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approccio di laboratorio

ItteroIttero ColestasiColestasi

Alterazioni dei test di Alterazioni dei test di funzionalità epatica

funzionalità epatica Insufficienza epaticaInsufficienza epatica

Epatiti virali acuteEpatiti virali acute

Steatosi epatica e Steatosi epatica e epatite alcolica

epatite alcolica Epatiti cronicheEpatiti croniche

Ittero

Ittero

Appare a livelli di bilirubina plasmatica >40

Appare a livelli di bilirubina plasmatica >40 μμmol/L (>2-mol/L

(>2-2.5 mg/dl), è la manifestazione clinica più comune

2.5 mg/dl), è la manifestazione clinica più comune

nelle epatopatie; una diagnosi precisa può essere fatta

nelle epatopatie; una diagnosi precisa può essere fatta

seguendo il quadro clinico ed i tests di funzionalità

seguendo il quadro clinico ed i tests di funzionalità

epatica.

epatica.

Una diagnosi errata può avere serie o addirittura fatali

Una diagnosi errata può avere serie o addirittura fatali

conseguenze: i.e. una laparatomia erroneamente

conseguenze: i.e. una laparatomia erroneamente

eseguita per ittero in un paziente con epatite virale

eseguita per ittero in un paziente con epatite virale

acuta.

acuta.

Altrettanto si può sbagliare valutando solo i tests di

Altrettanto si può sbagliare valutando solo i tests di

funzionalità epatica senza considerare il quadro

funzionalità epatica senza considerare il quadro

clinico.

Ittero

Ittero

bilirubina nel circolo ematico  diffusione nei tessuti

Cause:

elevata distruzione dei globuli rossi  ittero emolitico Patologie epatiche  (ittero epatocellulare)

Diminuito deflusso della bile (ittero da ostruzione)

 bilirubina diretta (coniugata all'acido glucuronico)  danno epatico o ostacolato deflusso

Nel neonato a termine si osserva in circa il 60% dei casi e nel neonato pre-termine nel 100%.

Nel neonato, accumulo di bilirubina per i seguenti motivi:

1. Il fegato del neonato non ha ancora imparato completamente a

eliminare la bilirubina con la bile perchè nella vita fetale era la

mamma che, tramite la placenta, eliminava la bilirubina in eccesso.

2. Il neonato produce in proporzione più bilirubina dell'adulto perchè

ha più globuli rossi e più emoglobina dell'adulto e la bilirubina è

appunto il prodotto della distruzione dei globuli rossi.

Si presenta in seconda/terza giornata e può durare fino a 8 giorni nei neonati a termine e fino a 14 nei pre-termine.

I neonati con l'ittero neonatale vengono trattati con l'esposizione ad

una intensa luce blu (fototerapia che induce, a livello della cute la

formazione di fotoisomeri dalla bilirubina maggiormente idrosolubili e rapidamente escreti dal fegato).

La bilirubina è tossica per il sistema nervoso centrale e, nel neonato a termine, può provocare danni permanenti se >20-25 mg/dl.

Epatite

E’ la condizione più frequente tra le patologie del fegato. Tra le cause d’epatite si distinguono:

• forme infettive (prevalentemente legate ai virus epatitici), • tossiche (ad esempio da farmaci o tossine),

• autoimmuni

• dismetaboliche, dovute, queste ultime, a disfunzioni del

metabolismo legate all’abuso di alcol, all’obesità e al diabete. Numerosi sono i virus definiti epatitici (A, B, C, D ed E):

• virus A ed E si manifestano esclusivamente in forma acuta

• virus B, C e D possono persistere, in una percentuale di casi, in

forma cronica evolvendosi in cirrosi.

Cause di contagio e le modalità di trasmissione.

Nel caso delle epatiti sono differenti le modalità di trasmissione del virus:

1. per i virus A ed E, il contagio avviene in forma oro-fecale tramite alimenti infetti (frutti di mare, verdure, acqua)

2. per le forme con potenziale di cronicizzazione (B, C e D) la principale fonte d’infezione è rappresentata dal contagio parenterale, cioè con contatto tra il sangue di un soggetto infetto ed il sangue di uno non esposto precedentemente al virus.

I numeri della problema

La rilevanza epidemiologica delle malattie di fegato in Italia è:

• circa 1 milione le persone con infezione da virus B

• circa 1 milione e mezzo i soggetti con infezione da virus C.

A questi si associano i soggetti affetti da epatopatia alcolica, le forme autoimmuni e quelle legate a disfunzioni metaboliche, in rapida crescita in relazione all’aumento delle problematiche legate all’obesità.

Epatiti

Epatiti

5 tipi principali di epatiti5 tipi principali di epatiti

A ed E A ed E  trasmissione oro-fecale trasmissione oro-fecale

B, C, D  trasmissione attraverso fluidi

corporei:

Rapporti sessuali

Trasfusioni

Uso di droghe

Epatite A

Epatite A

RNA virus

Infezione acuta  3-5 settimane di incubazione

90 % degli infetti è asintomatico

Tests anticorpali 

IgM  infezione recente

IgG  infezione pregressa

Possibilità vaccinazione

Gli Gli anticorpi HAAb IgM anticorpi HAAb IgM appaiono molto precocemente ma appaiono molto precocemente ma scompaiono nel giro di poche settimane,

scompaiono nel giro di poche settimane, gli anticorpi HAAb gli anticorpi HAAb

IgG

IgG restano nel sangue per tutta la vita a testimoniare la restano nel sangue per tutta la vita a testimoniare la immunità acquisita nei confronti di successive infezioni.

Epatite B

Epatite B

DNA virus

Infezione acuta: 1-2 mesi dopo l’infezione

20 %  infezione cronica

Tests anticorpali o antigenici:

HBsAb anti antigene di superficie, 1° marker

HBcAb del core è importante distinguere le IgM che

compaiono per prime e che se persistono sono segno infausto, dalle IgG che invece denotano una più bassa contagiosità nel portatore

HBeAb anti-proteina solubile componente interna del

nucleocapside

HBsAg

HBeAg HBDNA HBcAg HBcAb HBcAb HBsAb HBeAb SIGNIFICATO DEI MARKERS PER L’EPATITE B

Antigeni (Ag) Anticorpi (Ab)

IgM IgG

+ Incubazione o epatite in atto ma anche portatore

cronico sano a seconda delle transaminasi

+ + Incubazione. Alta infettività

+ + + Fase acuta iniziale. Alta infettività

+ + + Infezione recente. Possibile contagiosità

+ + + Portatore cronico. Alta contagiosità

+ + + Portatore cronico. Bassa contagiosità

+ + + Immunità da infezione recente. Convalescenza. Non contagiante

+ + Immunità da infezione lontana. Non contagiante

+ Guarigione completa oppure Immunità da infezione lontanissima o da vaccino o immunizzazione senza infezione

+ + Grave danno epatico. Replicazione negli epatociti..

+ + Grave danno epatico se con transaminasi elevate.

Epatite C

Epatite C

20-40 % dei casi di epatite

Fase acuta  spesso asintomatica

50 %  malattia cronica

Colpisce:

Fegato  ALT ed AST elevati persistentemente Sistema immunitario

Sindrome di Sjogren Crioglobulinemia

Test anticorpale

La cirrosi epatica è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni della struttura e delle funzioni del fegato.

Le normali cellule epatiche sono danneggiate e sostituite da tessuto

cicatriziale (fibrosi). La cirrosi epatica costituisce la principale condizione predisponente il tumore del fegato (epatocarcinoma).

Le cause di cirrosi epatica sono tante, e centinaia di milioni di persone ne sono affette.

Le principali cause sono: l’Epatite cronica B, C e D, l’Epatopatia alcolica e l’Epatite autoimmune.

In Italia, dati ISTAT del 2000, indicano più di 21.000 decessi annui a causa di cirrosi o tumore del fegato.

In particolare mentre negli ultimi anni la mortalità per cirrosi appare in

decremento, in relazione ai progressi terapeutici e preventivi, la mortalità per tumore del fegato continua ad aumentare ed in alcune regioni si posiziona al terzo posto come causa di mortalità tra le malattie oncologiche.

II nostro Paese presenta valori di mortalità per cirrosi epatica tra i più elevati nell’Europa occidentale (secondi solo alla Germania) che si attestano su una cifra media di 20 decessi ogni centomila abitanti, circa 55 decessi al giorno.

I tumori del fegato possono essere suddivisi in benigni e maligni.

Il più frequente dei tumori benigni è l'angioma.

Generalmente si riscontra per caso, quando si esegue una ecografia o una TAC dell'addome spesso per patologie non epatiche.

Il più frequente tra i tumori maligni è il carcinoma epatocellulare.

E’ responsabile, nel mondo, di almeno 1.000.000 di nuovi casi all'anno.

La maggior parte di questi tumori insorge in pazienti con cirrosi epatica.

Le attuali metodiche diagnostiche consentono, fortunatamente, di formulare una diagnosi quando ancora il tumore è di piccole

dimensioni, permettendo la scelta tra numerose opzioni terapeutiche.

Il trapianto, la resezione chirurgica epatica, le tecniche di ablazione loco-regionale costituiscono i diversi trattamenti curativi.

Per colestasi si intende arresto o rallentamento del flusso della bile provocato da un ostacolo nelle vie biliari.

Una situazione patologica in cui il difetto di escrezione biliare è dovuto ad

una

alterazione, funzionale o/e organica.

Può essere intra o extra epatica.

Ambedue possono essere provocate da alterazioni metaboliche congenite

o, assai più frequentemente, da cause acquisite.

Cause intraepatiche:

le epatopatie, i farmaci, la gravidanza;

Cause extraepatiche:

calcoli delle vie biliari, il carcinoma del pancreas e delle vie biliari, le pancreatiti, la colangite sclerosante.

Gli effetti della colestasi sono il reflusso dei costituenti della bile nella circolazione generale e la loro mancata eliminazione per l’impossibilità di raggiungere l’intestino.

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