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Prendendo in considerazione le disposizioni fornite dalla Norma UNI 11248:2016 e la loro applicazione nell’area di studio analizzata, pur non avendo disponibili i dati sui flussi orari di traffico del tratto stradale, è possibile sviluppare alcune considerazioni riguardanti le problematiche e le strategie in cui il progettista può incorrere nello sviluppo di un sistema di illuminazione adattivo.

Obiettivo del sistema di illuminazione adattivo TAI è quello di regolare il flusso luminoso emesso da una sorgente in relazione al campionamento del flusso orario del traffico al fine di ridurre i consumi energetici, aumentare la sicurezza degli utenti e fornire un’illuminazione adeguata durante le ore notturne. Come dichiarato da P. Di Lecce, A. Mazzocchi, and G. Rossi, dati relativi al traffico e all’attenuazione spesso sono basati su analisi statistiche, ma, essendo la sicurezza dipendente dal volume di traffico, significa che le statistiche e la sicurezza sono strettamente correlate [43]. Quindi, al fine di raccogliere dati più precisi, vengono installate delle telecamere che rilevano i flussi di traffico e trasmettono le informazioni ad un database che le elabora e trasforma i dati in flusso luminoso che la sorgente deve emettere al fine di rispettare la normativa e la sicurezza degli utenti.

Dal momento che non sarebbe possibile installare telecamere di rilevazione del flusso di traffico per ogni tratto stradale, la normativa suggerisce di differenziare il territorio in zone omogenee, infatti, il tratto preso in analisi della strada provinciale SP 20 è stato suddiviso in:

• rettilineo stradale con categoria illuminotecnica M; • rotonde, incroci e svincoli con categoria illuminotecnica C; • attraversamenti pedonali e marciapiedi con categoria P.

Al fine di ottenere un profilo di traffico utile e interessante per il rilevamento dei dati sul traffico, la scelta migliore sarebbe quella di installare una telecamera in una zona centrale rispetto al rettilineo della SP 20 che risulta essere un tratto stradale di maggiore importanza rispetto alle strade secondarie che convergono perpendicolarmente. Ottenendo un profilo di traffico rilevato per un intervallo di tempo di 10 minuti, è viene associato a questo un profilo di illuminazione con la relativa dimmerazione.

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In questa fase è possibile ottenere differenti risultati che portano a differenti scelte progettuali: • se il flusso orario di traffico ottenuto corrisponde alla portata di servizio viene mantenuta

la classe illuminotecnica di progetto uguale alla classe di esercizio;

• se il flusso orario di traffico ottenuto è < 50% o > 100% rispetto alla portata di esercizio viene ridotta la categoria illuminotecnica di progetto di una classe;

• se il flusso orario di traffico ottenuto è < 25% rispetto alla portata di esercizio viene ridotta la categoria illuminotecnica di progetto di due classi.

Dato che i flussi di traffico variano continuamente, al fine di non produrre disturbi visivi all’utente, la norma ha impostato una permanenza della categoria illuminotecnica di 10 minuti a partire dalla sua variazione.

Dal momento che gli incroci e gli svincoli non sono caratterizzati da un’illuminazione riservata, per non creare eccessivi cambiamenti di illuminazione nel medesimo tratto stradale, questi seguiranno la categoria illuminotecnica comparabile a quella della strada principale. In presenza di rotatorie, come indicato nella normativa, verrà applicata una categoria illuminotecnica di una classe superiore rispetto a quella dei rami di approccio, prendendo però come riferimento la categoria C. I marciapiedi in corrispondenza delle rotatorie e gli attraversamenti pedonali seguono la categoria P e sono trattati come specifiche zone di studio. In alcune zone i marciapiedi godono di un’illuminazione riservata, ma analizzando quanto ottenuto dall’analisi dei rischi, questi possono subire il declassamento di una categoria illuminotecnica rispetto alla categoria di ingresso. La Norma UNI 11248 indica per gli attraversamenti pedonali collocati in un’area con flussi di traffico ingenti, l’integrazione di un’illuminazione adibita con impianto separato e con una segnaletica adeguata al fine di migliorare la percezione e la sicurezza degli utenti.

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4.3.2 – VIA DUCCIO GALIMBERTI

Durante la riqualificazione del 2011 dell’impianto di illuminazione del Comune di Savigliano, sono stati sostituiti anche gli apparecchi dell’area denominata “Via Duccio Galimberti” all’interno del sistema web Owlet Nightshift. Quest’area appartiene alla tipologia di tessuto residenziale con una densità dell’edificato inferiore a quella del centro storico in cui gli edifici sono molto ravvicinati l’uno all’altro. Attualmente in questa zona sono presenti 130 dispositivi dimmerabili e un concentratore di segmento SeCo. Tutte le armature sono regolate con lo stesso profilo di dimmerazione utilizzato in Via Cervino e Via Bisalta, fatta eccezione per gli apparecchi situati nella rotonda di Via Corridoni – Via Galimberti – Via Moreno – SP 662 i quali hanno un periodo di accensione nelle ore notturne che è compreso tra le ore 18.00 e le 8.00 e un periodo di spegnimento nelle ore diurne cioè dalle ore 8.00 alle ore 18.00. Anche questi dispositivi sono caratterizzati dal sistema Constant Light Output che permette di utilizzare una corrente operativa inferiore all’inizio della sua vita utile per compensare il futuro decadimento del flusso luminoso del LED.

CARATTERISTICHE DEI SISTEMI DI ILLUMINAZIONE

L’illuminazione delle strade principali e secondarie è affidata alle armature Ampera di Schréder (dispositivi precedentemente presentati) con dispositivi da 139W per le strade principali e da 51W o 70W in corrispondenza delle strade secondarie dell’area adibita a parcheggio.

Le aree pedonali e giardini sono stati installati apparecchi Isla LED da 28W, adatti all’illuminazione di parchi, piazze, quartieri residenziali e aree di parcheggio. Data la loro esposizione ad ambienti esterni, presentano un grado di protezione IP66.