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Anatomia del conflitto osseto-georgiano

Nel documento GEOPOLITICA DELLA GEORGIA (pagine 64-70)

IV. I conflitti in Georgia

1. Anatomia del conflitto osseto-georgiano

È significativo che dal 1770 alla metà del XIX secolo nelle annotazioni (per noi fonti originali) dei viaggiatori tedeschi in Georgia (Güldenstet, Reinegs, Klaprot, Eihvald, Wagner, Haksthausen) non si trova il termine “Ossezia del Sud”. E nonostante conoscessero benissimo gli insediamenti degli osseti lungo i fiumi Liakhvi, Prone e Ksani, i viaggiatori narrano solo della Georgia.222

Güldenstet, che viaggiò nel 1772 in Georgia, chiama gli ”Osseti del Nord” semplicemente “osseti”, ma parlando delle province di Shida Kartli, le menziona come regioni popolate dagli osseti.223 Negli anni 1802-1830 i rappresentanti russi diedero ad una delle parti della Georgia la denominazione di Ossezia, anche se non è giustificabile che il territorio di Shida Kartli (regione georgiana), popolato dagli osseti (immigrati), prendesse il nome di ”Ossezia del Sud”. Infatti, in Georgia ci sono delle terre popolate dagli osseti, per essere ancor più precisi, dagli osseti è popolato il territorio di Kartli, ma a rigore non potrebbe chiamarsi come un altro Paese.

Il primo passo mirato a stabilire il termine “Ossezia del Sud” è dovuto al responsabile degli affari civili e comandante in capo, tenente-generale Karl Knoring: egli aveva spedito la relazione, datata 26 marzo 1802, all’Imperatore di Russia dove la regione montuosa, e precisamente le valli del grande e minore Liakhvi, popolata dagli osseti, era menzionata come ”Ossezia”.224 La denominazione proposta da

Knoring ben presto fu fatta propria dagli altri impiegati russi, infatti, in un’altra relazione dello stesso anno, 1802, per indicare le regioni di Shida Kartli, popolate dagli osseti, fu usato il termine Ossezia. Nei decenni successivi continuò la pratica di usare il termine “Ossezia” per indicare una regione della Georgia. Contemporaneamente, tra il 1802 e il 1837, nei documenti russi si moltiplicano

222

Cfr. I. Reinegs, Il viaggio in Georgia, Artanuji, Tbilisi, 2002, pp. 208-209; Il viaggio di Güldenshtet in Georgia, vol. I, Accademia delle Scienze della Georgia, Tbilisi, 1962, pp. 185, 267; Le informazioni di K. Kokh e di O. Spencer sulla Georgia e sul Caucaso, Mecniereba, Tbilisi, 1981, pp. 10-105.

223

Cfr. G. Gvasalia, Shida kartli e la Questione osseta, Meridiani, Tbilisi, 1997, p. 57.

224

Cfr. V. Itonishvili, L’Ossezia del Sud nella Georgia centrale?, in La questione degli osseti, Pitagora, Tbilisi, 1996, p. 16; R. Lominadze, Chi e quando ha battezzato la parte montuosa di Shida Kartli Ossezia del Sud?, in “Ganatleba”, 30.10.1991, p. 5.

formulazioni del tipo: ”ossezia della Georgia”, ”ossezia di Kartli”, “ossezia di Imereti”, oppure gli “ossezia appartenenti all’Imereti”.225

Dal 1830 appaiono i toponimi “Ossezia del Sud” e ”Ossezia del Nord”. In particolare, in un’anonima pubblicazione nel giornale Тифлисские ведомости col termine di ”Ossezia del Sud” si intendono il territorio delle valli del grande e minore Liakhvi, le valli dei fiumi Ksani e Megiuda.226

A novembre del 1917, l’appena nominato Consiglio nazionale della Georgia tolse il toponimo inventato dall’Impero di Russia e ristabilì il suo vero e autentico nome – “la parte del comune di Gori”.227 La popolazione osseta, residente nel Shida Kartli fu chiamata “osseti di Kartli”, ma i bolscevichi “ribattezzarono” di lì a poco la terra georgiana.

Gli osseti si stabilirono in Georgia inizialmente giungendo dal Ciscaucaso, poi, dopo le interminabili battaglie sul territorio di Shida Kartli, e lo sterminio della parte della popolazione georgiana, essi, raddoppiati di numero per i continui arrivi dal Ciscaucaso, si espansero anche sul territorio della pianura di Kartli, occupando le case disabitate dei georgiani, e in particolare nei poderi dei nobili feudatari georgiani.228 I feudatari georgiani cercavano di popolare con gli osseti (sottomettendoli in seguito) i villaggi e i paesi spopolati dalle invasioni del nemico o dalle guerre fratricide tra gli stessi feudatari.229

Gli osseti occuparono dunque degli ingenti territori dei comuni di Gori e Dusheti, prima coperti da selve. I feudatari proprietari delle terre per incoraggiarli concedevano loro il permesso di taglio del bosco, e li aiutavano a costruire la casa etc. L’affittuario si serviva del bosco senza alcun controllo e pagava regolarmente il dovuto. Ma il disboscamento eccessivo rese il legname molto costoso, rendendo inevitabilmente piú alti gli affitti dei terreni.230 Nacquero degli screzi e il governo dello zar di Russia fu costretto a intervenire. Nel 1893 fu emanato un decreto in base al quale i locatari che non avevano stipulato un contratto per iscritto venne rilasciato lo status di immigrati: furono moltissimi perché i contratti erano normalmente orali.

225

Cfr. V. Itonishvili, L’Ossezia del Sud nella Georgia centrale?, cit., pp. 38-39, 41.

226

Cfr. ibid., pp. 41-44.

227

Cfr. A. Silagadze, V. Guruli, Saggi storico-politici, Artanuji, Tbilisi, 2001, p. 149.

228

Cfr. A. Totadze, Gli osseti in Georgia: il mito e la realtà, Universali, Tbilisi, 2008, pp. 17-24.

229

Cfr. G. Gvasalia, Shida Kartli e la Questione osseta, Meridiani, Tbilisi, 1997, p. 57.

230

Cfr. L. Toidze, Come è nata la Regione autonoma dell’Ossezia del Sud, Mecniereba, Tbilisi, 1991, p. 21.

Il governo zarista concesse agli immigrati il diritto di utilizzare la terra, il bosco ed i pascoli. La pratica riguardante il taglio del bosco causava dei contrasti tra i georgiani e gli osseti. Per esempio, gli osseti abitanti nel paese di Avlevi, in quanto immigrati, potevano tagliare il bosco gratis, mentre i locali georgiani non avevano tale diritto. Per di conservare il bosco, nell’estate del 1917 il comitato esecutivo del paese stabilì che per prepararsi il legname ciascuna famiglia georgiana doveva pagare 5 rubli, mentre gli osseti ne erano esenti in quanto immigrati. Le proteste dei georgiani non ebbero alcun risultato, poiché nel comitato esecutivo del paese la maggioranza erano osseti.231

Nel 1918 fu pubblicato un articolo in cui si avvertiva del pericolo legato agli osseti, i quali, accolti generosamente come ospiti, venivano aizzati da alcuni rappresentanti dell’intellighenzia e dai funzionari russi a capo del “famoso” Vostorgov.232 Grigol Veshapeli commentava che “gli osseti, stabilitisi sul territorio della Georgia sono cittadini stranieri finché essi non diranno di voler stare insieme ai georgiani; E poi: in Georgia ci sono degli osseti ma non c’è l’Ossezia, in Georgia si può parlare degli osseti ma non dell’Ossezia”.233

Il consiglio bolscevico dell’“Ossezia del Sud” non riconosceva il Governo democratico della Georgia, ignorava le sue leggi ed agiva nell’Ossezia del Sud come unica autorità politica indipendente. Il consiglio nazionale dell’”Osseti del Sud” aveva come scopo l’annessione alla Russia e chiamava alla sommossa contro la Georgia indipendente. L. Toidze, “Come si è creata la Regione Autonoma – Osseti del Sud”,Mecniereba, Tbilisi,1991, p. 30

Dichiarata l’indipendenza la Georgia divenne una Repubblica democratica (1918-1921) ma seguendo il piano della Russia sul territorio di Shida Kartli, popolato dagli osseti scoppiarono più volte delle insurrezioni contro la Georgia indipendente. Seguendo l’Accordo, del 7 maggio del 1920 la Russia riconosceva pienamente l’indipendenza dello Stato georgiano e si impegnava di non interferire negli affari interni della Repubblica georgiana mentre già tramava seriamente contro di essa.234

231 Cfr, ibid. 232 Cfr. “Sakartvelos respublika”, n° 26, 27.08.1918, pp. 3-4; n° 27 28.08.1918. 233 Ibid. 234

Tra i motivi delle insurrezioni c’erano dei fattori ideologici e sociali. Il Governo della Repubblica democratica della Georgia, durante il breve periodo della sua esistenza, trovandosi in complicate condizioni sia interne che esterne, non ebbe il tempo necessario per risolvere i problemi sociali. Ciò aveva causato il malcontento tra certi ceti della popolazione; se ne approfittavano abilmente le forze politiche antigovernative, cioè i bolscevichi. Con degli slogan invitanti essi riuscirono ad attirarsi le simpatie di una parte dei contadini malcontenti. E ciò avveniva non solo in Apkhazeti o nella cosiddetta Ossezia del Sud ma anche in altre regioni della Georgia.

Quando i sovietici presero il potere nel Caucaso del Nord, si portarono al confine della Georgia, nei pressi del passo di Roki, ed apparve l’Armata rossa. Il Governo della Georgia indipendente a sua volta dislocò in Shida Kartli il suo esercito alla difesa del passo di Roki, mentre i bolscevichi, sia i locali che quelli in Transcaucaso, si preparavano frettolosamente all’insurrezione. L’8 maggio del 1920, nella regione di Roki fu proclamato il potere sovietico ed il Governo georgiano usò la forza contro i ribelli. Tutta la responsabilità sull’accaduto cadde sul Governo della Repubblica democratica.235

Sia gli apkhazi che gli osseti separatisti combattevano per i bolscevichi-sovietici, a capo dei quali stavano i bolscevichi georgiani, fanaticamente fedeli alle idee comuniste.236 Nel febbraio e marzo del 1921 avvenne la forzata sovietizzazione della Georgia.237 I raggruppamenti armati degli osseti che un anno prima erano fuggiti in Transcaucaso, rientrarono per combattere contro il Governo della Georgia indipendente. Avvenuta la sovietizzazione del Paese si voleva risolvere la questione dell’autonomia all’Ossezia del Sud. I bolscevichi dovevano dimostrare coi fatti le loro promesse. Grigol Lortkipanidze (Vice segretario del Governo della Repubblica democratica e Ministro della Difesa) scriveva nel 1921 che la Repubblica di Apkhazeti serviva alla Russia in qualità di porta per la Georgia e di piazza d’armi per la sua politica colonialistica. La stessa importanza politica e strategica aveva per la Russia anche l’Ossezia del Sud. Secondo quanto scriveva, l’Ossezia vera e propria stava oltre la catena montuosa del Caucaso, ma la Russia non considerava affatto 235 Cfr. ibid., pp. 33-39. 236 Cfr. ibid., p. 9. 237

Cfr. L. Toidze, La storia politica della Georgia (anni 1921-1923), Università di Tbilisi, Tbilisi, 1999, p. 89.

necessario istituirvi una formazione statale di etnia osseta, mentre in Georgia, dove gli osseti erano solo immigrati, i russi istituirono subito un’autonomia degli osseti includendovi centinaia di villaggi e paesi puramente georgiani.238

La data ufficiale della creazione della regione autonoma dell’Ossezia del Sud è il 20 aprile del 1922.239 Naturalmente, la popolazione georgiana non accettava l’idea dell’annessione dei loro paesi a quella regione “artificiale”.240 Si pianificava anche di unire entrambi le Ossezie (Nord e Sud) entro i confini della Repubblica Sovietica Socialista della Georgia, e anche Stalin non era contrario a quell’idea, anche se alla fine nel Comitato Centrale Esecutivo della Russia sovietica la questione fu considerata ancora prematura.241

Con la creazione della regione autonoma si era creata una bomba a scoppio ritardato contro la Georgia, una bomba da usare in un momento opportuno per la Russia e per tenere la Georgia sotto costante pressione. Alla fine le forze reazionarie della Russia quella “bomba” l’adoperarono perfettamente nel periodo della disgregazione dell’URSS, dopo la dichiarazione dell’indipendenza della Georgia, avvenuta nel 1991.

Come si è dimostrato chiaramente, la Russia aveva pianificato in largo anticipo la guerra contro la Georgia. I separatisti osseti riuscirono a provocare la Georgia nell’estate del 2008, aprendo il fuoco contro i villaggi georgiani. Per rimettervi ordine, le truppe militari georgiane il 7 agosto 2008 entrarono nella regione di Tskhinvali, mossa da molti ritenuta errata.

Alla vigilia degli eventi d’agosto (e ancora anni prima) la Russia aveva distribuito passaporti russi ai cittadini in apkhazeti e nella regione di Tskhinvali. Poi, con il pretesto di voler difendere i suoi cittadini, fece entrare nella regione di Tskhinvali un ingente numero di soldati russi insieme alle armi pesanti, e passò apertamente alle operazioni di guerra. Contemporaneamente a ciò, la Russia penetrò anche in altre regioni della Georgia, bombardando quasi tutte le regioni. I Russi distrussero la città di Gori, bombardarono le infrastrutture pubbliche della capitale

238

Cfr. Gr. Lortkipanidze, I pensieri sulla Georgia, Universita di Tbilisi, Tbilisi, 1995, p. 227.

239

Cfr. L. Toidze, Come è nata la Regione autonoma dell’Ossezia del Sud, cit., p. 89.

240

Cfr. V. Itonishvili, Schizzi di Storia del Caucaso, cit., p. 188.

241

Tbilisi, di Poti, di Marneuli, di Senaki, uccidendo cittadini innocenti e dandosi allo sciacallaggio, tanto sfrenato quanto vergognoso.

Nel documento GEOPOLITICA DELLA GEORGIA (pagine 64-70)