamin D inadequacy and implications for health. Mayo Clin Proc. 2006; 81(3): 353-73.

25. Holick MF. Vitamin D: importance in the prevention of cancers, type 1 diabetes, heart disease, and osteoporosis. The American journal of clinical nutrition. 2004; 79(3): 362-71.

26. Dusso AS, Brown AJ, Slatopolsky E. Vitamin D. American journal of physiology Renal physiology. 2005; 289(1): F8-28.

27. Rachez C, Freedman LP. Mechanisms of gene regulation by vitamin D(3) receptor: a network of coactivator interactions. Gene. 2000; 246(1-2): 9-21.

28. Adams JS, Hewison M. Update in vitamin D. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 2010; 95(2): 471-8.

29. Pettifor JM. Rickets and vitamin D deficiency in children and adolescents. Endocrinology and metabolism clinics of North America. 2005; 34(3): 537-53, vii. 30. Wranicz J, Szostak-Wegierek D. Health outcomes of vitamin D. Part I. Characteristics and classic role. Rocz Panstw Zakl Hig. 2014; 65(3): 179-84.

31. Christakos S, Dhawan P, Liu Y, Peng X, Porta A. New insights into the mechanisms of vitamin D action. J Cell Biochem. 2003; 88(4): 695-705.

32. Heaney RP, Dowell MS, Hale CA, Bendich A. Calcium absorption varies within the reference range for serum 25-hydroxyvitamin D. Journal of the American College of Nutrition. 2003; 22(2): 142-6.

33. Khosla S. Minireview: the OPG/RANKL/RANK system. Endocrinology. 2001; 142(12): 5050-5.

34. Russell RG, Espina B, Hulley P. Bone biology and the pathogenesis of osteoporosis. Current opinion in rheumatology. 2006; 18 Suppl 1: S3-10.

35. Aaron JE, Gallagher JC, Anderson J, Stasiak L, Longton EB, Nordin BE, et al. Frequency of osteomalacia and osteoporosis in fractures of the proximal femur. Lancet. 1974; 1(7851): 229-33.

36. Bischoff-Ferrari HA, Willett WC, Orav EJ, Lips P, Meunier PJ, Lyons RA, et al. A pooled analysis of vitamin D dose requirements for fracture prevention. N Engl J Med. 2012; 367(1): 40-9.

37. Jackson RD, LaCroix AZ, Gass M, Wallace RB, Robbins J, Lewis CE, et al. Calcium plus vitamin D supplementation and the risk of fractures. N Engl J Med. 2006; 354(7): 669-83.

38. Grant AM, Avenell A, Campbell MK, McDonald AM, MacLennan GS, McPherson GC, et al. Oral vitamin D3 and calcium for secondary prevention of low- trauma fractures in elderly people (Randomised Evaluation of Calcium Or vitamin D, RECORD): a randomised placebo-controlled trial. Lancet. 2005; 365(9471): 1621-8. 39. Binkley N, Krueger DC, Morgan S, Wiebe D. Current status of clinical 25- hydroxyvitamin D measurement: an assessment of between-laboratory agreement. Clin Chim Acta. 2010; 411(23-24): 1976-82.

40. Bischoff-Ferrari HA, Giovannucci E, Willett WC, Dietrich T, Dawson-Hughes B. Estimation of optimal serum concentrations of 25-hydroxyvitamin D for multiple health outcomes. The American journal of clinical nutrition. 2006; 84(1): 18-28.

41. Timpini A, Pini L, Tantucci C, Cossi S, Grassi V. Vitamin D and health status in elderly. Intern Emerg Med. 2011; 6(1): 11-21.

42. Chapuy MC, Preziosi P, Maamer M, Arnaud S, Galan P, Hercberg S, et al. Prevalence of vitamin D insufficiency in an adult normal population. Osteoporosis international : a journal established as result of cooperation between the European Foundation for Osteoporosis and the National Osteoporosis Foundation of the USA. 1997; 7(5): 439-43.

43. Maggio D, Cherubini A, Lauretani F, Russo RC, Bartali B, Pierandrei M, et al. 25(OH)D Serum levels decline with age earlier in women than in men and less efficiently prevent compensatory hyperparathyroidism in older adults. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2005; 60(11): 1414-9.

44. Carnevale V, Modoni S, Pileri M, Di Giorgio A, Chiodini I, Minisola S, et al. Longitudinal evaluation of vitamin D status in healthy subjects from southern Italy: seasonal and gender differences. Osteoporosis international : a journal established as result of cooperation between the European Foundation for Osteoporosis and the National Osteoporosis Foundation of the USA. 2001; 12(12): 1026-30.

45. Giusti A, Barone A, Razzano M, Pizzonia M, Oliveri M, Palummeri E, et al. High prevalence of secondary hyperparathyroidism due to hypovitaminosis D in hospitalized elderly with and without hip fracture. J Endocrinol Invest. 2006; 29(9): 809-13.

46. Lips P, Duong T, Oleksik A, Black D, Cummings S, Cox D, et al. A global study of vitamin D status and parathyroid function in postmenopausal women with osteoporosis: baseline data from the multiple outcomes of raloxifene evaluation clinical trial. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 2001; 86(3): 1212-21. 47. Isaia G, Giorgino R, Rini GB, Bevilacqua M, Maugeri D, Adami S. Prevalence of hypovitaminosis D in elderly women in Italy: clinical consequences and risk factors. Osteoporosis international : a journal established as result of cooperation between the European Foundation for Osteoporosis and the National Osteoporosis Foundation of the USA. 2003; 14(7): 577-82.

48. Romagnoli E, Caravella P, Scarnecchia L, Martinez P, Minisola S. Hypovitaminosis D in an Italian population of healthy subjects and hospitalized patients. Br J Nutr. 1999; 81(2): 133-7.

49. Muscarella S, Filabozzi P, D'Amico G, Mascia ML, Annese MA, Scillitani A, et al. Vitamin D status in inpatients admitted to an internal medicine department. Horm Res. 2006; 66(5): 216-20.

50. Moan J, Porojnicu AC, Dahlback A, Setlow RB. Addressing the health benefits and risks, involving vitamin D or skin cancer, of increased sun exposure. Proc Natl Acad Sci U S A. 2008; 105(2): 668-73.

51. Matsuoka LY, Ide L, Wortsman J, MacLaughlin JA, Holick MF. Sunscreens suppress cutaneous vitamin D3 synthesis. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 1987; 64(6): 1165-8.

52. Calvo MS, Whiting SJ. Public health strategies to overcome barriers to optimal vitamin D status in populations with special needs. The Journal of nutrition. 2006; 136(4): 1135-9.

53. Clemens TL, Adams JS, Henderson SL, Holick MF. Increased skin pigment reduces the capacity of skin to synthesise vitamin D3. Lancet. 1982; 1(8263): 74-6. 54. Hintzpeter B, Scheidt-Nave C, Muller MJ, Schenk L, Mensink GB. Higher

prevalence of vitamin D deficiency is associated with immigrant background among children and adolescents in Germany. The Journal of nutrition. 2008; 138(8): 1482-90. 55. Agarwal KS, Mughal MZ, Upadhyay P, Berry JL, Mawer EB, Puliyel JM. The impact of atmospheric pollution on vitamin D status of infants and toddlers in Delhi, India. Archives of disease in childhood. 2002; 87(2): 111-3.

56. Adami S, Romagnoli E, Carnevale V, Scillitani A, Giusti A, Rossini M, et al. [Guidelines on prevention and treatment of vitamin D deficiency. Italian Society for Osteoporosis, Mineral Metabolism and Bone Diseases (SIOMMMS)]. Reumatismo. 2011; 63(3): 129-47.

57. Brunner A, de Boland AR. 1,25-Dihydroxyvitamin D3 affects the synthesis, phosphorylation and in vitro calmodulin binding of myoblast cytoskeletal proteins. Z Naturforsch C. 1990; 45(11-12): 1156-60.

58. Boland R, de Boland AR, Marinissen MJ, Santillan G, Vazquez G, Zanello S. Avian muscle cells as targets for the secosteroid hormone 1,25-dihydroxy-vitamin D3. Mol Cell Endocrinol. 1995; 114(1-2): 1-8.

59. Drittanti L, de Boland AR, Boland R. Changes in muscle lipid metabolism induced in vitro by 1,25-dihydroxy-vitamin D-3. Biochimica et biophysica acta. 1987; 918(1): 83-92.

60. Bischoff HA, Borchers M, Gudat F, Duermueller U, Theiler R, Stahelin HB, et al. In situ detection of 1,25-dihydroxyvitamin D3 receptor in human skeletal muscle tissue. Histochem J. 2001; 33(1): 19-24.

61. Prineas JW, Mason AS, Henson RA. Myopathy in Metabolic Bone Disease. Br Med J. 1965; 1(5441): 1034-6.

62. Schott GD, Wills MR. Muscle weakness in osteomalacia. Lancet. 1976; 1(7960): 626-9.

63. Murad MH, Elamin KB, Abu Elnour NO, Elamin MB, Alkatib AA, Fatourechi MM, et al. Clinical review: The effect of vitamin D on falls: a systematic review and meta-analysis. The Journal of clinical endocrinology and metabolism. 2011; 96(10): 2997-3006.

64. Bouillon R, Carmeliet G, Verlinden L, van Etten E, Verstuyf A, Luderer HF, et

Documenti correlati