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Le applicazioni di osservazione della Terra per la sicurezza

1. Le capacità satellitari: risorse dal valore strategico per la sicurezza e la difesa,

1.6 Le tecnologie di osservazione della terra

1.6.1 Le applicazioni di osservazione della Terra per la sicurezza

La produzione di informazioni inerenti alla sicurezza nella forma di immagini satellitari, se combinata con informazioni acquisite in situ, rappresenta un potente strumento in grado di influenzare processi de-cisionali e negoziali a livello nazionale e internazionale. Le immagini sa-tellitari vengono utilizzate con l’intento di “visualizzare” precise situazio-ni, o alternativamente, se integrate con altri dati geospaziali, consentono l’elaborazione di indicatori socio-ambientali di enorme importanza per le applicazioni di sicurezza. Set di dati relativi a fattori come topografia, su-perficie terrestre, risorse naturali o demografia possono essere realizzati o migliorati utilizzando i dati di EO.

Ad esempio, le immagini satellitari sono state utilizzate insieme ai Digi-tal Elevation Models (DEM) per delineare il confine tra Bosnia Erzegovina e Serbia44. A seguito di conflitti armati, i prodotti di EO aiutano inoltre a determinare le esigenze di ricostruzione e stabilizzazione del territorio. I servizi derivanti dall’EO vengono utilizzati, oltre che da attori statuali,

an-43 Il dominio americano nel campo dell’osservazione commerciale venne interrotto non appena l’Unione Sovietica e gli stati europei iniziarono a fruire di tecnologie svilup-pate e a dotarsi di propri asset. Un chiaro esempio è il caso dello sviluppo e del lancio del satellite francese SPOT (Satellite pour l’observation de la terre) che simboleggiò l’inizio dello sviluppo di capacità, quelle francesi, estremamente competitive sul mercato dell’os-servazione della Terra. Joan Johnson-Freese, Space as a Strategic Asset, cit., p. 38.

44 William B. Wood and David G. Smith, “Mapping War Crimes: GIS Analyzes Ethnic Cleansing Practices in Bosnia”, in GIS World, Vol. 10, No. 9 (September 1997), p. 56-58.

che da organizzazioni internazionali come l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (United Nations Office on Drugs and Crime, UNODC) al fine di monitorare attività che possono alimentare guerre civili e insurrezioni (ad es. colture illegali in paesi come la Colombia, l’Afghanistan e il Myanmar, e azioni di deforestazione illecita).

Uno dei domini principali di applicazione delle capacità di EO è quello della gestione delle crisi. In questo senso, il ricorso ai prodotti di osser-vazione è utile in tutte le fasi che vanno dall’inizio alla conclusione di una crisi45, ovvero:

Pre-crisi: fase che prevede attività di osservazione di routine, ad esempio nell’ambito di politiche di contrasto a terrorismo e pro-liferazione, a supporto degli organismi interessati. Altre attività, nell’ambito della prevenzione dei conflitti, includono il monitorag-gio nei paesi in via di sviluppo di risorse come diamanti, legname e risorse idriche, potenziali fattori di crisi. Ulteriori applicazioni ri-guardano obiettivi di natura umanitaria come il monitoraggio delle risorse agricole per assicurare la sicurezza alimentare;

Sviluppo della crisi: fase che prevede l’utilizzo di capacità flessibili che permettano di concentrarsi rapidamente su problemi emer-genti e pianificare la gestione di una crisi. In questa fase le attività di EO possono includere la valutazione dell’impatto di un disastro naturale o di indicatori di potenziali crisi, quali il movimento di truppe o rifugiati, nonché il supporto alla preparazione di opera-zioni militari o umanitarie;

Situazione di crisi: fase che prevede attività che contribuiscono alla gestione politica delle crisi, inclusi interventi umanitari o operazio-ni militari e di polizia. Questa fase richiede informaziooperazio-ni acquisite in near-real-time (NRT), che siano estremamente precise e qualita-tivamente affidabili;

Post-crisi: fase che richiede l’impiego di capacità con estrema flessi-bilità, accuratezza e precisione al fine di valutare i danni e monito-rare gli aiuti umanitari, i programmi di ricostruzione e i processi di disarmo e smobilitazione, nonché obiettivi specifici relativi all’im-plementazione di accordi di peace-building.

45 I quattro stadi della crisi sono elencati in base alla classificazione elaborata da Anthony Cragg, Dirk Buda e Albert Nieuwenhuijs: “European Security Policy and Earth Observation”, in Bhupendra Jasani et al. (eds.), Remote Sensing from Space. Supporting International Peace and Security, New York, Springer, 2009, p. 25-26.

Per gli stati e le istituzioni europee, situazioni che richiedono il ricorso alle applicazioni di EO sono quindi: (a) problematiche regionali come l’in-stabilità dell’area balcanica occidentale e del Medio Oriente; (b) criticità legate al ruolo di stati falliti come la Somalia; (c) attività terroristiche, e quindi, ad esempio, applicazioni inerenti alla sicurezza dei trasporti all’in-terno degli stati europei; (d) la proliferazione delle armi di distruzione di massa e le conseguenti problematiche relative alla verifica del rispetto dei trattati, al controllo delle esportazioni, soprattutto se riguardanti ca-richi sensibili come il combustibile nucleare esausto, e monitoraggio de-gli stati proliferatori; (e) attività criminali quali, ad esempio, il traffico di eroina che dall’Afghanistan passa per i Balcani, la tratta di esseri umani e la pirateria; e infine (f) il soccorso umanitario in caso di disastri naturali e crisi umanitarie in aree d’interesse per l’azione esterna dell’UE46.

Le capacità di osservazione della Terra rappresentano quindi degli as-set cruciali nella gestione di queste problematiche. Riguardo ai conflitti regionali, i dati ricavati dall’EO consentono di monitorare le frontiere ma-rittime e terrestri, gli sviluppi nel lungo periodo di infrastrutture milita-ri o civili e i movimenti di truppe, soprattutto nelle zone di confine. Per quanto concerne le attività di antiterrorismo, le attività di EO possono aiutare a identificare i campi di addestramento o lo spostamento di ter-roristi e armi. Nell’ambito del contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, le capacità di osservazione possono contribuire al monitoraggio dei siti nucleari e supportare le politiche di contrasto. Ri-guardo alle applicazioni utili a contrastare le attività del crimine organiz-zato vi è un enorme potenziale: i dati di osservazione della terra permet-tono di identificare e monitorare coltivazioni illegali (oppio, cocaina, ecc.) o lo sfruttamento illegale di risorse naturali (attività minerarie o di disbo-scamento). Nel contesto marittimo l’impiego di satelliti di osservazione è di fondamentale importanza per le autorità di law enforcement, in quanto consente l’identificazione delle imbarcazioni e delle rotte nelle attività riguardanti la lotta alla pirateria e al traffico di esseri umani, narcotici e armi. Sul fronte umanitario, il telerilevamento è funzionale a identifica-re infrastruttuidentifica-re quali porti, strade e piste di atterraggio utilizzabili per conseguire gli obiettivi delle missioni umanitarie, nonché stabilire dove installare campi per rifugiati e strutture temporanee di primo soccorso e ottenere informazioni sull’impatto dei disastri naturali47.

46 Ibid., p. 26.

47 Ibid., p. 27.

Tra gli esempi concreti del ricorso ai dati EO va annoverato il loro im-piego nel maggio del 2006 in occasione dell’esplosione di un deposito di armi in Ucraina, che ha consentito di acquisire una panoramica completa del disastro per avviare le attività di primo soccorso. Nel 2004 le immagi-ni satellitari hanno consentito di elaborare delle mappe aggiornate delle regioni di Al Fashir e Al Junaynah in Darfur, nel Sudan occidentale. Qui le organizazioni umanitarie, a causa della stagione delle piogge e della per-durante crisi dei rifugiati/sfollati, hanno fatto ricorso alle capacità di EO al fine di accertare la condizione dei corsi d’acqua e delle reti stradali e di mappare i campi profughi per organizzare le attività di primo soccorso;

infine, le immagini satellitari sono state utilizzate anche per il monitorag-gio delle attività della centrale nucleare di Isfahan in Iran48.

In ambito internazionale è di fondamentale importanza l’iniziativa del Group on Earth Observation (GEO)49. Questa risale al 2005 e stabilisce un framework per la cooperazione internazionale nell’ambito dell’EO. L’o-biettivo nel lungo termine è quello di incentivare una sinergia su scala mondiale nell’ambito dell’osservazione della Terra. Il contributo dell’UE al GEO è rappresentato dal GMES (Global Monitoring for Environment and Security), oggi ribattezzato Copernicus, in quanto programma europeo per l’osservazione satellitare della Terra. Nel contesto europeo, inoltre, un attore di fondamentale importanza nell’ambito dell’osservazione della Terra è il Centro satellitare dell’Unione europea (SatCen) che rappresenta il punto di acquisizione e analisi delle immagini satellitari a supporto del-le operazioni e missioni condotte dall’Unione, dagli stati membri e daldel-le organizzazioni internazionali50. Da gennaio a marzo 2015, ad esempio, il Centro ha coordinato, validato e completato oltre 80 mappe, integrate da prodotti di informazione geografica digitale e da rapporti. Come verrà ap-profondito nel secondo capitolo dello studio, in Europa le principali appli-cazioni di sicurezza derivanti dalle capacità di EO includono: sorveglianza delle frontiere, sorveglianza marittima e supporto ad azioni esterne alle frontiere europee.

48 Stefan Voigt et al., “Satellite Based Information to Support European Crisis Response”, in Bhupendra Jasani et al. (eds.), Remote Sensing from Space. Supporting International Peace and Security, New York, Springer, 2009, p. 39-42.

49 La missione di GEO è realizzare il Global Earth Observation System of Systems (GEOSS) per promuovere uno sviluppo coordinato e sostenibile delle attività di osserva-zione della Terra a livello globale. Ibid., p. 38.

50 Le specificità del programma Copernicus e il ruolo del SatCen verranno approfonditi nel secondo capitolo.

Nuovi domini di applicazione per gli asset dell’UE e dei suoi stati mem-bri riguardano, infine, l’Artico dove le attività di telerilevamento contri-buiscono a garantire la sicurezza dei territori e delle popolazioni artiche interessate da sfide globali quali, ad esempio, gli impatti ambientali cau-sati dal cambiamento climatico. Oltre ad assicurare il monitoraggio dello scioglimento dei ghiacci, i satelliti di osservazione facilitano la conduzio-ne sul territorio di attività produttive come, ad esempio, l’estrazioconduzio-ne e il trasporto sicuro di risorse energetiche tramite gasdotti e oleodotti.

Nel quadro del supporto al Servizio europeo per l’azione esterna, Sa-tCen è anche incaricato di fornire i propri prodotti finali a utenti quali la Direzione gestione delle crisi e pianificazione (Crisis Management and Planning Department, CMPD), lo Stato maggiore dell’UE (EU Military Staff, EUMS), la Capacità civile di pianificazione e condotta (Civilian Plan-ning and Conduct Capability, CPCC) e il Centro di analisi dell’intelligence (Intelligence Analysis Centre, IntCen)51. I prodotti finali di SatCen inoltre vengono distribuiti sistematicamente a tutti gli stati membri dell’Unione, facilitando il processo decisionale soprattutto nel quadro della Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) e degli obiettivi di Politica estera e di sicurezza comune (PESC)52.

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