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CAPITOLO III - LA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI TORINO Lo sforzo di Giuseppe Cottolengo essendo dichiaratamente “opera di accoglienza” si palesò nella

4.1 ANALISI TIPOLOGICO COSTRUTTIVA

In generale i materiali e le finiture dell’edificio e delle stanze sono di buona qualità: per le murature sono stati utilizzati blocchi di calcestruzzo prefabbricato, la struttura è realizzata con pilastri e solette in cemento armato, le tamponature esterne ad intercapedine sono in laterizio semi pieno con tramezzature interne in laterizio. Tutti i piani sono serviti da scale e ascensori e montacarichi posti in posizione laterale e mediana per servire a blocchi gli utenti. I fabbricati sono serviti da unità trattamento aria e rete antincendio.

Edificio FRASSATI Manica Frassati 1

Costruzione originaria tra il 1928 e il 1934 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 1975 e il 1978, tra il 2006 e il 2009 ed infine nel 2011

muratura mista travi e pilastri in cemento armato e solai in latero cemento. I tamponamenti dei porticati avvengono negli anni 70.

Manica Buon Consiglio

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Costruzione originaria tra il 1934 e il 1935 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 1957 e il 1959

Manica San Giovanni Battista

Costruzione originaria tra il 1957 e il 1959 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Manica Frassati2

Costruzione originaria tra il 1935 e il 1937 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 1975 e il 1978 con introduzione di muratura mista travi e pilastri in cemento armato e solai in latero cemento. I tamponamenti dei porticati avvengono negli anni 70

Manica Angeli Custodi

Costruzione originaria tra il 1955 e il 1958 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 2004 e 2006 con introduzione di muratura mista travi e pilastri in cemento armato e solai in latero cemento. I tamponamenti dei porticati avvengono negli anni 70

EDIFICIO SANTI INNOCENTI

Costruzione originaria tra il 1937 e il 1939 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 1963 e il 1967, tra il 1972 e il 1976, nel 1984, 2003, 2011 e 2017 con introduzione di muratura mista travi e pilastri in cemento armato e solai in latero cemento.

Ristrutturazione edilizio impiantistica con realizzazione di stanze singole e doppie con bagno in camera

81 EDIFICIO ANNUNZIATA

Costruzione originaria tra il 1936 e il 1937 con muratura portante in laterizio e orizzontamenti in putrelle in ferro e voltini. Copertura con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio. In generale si tratta di materiali comuni, non di pregio.

Rimaneggiamenti successivi tra il 1968 e il 1974, con tamponamenti dei porticati e introduzione di muratura mista travi e pilastri in cemento armato e solai in latero cemento, nel 1991, nel 2000, tra il 2005 e il 2007, tra il 2011 e il 2012 con realizzazione di stanze singole e doppie con bagno in camera.

82 4.2 ANALISI ARCHITETTONICA

EDIFICIO FRASSATI ANALISI PLANIMETRICA

Rilievo Piano Interrato

Rilievo Piano Terra

Rilievo Piano Primo

83 Rilievo Piano Secondo

Rilievo Piano Terzo

Rilievo Piano Sottotetto

Rilievo Planimetria di Copertura

84 ANALISI DEI PROSPETTI

Rilievo Prospetto su cortile interno

Rilievo Prospetto su Strada

EDIFICIO SANTI INNOCENTI ANALISI PLANIMETRICA

Rilievo Piano Interrato

85 Rilievo Piano Terra

Rilievo Piano Primo

Rilievo Piano Secondo

86 ANALISI DEI PROSPETTI

Rilievo Prospetto su Via San Pietro in Vincoli

Rilievo Prospetto su Via Robassomero

Rilievo Sezione

87 EDIFICIO SANTA ANNUNZIATA

Rilievo Piano Interrato

Rilievo Piano Terra

Rilievo Piano Primo

88 Rilievo Piano Secondo

Rilievo Piano Terzo

ANALISI DELLE SEZIONI

Rilievo Sezioni

89 4.3 ANALISI IMPIANTISTICA

L’aspetto impiantistico, rappresenta una componente importante ed essenziale per una RSA Dallo schema seguente si possono vedere quali e quanti elementi interagiscono contemporaneamente per dare il giusto grado di confort e di sicurezza alla struttura.

Presso i reparti del Cottolengo sono presenti impianti di riscaldamento e/o di raffrescamento che garantiscono una temperatura interna degli ambienti intorno ai 20 C/22 C nel periodo invernale e non inferiore a quella esterna per più di 6 C (o comunque non inferiore a 26 C) nel periodo estivo.

Nello specifico per i reparti di degenza le temperature sono comprese tra 20 C e 24 C in inverno, mentre tra i 22 C e i 26 C in estate; il valore di umidità relativa può variare tra i 40 e il 60% e la velocità dell’aria non è inferiore a 0,2-0,3 m/sec.

Questo valore oltre ad essere connesso alla qualità dell’aria interna è un aspetto che permette, nel periodo di pandemia, di ridurre al minimo la presenza di virus nell’aria. La riduzione del carico

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antropico negli ambienti abbinato ad un aumento della portata d’aria immessa direttamente dall’esterno, con l’implementazione dei sistemi di filtraggio presso i sistemi di ventilazione con un monitoraggio continuo degli inquinanti potenzialmente presenti, rappresenta una regola base da seguire in questo periodo di pandemia.

Gli inquinanti - siano essi gas, solidi, liquidi o biologici - possono causare sollecitazioni sensoriali (odori), fisiologiche (mal di testa, affaticamento) e biologiche (irritazioni, allergie, effetti mutageni e carcinogeni) che compromettono lo stato di comfort delle persone, causandone possibili problemi.

Le principali fonti di disagio sono:

o asimmetria radiante, ovvero la differenza di temperatura piana radiante tra due superfici opposte (ad esempio un ospite della struttura posizionato accanto alla parete esterna mal coibentata e quindi molto più fredda delle altre superfici della camera);

o gradiente termico verticale (tra la temperatura dell’aria all’altezza della testa, ad 1,10 m dal suolo, e quella in corrispondenza delle caviglie devono esserci al massimo 3°C di differenza);

o temperatura del pavimento (né troppo calda né troppo fredda);

o presenza di correnti d'aria eccessive

E’ molto importante prendere in considerazione non solo le caratteristiche ambientali ma anche l’attività metabolica degli anziani I parametri che influenzano il benessere termo-igrometrico sono:

la temperatura [°C], l’umidità relativa [%], la velocità dell’aria [m/s], la qualità dell’aria (intesa anche come inquinamento della stessa), la temperatura delle superfici radianti [°C], il vestiario [m2°C/W] o [clo] e l’attività svolta dagli occupanti [W/m2] o [met]. Proprio a seconda dell’attività che si sta svolgendo e della tipologia di vestiario indossata, il nostro corpo mette in atto processi di termoregolazione con l’obiettivo di mantenere la temperatura corporea intorno ai 37°C.

TABELLA 1 - CONDIZIONI DI BENESSERE CON RIFERIMENTO AD ATTIVITÀ FONDAMENTALMENTE SEDENTARIE

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La condizione di aria secca all’interno degli ambienti è una problematica comune, che oltre a provocare una sensazioni di disagio, aumenta la prevalenza della pelle secca (xerosi), uno dei problemi di salute più frequentemente sofferti tra gli anziani, tenendo conto che questi risultano meno sensibili alla bassa umidità e normalmente preferiscono un ambiente più caldo di 2 °C in inverno rispetto alle fasce d'età più giovani.È consigliabile avere negli ambienti chiusi un'umidità minima del 41% contestualmente con una temperatura mantenuta intorno ai 21° C.

Nello specifico si evidenzia la necessità per il futuro di realizzare per ogni reparto specifica unità di trattamento aria con captazione dell'aria pulita esterna e totale espulsione della stessa ad una distanza superiore ai 2 metri, come consigliato dall'ISS per gli impianti aeraulici nelle residenze sanitario assistenziali. Si dovrebbe inoltre modulare gli impianti tra spazi comuni e singole stanze private degli utenti.