• Non ci sono risultati.

UN APOSTOLO DEL NOSTRO TEMPO

IL NUOVO LIBRO DI ENzO SARDO SULLA FIgURA DI MONS. CATALDO NARO

di Gero Difrancesco

U

n apostolo del nostro tempo è il titolo del nuovo libro scritto da Enzo Sardo, presidente provinciale del Movimento Cattolico Lavoratori di Agrigento ed ex Sindaco del comune di Racalmuto negli anni ‘80. Il volume (edizione Salvatore Sciascia, pagg. 173) arricchito da una postfazione dell’avvocato Giovanni Tesè insegnante di materie giuridiche presso le scuole superiori di Canicattì, è stato presentato negli ultimi tempi in diverse sedi compreso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo presieduta dal sacerdote prof. Francesco Lo Manto e il Liceo Scientifico di Caltanissetta diretto dal professore Vito Parisi. Si tratta di un libro dedicato alla figura di Monsignor Cataldo Naro ed alla sua completa biografia, sia riguardante l’attività di storico della Chiesa che quella di teologo, sacerdote e vescovo tra i più insigni ed ascoltati degli ultimi anni. Si tratta anche di un lavoro particolare, che si distingue dagli altri testi dedicati al religioso sancataldese, in quanto, attraverso la rivisitazione della sua attività pastorale e pubblicistica, vuole lanciare un messaggio culturale e politico alla società odierna. E’ in questo senso, infatti, che Enzo

Sardo ripropone, a volte anche integralmente, i passaggi concettuali espressi in varie occasioni da Cataldo Naro nella sua veste di ricercatore e storico, di docente e preside della facoltà teologica di Palermo, di consulente culturale della Conferenza Episcopale Italiana, di vescovo dell’arcidiocesi di Morreale. Li organizza in modo cronologico e concentrico al fine di evidenziare la unicità del messaggio, che il grande evangelizzatore ha voluto inviare ai suoi fedeli, seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano Secondo e gli sviluppi che gli ultimi pontefici hanno dato ad esso. Ne mette in risalto (su un impianto storico della spiritualità cattolica) la incisività morale e religiosa per indurre gli uomini alla ricerca della santità, a prescindere dal ruolo da essi svolto nella società e dal momento in cui detto ruolo è svolto, concretizzando le indicazioni espresse da Giovanni Paolo II : “ che la santità è misura alta della vita ordinaria […] E questo vale per tutti: per il carabiniere, per il politico, per il professore, per il bidello, per la guardia municipale”. Enzo Sardo divide il suo libro in quattro parti per seguire la dinamica naturale e ministeriale della vita (e della morte) di Monsignor Naro, individuando in essa i momenti caratterizzanti la sua statura umana e religiosa: il sacerdote professore, il sacerdote teologo, il vescovo pastore, il vescovo beato. Mette in risalto la sua elaborazione storica sulla Chiesa della

diocesi di Caltanissetta attraverso le opere bibliografiche pubblicate con le edizioni del Seminario e con il Centro Studi Arcangelo Cammarata di San Cataldo (di cui era stato ideatore ed animatore ) nonché attraverso articoli giornalistici affidati a periodici locali quali Argomenti, il Notiziario del Centro studi Cammarata, La Voce di Campofranco, Il Monitore Diocesano, e a riviste e quotidiani a tiratura nazionale come Ho Theològos (rivista della Facoltà Teologica) Avvenire e L’Osservatore Romano, dove affrontava temi riguardanti il dibattito culturale religioso in seno al mondo cattolico. Cataldo Naro, rispettoso della cultura del suo territorio, ne traeva anche gli spunti per alimentare nei fedeli il senso di appartenenza alla tradizione e ad un progetto spirituale fatto di esempi di santità immediatamente percepibili. La sua attenzione a Marianna Amico Roxas, a padre Biagio Garzia primo redentorista siciliano, a padre Gioacchino La Lomia gli davano modo di entrare nell’anima dei suoi fedeli, pur appartenendo egli a quell’elite di storici e di teologi che lo avevano reso amico dei cardinali Bagnasco e Ruini e dello storico calabrese Pietro Borzonati (docente e preside dell’università per stranieri di Perugia).

Non si può non ricordare la creazione del Centro studi per la storia e la cultura siciliana avviato presso la Facoltà teologica di Palermo con la sua intensa attività editoriale, i suoi corsi, i seminari e le conferenze.

“Apostolo del nostro tempo”, come lo ricorda e lo ripropone Enzo Sardo, lo diventa man mano che scorre la sua breve vita (stroncata a soli 55 anni dalla rottura di un aneurisma) con la capacità di interpretare e svolgere la sua missione religiosa insieme a tutte le componenti del mondo ecclesiale e laico con cui condivideva il ministero, annunciando in ogni circostanza il Vangelo come unica via, verità e vita. La sottigliezza culturale, la grande capacità analitica e organizzativa, un linguaggio semplice e preciso lo avevano condotto ad una interlocuzione con i vertici della chiesa, che nel 2002 lo elevarono alla dignità di Arcivescovo della diocesi di Morreale. Fu un atto di fiducia straordinario nelle sue qualità, che lo catapultò in una arcidiocesi difficile, in crisi di identità, problematica per i suoi trascorsi storici e per le vicende giudiziarie vissute in quel determinato lasso di tempo. Enzo Sardo ne dà un preciso ragguaglio citando alcune lettere pastorali e alcune attività che Cataldo Naro connesse al suo ministero nell’ impatto con gli ambienti mafiosi della nuova diocesi fortemente contrariati dalla forza persuasiva della sua evangelizzazione. Non lo riuscirono ad intimidire, malgrado gli avessero procurato enorme amarezza, né le aggressioni fisiche subite a Cinisi in occasione della sostituzione del parroco locale, né le lettere anonime tipiche degli ambienti in cui si muoveva il suo predecessore Salvatore Cassisa, che, pur in pensione si era insediato negli appartamenti dell’episcopio e ostacolava in ogni modo il suo operato innovativo. L’arcivescovo Naro, nella sua solitudine e con l’affaticamento fisico che giornalmente lo logorava, aveva avviato assieme al consorzio “Sviluppo e legalità” che raggruppava alcuni comuni dell’Alto Belice Corleonese e con l’osservatorio per lo sviluppo e la legalità Giuseppe La Franca un progetto pastorale diocesano denominato “Santità e legalità”. In esso aveva ridefinito il modo in cui il cristiano avrebbe dovuto intendere la legalità, la giustizia e la resistenza al male, anche alla luce del martirio di padre Pino Puglisi, barbaramente assassinato nel settembre del 1993 nel quartiere di Brancaccio di Palermo. Interpretava, con le parole proprie del cristianesimo e della chiesa, la lotta alla violenza ed alla mafia, utilizzando categorie come: pentimento, conversione, giustizia di Dio, martirio, che disturbavano i mafiosi più che la repressione poliziesca e giudiziaria: quelle stesse parole che papa Giovanni Paolo II aveva pronunciato nel suo anatema contro la mafia ad Agrigento il 9 maggio 1993. Monsignor Cataldo Naro, “sorpreso dal Signore“ come affermò nel titolo di un convegno il fratello don Massimo (professore anch’egli della facoltà teologica di Palermo), ad indicare l’amore di Dio avvertito nei suoi confronti che mai lo fece sentire

solo da un punto di vista spirituale, morì il 29 settembre del 2006, alla stessa stregua di un frutto acerbo che cade da un albero, ma che non arriva a terra perché una mano lo prende in tempo per portarlo a maturazione in un altro posto. Enzo Sardo ha voluto indicare con il suo lavoro dove si possa trovare quell’altro posto; e nel suo libro, dettagliato e curato con la passione del “militante”, lo pone nella coscienza e nell’anima dei nuovi cittadini come strumento della volontà divina a fondamento di una società più umana, solidale ed equilibrata. Proprio per questo propone ai suoi lettori l’Apostolo del nostro tempo, come

“Dottore della Chiesa“ e “Beato” in quanto esempio di quella santità vissuta, che egli stesso, sia come storico che come credente, aveva trovato, raccontato e pregato negli altri santi, durante la sua vita. Una conferma ulteriore che chiarisce come “ il vescovo Cataldo Naro non si sia limitato a studiare, da storico esperto qual era, i santi, ma li abbia pure sentiti vicini a sé, come suoi compagni di viaggio”.

RECENSIONE