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Dagli anni quaranta agli anni settanta: i pilastri del gentan

Il periodo compreso tra gli anni quaranta e l‟inizio degli anni settanta, può essere considerato come il momento chiave in cui il MAFF ha gettato le basi della sua partecipazione diretta nel mercato del riso; pilastri basilari di questa linea politica, sono le tre leggi fondamentali emanate in questi anni: la Legge Base sull‟Agricoltura (BL) del 1961, il Sistema di controllo del cibo (FCS)90 e la Legge per l‟ampliamento dei terreni agricoli del 1949. Ai fini di questa tesi ci soffermeremo solo sulle prime due.

La BL, approvata nel 1961, aveva come principale obiettivo quello di colmare la differenza tra i guadagni degli agricoltori e quelli dei lavoratori dell‟industria, attraverso l‟aumento della produttività e l‟innalzamento della qualità della vita dei coltivatori. Tuttavia, il MAFF e il LDP avevano una visione diversa su come attuare questi obiettivi. Secondo il ministero, era necessario razionalizzare l‟intero settore agricolo, tramite una modernizzazione del suo assetto, attraverso un allargamento della dimensione dei possedimenti degli agricoltori, raggruppandoli il più possibile.91 I politici del LDP invece, per poter distribuire favori ai loro elettori, fecero pressioni per introdurre delle clausole all‟interno della legge che permettessero il controllo dei prezzi.92

L‟articolo 11 afferma che:

Riguardo a prodotti agricoli di grande importanza, lo Stato potrà, in quanto importante collegamento nelle misure poste in essere per cancellare gli svantaggi inerenti all‟agricoltura riguardanti la situazione (segue nota)「コメ補助金、来年度半減7500円へ 減反廃止は5年後」、MSN – 経済、2013 年 http://sankei.jp.msn.com/economy/news/131103/biz13110309300000-n1.htm, 18 gennaio 2014

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Per la ricostruzione del percorso storico del gentan, trattato in questo capitolo, mi sono basato principalmente sul libro:

Aurelia George MULGAN, Japan’s Agricultural Policy Regime, Abingdone, Routeledge, 2000.

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Il FC venne istituito nel 1942 per regolare la distribuzione degli alimenti base per motivi di sicurezza nazionale. Vedi: Aurelia George MULGAN, Japan’s Agricultural…, cit., p. 33

91 Come spiegato nell’ articolo 2, paragrafo 3 della BL (農業基本法) 92

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della produzione e le condizioni di vendita, prendere necessarie misure per stabilizzare i prezzi di questi prodotti in base alla situazione della produzione, della domanda e delle provvigioni, oltre che in base alla situazione dei prezzi e di altri fattori economici.93

La legge divenne quindi fondamentalmente incoerente, e ben presto gli obiettivi di efficienza finirono con il sopperire sotto il peso degli obiettivi di equità. In altre parole, stabilizzare i prezzi dei prodotti e assicurare la stabilità dei guadagni degli agricoltori, diventò il punto focale della legge. Da allora il MAFF divenne gradualmente sempre più interventista all‟interno del settore agricolo e l‟effetto prioritario di queste politiche, soprattutto grazie al “Prezzo dei produttori di riso” (seisanshabeika), fu quello di incoraggiare ancora di più milioni di agricoltori a continuare a coltivare i loro piccolissimi appezzamenti di terra, in quanto essi potevano fare profitto malgrado gli alti costi di un‟agricoltura inefficiente. Il risultato fu che di anno dopo anno, a partire dal 1961, veniva a crearsi un surplus di riso che portava inevitabilmente a un aumento della spesa pubblica, in quanto gli agricoltori erano costretti a vendere il loro riso direttamente al governo (seifumai). Il volume del seifumai passò da 7.2 milioni di tonnellate nel 1965 a 8.47 milioni di tonnellate nel 1970.

Il MAFF fu quindi costretto a prendere provvedimenti per ridurre la quantità dello stock del riso, mediante quattro politiche fondamentali di aggiustamento:

1. Congelamento dei prezzi nel seisanshabeika. 2. Eliminazione del riso in eccesso.

3. Introduzione di un nuovo canale di distribuzione del riso, il jishuryūtsūmai.

Fino al 1969 il governo era costretto a comprare tutto il riso che gli agricoltori potevano vendere; scopo di questa politica di aggiustamento era di creare un bypass, in modo che una parte della produzione trovasse altri acquirenti. I coltivatori potevano vendere una parte del loro riso tramite il jishuryūtsūmai, a patto che essi dichiarassero la quantità venduta attraverso questo canale di distribuzione.

Fu così che il Nōkyō cominciò a farsi da tramite tra produttori e acquirenti nel canale del jishuryūtsūmai. I prezzi erano decisi collettivamente, utilizzando il seisanshabeika come metro di misura per determinare il prezzo standard. In questo modo, attraverso le cooperative agricole, le quali vendevano e stoccavano il riso, il ministero riuscì in parte ad abbattere i costi. Da allora il MAFF ha sempre protetto gli interessi del Nōkyō

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(il quale oggi ha una posizione di egemonia nella distribuzione dei prodotti agricoli) in modo da restare un attore chiave nelle politiche di aggiustamento della produzione. 4. Introduzione del gentan.

A partire dal 1969, il MAFF cominciò a introdurre politiche di controllo nella creazione di nuove risaie, ma soprattutto a pagare incentivi agli agricoltori, per avviare una conversione della produzione del riso verso altri cereali. Il motivo principale dell‟introduzione del gentan, fu quello di preservare il FCS, ma soprattutto di permettere al MAFF di continuare a intervenire direttamente sull‟agricoltura, mediante un massiccio utilizzo di sussidi per incentivare gli agricoltori a smettere di produrre riso.

Tutte queste politiche volte a ridurre i costi derivati dello stock di seifumai furono però vanificate proprio dal massiccio uso di sussidi utilizzati per risolvere il problema. Il grave difetto degli incentivi in Giappone è rappresentato dal fatto che essi sono stati sempre indispensabili per convincere i gruppi interessati (Nōkyō e agricoltori) ad accettare le nuove politiche. Tuttavia, una volta messi in campo, difficilmente possono essere cancellati: anche se un particolare sussidio dovesse essere abolito, esso verrebbe subito rimpiazzato da un altro, diverso nel nome, ma simile nel contenuto.