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AOA, non solo pomodoro Preoccupa il boom dei costi

Nel documento daily news: (pagine 52-55)

Varie tipologie di zucchino proposte da Syngenta

ORTICOLE

saremo neppure in grado di pro-durre. Il vero banco di prova sarà proprio quello.

Passare completamente al biologico potrebbe essere una soluzione?

GV: No. Non c’è una richiesta tale dal mercato da giustificare una scelta del genere. In questa situa-zione, poi, sarebbe ancora più un azzardo, perché i trattamenti bio-logici sono ancora più costosi e, durante questa congiuntura, po-trebbe rivelarsi antieconomico.

Quindi per ora non si preve-dono sperimentazioni su no-vità varietali e la produzione è stabile. E le prospettive commerciali?

VDM: Molto dipende anche dalla clientela. Bisogna smettere di cer-care sempre il prodotto meno co-stoso. È un atteggiamento che pe-nalizza la qualità. L’unico para-metro per valutare i prodotti orti-coli non può essere il prezzo. C’è

bisogno di lavorare molto nell’e-ducare il consumatore a consu-mare prodotti salubri e che fanno bene alla salute. Ciò permettereb-be anche di avere un maggiore pe-so contrattuale con la GDO. Quindi auspicate un’inver-sione di tendenza da questo punto di vista?

GV: Certo. Ogni volta che c’è una emergenza e il comparto rischia di fermarsi si scatena il panico. Lo

abbiamo visto durante la pande-mia, e ora con la guerra. Nei mo-menti di crisi il settore non deve e non può fermarsi. Dobbiamo au-mentare le produzioni, dobbiamo fare in modo che la filiera sia re-munerativa e che il prezzo per il cliente sia sostenibile. Si parla tanto di sana alimentazione, ma non si può andare avanti a slogan. Dobbiamo far sì che il comparto abbia il sostegno che merita. Il presidente di AOA Vincenzo Di Massa e il direttore Gennaro Velardo

saremo neppure in grado di pro-durre. Il vero banco di prova sarà proprio quello.

Passare completamente al biologico potrebbe essere una soluzione?

GV: No. Non c’è una richiesta tale dal mercato da giustificare una scelta del genere. In questa situa-zione, poi, sarebbe ancora più un azzardo, perché i trattamenti bio-logici sono ancora più costosi e, durante questa congiuntura, po-trebbe rivelarsi antieconomico.

Quindi per ora non si preve-dono sperimentazioni su no-vità varietali e la produzione è stabile. E le prospettive commerciali?

VDM: Molto dipende anche dalla clientela. Bisogna smettere di cer-care sempre il prodotto meno co-stoso. È un atteggiamento che pe-nalizza la qualità. L’unico para-metro per valutare i prodotti orti-coli non può essere il prezzo. C’è

bisogno di lavorare molto nell’e-ducare il consumatore a consu-mare prodotti salubri e che fanno bene alla salute. Ciò permettereb-be anche di avere un maggiore pe-so contrattuale con la GDO.

Quindi auspicate un’inver-sione di tendenza da questo punto di vista?

GV: Certo. Ogni volta che c’è una emergenza e il comparto rischia di fermarsi si scatena il panico. Lo

abbiamo visto durante la pande-mia, e ora con la guerra. Nei mo-menti di crisi il settore non deve e non può fermarsi. Dobbiamo au-mentare le produzioni, dobbiamo fare in modo che la filiera sia re-munerativa e che il prezzo per il cliente sia sostenibile. Si parla tanto di sana alimentazione, ma non si può andare avanti a slogan.

Dobbiamo far sì che il comparto abbia il sostegno che merita.

Il presidente di AOA Vincenzo Di Massa e il direttore Gennaro Velardo

La grande novità nel panorama dei cavolfiori bianchi precoci si chiama Lucex e può essere consi-derata come una sorta di rivolu-zione. “Noi di Bayer, che nel per-corso commerciale siamo abituati a mettere sempre il cliente al cen-tro della nostra attività, abbiamo ravvisato uno scenario particola-re nel mondo del cavolfioparticola-re”, rac-conta Fabrizio Poletti, area ma-nager Sud Seminis (divisione se-menti del Gruppo Bayer). “Ci sia-mo accorti che i nostri clienti ini-ziano a commercializzare il pro-dotto non prima di metà/fine ot-tobre non avendo varietà a ciclo più precoce di buona qualità per coprire il periodo settembre-otto-bre. Per questo, quando abbiamo visto per la prima volta Lucex in maturazione sui campi di ricerca, abbiamo capito di avere a che fa-re con qualcosa di davvero inno-vativo che avrebbe consentito ai produttori di anticipare le raccol-te soddisfacendo i loro clienti che in quel periodo erano abituati a rivolgersi all’estero per le produ-zioni autunnali precoci”.

Una varietà unica nel suo genere, insomma, introdotta nella passa-ta spassa-tagione con grande apprezza-mento da parte di tutti gli opera-tori della filiera. A caratterizzarla la genetica Curdivex, che permet-te al cavolfiore dal ciclo precocis-simo (60-65 giorni) di mantenere un colore bianco brillante unifor-me, che non tende al giallo nean-che se esposto alla luce naturale o artificiale dei raggi solari. Ottene-re cavolfiori bianchi e di qualità a settembre, soprattutto negli area-li dal carea-lima più caldo, fino a poco tempo fa sembrava un miraggio, ma con Lucex è possibile: la va-rietà, infatti, consente una raccol-ta anticiparaccol-ta, da fine agosto a fine settembre, con trapianti da fine giugno a fine luglio, senza però ri-nunciare a un corimbo di una

bianchezza luminosa, privo di di-fetti di colorazione e quindi, sot-tolineano da Bayer-Seminis, adatto a soddisfare anche il con-sumatore più esigente.

Chi conosce il mercato del cavol-fiore sa bene quanto un cavolo macchiato o ingiallito risulti ben poco apprezzato sui banchi del-l’ortofrutta e questo costituisce un grosso limite commerciale per

le tradizionali, nonostante le tem-perature elevate. Lucex, infatti è caratterizzato da una pianta vigo-rosa, con corimbi di elevata qua-lità e di elevato peso specifico.

Inoltre, la copertura fogliare non eccessiva facilita notevolmente le operazioni di raccolta.

Una primizia di qualità, con una bassissima sensibilità alle batte-riosi e all’alternaria - fa presente Bayer-Seminis - capace di dare il suo meglio con il supporto di con-cimazioni frequenti e abbondanti nelle fasi iniziali di sviluppo vege-tativo (solfato ammonico, nitrato di calcio).

Rivoluzione nel cavolfiore

Nel documento daily news: (pagine 52-55)

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