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Applicabilità dell’approccio costruzionista alla lingua italiana: analis

1.4. Proposte recenti

1.4.5 Applicabilità dell’approccio costruzionista alla lingua italiana: analis

Molto lavoro è stato svolto sulle costruzioni dell’inglese e, in generale, gli studi finora condotti sulla struttura argomentale delineano delle ipotesi senza dubbio concrete e valide, ma non applicabili universalmente a tutte le lingue del mondo.

Uno studio di Mereu (2016) mette in luce le problematiche legate alla definizione della struttura argomentale di alcuni verbi italiani della classe della transazione commerciale, prefiggendosi di verificare se l’italiano presenti un simile ventaglio di costruzioni che prevede l’inglese. Lo scopo è provare l’applicabilità dei recenti approcci costruzionisti alla nostra lingua, con particolare riguardo alla prospettiva usage-based. Tale analisi

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intende considerare l’uso effettivo delle costruzioni da parte dei parlanti e la loro frequenza di ricorrenza, tramite la consultazione di corpora. In particolare, punta a descrivere le relazioni tra le costruzioni e le realizzazioni di struttura argomentale che verbi semanticamente affini presentano, sottolineando le loro caratteristiche comunicative e pragmatiche.

Avvalendosi del corpus Paisà (250 mln di tokens), che contiene testi tratti da Wikipedia e dai blog online, Mereu estrae campioni di lingua autentica relativamente ai verbi comprare, vendere e pagare, per i quali (sulle orme degli studi nell’ambito della Frame Semantics [Fillmore 1968]) sono stati individuati i ruoli semantici di BUYER, GOODS, MONEY, SELLER. Per ognuno dei tre verbi vengono estratte circa 500 occorrenze, nelle quali viene individuato il frame sintattico e il profilo semantico. Di qui, emergono le diverse realizzazioni argomentali, dunque le costruzioni transitive, intransitive, gli usi riflessivi, passivi, nonché i casi particolari. In primo luogo, dallo studio di Mereu emerge che la costruzione più ricorrente per il verbo comprare (60% dei casi) è la costruzione transitiva biargomentale che presenta la struttura sintattica Soggetto+Oggetto e seleziona come ruoli semantici BUYER e GOODS. Dunque, il compratore e la merce costituiscono una finestra di attenzione, per dirla alla Talmy, dell’evento prescritto. Osserviamo di seguito un’occorrenza tratta da Mereu (2016):

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Notiamo inoltre i profili restanti associati al verbo comprare, che sono ben visibili dalla tabella (4)23:

(Tabella 4)

In seguito, osserviamo che il 23,97% delle costruzioni che accompagnano il verbo seleziona il frame sintattico Sogg+Ogg+Obl, strutture in cui è presente anche un sintagma preposizionale che riveste il ruolo semantico di RECEIVER/ MONEY/ SELLER/ GOAL. Dunque, si prospetta uno scenario in cui, oltre al compratore e alla merce, rientra nella window of attention anche il beneficiario, il prezzo, il venditore o il fine della compravendita. Questi ultimi identificano dei ruoli più periferici rispetto a BUYER e a GOODS, seppur rilevanti dal punto di vista comunicativo.

Mereu nel suo studio sottolinea inoltre un aspetto importante per la definizione della struttura argomentale di un verbo. La presenza dei cosiddetti aggiunti sottocategorizzati (Dowty 2003), che Van Valin (1997), osservandoli da un punto di vista diverso, definisce argomenti-aggiunti, svolge un ruolo non secondario. A tal proposito, il verbo comprare si trova associato ad avverbi o espressioni avverbiali quali: online, a rate, a scatola

chiusa, via Internet. Non è raro che questi avverbiali siano rilevanti ai fini

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comunicativi tanto quanto un argomento centrale e debbano essere inclusi nel frame semantico di questa classe di verbi.

I verbi vendere e pagare presentano anch’essi dei frames sintattico- semantici molto chiari, da quanto emerge dal corpus. Osserviamo di seguito le tabelle che ne mostrano le costruzioni e la frequenza:

(Tabella 5)

(Tabella 6)

Osserviamo che nel caso di vendere, le percentuali più alte identificano la costruzione transitiva (32,84%) con i ruoli semantici di SELLER e GOODS, la costruzione passiva (25,47%) con o senza obliqui, e la costruzione media (22,1%). Un esempio di costruzione passiva è di seguito riportato:

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31) ...la città fu venduta per 50.000 ducati...

La costruzione media è caratterizzata invece da un soggetto che indica l’oggetto della transazione, e da un oggetto che identifica la quantità di merce venduta. Osserviamo:

32) ...il disco ha venduto poco più di 500.000 copie...

In tale profilo, la finestra di attenzione ricade solo sul tipo di merce, senza specificare il venditore, il compratore o il prezzo (che restano sottintesi o generici). Questo tipo di costruzione è utilizzata proprio a tale fine, ovvero a mettere in rilievo una porzione di informazione collocandola in posizione di soggetto sintattico.

Dall’altro lato, il verbo pagare esibisce ugualmente una maggioranza di occorrenze che seguono il pattern sintattico Sogg+Ogg (43,43% dei casi), presentando una struttura biargomentale transitiva, che accosta il verbo ai suoi vicini semantici vendere e comprare. Similmente, anche la struttura Sogg+Ogg+Obl si presenta il 25,7% delle volte, attraverso pattern semantici disparati. Osserviamo un caso:

33)... i consumatori dovevano pagare una quota addizionale per assicurarsi il pieno diritto di querela...

In (33), oltre al BUYER (i consumatori) e a GOODS (una quota), in tale schema è presente anche il GOAL, lo scopo del pagamento (per assicurarsi

il pieno diritto).

Mereu nota inoltre che nella maggior parte dei casi in cui pagare seleziona una costruzione triargomentale sono spesso previste delle alternanze argomentali. Ad esempio:

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34)...la diocesi pagherà un 1,2 milioni di dollari a John Doe...

Potrebbe essere resa anche con:

a. La diocesi pagherà John Doe per 1,2 milioni di dollari.

Il discorso sulle alternanze risulta molto interessante poiché avvicina le strutture dell’italiano alle costruzioni inglesi definite in Levin (1993).

L’analisi si conclude con una comparazione delle costruzioni relative ai tre verbi, dalla quale emergono idiosincrasie e divergenze nell’uso, nonché interessanti considerazione dal punto di vista pragmatico-comunicativo. La costruzione più frequente è quella transitiva biargomentale, nella quale compaiono i ruoli del compratore/venditore/soggetto pagante e della merce. In secondo luogo, è diffusa ampiamente la costruzione triargomentale transitiva per quanto concerne i verbi comprare e pagare; il verbo vendere infatti prevede più spesso le costruzioni passive o medie (pressoché assenti in comprare e rare in pagare). Pragmaticamente, tale dato sottolinea le diverse finestre di attenzione attivate da questi verbi:

comprare dà una prominenza maggiore al BUYER piuttosto che al SELLER.

Questo dato è confermato dalla scarsa presenza dei passivi nel frame di

comprare. Il verbo pagare, invece, dà luogo a delle alternanze argomentali

che lo collocano in una situazione intermedia e più particolare rispetto agli altri due verbi. Tale studio porta a ritenere che i verbi della transazione commerciale prototipicamente favoriscono la prospettiva del compratore e della merce oggetto della compravendita, piuttosto che il punto di vista del venditore.

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I dati relativi al resto delle percentuali risultano allo stesso modo degni di nota24, in quanto danno conto anche degli usi più marginali, metaforici o colloquiali, che identificano gli usi nuovi e creativi e che riaprono il dibattito sullo statuto degli argomenti. Tali espressioni ci forniscono chiari indizi su come la lingua si stia evolvendo, permettendoci di mettere in luce anche le strutture finora non considerate nella descrizione di un’entrata lessicale.

Da tale studio prenderò le mosse per redigere il lavoro successivo sulla realizzazione dei verbi italiani della classe della comunicazione, già ampiamente discussi in campo anglofono, ma caratterizzato da scarsità di ricerche sulla lingua italiana. L’approccio di stampo costruzionista è un modello affidabile da cui far discendere ulteriori analisi usage-based e da cui partire per successive considerazioni.

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