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LEZ 1: DIRITTO E COSTITUZIONE mercoledì 23 settembre :49

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Academic year: 2022

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(1)

UBI SOCIETAS IBI IUS

Elementi di un ordinamento giuridico: espressione di una organizzazione sociale, elementi coordinati tra loro Es: gruppo, territorio,…

-Il diritto comprende regole giuridiche o di altro tipo

-gli ordinamenti giuridici servono a regolare: rapporti tra privati, rapporti tra pubblico e privato -Limite del potere? Il potere deve limitare se stesso soprattutto alla nascita di un ordinamento -->servono: valori irrinunciabili e quindi costituzioni

rinunciando ad alcuni valori si viene meno all'ordinamento giuridico, per es in Italia la forma repubblicana non è rinunciabile da Costituzione

-Unione Europea: non è ancora un ordinamento federale ma è più visto come una cessione di potere da parte degli Stati (art 11). Infatti c'è una crisi identitaria: ci sono molto paesi che non condividono valori con altri; questo perché l'EU nacque per ragioni economiche. (prima c'era la CEE e poi la CECA, primi accordi economici tra paesi)

Comunità EU-->Unione EU (unica moneta, spesa pubblica centralizzata, sistema delle banche centrali) Per es le scelte energetiche sono compiute a livello europeo.

-Ruolo diretto nell'ordinamento:

Sistema

Modello -->valori fondanti

Costituzione -->base e auto-limite. È il limite di se stessa e al suo interno contiene leggi per modificarsi.

-Fonti autoritative del diritto:

Schema delle fonti

Superamento di gerarchia

Pluralità dei livelli normativi

-gli ordinamenti tentano di essere autonomi e sistematici nella risoluzione di problemi dandosi dei criteri.

Le costituzioni europee sono state adottate in momenti diversi ma sono simili.

-Diritti inviolabili: sono riconosciuti dalla costituzione o pre-esistono? Non vengono concessi ma riconosciuti!

-sistema delle fonti del diritto:

Costituzioni 1)

Leggi parlamentari 2)

LEGGE

-Proprietà privata: assicurata ma nei limiti della funzione sociale. Lo stato ha potere di espropriazione ma solo per interesse collettivo

-Nel settore energetico sia stato che regioni possono stabilire le regole

ARTICOLI COSTITUZIONE DA SAPERE Principi fondamentali

Art 1: Repubblica democratica basata sul lavoro, sovranità al popolo, Costituzione Art 2: sancisce diritti inviolabili

Art 3: parità ed eguaglianza formale e sostanziale (tutti hanno le stesse possibilità) di fronte alla legge. Lo stato ha un ruolo attivo perché deve garantire uguaglianza sostanziale.

Art 5: autonomie locali, Repubblica unica e indivisibile ma promuove e tutela regioni e gli enti locali (città metropolitane, province, comuni…)

Art 11: ripudia la guerra e cessione di potere a organizzazioni internazionali--> limitazioni di sovranità

Diritti e doveri del cittadino

Art 13: libertà personale inviolabile, ma ci sono casi eccezionali Art 21: libertà di manifestazione, stampa, ….

Art 24: difesa per la tutela dei propri diritti, diritto a un processo equo

Art 25: nessun può essere punito se non dove previsto dalla legge-->c'è giudice naturale, ovvero un giudice predisposto prima che si verifichino i fatti e non può essere cambiato

Art 41: libera iniziativa economica

Art 42: proprietà privata o pubblica, diritto alla proprietà privata

Art 43: espropriazione con eventuale indennizzo per utilità collettiva, perché interesse collettivo è sempre sopra quello particolare

Ordinamento della Repubblica--> titolo V È stato riformato nel 2001,

Art 114: autonomia politica a tutti gli enti pubblici (regioni, province, comuni) e apparentemente li pone tutti sullo stesso piano (anche dello Stato)

Art 117: compiti dello Stato, rapporti Stato-regioni Art 118: attribuzione funzioni amministrative Art 138: revisioni della Costituzione, leggi costituzionali Revisione costituzionale: si compone di due parti

Necessaria: tutte e due le camere devono approvare la modifica della costituzione a maggioranza assoluta due volte a distanza di 3 mesi, è un procedimento aggravato rispetto ad una legge normale

-

Eventuale: referendum costituzionale, c'è solo se richiesto -

Costituzion e

ESAME

Scritto 2 domande, 40 minuti, 20 righe ciascuna max Orale: 2 domande, lo stesso giorno

Voto finale media non aritmetica

Esempio

Cosa sono regolamenti comunitari?

Perché siamo passati da golden share a golden power?

No sapere o citare norme a memoria

LEZ 1: DIRITTO E COSTITUZIONE

mercoledì 23 settembre 2020 15:49

(2)

FONTI DEL DIRITTO Produzione -

Norme prodotte, interpretazione -

Forza e durata delle norme -

1)Sistema tripartito, fonti:

Europee

Nazionali si intrecciano

Regionali

2)Superamento gerarchia

Il sistema delle fonti è gerarchico fino a un certo punto, poi affianca un sistema ripartito per competenza-->

Gerarchia+Competenza

Es: rapporto Stato- regioni (dal 2001) vedi art. 5 è per competenza. Rapporto Stato-EU è per gerarchia.

3)Pluralità dei livelli normativi

Tante fonti possono produrre norme giuridiche, con diversi effetti.

Le leggi possono farle solo parlamento e regioni

Leggi-->regolamenti-->norme giuridiche con effetti vincolanti FONTI EUROPEE

Art 11: lo Stato cede parte della sovranità a favore di un soggetto esterno

Art 117: la legge deve rispettare quanto stabilito a livello europeo --> il diritto comunitario sta sopra la legge Trattati: trattato su funzionamento UE

1)

Definiscono normative sociali ma soprattutto unificazione di sistemi economici e giuridici--> carattere economico Per gerarchia:

TFUE

Direttive/regolamenti Direttive

2)

Es 96-92 per l'energia -->Sono uno strumento legato all'unificazione delle regole dei mercati.

Una direttiva nasce per dare agli Stati degli scopi, dei punti di arrivo.

La direttiva entra subito in vigore ma serve tempo agli Stati per apportare le modifiche. I tempi sono stabiliti per modificare la legislazione, in linea con la direttiva. Fissano un obbiettivo e lasciano la libertà allo stato su come raggiungerlo. Quindi nei vari stati saranno esplicitate delle leggi nazionali.

Regolamenti 3)

Sono sullo stesso piano delle direttive.

Un regolamento non contiene un programma da adottare, ma delle regole ben precise che vanno attuate subito.

Sono fonti del diritto autosufficienti e godono di diretta applicabilità nel nostro ordinamento, al contrario delle direttive che vanno specificate.

Non vincola solo gli Stati ma anche gli operatori.

Se ci sono regole interne contrastanti col regolamento quale prevale? Va seguita la regola europea perché la potestà legislativa è vincolata dall'ordinamento comunitario: EU> Stato.

Decisioni (a singoli stati) e atti di soft law 4)

Le decisioni sono meno importanti.

L'atto di soft law è un momento istruttorio prima di adottare un atto vincolante: l'EU chiede agli Stati membri dei suggerimenti, si testa la capacità degli stati di rispettare una determinata regola.

Decisioni di CGE 5)

Vedi sentenze Van Duyn e Francovich

-Procedura d'infrazione della commissione UE: quando gli Stati membri non ottemperano la normativa, possono portare a sanzioni monetarie. Quando ci sono tavoli di negoziazione se uno Stato si presenta con procedure d'infrazione aperte non è buono.

FONTI NAZIONALI Fonti UE 0)

Costituzione 1)

Leggi/DDL --> fonti primarie 2)

Regolamenti governativi/DM--> fonti secondarie 3)

2)fonti primarie

È molto difficile introdurre una legge, quindi ultimamente si usano spesso gli atti aventi forza di legge (ma non forma di

TFEU - it

Dir.

96-92-CE

LEZ 2: FONTI DEL DIRITTO EUROPEE E NAZIONALI

mercoledì 30 settembre 2020 15:50

(3)

È molto difficile introdurre una legge, quindi ultimamente si usano spesso gli atti aventi forza di legge (ma non forma di legge)

Decreti di legge DL

Decreti legislativi DLGS (es. decreto Bersani che ha cambiato il mercato energetico)

Per i DL ci sono 15-20 Ministeri che devono approvare, al posto che oltre 900 parlamentari per una legge, quindi è più facile introdurli.

DL in casi di necessità o urgenza, è il consiglio dei ministri a deliberare, non il parlamento. Ha 60 giorni di validità entro i quali deve essere convertito in legge dal parlamento, altrimenti decade.

Il DLGS è basato su legge delega: il parlamento delega il governo a legiferare su argomenti tecnici, con dei vincoli (di tempo o spazio).

Ormai quasi tutte le decisioni sono DL o DLGS, non leggi.

DL e DLGS devono comunque passare al parlamento, dove c'è anche l'opposizione --> compromesso--> delega parlamentare (piccola legge)

Art 77: per DL serve delegazione delle Camere (in casi urgenti si può bypassare il parlamento)

DL: il governo lo crea, passa in parlamento a valle (entro 60 gg) perchè deve essere approvati dalle Camere. Può essere anche modificato prima di diventare legge, anche se già emanato.

DLGS: passa in parlamento a monte del procedimento di creazione di legge da parte del governo. Il parlamento decide come il governo deve agire.

3)Fonti secondarie: sotto alle primarie Regolamenti governativi DPR -

Vedi Legge 400 ('88)- art 17-comma 1: il regolamento viene confezionato dal ministro interessato, poi viene approvato Comma 4: l'approvazione avviene previo parere del Consiglio di Stato (funzione di controllo) e poi della Corte dei conti

Decreti ministeriali DM (comma 3) -

Sono espressione del singolo Ministero--> stanno sotto i regolamenti governativi

-Fuga dal regolamento: atti che non sono veri e propri regolamenti. Es: linee guida vincolanti (DPCM)

Per esempio in pandemia il sistema costituzionale si è rotto: tutte le leggi erano illegittime perché non c'erano le giuste

fonti primarie--> abuso di potere.

(4)

RAPPORTI TRA ORDINAMENTO EU E ORDINAMENTI NAZIONALI Norme costituzionali rilevanti:

art. 10 c. 1: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute”;

-

art. 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie individuali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni;

promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”;

-

art. 117 c. 1: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni, nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.

-

Fonti sovranazionali:

norme dell’U.E.: Trattato sull’UE e il Trattato sul funzionamento dell’UE (modificati dal Trattato di Lisbona, in vigore dal 2009), regolamenti, direttive, decisioni quadro, raccomandazioni, accordi -

internazionali stipulati dall'UE, sentenze della CGUE dichiarative del diritto dell’UE;

norme internazionali consuetudinarie, norme del diritto internazionale generalmente riconosciute (art. 10 c. 1 Cost.);

-

norme internazionali pattizie (dai patti), norme dei trattati internazionali (es: CEDU(convenzione europea diritti dell'uomo), Convenzione ONU sul crimine internazionale etc.).

-

L’ordinamento europeo

Art. 11 Cost.: copertura costituzionale della partecipazione dell’Italia all’UE.

-

L’UE (oggi 28 Stati) è un ordinamento a carattere sovranazionale, che si fonda su due trattati (Trattato sull’Unione europea – TUE; Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – TFUE) e che, dal 2007, è dotata di una propria Carta dei diritti fondamentali (CdfUE o Carta di Nizza).

-

L’UE è dotata di un proprio organo giurisdizionale, la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) con sede in Lussemburgo, garante della legalità e custode della corretta interpretazione del diritto dell’UE. Assolve a quest’ultima funzione specie decidendo sul rinvio pregiudiziale dei giudici nazionali (art. 267 TFUE). CGUE controlla il rispetto dei trattati da parte degli stati membri.

-

L’UE è capace di produrre atti normativi, ovvero i regolamenti (che vincolano sia gli Stati, sia i soggetti privati) e le direttive (che, invece, esigono un intervento di trasposizione da parte del legislatore nazionale).

-

Principio del primato sul diritto interno: principio che regola il rapporto tra l’ordinamento nazionale e l’ordinamento europeo. Tale principio è stato affermato in via pretoria dalla giurisprudenza della CGUE sin dagli anni ’60, recepito dalla Corte costituzionale a partire dalle sentenze degli anni ’70 e ribadito dalla dichiarazione n. 17 allegata agli odierni trattati.

-

Come procedere in caso di contrasto tra norma di diritto UE e norma di diritto interno

1. Verificare che non vi sia un modo per interpretare la disposizione nazionale in modo conforme alla normativa comunitaria. A tal scopo può essere impiegato il rinvio pregiudiziale, previsto dall’art. 267 TFUE:

il giudice nazionale sospende il processo e, con ordinanza, interpella la CGUE per domandare l’esatta interpretazione della fonte UE rilevante. La CGUE regola l'interpretazione del diritto europeo.

2. Se non vi è un margine di componibilità del contrasto mediante l’attività interpretativa occorre richiamare l’assetto che è stato prospettato dalla Corte costituzionale.

Norma nazionale contrastante con una norma UE direttamente applicabile I)

se la norma UE ha efficacia diretta, ossia è idonea a regolare da sola il caso concreto, il principio del primato impone che le norme nazionali contrastanti, siano esse precedenti o successive a quelle UE, siano

disapplicate (≠ abrogazione). (L'abrogazione quindi determina una cessazione definitiva dell'efficacia della norma mentre disapplicazione limita l'efficacia della disposizione senza farla cessare del tutto)

Norma nazionale contrastante con una norma UE non direttamente applicabile II)

se la norma UE non ha efficacia diretta (ad es., perché norma programmatica, che non specifica un obbiettivo ma una direzione generale da seguire, o espressione di principi, etc.), il giudice deve rivolgersi alla Corte costituzionale, affinché valuti la contrarietà della norma nazionale rispetto all’obbligo di fonte europea, fondato sull’art. 11 Cost.

Norma UE contrastante con una disposizione nazionale che realizza/tutela uno dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale o uno dei diritti inalienabili della persona umana III)

teoria dei «controlimiti»: L’ordinamento nazionale accetta le limitazioni di sovranità derivanti dall’appartenenza all’UE, ma il recepimento delle norme dell’UE non può comportare la lesione di un principio o di un diritto fondamentale dell’ordinamento (normalmente sanciti dalla Cost.). Ove ciò dovesse

LEZ 3: PRIMATO SUL DIRITTO INTERNO

mercoledì 7 ottobre 2020 15:50

(5)

principio o di un diritto fondamentale dell’ordinamento (normalmente sanciti dalla Cost.). Ove ciò dovesse accadere, il giudice nazionale deve sollevare questione di legittimità costituzionale della legge interna che dà attuazione ai Trattati, per contrasto con l’articolo della Costituzione che viene in rilievo come principio irrinunciabile.

Norme UE ad efficacia diretta:

Norme contenute nei Trattati, se determinate;

Norme contenute nei Regolamenti;

Norme contenute nelle direttive «self-executing», ossia nelle direttive sufficientemente precise e determinate, delle quali sia scaduto il termine di attuazione;

Principi generali dell'ordinamento dell’UE, ossia, ai sensi dell’art. 6 TUE, diritti fondamentali

riconosciuti dalla CEDU e diritti fondamentali risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri.

Norme UE ad efficacia indiretta:

Norme contenute nelle direttive non «self-executing»;

Norme non determinate contenute nei Trattati;

Norme contenute nella CEDU.

Quando una norma può ritenersi incondizionata e sufficientemente precisa?

Devono sussistere 3 requisiti:

a. Determinazione dei beneficiari della garanzia;

b. Definizione del contenuto della garanzia;

c. Indicazione dell’identità del soggetto tenuto alla garanzia.

NB: In merito all’ultimo requisito, si pone soprattutto la questione se lo Stato possa essere considerato tenuto alla garanzia per non aver adottato, entro il termine prescritto, i necessari provvedimenti di attuazione.

PROCEDURA INFRAZIONE UE

-Gli Stati possono essere convenuti dalla Commissione UE davanti alla Corte di Giustizia per rispondere dell’inadempimento di obblighi comunitari, ossia degli obblighi derivanti dai Trattati (es: mancata

trasposizione di direttive o mancata adozione di provvedimenti in esecuzione di una sentenza della Corte di Giustizia).

-Per il principio del primato, il giudice nazionale in caso di discrasia tra norma interna e norma dell’UE, deve disapplicare o sollevare questione di legittimità costituzionale della norma interna. Tuttavia, sussiste anche un obbligo internazionale dello Stato di eliminare la norma interna contrastante col diritto comunitario.

-Tecnicamente la procedura di infrazione è indicata come “ricorso per inadempimento” (degli obblighi comunitari da parte degli Stati).

-La procedura di infrazione garantisce un controllo giurisdizionale sui comportamenti degli Stati membri.

-Principio di leale collaborazione --> principio applicato frequentemente dalla CGUE nell’ambito di questa procedura, poiché la Corte valuta l’adempimento degli obblighi comunitari non in base a criteri formalistici ma in base a criteri sostanzialistici. È importante più il tentativo del risultato.

-Soggetto destinatario del ricorso--> lo Stato inadempiente.

-Organo davanti al quale proporre il ricorso--> Corte di Giustizia in senso stretto e in un unico grado.

-Soggetti legittimati a proporre il ricorso:

• Commissione UE : tra i suoi compiti principali vi è quello di controllare il rispetto dei Trattati, anche da parte degli Stati membri. In ragione di tale funzione, riceve, sotto forma di reclami o denunce, le sollecitazioni dei privati interessati ad agire contro le eventuali infrazioni.

• Stati membri: ma solo in via residuale.

-Oggetto del ricorso : accertamento della sussistenza dell’inadempimento da parte degli Stati degli obblighi comunitari.

-Obblighi comunitari : obblighi enunciati dai Trattati istitutivi, dagli atti vincolanti adottati dalle istituzioni e dagli accordi internazionali da queste stipulati. Vi rientrano anche i diritti fondamentali sanciti dalla Carta di Nizza, quelli riconosciuti dalla CEDU e quelli risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri.

-Natura della sentenza della CGUE : sentenza di accertamento.

-Natura della responsabilità dello Stato è oggettiva e assoluta, non valgono le cause di giustificazione inerenti a ritorsioni, vicende istituzionali o articolazione territoriale dei poteri. Valgono esclusivamente le difficoltà insormontabili provocate da causa di forza maggiore, per il periodo strettamente necessario ad un’amministrazione diligente per porvi rimedio.

-L’applicazione del principio di leale collaborazione impone un’interpretazione in senso sostanziale dell’obbligo di rispettare i vincoli derivanti dal diritto comunitario.

-Obbligo incombente su TUTTI i poteri dello Stato e su TUTTI i livelli di governo.

-A presidio della certezza delle situazioni giuridiche: la norma nazionale in contrasto con il diritto

(6)

-A presidio della certezza delle situazioni giuridiche: la norma nazionale in contrasto con il diritto dell’Unione deve essere formalmente rimossa.

-L’inadempimento deve essere attuale: non è concepibile la contestazione di un inadempimento inattuale.

-L’inadempimento può derivare da un comportamento omissivo (es: mancato recepimento di una direttiva) o attivo (es: erogazione di un aiuto di stato non autorizzato).

-L’inadempimento può essere totale o parziale.

La procedura di infrazione si compone di 2 macrofasi:

1. Fase precontenziosa --> fase in cui la Commissione contesta in via extragiudiziale l’inadempimento e invita lo Stato a un contraddittorio precontenzioso.

2. Fase contenziosa --> se il contrasto non si risolve nella prima fase, la Commissione può proseguire la procedura rivolgendosi alla Corte di Giustizia (piena discrezionalità della Commissione).

NB: la finalità non è quella di moltiplicare le controversie dinnanzi alla CGUE ma indurre gli Stati membri a conformarsi ai Trattati.

1. Fase precontenziosa à consta di 2 atti:

Lettera di messa in mora--> atto di diffida con cui la Commissione contesta l’inadempimento allo Stato e richiede ulteriori informazioni. Lo Stato deve inviare una risposta dettagliata entro un termine preciso, in genere 2 mesi. Se la Commissione si ritiene soddisfatta dalle giustificazioni addotte dallo Stato, il procedimento termina.

Parere motivato--> se, invece, la Commissione giunge alla conclusione che il paese è venuto meno ai propri obblighi a norma del diritto dell’UE, può inviare un parere motivato, ossia una richiesta formale di conformarsi al diritto dell’Unione, in cui spiega perché ritiene che il paese violi il diritto dell’UE. La Commissione chiede inoltre al paese interessato di comunicarle le misure adottate entro un termine preciso, in genere 2 mesi.

NOTA BENE:

Il parere motivato contiene la cristallizzazione finale della contestazione poiché circoscrive

definitivamente l’ambito della contestazione. La fase giudiziale successiva non potrà avere un oggetto diverso della contestazione come definita nel parere motivato, a pena di IRRICEVIBILITÀ del ricorso.

-

Il parere deve essere adeguatamente motivato, sicché l’assenza o il difetto di motivazione rendono IRRICEVIBILE l’eventuale ricorso giurisdizionale della Commissione.

-

L’inadempimento deve essere attuale, cioè deve sussistere nel momento in cui scade il termine assegnato dalla Commissione allo Stato nel parere motivato.

-

Se l’inadempimento viene rimosso successivamente alla scadenza del termine, la Commissione può comunque proporre ricorso, dal momento che questa procedura va a creare un precedente giurisdizionale che serve da deterrente ad altri Stati.

-

2. Fase contenziosa--> decorso il termine per adeguarsi al parere motivato, la Commissione ha la facoltà (e non l’obbligo) di adire la CGUE.

L’oggetto del ricorso non è l’inosservanza del parere ma la violazione del diritto dell’UE da parte dello Stato (infatti, il parere non ha carattere vincolante per il suo destinatario, ma si limita a suggerire la cessazione del comportamento contestato). La Commissione ha piena discrezionalità sul SE e sul QUANDO introdurre il ricorso. I testi non fissano alcun termine al riguardo, quindi il ricorso resta sempre proponibile finché sussiste l’attività o la situazione contraria al diritto dell’Unione.

Requisiti FORMALI per la ricevibilità del ricorso:

Deve essere stata svolta correttamente la fase precontenziosa (fase necessaria).

-

Le censure del ricorso devono essere le stesse del parere motivato.

-

Deve essere decorso il termine fissato nel parere per la conformazione da parte dello Stato (attualità dell’inadempimento).

-

Non è necessaria la prova dell’interesse ad agire della Commissione poiché tale interesse è implicito e presunto (in via assoluta) nella funzione stessa che i Trattati assegnano alla Commissione di

sorvegliare il corretto adempimento degli obblighi emergenti dai Trattati da parte degli Stati membri.

-

Requisiti SOSTANZIALI per la ricevibilità del ricorso:

Prova fornita dalla Commissione dell’inadempimento contestato.

-

La fondatezza del ricorso e l’interesse della Commissione a ricorrere vengono meno solo se lo Stato adempie entro il termine fissato nel parere.

-

Al contrario, se lo Stato adempie dopo detto termine, rimane la legittimazione attiva della Commissione.

-

La sentenza della CGUE:

(7)

La sentenza della CGUE:

È una sentenza meramente dichiarativa (si pronuncia sulla sussistenza o insussistenza dell’inadempimento dello Stato membro).

-

La Corte non può però indicare i mezzi per porre fine all’inadempimento poiché non è compito della Corte (ma della Commissione). Quindi nella sentenza non vengono indicati i provvedimenti che lo Stato è tenuto ad assumere per porre termine all’inadempimento, e ancor meno eventuali misure riparatorie o sanzionatorie dello stesso.

-

Spetterà allo Stato individuare le misure idonee a porre fine all’inadempimento e le modalità di adempimento.

-

Il destinatario della sentenza è lo Stato nel suo complesso (tutti i poteri dello Stato e tutti i livelli di governo).

-

Cosa accade se lo Stato non adempie neppure dopo la sentenza della CGUE?

• La segnalata libertà degli Stati nella scelta dei mezzi non attenua la rigidità del loro obbligo di assicurare con effetto immediato la piena osservanza della sentenza.

• Ove ciò non avvenga, la Commissione può discrezionalmente decidere di adire una seconda volta la CGUE, chiedendo di imporre a carico dello Stato doppiamente inadempiente una somma forfettaria o una penalità, di cui la stessa Commissione può proporre l’importo alla luce di

tre criteri:

(i) gravità dell’infrazione, (ii) durata di quest’ultima, (iii) necessità

di imprimere alla sanzione un effetto dissuasivo e deterrente.

• La CGUE, constatato il persistente inadempimento dello Stato, commina la sanzione pecuniaria. L’importo indicato dalla Commissione non vincola la Corte, costituisce solo un’utile base di riferimento.

• I tratti essenziali di questa nuova procedura non si discostano da quelli del primo ricorso.

• L’unica differenza è che, a seguito del Trattato di Lisbona (2009), è stato eliminato il passaggio del parere motivato, sicché alla Commissione incombe solo l’obbligo di mettere lo Stato in condizione di presentare proprie osservazioni e poi può direttamente investire la Corte, sollecitando l’imposizione delle indicate misure pecuniarie.

• Peraltro, a volte il persistente inadempimento è palese (come nel caso della mancata trasposizione di direttive) per cui non è necessario rifare l’intera procedura precontenziosa, essendo sufficiente la sola lettera di messa in mora.

ESEMPIO: PROCEDURA DI INFRAZIONE A CARICO DELL'ITALIA SULLA QUALITA' DELL'ARIA

Nel 2004--> la Commissione europea invia lettere di messa in mora a 9 Stati europei, tra cui l’Italia, richiamandoli all’obbligo di accelerare la riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle loro aeree urbane.

Ai sensi della normativa ambientale dell’UE i 9 Stati membri avrebbero dovuto predisporre piani per la riduzione dell'inquinamento nelle aree che presentano elevate concentrazioni di particolato (PM10) e di biossido di azoto (NO2) entro il 31 dicembre 2003.

Nel 2004 e nel 2005--> la Commissione europea invia all’Italia svariati pareri motivati, rilevando la persistente violazione da parte del nostro paese della normativa UE che stabilisce che, a determinate condizioni, gli Stati membri devono misurare le concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici, compreso il PM10, e garantire che questi dati siano regolarmente comunicati al pubblico. Violazione del principio di leale collaborazione.

Nel 2008--> entra in vigore la nuova Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria. Tala direttiva autorizza gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni, una proroga di durata limitata per l’adeguamento alle norme in materia di PM10 entrate in vigore nel 2005.

Nel 2009--> l’Italia ha presentato due notifiche riguardanti circa 80 zone. Tuttavia, la Commissione ha respinto gran parte delle richieste in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva. Nella maggioranza dei casi l’Italia non ha dimostrato che l’azione intrapresa avrebbe garantito il rispetto dei valori limite UE entro il termine della proroga.

Nel 2010--> poiché l’Italia non ha trasmesso nuove notifiche, la Commissione ha inviato l’ultimo

avvertimento scritto. Se l’Italia non avesse adottato le misure necessarie per conformarsi alla normativa, la Commissione avrebbe adito la Corte di giustizia europea.

Nel 2018 --> la Commissione ha deciso di deferire 6 Stati membri, tra cui l’Italia, alla Corte di giustizia dell'UE per il mancato rispetto dei valori limite stabiliti per la qualità dell'aria e per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre al minimo i periodi di superamento. In particolare, l’Italia è stata deferita alla Corte per i gravi e persistenti superamenti dei valori limite di PM 10. I limiti stabiliti dalla legislazione dell'UE sulla qualità dell'aria (direttiva 2008/50/CE) dovevano essere raggiunti rispettivamente nel 2010 e nel 2005, ma i 6 Stati membri in questione non hanno presentato misure credibili, efficaci e tempestive per ridurre l'inquinamento entro i limiti concordati e quanto prima possibile, come richiesto dalla normativa

Procedura

di infrazio...

(8)

ridurre l'inquinamento entro i limiti concordati e quanto prima possibile, come richiesto dalla normativa dell'UE.

La Corte di Giustizia non si è ancora pronunciata nei confronti dell’Italia.

(9)

Art 5: la Repubblica riconosce e promuove autonomie locali (riformato nel 2001)

Dal 2001 c'è la perdita di potere dei partiti politici di portare le istanze locali al governo --> si riforma art 5. Prima del 2001 le regioni avevano compiti limitati e il resto faceva lo Stato, dopo la riforma è il contrario: i compiti dello Stato sono elencati mentre quelli delle regioni no.

Art 117 Costituzione: disciplina potestà legislativa delle regioni--> elenco compiti dello stato (17 materie) Politica estera

Immigrazione

Rapporti tra Repubblica e religioni

Norme generali su istruzione, decisioni principali

Tutela ambiente

• etc

Comma 1: elenco legislazione esclusiva dello Stato, ovvero dove c'è esigenza unitaria

Comma 2: legislazione concorrente-->sia Stato che regione: spetta a regioni la podestà legislativa (leggi dettagliate) salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, che sono garantiti dallo Stato (leggi cornice)

Tutela salute

Protezione civile

Produzione, trasporto, distribuzione di energia

Valorizzazione patrimonio ambientale

Comma 3: potestà esclusiva legislativa delle regioni, ovvero le resisuali

Comma 4: potestà regolamentare delle regioni, tranne che nelle competenze esclusive statali -Problematiche dell'art 117: poco chiaro

È un problema legiferare con elenchi in fonte primaria, c'è sempre il rischio di dimenticare qualcosa e poi è difficile modificare

Problemi di interpretazione e conflittualità Stato-regioni (vengono risolte da Corte Costituzionale)

Problemi per industriali: quali norme seguire?

-Podestà regolamentare: spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salvo delega alle regioni. In ogni altra materia spetta alle regioni. Questo perché lo Stato fissa i principi generali e le regioni i dettagli --> i regolamenti spettano principalmente alle regioni.

Norma --> regolamento--> provvedimento

La norma è generale. Il provvedimento è specifico al caso: consente ai cittadini di sentire norme e regolamenti materialmente.

Art 118 Costituzione: funzioni amministrative, attribuzione di esse -->principio di sussidiarietà: il più possibile vicino al cittadino

Comune -->provincia-->regione-->Stato

Tratta quindi di autonomia amministrativa; la potestà legislativa è delegata agli enti locali più vicini al popolo tranne che quando serve unitarietà.

-Rapporto Stato-regioni: c'è vaghezza nel testo costituzionale a riguardo, motivo per cui esiste una camera di compensazione e mediazione per il coordinamento preventivo di contrasti

-disposizione vs norma

Disposizione: testo letterale della norma, non cambia a meno di modifiche

Norma giuridica: risultato dell'interpretazione di una disposizione, può cambiare nel tempo a pari disposizione

-->segno di vitalità del sistema

Caratteristiche Norma: generalità e astrattezza. La norma deve disciplinare infiniti casi e non può lasciare lacune o eccezioni. La norma regola la fattispecie astratta a cui si riconducono tutte le fattispecie concrete.

-Criteri di interpretazione Semantici--> primo criterio

Cronologia

Gerarchia: serve distinzione

Competenza: chiara alterità tra enti

Specialità

-Antinomie giuridiche: contrasti tra norme scritte, vengono risolte dai giudici, ci sono spesso perché il sistema non è perfetto

-Interpretazione della legge: dalle Preleggi art 12-> riguarda interpretazione del significato delle parole, è un lavoro semantico. Criteri:

Connessione letterale 1)

Art. 12 Preleggi

LEZ 4: FONTI REGIONALI

mercoledì 14 ottobre 2020 15:51

(10)

Connessione letterale 1)

Intenzione del legislatore: ratio della norma, interpretazione rispetto allo scopo originario (criterio importante) 2)

Casi simili o analogie 3)

Principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato (criterio debole), dai principi traggo le norme (criterio sistematico).

4)

(11)

-Interpretazione del diritto: data dal potere giurisdizionale POTERE GIURISDIZIONALE: diviso in tanti plessi

Corte costituzionale: vertice del sistema giudiziario, verifica la compatibilità di una legge con la Costituzione.

Prima si passa attraverso un processo: scontro con altra interpretazione--> il giudice: reputa il dubbio infondato o si convince del dubbio e si fa portatore dell'istanza (rilevanza ai fini del caso e non manifesta infondatezza).

Nel secondo caso si parla di incidente di costituzionalità: la legge in discussione è legittima? Il giudizio del processo viene sospeso e la corte si dedica a verificare la compatibilità costituzionale della norma da applicare.

Alla corte costituzionale ci possono arrivare i poteri (Stato e regioni) o altrimenti in via indiretta solo se c'è incidente di costituzionalità.

-Mondo costituzionale:

Giudice ordinario: si occupa di materia civile (codice civile) e penale (codice penale)

3 gradi di giudizio:

1°grado: tribunale

2° grado: appello (o corte d'Assise per penale-->ci sono i magistrati affiancati da giuria popolare)

3° grado: cassazione--> verifica se una sentenza è corretta

Procuratore: pubblico ministero--> magistrati che esercitano azione penale, rappresentano interessi di collettività e Stato. Le procure della Repubblica esercitano azione penale per la collettività. Magistrati sono i giudici e i pubblici ministeri che istruiscono l'accusa, possono scambiarsi.

Procuratori e giudici hanno la stessa formazione e sono autonomi dal potere esecutivo perché per legge il potere giudiziario deve essere svincolato dagli altri poteri.

Giudice amministrativo: si occupa dei settori regolati

2 gradi di giudizio:

1°grado: TAR (tribunali amministrativi regionali)

2° grado: consiglio di Stato, nasce come organo di consulenza dell'amministrazione, poi viene introdotta la tutela per le controversie amministrative. Il consiglio di Stato ha 2 funzioni: di consulenza e giurisdizionale (come corte d'appello).

Dalla consulenza poi vengono scelti i giudici amministrativi. C'è il rischio, siccome le due funzioni si confrontano, di coinvolgere nella contestazione di un regolamento gente che ha disposto tale regolamento e non va bene! Ed è un problema irrisolto. Per es. una azienda fa una contestazione ai colleghi delle persone che hanno disposto il

regolamento contestato. La contaminazione tra le due funzioni del CdS ha anche lati positivi ma è un sistema non pulito e poco corretto.

-Nel nostro ordinamento i precedenti servono come criteri indicativi ma non sono vincolanti: il giudice non deve attenersi ai precedenti (come invece avviene negli USA), siamo in un ordinamento di Civil law e non Common law

-Problema: lunga durata dei contenziosi--> problematico soprattutto quando si tratta di

investimenti. La tutela del diritto viene posticipata a causa della lentezza, i risarcimenti tardano,…

-I vari settori (ammin, penale, civile) devono essere permeabili ai principi degli altri PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Amministrazioni e territorio: enti territoriali (es. comuni) 1)

Enti pubblici (es. INPS) 2)

Amministrazioni indipendenti (es, ARERA, antitrust, Banca d'Italia) 3)

La funzione che un ente svolge determina se è di pubblica amministrazione.

Come capire se un ente è di pubblica amm? Quali poteri ha? Quali regole giuridiche ha?

LEZ 5: MONDO COSTITUZIONALE

mercoledì 21 ottobre 2020 15:51

(12)

Come capire se un ente è di pubblica amm? Quali poteri ha? Quali regole giuridiche ha?

Per il pubblico le regole sono diverse che per i privati; per esempio le assunzioni vanno fatte con concorsi e le forniture scelte tramite appalti, questo perché servono criteri oggettivi perché si usano soldi dello Stato ovvero della collettività.

-Amministrazioni: lista ISTAT --> ricognizione di amministrazioni che rientrano nel conto economico dello Stato.

-Organismo di diritto pubblico: quando si devono acquisire beni e servizi tramite le procedure

stabilite-->devono essere assimilati a pubbliche ammin, hanno personalità giuridica e sono finanziati

dallo Stato.

(13)

-Art 97 costituzione: le pubbliche amministrazioni assicurano equilibrio dei bilanci e sostenibilità del debito pubblico.

Dettano le norme organizzative. (es. assunzioni tramite concorso) Come funzionano amministrazioni pubbliche?

-Le pubbliche amm sono state create per realizzare scopi che coincidono con l'interesse pubblico; lo scopo viene attribuito da una fonte normativa.

-Solo la legge crea amm pubbliche e gli attribuisce poteri e scopi.

-L'ammin deve perseguire un interesse pubblico: è il parametro legale da cui valutare la correttezza e il buon andamento (cioè il rispetto dell'interesse pubblico). L'interesse pubblico è al tempo stesso lo scopo. La PA agisce per l'interesse generale, per ripristinare l'uguaglianza sostanziale dettata dall' art 3 costituzione.

-All' ammin vengono dati potere e indicazioni su come esercitarlo

-L'amministrazione deve esercitare i propri poteri ma prendendo delle scelte-->discrezionalità : è il potere di scelta lasciato dalla legge alle ammin per passare dal generale al concreto. È la scelta di una soluzione tra quelle astrattamente possibili, ma non tutte ugualmente utili.

Esempio: per costruire una strada ho varie possibilità, quale scegliere non lo dice la legge ma l'ammin territoriale deve scegliere la soluzione migliore

Discrezionalità amministrativa--> Esercizio di potere discrezionale: decidere la soluzione migliore tra tante alternative, valutando l'opportunità della scelta

Discrezionalità tecnica--> confronto tra soluzioni possibili non con canoni di opportunità ma con canoni oggettivi e scientifici

Per esempio quando un docente dà un voto è una discrezionalità tecnica: è una scelta che dipende da un soggetto seppur usando una base tecnica

-L'opposto del discrezionale è la decisione vincolata: non è frutto di valutazioni ma è fatta dalla legge (es. diritto di ottenere il passaporto)

-Interessi pubblici/privati--> anche gli interessi privati vanno considerati ma possono poi essere superati dall'interesse pubblico. Una decisione è illegittima se non vengono considerati anche i privati.

LEZ 6: ESERCIZIO DEL POTERE AMMINISTRATIVO

mercoledì 28 ottobre 2020 15:53

(14)

Amministrazione: metà strada tra governo e destinatari -

ammin pubblica: tradurre in pratica l'indirizzo della politica -

-->Buon andamento di discrezionalità amministrativa es. ordinanza Lombardia per Covid senza dare motivazione plausibile

La motivazione è il cuore dell'attività amministrativa: ne determina la bontà secondo il parametro dell'art. 97 -

Esigenza di democraticità del sistema ammin: serve verificare dalla motivazione. L'amministrazione deve essere legittimata dall'alto (legge) e dal basso (la motivazione permette al cittadino di capire).

Provvedimento non adeguatamente motivato= provvedimento illegittimo.

PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

Legge 241 del '90: introduce disciplina generale per regolare procedimenti ammin e l'esercizio di poteri ammin, che avviene tramite procedimenti ed è volto ad adottare provvedimenti ammin.

Art1: Criteri fondamentali dell'attività amministrativa:

Economicità: minimizzare i costi ottenendo i risultati ->efficienza

Efficacia

Imparzialità: sacrificio di interessi privati e pubblici in maniera imparziale

Pubblicità: partecipazione, conoscenza, adesione, legittimazione dal basso del potere

Trasparenza: tutto ciò che accade deve essere conoscibile

Art 2: conclusione del procedimento

Il procedimento inizia con un istanza di privato (o avviato d'ufficio) e si conclude con un provvedimento espresso, tramite il quale si valutano anche le motivazioni.

Comma3: il provvedimento deve essere prodotto entro x giorni: termine ordinatorio (non vincolante), poi c'è un termine perentorio (90 gg) entro cui rispondere, dopo il quale l'amministrazione perde il potere di provvedere e deve risarcire eventuali danni.

Comma 4: termini prorogabili per complicazioni

Comma8: in caso di silenzio dell'amministrazione si può citarla in giudizio

Per valutazioni non molto complicate (dove non c'è discrezionalità) il legislatore può attribuire al silenzio dell'amministrazione un valore di assenso o diniego--> silenzio significativo. Ciò semplifica le cose e permette alle amministrazioni di dedicarsi ai casi più complicati.

Art 3: motivazione del provvedimento

Comma 1: motivazione è obbligatoria per tutti i provvedimenti! La motivazione deve indicare presupposti di fatto e ragioni giuridiche. I presupposti di fatto devono essere ragionevoli e fondati.

Comma 2: no motivazione per atti normativi e a contenuto generale, perché non c'è bisogno di legittimazione del basso in quanto il potere normativo è legittimato di per sé (atti normativi vengono votati in parlamento). È esecutivo (ha immediata esecuzione, non serve un giudice) ed esecutorio (può essere effettuata un'esecuzione forzata).

capo II: responsabile del procedimento

-->ovvero soggetto riferimento che fa da interlocutore e può adottare il provvedimento finale Capo III: diritto di partecipazione al procedimento

--> contribuisce alla trasparenza ed è un diritto per chi ne ha un interesse

Art 7: comunicazione avvio del procedimento ai soggetti al quale è destinato o che vi devono partecipare, salvo impedimenti

Art 8: la modalità di comunicazione deve mettere gli oppositori nelle condizioni di esercitare le loro osservazioni-->

eventuale esigenza di pubblicità

Art 9: soggetti portatori di interessi hanno facoltà di intervenire

Art 10 bis: nei procedimenti a istanza di parte, prima di rispondere "no" l'amministrazione deve preavvertire l'istante comunicando i motivi del diniego per consentire all'interessato di presentare eventuali nuove osservazioni a

confutazione (l'istante ha 10 gg) --> oltre l'obbligo di trasparenza, per evitare successivi problemi si anticipano le obbiezioni che l'istante può sollevare, si vogliono evitare i contenziosi anche per problemi di tempistiche lunghe e costi.

La motivazione fornisce all'interessato la capacità di controbattere ai provvedimenti dell'amministrazione davanti a un giudice .

Capo IV: semplificazione azione amministrativa (era uno degli obbiettivi della legge)

Art 14: conferenza di servizi. Spesso vengono coinvolte più amministrazioni per prendere un provvedimento. Conferenza dei servizi: le amministrazioni si siedono ad un tavolo e si confrontano per poi semplificare il compito di chi dovrà decidere.

Capo IV bis: efficacia ed invalidità del provvedimento amministrativo

Art 21-quater: i provvedimenti efficaci sono eseguiti immediatamente a meno di impugnazione, in questo secondo caso

L. n.

241-1990

LEZ 7: POTERE AMMINISTRATIVO

mercoledì 4 novembre 2020 10:08

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Art 21-quater: i provvedimenti efficaci sono eseguiti immediatamente a meno di impugnazione, in questo secondo caso in attesa che il giudice si esprima c'è la sospensione del provvedimento

Art 21-quinquies: revoca del provvedimento, può essere concessa in caso di mutamenti di interesse o situazione di fatto. La revoca e il potere di revoca si basa sulla valutazione di una situazione diversa da quella iniziale. Il potere di revoca è discrezionale ma, se il privato che invoca la revoca ha ragione, l'amministrazione è obbligata a eseguire.

Art 21-nonies: annullabilità del provvedimento--> possibilità di annullamento d'ufficio; non è cambiata la situazione iniziale ma l'ammin si accorge che il provvedimento era illegittimo. Il provvedimento poteva essere viziato da:

violazione di legge

incompetenza (provvedimento adottato da ammin sbagliata)

eccesso di potere (potere sviato dalla sua funzione tipica e quindi esercitato in maniera illogica: la motivazione c'è ma è incongrua).

Figure sintomatiche dell'eccesso di potere: indicano potere esercitato male. Non c'è definizione di eccesso di potere ma è consolidata dalla tradizione della giurisprudenza.

--> provvedimenti in auto-tutela: (revoca e annullamento d'ufficio) si adottano per ritirare precedenti provvedimenti

Capo V: accesso ai documenti

Art 22: diritto agli interessati di avere accesso a documenti amministrativi; dove gli interessati sono coloro che hanno un interesse diretto, concreto e attuale

Art 24: esclusione dal diritto di accesso (Es. documenti protetti da segreto di Stato)

Comma 3: no accesso per controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni, non è una tutela quindi non viene concesso

Art 25: richiesta di accesso ai documenti deve essere motivata (come anche il diniego all'accesso). L'amministrazione può differire il diritto all'accesso.

Disposizioni finali

Art 29, 2 bis: attengono all'art 117 della Costituzione Comma 2 (m) , le regioni non possono abbassare la tutela dell'accesso--> livelli essenziali sono garantiti dallo Stato

2-quater: regioni possono innalzare le tutele (es. scegliere termini inferiori ai 90 gg) nei confronti dei cittadini

(16)

DLGS 33-2013: Nuova declinazione del principio di trasparenza: nuova figura di accesso -->"accesso civico"

Estendere i confini della trasparenza.

Non sostituisce gli articoli precedenti della legge 241, ma va ad aggiungersi aumentando il livello di trasparenza nei confro nti del cittadino.

Art1: principio generale di trasparenza

Trasparenza come accessibilità totale a dati e documenti pubblici per tutelare diritti dei cittadini e favorire forme diffuse di controllo (nella 241 non era previsto l'accesso per il controllo ma solo in caso di interesse). Con questo decreto al cittadino è perme sso controllare come l'amministrazione si organizza internamente e come utilizza le risorse, non solo in funzione di tutela ma an che per informarsi.

Art 5: accesso civico a dati e documenti

Chiunque ha diritto a richiedere documenti pubblici detenuti dalle pubbliche amministrazioni che non sono stati pubblicati. I nfatti con questo decreto le amministrazioni sono obbligate a diffondere delle info relative ad alcuni aspetti dell'organizzazione. Non serve dimostrare nessun interesse per accedere ai dati.

Come nella 241 se viene dato accesso a controinteressati l'amministrazione è tenuta a darne comunicazione agli interessati.

Ci sono delle esclusioni all'accesso civico. (Per esempio ora molte informazioni riguardo la pandemia non vengono condivise d alle amministrazioni perché non ritenute sufficientemente affidabili, seppur vengano utilizzate per prendere delle decisioni che p ortano limitazioni dei diritti: illegittimo ai sensi del dlgs 33!)

PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO

È l'atto di chiusura di un procedimento, si concretizza il procedimento.

I provvedimenti possono essere ampliativi (es. autorizzazione) o restrittivi (es. revoca o sanzione) -Tipologie di provvedimento più ricorrenti:

Autorizzazioni: provvedimenti con cui una pubblica amministrazione riconosce a un privato la facoltà (collegata ad un diritto già riconosciuto e attribuito al soggetto) rispetto alla quale è necessaria la rimozione di un ostacolo burocratico. Per esempio: per ottenere passaporto bisogna verificare che il cittadino non sia in attesa di procedimenti penali, nulla osta,…

Golden power: potere riconosciuto al governo (presidenza del consigli dei ministri) di dare un nulla osta (clearance) per riconoscere la possibilità da parte di un soggetto straniero di acquisire assets strategici per il paese (es. quelli del settore energetico). Chi vuole acquisire uno di questi asset deve farne comunicazione al governo che può accettare o rifiutare. Per esempio quando dei francesi acquisirono degli assets di Edison.

Concessioni : rispetto alle autorizzazioni non prevedono un diritto già attribuito; non rimuove un ostacolo ma attribuisce un diritto che prima il soggetto non aveva. Per esempio concessione di usare un pezzo di spiaggia per attività commerciale. Lo Stato si priva di un asset territoriale e lo attribuisce a un privato affinchè lo valorizzi (vedi sentenza concessioni acque termali). Le concessioni hanno dei termini ben precisi in termine temporale: la risorsa sfruttabile è limitata in natura, quindi è richiesta una turnazione nello sfruttamento dell'asset (non esistono più concessioni perpetue). La durata della concessione è il minimo necessario perché il privato rientri nei costi e ne abbia un profitto. A fine concessione l'infrastruttura passa allo Stato. È previsto un pagamento di un canone per lo sfruttamento di risorse pubbliche. La concessione viene rilasciata al termine di un

procedimento amministrativo.

Un asset viene messo a bando e viene scelto un privato a cui dare la concessione secondo dei criteri ben precisi.

Concessioni autostradali: lo Stato non sarebbe in grado di costruire e gestire questa attività imprenditoriale ma sono delle infrastrutture essenziali per il paese. In autostrada si paga un pedaggio per consentire a chi l'ha realizzata di pagare il canone e ripagare i costi sostenuti per a costruzione.

NB: a volte i termini concessioni e autorizzazione possono essere usati impropriamente indicando l'uno con l'altro Intese

• Impegni

atti di concerto

accordi amministrativi (simili a contratti)

atti amministrativi generali : hanno contenuto concreto ma si applicano a pluralità indistinta di persone (metà strada tra norma e provvedimento)

Semplificazioni amministrative: producono effetti che conseguono ad un atto di attivazione da parte del privato (es.

autocertificazioni, SCIA segnalazione certificata inizio attività)

D.lgs. n.

33-2013

DL n.

21-2012 ...

DPR 25 marzo 20...

LEZ 8: POTERE AMMINISTRATIVO

mercoledì 18 novembre 2020 09:49

(17)

PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI -Tipologie:

Concessioni

Autorizzazioni

Intese: atto organizzativo interno

Impegni

Atti di concerto: riguardano l'attività posta in essere dall'amministrazione che li adotta. Prevedono dei passaggi di concertazione tra autorità competenti. Sono atti amministrativi con rilevanza meramente interna (es. per completare istruttoria di procedimento)

Accordi amministrativi (simili a contratti)

Metà strada tra provvedimento e contratto: è un atto amministrativo generale (concessione) che passa attraverso una negoziazione tra le parti che porta a un accordo.

Oppure l'amministrazione può disciplinare un accordo senza affiancarci un provvedimento: l'accordo sostituisce l'atto amministrativo.

Art 11 legge 241: gli accordi sono integrativi o sostitutivi del provvedimento. Le amministrazioni pubbliche possono utilizzare accordi al posto che provvedimenti. Questi accordi sono uno strumento alternativo o addizionale agli atti amministrativi.

Comma 2: i contratti devono essere stipulati per iscritto, altrimenti sono nulli. Agli accordi si applicano i principi del codice civile e quindi può essere verificata la loro compatibilità.

Comma 3: l'ammin può scegliere se adottare un accordo o meno ma anche su questo deve attivare i meccanismi di controllo che ci sono anche sul provvedimento.

Comma 4: l'ammin può recedere da un accordo prima del termine ma deve provvedere a un eventuale indennizzo nei confronti del privato (Solo indennizzo perché il rapporto è squilibrato a favore dell'amministrazione).

Risarcimento: danno emergente + lucro cessante (mancato guadagno a causa del danno subito).

Indennizzo: danni derivanti soltanto dal danno emergente (non comprende il lucro cessato).

Anche questi accordi sono pubblici per il principio di trasparenza e serve motivazione.

Atti amministrativi generali : hanno contenuto concreto ma si applicano a una pluralità indistinta di persone (metà strada tra norma e provvedimento).

Possono essere impugnati davanti al giudice amministrativo (poiché possono ledere l'interesse di un privato) se c'è interesse diretto e concreto. Art 3 legge 241: gli atti amministrativi se somigliano ad atti normativi non devono essere motivati ma possono comunque essere impugnati (al contrario degli atti normativi).

È un atto concreto ma con contenuti generali, non astratto come una norma.

Semplificazioni amministrative: producono effetti che conseguono ad un atto di attivazione da parte del privato (es. autocertificazioni, SCIA segnalazione certificata inizio attività). L'effetto

provvedimentale che consegue a queste pseudo-autorizzazioni non si produce dopo un certo tempo, ma nel momento in cui viene presentata.

Art 19 legge 241: la presentazione della SCIA vale come autorizzazione, l'amministrazione può verificare entro 60 gg la sussistenza delle condizioni che servono per l'autorizzazione.

IL GOVERNO DELL'ECONOMIA: LE 4 FASI Regolazione corporativa

1)

Protezione delle imprese esistenti da parte del potere pubblico Il relativo astensionismo dello Stato liberale

2)

Lo Stato si astiene ma è presente nel condizionare l'attività imprenditoriale Il diffuso intervento pubblico nell'economia

3)

Necessità di ricostruire il paese a seguito delle guerre mondiali: lo Stato occupa un grande spazio nell'economia. Vengono creati enti e imprese pubblici, in quanto i privati non erano nelle condizioni di attivarsi e garantire servizi a un prezzo misurato. Lo Stato interviene in maniera indiretta: forme di

L. n.

241-1990

LEZ 9: POTERE AMMINISTRATIVO+GOVERNO DELL'ECONOMIA

mercoledì 25 novembre 2020 10:13

(18)

attivarsi e garantire servizi a un prezzo misurato. Lo Stato interviene in maniera indiretta: forme di controllo e intervento e acquisto di assets.

Effetti sui mercati: si creano dei monopoli nazionali La regolazione pro-concorrenziale

4)

Dal '50 in poi: liberalizzazione e privatizzazione dei mercati. Indotto da appartenenza all'UE, evoluzione tecnologia, crisi fiscali.

Lo Stato smette di intervenire nell'economia, cede gli asset e assume il ruolo di regolatore.

LIBERALIZZAZIONE

Oggi il pubblico non può svolgere attività imprenditoriale, ma ha degli asset di infrastrutture (es. rete elettrica) che concede ai privati previo pagamento di un canone.

Legge 287 del'90: regolamentazione della concorrenza come valore primario

Divieto di intese che restringono la concorrenza. Cartello: accordo illegittimo che le imprese fanno con cui condividono prezzi di alcuni prodotti, in modo da non farsi la guerra; questo va a svantaggio dei

consumatori perché limita la concorrenza.

Art3: abuso di posizione dominante.

Art 10: istituzione di un'autorità garante della concorrenza e del mercato, indipendente sia dallo Stato che dal mercato

Legge 481 del '95: funzionalizzazione delle autorità indipendenti alla nuova idea di intervento pubblico nell'economia

Cammino non lineare: momenti di crisi finanziarie, sanitarie,…

TFEU - it

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Dal '90 lo Stato ha un ruolo diverso rispetto agli anni precedenti: le autorità indipendenti completano il suo ruolo. Lo Stato fissa le regole e ci sono autorità garanti indipendenti che prescindono dalla politica che controllano il suo operato--> controllo tecnico.

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Nasce nel 1850. Nel 2003 viene trasformata in una società in azioni.

Personalità giuridica distinta dallo Stato: possibilità di avere diritti propri.

CdA: 9 membri nominati dall'Assemblea+ 6 comitati interni.

La maggioranza delle azioni appartiene allo Stato e nessun socio può possedere più del 5%. Presidente e AD sono nominati dal Ministero dell'economia.

CDP opera in 2 modi:

Gestione separata: concede finanziamenti pubblici (da soldi di buoni postali) garantiti dallo Stato e servizi di consulenza-->opera come un ente pubblico

-

Gestione ordinaria: finanziamenti privati a imprese, consulenza a imprese, CdP può acquisire partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale, gestisce fondi di investimento--> opera come un ente privato a un costo (come una banca)

-

Per esempio CdP ha partecipazioni in : SNAM, TERNA, Eni (26%), Poste Italiane (60%), Ansaldo energia CdP in Eni (o altre) svolge la funzione dello Stato ma non il controllo; è una funzione strategica. Le società producono utili significativi che CdP utilizza.

CdP presta alle banche soldi in maniera agevolata affinchè a loro volta concedano mutui o altri prestiti ai cittadini.

CDP attraverso SACE permette con finanziamenti ad aziende italiane di investire all'estero.

-Fondazioni bancarie: hanno lo scopo di investire per valorizzare attività territoriali e locali, né pubbliche né private.

INTEVENTI DELLO STATO SUL MERCATO

Le modalità di intervento dello Stato cambiano e hanno grandi effetti sui mercati. Queste modalità sono condizionate dal momento politico, quando ci sono difficoltà lo Stato tende ad ampliare i suoi interventi.

L'intervento dello stato si porta dietro delle conseguenze: agevolano le imprese ma provocano

appesantimento dei controlli, alterazione della dinamica concorrenziale. Gli interventi dello Stato alterano la natura privata dei destinatari.

C'è un continuo processo di assestamento--> crea problemi con le norme comunitarie EU a riguardo.

Esempi: interventi dello Stato in Alitalia (900 mln di prestito e poi comprata dal Ministero dell' economia) e Monte dei Paschi di Siena (partecipazione statale del 70%). Questi finanziamenti sono stati fatti con fondi pubblici.

L'aiuto di stato è consentito fino a un certo punto, può essere un torto nei confronti delle imprese che non ricevono tali aiuti.

-Articolo 107 TFUE:

Comma 1: no aiuti degli Stati nel mercato interno (salvo deroghe) quando incidono sugli scambi tra Stati membri, sotto qualsiasi forma! Perché ciò falsa la concorrenza

Comma 2: lista di aiuti statali compatibili col mercato interno

Comma 3: aiuti che possono considerarsi compatibili, previa dimostrazione -Articolo 108 del TFUE:

La Commissione propone agli stati membri misure per il graduale sviluppo e funzionamento del mercato interno.

Mancato rispetto della norma: lo Stato può adire alla Corte Costituzionale (autodenuncia) Comma4 : la Commissione può adottare regolamenti riguardo agli aiuti di Stato

-->vedi regolamento UE sugli aiuti di Stato del 2015 Ci sono le ragioni dell'intervento normativo.

Art 1: definizioni dei vari aiuti Procedure

Art 2: qualsiasi progetto di nuovo aiuto deve essere notificato alla Commissione dello Stato membro interessato tramite notifica, vanno anche fornite tutte le informazioni utili alla Commissione per decidere Art 3: l'aiuto senza una risposta positiva della Commissione non può essere dato

Art 4: esame preliminare

Comma 4: se ci sono dubbi sulla compatibilità col mercato interno si avvia un procedimento d'indagine.

Comma 5: le decisioni vanno adottate entro due mesi dalla recezione della notifica

Comma 6: se la decisione non viene presa entro due mesi allora si ritiene che l'aiuto è stato autorizzato

TFEU - it

Regolamen to UE aiut...

Cassa depositi e...

CDP-societ ogramma...

LEZ 10: CdP e AIUTI DI STATO

mercoledì 2 dicembre 2020 11:59

(27)

autorizzato

Art 5: dettagli del procedimento

Art 6: procedimento d'indagine formale, la commissione deve anche dare conto dei suoi dubbi (quindi del perché è stato avviato il procedimento)

Art 9: decisioni della Commissione che concludono il procedimento d'indagine formale Art 10: la notifica può essere ritirata e si chiude il procedimento d'indagine

Art 11: la Commissione può revocare una decisione se presa con informazioni sbagliate o altre eventualità Leggere: Comunicazione della Commissione sulla nozione di aiuto: spiegazione dell'art 107

Il 107 non si applica se lo Stato esercita il potere d'imperio, cioè alcune funzioni tipiche di un potere di comando/ potere che gli Stati hanno in quanto tali.

4.Vantaggio: beneficio economico che un'impresa non potrebbe ricevere in condizioni normali. Sono rilevanti solo gli effetti della misura sull'impresa , se migliorano le condizioni è un vantaggio.

Comunicazi

one della ...

(28)

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA NOZIONE DI AIUTO STATALE 2.2 Esercizio dei pubblici poteri

17: questo documento si occupa di forme di aiuto per interventi non fisiologici del rapporto pubblico- privato --> non sono incluse funzioni autoritative/poteri d'imperio, ovvero dove c'è uno squilibrio tra pubblico e privato e il privato subisce l'iniziativa del pubblico senza potere fare nulla. C'è un elenco di funzioni essenziali dello Stato che non sono considerate aiuti di Stato. L'aiuto di Stato è quando non è essenziale che lo Stato intervenga.

Esempio di potere d'imperio: potere di espropriazione dei beni (negli Stati Uniti sono previste molte più tutele della proprietà rispetto che da noi, ad esempio l'uso delle armi in caso di violazione di proprietà privata). Il diritto di proprietà in Italia viene tutelato e anche limitato.

2.3 sicurezza sociale

Regimi di sicurezza sociale basati su attività economica o sul principio di solidarietà (che non comportano attività economica)

19: il sistema giuridico non è fatto solo dalle norme ma anche dai principi, la giurisprudenza distingue tra regimi basati sul principio di solidarietà e regimi economici. Esempio di rinvio a principi dettati dalla giurisprudenza, è una cosa che fa solo il giudice comunitario. L'ordinamento comunitario è un ibrido tra civil law and common law: atto normativo comunitario fa riferimento alla giurisprudenza elevando i principi a rango di norme e diritto. La corte comunitaria giudica in base a leggi e principi, posti allo stesso livello.

Mentre gli ordinamenti nazionali sono di Civil law.

2.5 istruzione e attività di ricerca

29: L'istruzione di solito non è considerata attività economica, come tutto il sistema pubblico dell'istruzione. In realtà le università fanno anche attività commerciali (es. merchandising) per trarre profitto, che poi viene investito in istruzione e ricerca. Quindi ci possono essere casi in cui vengono dati aiuti ad enti che si occupano di istruzione non a scopo di finanziare un'attività pubblica, a quel punto è considerato aiuto statale.

4.2 Criterio dell'operatore nell'economia di mercato Quando un'operazione è considerata aiuto di Stato?

76: il criterio dell'operatore serve per valutare se lo Stato, agendo come tale, ha concesso un vantaggio a un'impresa. Un'impresa pubblica può agire nel mercato ma può comportarsi da privato, ovvero come avrebbe agito un qualsiasi operatore in quelle situazione. Invece se l'impresa beneficiaria ha ricevuto un vantaggio economico che non avrebbe avuto in condizioni normali allora è considerato aiuto di Stato.

Esempio: Un ente pubblico acquisisce una partecipazione di un'azienda a un prezzo molto più alto del valore --> c'è squilibrio tra valore di mercato e valore pagato, la Commissione può indagare per capire se la vera intenzione era concedere un aiuto di Stato.

78: per stabilire se l'intervento di Stato è conforme alle condizioni di mercato ci vuole una valutazione ex ante, ovvero sulla base delle condizioni che ci sono nel momento in cui l'ente pubblico decide di agire. La verifica di queste valutazioni sono a carico della Commissione.

Una volta concesso un aiuto lo Stato può autodenunciarsi e chiedere clearance (autorizzazione) oppure no se non reputa il suo intervento classificabile come aiuto di Stato.

4.3 Vantaggio indiretto

115: Anche il vantaggio indiretto è considerato aiuto di Stato, ovvero quando una misura porta vantaggio a qualcuno che non è nei destinatari.

Esempio: tutta la filiera industriale trae beneficio degli aiuti dati a un'impresa.

-Nell'ultimo ventennio il mercato ha sempre funzionato col principio della concorrenza. Ad oggi con la crisi in atto alcuni sostengono che lo Stato debba riappropriarsi di alcune funzioni che aveva in precedenza per aiutare filiere in difficoltà

-Ruolo dello stato nel finanziamento della ricerca: iniziando una ricerca non si ha certezza del risultato -Invece CDP negli altri campi si muove parecchio e interviene nel mercato

Comunicazi one della ...

LEZ 11: AIUTO DI STATO

mercoledì 9 dicembre 2020 10:08

Riferimenti

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