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2. LE SOLUZIONI DI RIFERIMENTO IL CONFRONTO CON I FORNITORI DEI SISTEMI IT E GLI ATTORI DELLE

2.4 Gli attori delle Istituzioni nazionali – il MEF

2.4.6. L’approvazione del PAC

Una possibilità già prevista nel dm del 17/09/2012 è quella di sottoporre alcune aree di bilancio a delle revisioni limitate, cioè a delle verifiche su singole aree che sono ritenute più critiche, e.g. alle Regioni in

piano di rientro che non lo prevedevano è stato chiesto di effettuare delle revisioni limitate su alcune aree da parte del tavolo tecnico. La maggior parte delle Regioni si avvale dei collegi sindacali in un primo momento per effettuare le revisioni limitate nelle loro Aziende.

Il PAC viene approvato dal tavolo tecnico e viene poi verificato in maniera differenziata: nelle Regioni in piano di rientro le verifiche sono demandate congiuntamente ai due tavoli, il Tavolo Adempimenti (MEF) e al Comitato LEA (Ministero della Salute); per le Regioni non in piano di rientro, invece, l’approvazione e le verifiche del PAC sono demandate esclusivamente al Tavolo Adempimenti che si occupa di monitorare anche tutta la spesa.

Ciò che arriva al Tavolo per la verifica è una relazione periodica richiesta dal dm del marzo 2013 viene descritto come deve essere compilata questa relazione e come deve essere rendicontata l’attuazione del PAC da parte del tavolo tecnico: il livello di implementazione, a che punto è lo sviluppo del PAC stesso, le criticità, come si sta proseguendo nel lavoro del PAC, se è necessario riprogrammare le azioni all’interno dell’obiettivo o l’obiettivo stesso. La Regione resta responsabile delle dichiarazioni, dell’onestà sullo stato di attuazione e sviluppo del PAC e sulla necessità di rivederne o meno alcune parti.

In ogni caso il PAC ha sempre bisogno dell’approvazione del Tavolo per poter partire con il decorso di trentasei mesi: bisogna scrivere gli esiti delle previsioni indicate, se i collegi sindacali hanno evidenziato delle criticità nel bilancio o in singole aree, dunque la relazione deve essere abbastanza dettagliata per permettere al livello centrale di comprendere dove sta andando il sistema, come si sta muovendo, a che punto è.

 Le Regioni inviano al Tavolo Adempimenti una griglia allegata alla relazione, nella quale sono descritti tutti i propri obiettivi del PAC, le azioni competenza degli enti, le scadenze e il livello di raggiungimento delle scadenze, per le Aziende Sanitarie, per il consolidato, per la GSA.

 Il livello centrale può così conoscere del grado di evoluzione, tanto più che nella relazione si richiede che venga dato conto delle singole aziende, in modo che possano emergere quelle che presentano particolari difficoltà. Inoltre, così facendo il livello centrale sa come sono differenziati i livelli di implementazione di questo percorso all’interno della Regione e come questa gestisce, come si sta muovendo per risolvere le criticità – spesso il Tavolo dà delle raccomandazioni su singole aree che hanno rappresentato delle particolari criticità. All’interno della Regione è dunque presente un responsabile del PAC che ha il compito di rendicontare al Governo centrale e che è responsabile dell’evoluzione dello stesso.

Oggi abbiamo una situazione differenziata: per tutte le Regioni, anche quelle in piano di rientro, i PAC sono stati approvati nel 2014, nonostante necessitassero di modifiche segnalate dal Tavolo degli Adempimenti, recepite dalle Regioni che hanno approvato il nuovo PAC, e da allora è partito tutto il percorso. Man mano le Regioni hanno evidenziato al MEF le criticità riscontrate in merito all’applicazione di questo percorso

nelle loro aziende.

Alla situazione attuale, molte Regioni hanno redatto dei manuali di contabilità, di regolamentazione contabile negli enti per compilare il consolidato: questi vengono mantenuti nel tempo, ma il lavoro non è finito qui, i manuali di contabilità devono poi essere continuamente aggiornati.

Le Regioni hanno potuto apprendere della gestione del software, delle revisioni limitate che poi hanno eseguito su alcune aree di bilancio, sono comunque abbastanza avanti nella realizzazione del percorso attuativo della certificabilità.

Nonostante i risultati soddisfacenti, quello che viene restituito al livello centrale è che comunque l’operazione non è conclusa, il percorso è ancora da terminare, ma anche che sostanzialmente questo prosegue più o meno come si era delineato all’inizio, salvo per alcune azioni le cui scadenze hanno dovuto essere riprogrammate.

Un ulteriore aspetto importante da ricordare è che le Regioni non in piano di rientro che sono state interessate da profonde riprogettazioni dell’assetto istituzionale del proprio Sistema Sanitario Regionale, hanno riprogrammato tutte le azioni e tutti gli obiettivi, e.g. Regione Toscane e Regione Lombardia, la stessa Regione Vento, hanno riformato i loro SSR, pertanto hanno dovuto rivedere tutti i PAC in quanto ne sono cambiati i destinatari.

Per le altre Regioni sempre non coinvolte nel piano di rientro, dunque, il PAC prosegue sostanzialmente in maniera lineare con delle criticità evidenziate dalle Regioni stesse su alcune aree di determinati enti, ma che riescono a gestire; le Regioni che invece hanno riprogrammato stanno proprio riprogrammando in toto il PAC, quindi le scadenze verranno prorogate oltre il 2017.

Per quanto riguarda le Regioni in piano di rientro, la situazione è ben diversa: queste Regioni hanno accumulato un ritardo dal punto di vista amministrativo contabile, c’è un ritardo nelle azioni: si consideri che tutti i percorsi attuativi della certificabilità vengono collocati all’interno del piano di rientro, dunque sono degli obiettivi che le Regioni devono raggiungere con attenzione particolare.

Molte di queste Regioni hanno riadottato il PAC dopo l’approvazione da parte del Tavolo degli Adempimenti perché non avevano raggiunto gli obiettivi, pur evidenziando nelle loro relazioni la consapevolezza, sia a livello di ente che regionale, di non aver ancora raggiunto un livello atto a dirsi certificabile, dunque hanno dovuto riprogrammare tutte le azioni.

Questa è un po’ una panoramica a livello nazionale, ricòrdasi che tutto il procedimento in causa è un adempimento, per alcune Regioni addirittura è un doppio adempimento in quanto ricollegato agli obiettivi del piano di rientro, a cui sono pure collegate sanzioni anche importanti in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. E quindi è un obiettivo sul quale lo Stato centrale pone molta attenzione nel seguirne lo svolgimento.

che oggi emerge dal Tavolo di verifica è che i dati contabili che vi vengono rilasciati dagli enti, sono ad un livello di attendibilità sicuramente maggiore rispetto al passato. Sempre considerando livelli di implementazione differenti, anche nelle Regioni più indietro, oggi si ha una ragionevole certezza del dato contabile registrato che viene restituito.

Per quanto riguarda nello specifico Regione Veneto, questa è sempre puntuale nel fornire al Tavolo adempimenti la relazione sullo stato dell’arte, e quello che poi possiamo ricavarne è che, fatte salve alcune riprogrammazioni, il PAC sta procedendo, vi viene dedicata l’attenzione necessaria.

C’è però anche da dire che il Veneto è una di quelle Regioni che ha visto modificarsi la struttura del proprio SSR attraverso una riforma e quindi ad oggi tutte le azioni previste dal PAC che riguardano la componente della GSA, di fatto con il cambiamento di modello diventano inapplicabili.

Con la riforma, la GSA in Veneto è sostanzialmente sparita, per farne confluire le competenze e le azioni in Azienda Zero; inoltre, sono intervenute corpose modifiche degli di integrazione relazionali tra Regione, Azienda Zero e Aziende Sanitarie, che hanno portato ad ulteriori riprogrammazioni.

Questo ci conduce al secondo elemento da sottolineare, ossia la parallela instaurazione di un dialogo in sede di revisione di bilancio tra il collegio sindacale e le società di revisione, in cui, all’interno dei processi amministrativo-contabili, sono stati coinvolti anche gli internal auditors, e quindi bisognerà delineare i ruoli di questi nuovi soggetti partecipanti, su spinta delle future indicazioni del Ministero – di fatto è compito del MEF declinare i ruoli e le relazioni di responsabilità interconnesse tra i diversi attori pubblici e privati che vi partecipano.

2.5 Le esperienze di integrazione ed omogeneizzazione dei sistemi informativi amministrativo-