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Durante la campagna di scavo 2018 è stato possibile realizzare solo una parte dei disegni ceramici a causa del tempo ridotto a disposizione. Per non trascurare nessuna parte della documentazione, si è deciso di eseguire il classico disegno ceramico archeologico per un gruppo e applicare un metodo sperimentale a un secondo, in modo da ottimizzare i tempi e le risorse a disposizione. Questa scelta è stata fatta perché i frammenti vascolari hanno una loro sede e non possono essere spostati dal magazzino della missione. Infatti, questo sistema permette tramite pochi ma specifici passaggi di ottenere una documentazione digitale che si può sistemare e rielaborare in un secondo momento, senza il bisogno di avere il frammento con sé.

Il metodo scelto consiste nel digitalizzare tramite il software AutoCAD le foto delle ceramiche ottenendo come risultato un disegno quasi identico a quello realizzato su carta millimetrata. Il metodo è nato sulla scia delle tendenze attualmente più utilizzate in campo dell’archeologia, soprattutto quella di emergenza, che vede la realizzazione di fotopiani delle US e sempre meno, o con moderazione, la realizzazione di piante a mano su carta millimetrata. L’idea consiste nell’inserire nei software di rielaborazione grafica, come QGIS, ArchGIS o AutoCAD, foto zenitali di ogni fase rinvenuta, digitalizzando direttamente a computer i limiti delle US utilizzando i picchetti come punti di riferimento. Questo implica una conoscenza e una interpretazione in fase di scavo e di una documentazione preliminare che permetta in un secondo momento la sua digitalizzazione. In questi contesti è molto delicato questo passaggio perché una volta fatta la foto e presi gli appunti, l’US viene indagata tramite scavo e l’informazione, se non documentata con parsimonia, viene persa per sempre. Questo metodo ha molti vantaggi, come la velocità e la resa del risultato finale, ma è anche molto fragile e si rischia di non ottenere tutte le informazioni se non si prendono tutti gli accorgimenti necessari a priori.

Traendo ispirazione da questo sistema, si è utilizzato un metodo simile per realizzare la documentazione grafica delle ceramiche partendo dalle foto. Bisogna fare una premessa sottolineando l’importanza del disegno ceramico che è in primis un metodo scientifico di documentazione e allo stesso tempo un sistema interpretativo che implica una conoscenza di base e il riconoscimento del frammento all’interno del contesto da cui questo proviene. Il metodo non vuole sostituire il disegno ceramico archeologico eseguito con calibro, pettine e carta millimetrata, ma vuole affiancarsi a questo per ottimizzare i tempi di documentazione, soprattutto durante le campagne dove non ve ne è molto.

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La prima fase avviene in scavo dove i frammenti selezionati vengono misurati. In primis, l’altezza, la lunghezza, lo spessore e il diametro, quest’ultimo quando è possibile, del frammento vengono registrati su una scheda con tutti i dati relativi al frammento ceramico. In secondo luogo, vengono eseguite le foto zenitali di tutte le facce del frammento, anche della frattura, cercando di prenderla in tutta la sua lunghezza. L’ultimo passaggio consiste nell’identificare l’inclinazione della ceramica e registrarla sulla scheda insieme ai precedenti dati raccolti, affiancando, se si desidera, un disegno fatto a mano approssimativo.

Questa prima fase è abbastanza veloce e permette di registrare numerosi frammenti dando la possibilità di rielaborarli in un secondo momento. Questo è anche il passaggio più delicato in quanto i dati raccolti devono essere precisi e abbondanti, in modo da avere un “salvagente” in caso di errore.

La seconda fase consiste nell’elaborare graficamente le foto in modo da ottenere un disegno ceramico archeologico, con a sinistra lo spessore della sezione e a destra la visione esterna della ceramica. Per fare ciò è stato utilizzato il software Autodesk AutoCAD nella versione 2019, lo stesso che è stato adoperato anche per la digitalizzazione dei disegni ceramici eseguiti su carta millimetrata.

Il primo passaggio consiste nell’inserire la foto della parete esterna del frammento e ridimensionare con lo strumento “scala” la foto facendo in modo che le misure corrispondano alla realtà. La scrivente ha preferito per esperienza personale utilizzare come sistema di grandezza i millimetri. Una volta scalata la foto, vengono disegnate due linee

orizzontali parallele tra di loro al cui interno è posizionato il frammento (fig.1). In caso di necessità, si può ruotare la foto in modo che l’orlo, il piede o la parete siano nella posizione originaria all’interno del vaso. Compiuta questa operazione, sono caricate le foto zenitali della frattura del campione che devono essere ridimensionate a loro volta, secondo le misure raccolte. Inoltre, la sezione deve essere ruotata in base all’inclinazione del vaso, seguendo i dati raccolti in scavo e l’eventuale disegno di aiuto. Una volta realizzato questo passaggio, la frattura con la sua inclinazione viene spostata tra le due linee precedentemente disegnate che fuoriuscivano a sinistra. Se le dimensioni e l’inclinazione sono giuste, la frattura si colloca

Fig. 2 - Elaborazione grafica della foto della superficie

esterna del campione ID137 con inserimento delle linee parallele.

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perfettamente tra le due righe senza fuoriuscire (fig.2). Questo passaggio è fondamentale perché permette di individuare eventuali errori e comprendere se l’inclinazione individuata è giusta.

Il passo successivo è digitalizzare i contorni della frattura tramite lo strumento “polilinea” ottenendo così la prima parte del disegno. Una volta completata questa fase, le foto possono essere rimosse in modo da avere solamente il disegno.

Si prosegue disegnando la linea orizzontale del diametro divisa a metà da una linea perpendicolare lunga tanto quanto la lunghezza del frammento. Si completa il disegno utilizzando lo strumento “specchio” che riproduce dall’altro lato la linea esterna del frammento ottenendo così anche la parte destra. Questa viene poi caratterizzata in base alla presenza di decorazioni superficiali, lavorazioni e peculiarità della ceramica.

Il disegno finale che si ottiene è identico a uno realizzato a mano e può essere inserito dentro a delle tavole dalle dimensioni di un foglio A4 (fig.3).

Questo metodo sperimentale è stato scelto in seguito alla campagna di scavo 2018, motivo per cui non tutte le 140 ceramiche hanno un disegno. Questo sistema è stato applicato a un gruppo di circa 20 esemplari, gli unici che rispettassero i criteri di documentazione, delle dimensioni e delle foto. Per la maggior parte dei campioni non era stato registrato il diametro a causa della fretta e si è scelto, nonostante la mancanza di questo dato, di disegnarli ugualmente. Conoscere il diametro è

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fondamentale, ma non disegnare un frammento per la mancanza di questo dato, avendo tutti gli altri, è stato ritenuto come una perdita di informazioni ingente.

I difetti di questo sistema ricadono soprattutto sulla raccolta di informazioni che, se non fatta accuratamente, rischia di essere solo una perdita di tempo. La parte più fragile del processo è la definizione dell’inclinazione del frammento a cui si può ovviare facendo una foto al pezzo inclinato correttamente.

Questo metodo può essere applicato quando si hanno tempi stretti affiancandolo al tradizionale disegno ceramico per approfondirne la sua validità. Si conoscono i limiti, ma la scrivente ritiene che vi possa essere un ampio margine di miglioramento e di applicazione in scavo, ottimizzando i tempi e le modalità.

Dall’altro lato, questo procedimento dimezza i tempi di documentazione della ceramica. È stato calcolato, sulla esperienza personale della scrivente e chiedendo ad alcuni professionisti i tempi di realizzazione, che disegnare una ceramica su foglio millimetrato e digitalizzarlo con AutoCAD può portare via anche al più esperto circa 30-35 minuti a frammento. I tempi di questo metodo sono di circa 15-20 minuti a pezzo, tenendo conto sia della documentazione in scavo sia della elaborazione grafica.

In conclusione, si ritiene che il metodo abbia validità, ma deve essere approfondito e applicato con più attenzione per comprenderne a pieno le potenzialità e i difetti. Per questo si rimanda alle ricerche e alle sperimentazioni future il compito di discuterne e migliorarlo.

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