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un analogo si ha a livello regionale per fare sì che tutti gli atti di assenso vengano assorbiti in un unico provvedimento

eventuale VIA; qui convergono tutti i vari procedimenti e viene gestito da conferenza simultanea unitaria;

un analogo si ha a livello regionale per fare sì che tutti gli atti di assenso vengano assorbiti in un unico

provvedimento.

Confronto tra golden share e golden power

Il Golden share è un' azione d'oro attribuita ad un ente pubblico, consentiva al suo proprietario un eccesso di controllo rispetto alla perce ntuale di azioni possedute.

Prevedeva possesso di asset strategici da parte di un ente pubblico, permettendogli di mantenere il controllo pur avendo una piccola percentuale di partecipazione.

Queste azioni sono state introdotte per permettere una graduale uscita dello Stato dall'economia.

Successivamente l'EU nel 2012 ha dettato l'incompatibilità della golden share, ma in relazione alla necessità di proteggere a lcuni asset strategici ha favorito il passaggio dalla golden share al golden power.

Golden power: è il potere riconosciuto alla Presidenza del Consiglio dei ministri di controllo di alcuni asset strategici, a prescindere da una partecipazione azionaria. È un potere di condizionamento dell'economia, giustificato dalla strategicità dell'asset. Ovvero la Presidenza del Consiglio dei M inistri può dare un nulla osta (clearance) per riconoscere la possibilità da parte di un soggetto straniero di acquisire assets strategici per il paese (es. Rete nazionale di trasporto del gas, rete di trasmissione di energia elettrica, gestione di reti, infrastrutture,…). Chi vuole acquisire uno di questi asset deve farne comunicazione al governo ( 10 giorni prima) può accettare o rifiutare. Per esempio quando dei francesi acquisirono degli assets di Edison. Riguardo a questi assets strategici è necessario notificare l a Presenza del Consiglio per qualunque operazione, pena la nullità di tale operazione.

Linee guida: natura, problematiche e differenze con i regolamenti

Una linea guida è un insieme di informazioni sviluppate sistematicamente, sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, redatto allo scopo di rendere appropriato un comportamento desiderato.

Tali norme sono contenute in documenti portati a conoscenza di una platea di interessati e costituiscono una base di partenz a per l'impostazione di comportamenti e modus operandi condivisi in organizzazioni di ogni genere (sia private, sia pubbliche) nel campo sociale, politico, economico, aziendale, medico e così v ia. Prevalentemente non si tratta di procedure obbligatorie, di conseguenza c'è il rischio che non vengano rispettate. Esiste invece una categoria di linee gu ida vincolanti, ovvero i DPCM, che non sono veri e propri regolamenti.

Regolamenti: Sono norme giuridiche con effetti vincolanti.

Un regolamento non contiene un programma da adottare, ma delle regole ben precise che vanno attuate subito.

Sono fonti del diritto autosufficienti e godono di diretta applicabilità nel nostro ordinamento, al contrario delle direttive che vanno specificate. Non vincola solo gli Stati ma anche gli operatori.

Diritto Comunitario: Direttiva/Regolamento

Direttive: Sono uno strumento legato all'unificazione delle regole dei mercati. Una direttiva nasce per dare agli Stati degli scopi, dei punti di arrivo. La direttiva entra subito in vigore ma serve tempo agli Stati per apportare le modifiche. I tempi sono stabiliti per modificare la legislazione, in linea con la direttiva. Fissano un obbiettivo e lasciano la libertà allo stato su come raggiungerlo. Quindi nei vari Stati saranno esplicitate delle leggi nazionali.

Regolamenti: Sono sullo stesso piano delle direttive.

Un regolamento non contiene un programma da adottare, ma delle regole ben precise che vanno attuate subito.

Sono fonti del diritto autosufficienti e godono di diretta applicabilità nel nostro ordinamento, al contrario delle direttive che vanno specificate.

Differenza DLGS e DL Decreti di legge DL

Decreti legislativi DLGS (es. decreto Bersani che ha cambiato il mercato energetico)

Per i DL ci sono 15-20 Ministeri che devono approvare, al posto che oltre 900 parlamentari per una legge, quindi è più facile introdurli. DL si u sano in casi di necessità o urgenza, è il Consiglio dei ministri a deliberare, non il parlamento. Ha 60 giorni di validità entro i quali deve essere conv ertito in legge dal parlamento, altrimenti decade.

Art 77: per DL serve delegazione delle Camere (in casi urgenti si può bypassare il parlamento)

DL: il governo lo crea, passa in parlamento a valle (entro 60 gg) perchè deve essere approvati dalle Camere. Può essere anch e modificato prima di diventare legge, anche se già emanato.

Il DLGS è basato su legge delega: il parlamento delega il governo a legiferare su argomenti tecnici, con dei vincoli (di temp o o spazio).

Ormai quasi tutte le decisioni sono DL o DLGS, non leggi.

DLGS devono comunque passare al parlamento, dove c'è anche l'opposizione --> compromesso--> delega parlamentare (piccola legge)

DLGS: passa in parlamento a monte del procedimento di creazione di legge da parte del governo. Il parlamento decide come il g overno deve agire.

Art. 3 costituzione + Art. 41 costituzione

Art 3: parità ed eguaglianza formale e sostanziale (tutti hanno le stesse possibilità) di fronte alla legge. Lo stato ha un r uolo attivo perché deve garantire uguaglianza sostanziale.

Art 41: libera iniziativa economica

Intervento stato economia - 4a fase regolazione

Regolazione pro concorrenziale: a partire dal 1950 comincia il processo di liberalizzazione e privatizzazione, progressivamen te rafforzata dalla centralità assunta dal diritto comunitario. Tra i fattori che hanno indotto a riconsiderare il complesso di norme emanate per la disciplina pubblica dell'attività economica:

l'evoluzione tecnologica: muta le caratteristiche dei mercati in modo da non poter più escludere la concorrenza. Avviene quindi un superamento delle condizioni di monopolio naturale e l'accesso di nuovi operatori non viene più ostacolato

-La crisi fiscale dello Stato: raggiungimento del limite alla pressione fiscale che limita fortemente la disponibilità dei cittadini a sostenere la spesa pubblica con la tassazione

-Interventi comunitari che determinano l'avvio di processi di liberalizzazione e di apertura dei mercati alla concorrenza.

-Regolamenti governativi

Sono delle Fonti secondarie: sotto alle primarie Regolamenti governativi DPR

Vedi Legge 400 ('88)- art 17-comma 1: il regolamento viene confezionato dal ministro interessato, poi viene approvato Comma 4: l'approvazione avviene previo parere del Consiglio di Stato (funzione di controllo) e poi della Corte dei conti

Art. 117

art. 117 : “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni, nel rispetto della Costituzione, nonché dei vinc oli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.

Q&A

mercoledì 3 febbraio 2021 15:19

obblighi internazionali”.

Se ne deduce che la legge deve rispettare quanto stabilito a livello europeo, ovvero il diritto comunitario sta sopra la legg e.

Questo articolo disciplina potestà legislativa delle regioni--> elenco compiti dello stato (17 materie) Politica estera

Norme generali su istruzione, decisioni principali

Tutela ambiente

• etc

Comma 1: elenco legislazione esclusiva dello Stato, ovvero dove c'è esigenza unitaria

Comma 2: legislazione concorrente-->sia Stato che regione: spetta a regioni la podestà legislativa (leggi dettagliate) salvo che per la determinazione dei princ ipi fondamentali, che sono garantiti dallo Stato (leggi cornice)

Tutela salute

Comma 3: potestà esclusiva legislativa delle regioni, ovvero le residuali

Comma 4: potestà regolamentare delle regioni, tranne che nelle competenze esclusive statali -Problematiche dell'art 117: poco chiaro

È un problema legiferare con elenchi in fonte primaria, c'è sempre il rischio di dimenticare qualcosa e poi è difficile modificare

Problemi di interpretazione e conflittualità Stato-regioni (vengono risolte da Corte Costituzionale)

Problemi per industriali: quali norme seguire?

Potestà regolamentare: spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salvo delega alle regioni. In ogni altra materia spetta alle reg ioni. Questo perché lo Stato fissa i principi generali e le regioni i dettagli --> i regolamenti spettano principalmente alle regioni.

Definizione di norma + risoluzione Antinomia + quali enti possono normare

È una prescrizione generale ed astratta che deve disciplinare infiniti casi e non può lasciare lacune o eccezioni. La norma r egola la fattispecie astratta a cui si riconducono tutte le fattispecie concrete. Una norma giuridica è il risultato dell'interpretazione di una disposizione, essa può cambiare nel tempo a pari disposizione.

-Antinomie giuridiche: contrasti tra norme scritte, vengono risolte dai giudici, ci sono spesso perché il sistema non è perfet to Interpretazione della legge: dalle Preleggi art 12-> riguarda interpretazione del significato delle parole, è un lavoro semantico. Criteri:

Connessione letterale 1)

Intenzione del legislatore: ratio della norma, interpretazione rispetto allo scopo originario (criterio importante) 2)

Casi simili o analogie 3)

Principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato (criterio debole), dai principi traggo le norme (criterio sistematico).

4)

Enti che possono normare:

Potere legislativo: parlamento, regioni, enti territoriali

-Potere esecutivo: governo, enti pubblici, territoriali

-Potere giudiziario: organi giudiziari per i paesi di common law, altrimenti può solo interpretare

-Riforma titolo V

Art 5: la Repubblica riconosce e promuove autonomie locali (riformato nel 2001)

Dal 2001 c'è la perdita di potere dei partiti politici di portare le istanze locali al governo --> si riforma art 5. Prima del 2001 le regioni avevano compiti limitati e il resto faceva lo Stato, dopo la riforma è il contrario: i compiti dello Stato sono elencati mentre quelli delle regioni no.

Conflitto tra enti regolatori e governativi + Art. 24+ Consiglio di Stato

Podestà regolamentare: spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salvo delega alle regioni. In ogni altra ma teria spetta alle regioni. Questo perché lo Stato fissa i principi generali e le regioni i dettagli.

Prima si passa attraverso un processo della Corte costituzionale: scontro con altra interpretazione --> il giudice: reputa il dubbio infondato o si convince del dubbio e si fa portatore dell'istanza (rilevanza ai fini del caso e non manifesta infondatezza).

Nel secondo caso si parla di incidente di costituzionalità: la legge in discussione è legittima? Il giudizio del processo vie ne sospeso e la corte si dedica a verificare la compatibilità costituzionale della norma da applicare.

Vedi caso acque termali in Campania.

Art 24: difesa per la tutela dei propri diritti, diritto a un processo equo

2° grado di giudizio della giurisdizione amministrativa: consiglio di Stato, nasce come organo di consulenza dell'amministraz ione, poi viene introdotta la tutela per le controversie amministrative. Il consiglio di Stato ha 2 funzioni: di consulenza e giurisdizionale (come corte d'appello).

Dalla consulenza poi vengono scelti i giudici amministrativi. C'è il rischio, siccome le due funzioni si confrontano, di coin volgere nella contestazione di un regolamento gente che ha disposto tale regolamento e non va bene! Ed è un problema irrisolto. Per es. una azienda fa una contestazione ai colleghi delle persone che hanno disposto il regolamento contestato. La contaminazione tra le due funzioni del CdS ha anche lati positivi ma è un sistema non pulito e poco corretto.

4 fasi della regolazione Regolazione corporativa 1)

Protezione delle imprese esistenti da parte del potere pubblico Il relativo astensionismo dello Stato liberale

2)

Lo Stato si astiene ma è presente nel condizionare l'attività imprenditoriale Il diffuso intervento pubblico nell'economia

3)

Necessità di ricostruire il paese a seguito delle guerre mondiali: lo Stato occupa un grande spazio nell'economia. Vengono cr eati enti e imprese pubblici, in quanto i privati non erano nelle condizioni di attivarsi e garantire servizi a un prezzo misurato. Lo Stato interviene in maniera indi retta: forme di controllo e intervento e acquisto di assets.

Effetti sui mercati: si creano dei monopoli nazionali La regolazione pro-concorrenziale

4)

Dal '50 in poi: liberalizzazione e privatizzazione dei mercati. Indotto da appartenenza all'UE, evoluzione tecnologia, crisi fiscali.

Lo Stato smette di intervenire nell'economia, cede gli asset e assume il ruolo di regolatore.

Liberalizzazione, privatizzazione

Liberalizzazione imposta dalla comunità europea si propone di evitare che attraverso regolazioni protezionistiche o comunque restrittive della concorrenza vengano introdotte limitazioni alla libera circolazione (vedi TFUE). I processi di liberalizzazione determinano:

introdotte limitazioni alla libera circolazione (vedi TFUE). I processi di liberalizzazione determinano:

Una rinuncia completa dello Stato alla gestione, con attività economica sottoposta alle sole regole del codice civile e a quelle di concorrenza

-Intervento pubblico sotto forma di regolazione pubblica solo nelle ipotesi di fallimento del mercato

-Concorrenza come regola generale (nel e per il mercato): costituisce parametro di valutazione della legittimità delle regolazioni economiche adottate a tutti i livelli.

-La privatizzazione di una essential facility pubblica consiste nella vendita (separazione proprietaria) ad un privato, questo si fa per garantire la concorrenza ed evitare un abuso di posizione dominante.

In che caso deve intervenire l’autorità competente per le autorizzazioni FER?

La CDS si esprime dopo avere acquisito VIA. Se la VIA non interviene entro il termine di conclusione del procedimento l'autor ità competente si esprime in sede di CDS.

L'autorità competente può far eseguire anche da altri organi della pubblica amministrazione o da enti pubblici le attività te cnico-istruttorie non ancora eseguite

VIA Valutazione Impatto Ambientale

La VIA è un documento ex-ante e autorizza la realizzazione dell'impianto o lo sfruttamento di una risorsa ambientale.

La legge dello Stato stabilisce che per tutelare il patrimonio ambientale la VIA debba essere fatta per il rinnovo di una con cessione, questa valutazione può portare ad un assenso condizionato o al diniego.

Come identificare aree non idonee per impianti FER

Possibile ubicazione degli impianti in area agricola, tenuto conto della normativa di tutela colture agricole. In attuazione delle Linee Guida nazionali, le regioni possono procedere all'indicazione di aree non idonee all'installazione di determinati impianti. Le aree non idonee identificate dopo apposita istruttoria per ciascuna fonte e tipologia di impianti attraverso ricognizione disposizioni di tutela ambientale, in congruenza con obbiettivi burden sharing (gli obbiettivi dell'incremento dell'energia rinnovabile sono suddivisi nei territori). Le aree non idonee non coincidono con divieti di installazioni FER ma costituiscon o un orientamento preliminare per la localizzazione di impianti. Queste aree non possono coincidere di per sè con aree tutelate e non possono rappresentare porzio ni significative di territorio.

Procedura di infrazione Europea

-Gli Stati possono essere convenuti dalla Commissione UE davanti alla Corte di Giustizia per rispondere dell’inadempimento di obblighi comunitari, ossia degli obblighi derivanti dai Trattati (es: mancata trasposizione di direttive o mancata adozione di provvedimenti in esecuzione di una sente nza della Corte di Giustizia).

-Tecnicamente la procedura di infrazione è indicata come “ricorso per inadempimento” (degli obblighi comunitari da parte degli Stati).

-La procedura di infrazione garantisce un controllo giurisdizionale sui comportamenti degli Stati membri.

-Principio di leale collaborazione --> principio applicato frequentemente dalla CGUE nell’ambito di questa procedura, poiché la Corte valuta l’adempimento degli o bblighi comunitari non in base a criteri formalistici ma in base a criteri sostanzialistici. È importante più il tentativo del risult ato.

-Soggetto destinatario del ricorso--> lo Stato inadempiente.

-Organo davanti al quale proporre il ricorso--> Corte di Giustizia in senso stretto e in un unico grado.

-Soggetti legittimati a proporre il ricorso:

• Commissione UE

• Stati membri: ma solo in via residuale.

-Oggetto del ricorso : accertamento della sussistenza dell’inadempimento da parte degli Stati degli obblighi comunitari.

-Obblighi comunitari : obblighi enunciati dai Trattati istitutivi, dagli atti vincolanti adottati dalle istituzioni e dagli ac cordi internazionali da queste stipulati.

-Natura della sentenza della CGUE : sentenza di accertamento.

-Natura della responsabilità dello Stato è oggettiva e assoluta, non valgono le cause di giustificazione inerenti a ritorsioni , vicende istituzionali o articolazione territoriale dei poteri. Valgono esclusivamente le difficoltà insormontabili provocate da causa di forza maggiore, per il periodo strettamente necessario ad un’amministrazione diligente per porvi rimedio.

-L’inadempimento deve essere attuale: non è concepibile la contestazione di un inadempimento inattuale.

-L’inadempimento può derivare da un comportamento omissivo (es: mancato recepimento di una direttiva) o attivo (es: erogazione di un aiuto di stato non autorizzato).

-L’inadempimento può essere totale o parziale.

La procedura di infrazione si compone di 2 macrofasi:

1. Fase precontenziosa --> fase in cui la Commissione contesta in via extragiudiziale l’inadempimento e invita lo Stato a un contraddittorio preconten zioso.

2. Fase contenziosa --> se il contrasto non si risolve nella prima fase, la Commissione può proseguire la procedura rivolgendosi alla Corte di Gius tizia (piena discrezionalità della Commissione).

NB: la finalità non è quella di moltiplicare le controversie dinnanzi alla CGUE ma indurre gli Stati membri a conformarsi ai Trattati.

1. Fase precontenziosa à consta di 2 atti:

Lettera di messa in mora--> atto di diffida con cui la Commissione contesta l’inadempimento allo Stato e richiede ulteriori informazioni. Lo Stato deve inviare una risposta dettagliata entro un termine preciso, in genere 2 mesi. Se la Commissione si ritiene soddisfatta dalle giustificazioni addotte dallo Stato, il procedimento termina.

Parere motivato--> se, invece, la Commissione giunge alla conclusione che il paese è venuto meno ai propri obblighi a norma del diritto dell’UE, può inviare un parere motivato, ossia una richiesta formale di conformarsi al diritto dell’Unione, in cui spiega perché ritiene che il paese violi il diritto dell’UE. La Commissione chiede inoltre al paese interessato di comunicarle le misure adottate entro un termine preciso, in genere 2 mesi.

2. Fase contenziosa--> decorso il termine per adeguarsi al parere motivato, la Commissione ha la facoltà (e non l’obbligo) di adire la CGUE.

L’oggetto del ricorso non è l’inosservanza del parere ma la violazione del diritto dell’UE da parte dello Stato (infatti, il parere non ha carattere vincolante per il suo destinatario, ma si limita a suggerire la cessazione del comportamento contestato). La Commissione ha piena discrezionalità s ul SE e sul QUANDO introdurre il ricorso. I testi non fissano alcun termine al riguardo, quindi il ricorso resta sempre proponibile finché sussiste l’attività o la situa zione contraria al diritto dell’Unione.

Quanti e quali regolamenti conosci? Quali sono le fonti comunitarie?

Regolamenti Comunitari: Sono sullo stesso piano delle direttive.

Un regolamento non contiene un programma da adottare, ma delle regole ben precise che vanno attuate subito.

Sono fonti del diritto autosufficienti e godono di diretta applicabilità nel nostro ordinamento, al contrario delle direttive che vanno specificate. Non vincola solo gli Stati ma anche gli operatori.

Es: regolamento sugli aiuti di Stato del 2015, regolamento UE 2019 su investimenti esteri Regolamenti governativi DPR: Sono delle Fonti secondarie(sotto alle primarie)

Vedi Legge 400 ('88)- art 17-comma 1: il regolamento viene confezionato dal ministro interessato, poi viene approvato Comma 4: l'approvazione avviene previo parere del Consiglio di Stato (funzione di controllo) e poi della Corte dei conti

Es: Regolamento del 2015 per l'individuazione degli attivi di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni

Caso Van Duyn

Caso Van Duyn Caso Francovich Caso Portgas

Caso concessioni acque termali Caso Cambridge University

I fatti:

• Fine degli anni ’60 il governo inglese ritiene che l'attività del movimento scientista sia contraria all'ordine pubblico, soprattutto perché in grado di mettere in pericolo la personalità e la salute di chi vi

aderisce.

• La legge inglese allora vigente non consentiva di vietare l'esercizio del culto scientista ma consentiva di impedire l’ingresso nel Paese ai cittadini di altri Stati intenzionati ad entrare in Inghilterra per studiare lo

Scientismo e lavorare in una comunità scientista.

• Tuttavia, nei confronti di cittadini britannici intenzionati ad aderire o a lavorare presso la Chiesa scientista, il governo inglese non poneva alcun divieto.

• Nel 1973 alla sig.na van Duyn, cittadina olandese, veniva offerto posto di segretaria presso la comunità scientista di East Grinstead.

• Decisa ad accettare l'offerta di lavoro, la sig.na Van Duyn giungeva all'aeroporto di Gatwick nel Regno Unito, dove non otteneva l'autorizzazione ad entrare nel Regno Unito e veniva costretta a

ritornare in Olanda quel giorno stesso.

• Nella fattispecie l'ingresso era stato vietato in base all'art. 65 del regolamento sull'immigrazione (Immigration Rules for Control of Entry), regolamento che ha forza di legge nel Regno Unito.

• Art. 65: «Il permesso di entrare nel paese può venire rifiutato ad ogni passeggero, esclusi moglie e figli minorenni di una persona residente nel Regno Unito, per motivi d'ordine pubblico, quando […] b) informazioni in possesso dell'ufficio immigrazione giustifichino il rifiuto sulla base di tali

motivi, ad esempio se il carattere e la condotta del passeggero oppure la sua partecipazione a determinati gruppi o movimenti fanno ritenere indesiderabile il suo ingresso nel Regno Unito».

• La sig.na Van Duyn si rivolgeva all’Alta Corte di Giustizia dell’Inghilterra, sostenendo che il rifiuto di lasciarla entrare nel Regno Unito fosse illegittimo per violazione delle norme comunitarie concernenti la libera circolazione dei lavoratori e, in particolare, dell’art. 48 del trattato CEE, del regolamento n. 1612/68 ed dell'art. 3 della direttiva n.

221/64.

• Art. 3, n. 1, dir. n. 221/64 : «I provvedimenti di ordine pubblico o di pubblica sicurezza devono essere adottati esclusivamente in relazione al comportamento personale dell'individuo nei confronti del quale essi sono applicati.

• L’Alta Corte sospendeva il procedimento e sottoponeva alla Corte di Giustizia, a norma dell'art. 177 del trattato CEE,

• L’Alta Corte sospendeva il procedimento e sottoponeva alla Corte di Giustizia, a norma dell'art. 177 del trattato CEE,

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