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Nel documento RESOCONTO STENOGRAFICO (pagine 21-43)

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere.

Questa era l’ultima interrogazione.

Possiamo passare agli altri punti all’ordine del giorno della seduta n. 74.

(segue t. 5)

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Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico, ai sensi del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale, che sono stati presentati i seguenti atti:

- Proposte di deliberazione: n. 54;

- Interrogazioni a risposta scritta: dal n. 956 al n. 966;

- Interrogazioni a risposta immediata: dal n.

478 al n. 487;

- Mozioni: dal n. 375 al n. 377.

La consigliera Laura Cartaginese ha ritirato l’interrogazione a risposta scritta n. 931.

È pervenuta risposta scritta alle interrogazioni nn. 929 e 937.

Comunico che è pervenuta una deliberazione della Giunta regionale concernente “Variazione di bilancio regionale 2020-2022”, i cui estremi sono stati riportati nel dettaglio inviato per posta elettronica a tutti i Consiglieri regionali, che richiede ratifica con legge regionale, ai sensi dell’articolo 109, comma 2-bis, del decreto legge n. 18/2020, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n.

27.

Comunico che la Giunta regionale, con deliberazione 24 novembre 2020, n. 869, ha adottato, ai sensi degli articoli 18-bis e 41 del decreto legge n. 118/2011 e successive modifiche e del paragrafo n. 11 del principio contabile applicato alla programmazione, allegato n. 4/1 al predetto decreto legislativo, il Piano degli indicatori dei risultati attesi di bilancio riferiti al rendiconto della gestione 2019, trasmesso al Consiglio regionale con

nota RU20359 del 27 novembre 2020 e inoltrata ai Consiglieri regionali tramite posta elettronica certificata.

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Punto 1.

Proposta di deliberazione consiliare n. 25 del 27 dicembre 2018, adottata dalla Giunta regionale con decisione n. 53 del 18 dicembre 2018, concernente: “Piano degli interventi 2019-2020. Interventi a sostegno delle emittenti radiotelevisive e testate on-line locali. Legge regionale 28 ottobre 2016, n. 3 (Disposizioni di riordino in materia di informazione e comunicazione) e successive modifiche”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca: Proposta di deliberazione consiliare n. 25 del 27 dicembre 2018, adottata dalla Giunta regionale con decisione n. 53 del 18 dicembre 2018, concernente: Piano degli interventi 2019-2020. Interventi a sostegno delle emittenti radiotelevisive e testate on-line locali. Legge regionale 28 ottobre 2016, n. 3 (Disposizioni di riordino in materia di informazione e comunicazione) e successive modifiche.

È presente l’Assessore competente, che è l’assessore Orneli. Prima di dare la parola all’Assessore per la sua relazione, voglio dire che la proposta di legge regionale n. 63, che è all’ordine del giorno immediatamente dopo questa proposta di deliberazione consiliare, ha bisogno, per gli emendamenti presentati, di un passaggio in Commissione Bilancio, che verrà convocata dal Presidente alle ore 14,30.

Ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera. Ne ha facoltà.

GHERA (FdI). Grazie, Presidente. Sarò velocissimo.

Siccome in Conferenza dei Capigruppo ci è stato detto che il punto 4 all’ordine del giorno ha bisogno di un passaggio al CAL, vorrei sapere se poi è stato fatto e, quindi, è stata calendarizzata, o se verrà posposto al

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prossimo Consiglio o quando lo riterrà opportuno la Conferenza dei Capigruppo.

Solo per capire come andrà avanti il Consiglio.

Grazie.

PRESIDENTE. Con riferimento alla proposta di legge sulla Street Art, il CAL ci ha comunicato che ha convocato la seduta, per dare il parere, per il 4 dicembre. Quindi, è ovvio che questa proposta di legge la ritroveremo nel prossimo ordine del giorno e, dunque, non potrà essere discussa nella seduta odierna.

Relazione

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Orneli. Ne ha facoltà.

ORNELI, Assessore. Questa è una legge molto importante che è stata fatta con il concorso di tutte le forze politiche dal Consiglio regionale nel 2016. Dopodiché, nel 2017 fu approvato il Regolamento che definisce gli interventi a sostegno dell’editoria. Ovviamente, era un regolamento pensato prima del Covid per sostenere progetti e sostenere, quindi, le emittenti televisive e radiofoniche, i giornali e le testate on-line in un quadro di investimenti. Poi è arrivato il Covid, che ha cambiato radicalmente il mondo dell’editoria, dei soggetti di cui parla questa legge.

Quando abbiamo iniziato la discussione, devo dire molto costruttiva, nella Commissione presieduta dal consigliere Barillari, con il concorso davvero di tutte le forze politiche, avevamo 700.000 euro circa di economie sulla linea rispetto a un bando che era stato pubblicato per sostenere i progetti, più avremmo dovuto portare in Consiglio regionale un piano, che allora era già stato redatto, per la definizione degli interventi specifici sull’editoria digitale, per altri 600.000 euro. Quindi, parliamo di un totale di 1,3 milioni di euro.

Con i Consiglieri regionali, tutti, nessuno escluso, abbiamo ritenuto opportuno modificare il Regolamento approvato nel 2017, per consentire in via straordinaria, durante l’emergenza Covid, di mettere a

disposizione queste risorse non sulla base di presentazione di progetti, ma per dare ristori diretti alle imprese del settore dell’editoria in ragione del loro calo del fatturato.

La Giunta ha fatto il suo pezzo relativamente agli interventi che sono di competenza della Giunta e, quindi, alla finalizzazione dei 700.000 euro di economie di cui parlavo prima, il Consiglio oggi approva, come richiesto dalla legge, il piano di interventi sull’editoria on-line, in modo tale da consentirci, entro la fine dell’anno, cioè nel mese di dicembre, di pubblicare un unico avviso di 1,3 milioni di euro.

Vi do, peraltro, una buona notizia: abbiamo intenzione, con ulteriori economie che abbiamo trovato in bilancio, di portare la somma totale a 2 milioni di euro. Infatti, venerdì prossimo porterò in Giunta una delibera che renderà disponibili ulteriori 700.000 euro su questa legge, quindi un avviso di 2 milioni di euro per poter consentire di pubblicare una misura per i ristori alle imprese in oggetto,

Credo, da parte mia, che vada sottolineata l’assoluta positività del confronto avuto con tutte le forze politiche nella Commissione.

Ritengo questa un’ottima pratica di dialogo tra Giunta e Consiglio, e sono molto orgoglioso che siamo arrivati alla conclusione di questo percorso che ci permette di offrire una risposta tempestiva ad un settore che in questi mesi ha subìto gravi problemi dal punto di vista della tenuta dei fatturati, della tenuta occupazionale, e credo che sia un buon esempio.

Penso che sia, la Regione Lazio, l’unica Regione in Italia che si appresta a varare un bando per sostenere specificatamente le imprese del settore dell’editoria.

Concludo questo mio intervento, segnalando la necessità di un emendamento tecnico che sottopongo ovviamente, e prima di presentarlo chiedo che ci sia un consenso attorno a questo, perché va allineato. Nel piano in esame si parla di perdita di profitti, che è una cosa un po’ diversa dal calo del fatturato. Io quindi chiedo di sostituire la parola “profitti” alla parola “fatturato”;

inoltre, per allinearlo a quanto già ha fatto la Giunta con riferimento alla prima parte delle risorse disponibili, il periodo più corretto di

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riferimento per il calo del fatturato, come segnalato in Commissione dagli stessi operatori, dalle associazioni, dai sindacati, non è marzo-maggio, ma aprile-giugno.

Ad esito di questo, per allineare a quanto ha già approvato la Giunta, presento un emendamento tecnico per allineare questo piano e quindi consentire di fare questo unico avviso dei 700.000 avanzati dallo scorso bando, i 600.000 di cui all’oggetto di questo piano e gli ulteriori 700.000 che renderemo disponibili venerdì prossimo, in Giunta, per poter poi procedere in modo molto rapido alla pubblicazione di un avviso che, anticipo, sarà curato da LazioCrea, che ha già preparato la piattaforma e quindi è pronta sostanzialmente a partire da qui a un paio di settimane.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ci potrà dare poi l’emendamento che ci ha annunciato, ce lo comunica, così possiamo distribuirlo.

Si tratta, immagino, come ha descritto, di un emendamento di natura tecnica, che di fatto sostituisce una parola e precisa meglio uno dei requisiti del successivo bando.

Discussione e votazione di un emendamento

PRESIDENTE. Ci sono interventi? Se non ci sono interventi sospendiamo un minuto per passare alla distribuzione dell’emendamento.

(Interruzione dell’assessore Orneli:

“Presidente, mi comunica se l’emendamento è stato correttamente inviato? Se lo avete ricevuto?”)

Sospendiamo per qualche minuto.

(La seduta è sospesa alle ore 12,27 e riprende alle ore 12,31)

(segue t. 6)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BUSCHINI

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Abbiamo ricevuto l’emendamento. Si tratta di una mera modifica tecnica che io leggo e,

visto che si tratta appunto di una questione squisitamente ed esclusivamente tecnica, se l’Aula è d’accordo possiamo non concedere, anche perché non ci sarebbe da subemendare, l’ora di subemendamento e procedere alla votazione.

All’allegato alla PDC 2018, paragrafo 4, Beneficiari, requisiti e criteri per l’accesso, alla lettera c), le parole "calo del profitto tra marzo e maggio 2020" sono sostituite dalle seguenti "calo del fatturato tra aprile e giugno 2020", sostanzialmente si sostituisce la parola

"profitto" con la parola "fatturato". Credo che sia chiaro ma soprattutto si comprenda la natura tecnica della modifica.

Non ci sono contrari. Mettiamo in votazione l’emendamento D02/1, che ho appena letto.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Consigliere Quadrana, prego.

QUADRANA (LcZ). Favorevole.

PRESIDENTE. Consigliere Ghera, prego.

Deve dirlo al microfono.

GHERA (FdI). Favorevole.

PRESIDENTE. Consigliere Pirozzi, prego.

PIROZZI (FdI). Favorevole.

PRESIDENTE. Consigliere Cavallari, prego.

CAVALLARI (Misto). Favorevole.

PRESIDENTE. Comunico l’esito della votazione:

Favorevoli 29 Astenuti 6

(Il Consiglio approva)

(Interruzione di un consigliere: “Presidente, avevo chiesto di votare!”)

Dichiarazioni di voto

PRESIDENTE. Ora mettiamo in votazione la PDC, così come emendata, compresi gli

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allagati.

Ha chiesto di parlare il consigliere Minnucci. Ne ha facoltà.

Per dichiarazione di voto, immagino.

MINNUCCI (Pd). Esatto. Lo avevo scritto sulla chat, Presidente, non so se...

PRESIDENTE. Ha ragione, mi scusi.

MINNUCCI (Pd). Nessun problema, Presidente.

Molto rapidamente. Abbiamo lavorato in III Commissione, di concerto con l’assessore Orneli, per approdare alla votazione odierna, che apre la strada, come diceva giustamente l’Assessore, ad un importante avviso rivolto al mondo dell'editoria, al mondo dei mass media.

Ci abbiamo lavorato con una duplice

“sterzata”. Metto tra virgolette questo termine. Il precedente avviso, in epoca pre-Covid, non ebbe un grandissimo successo e ci rendemmo conto che c’era bisogno di modificare la pur importantissima legge del 2016, di modificarne alcuni aspetti. Insieme ai colleghi, in Commissione, cominciammo questo lavoro ‒ diciamo così ‒ di limatura, dapprima con l’assessore Manzella e poi accelerando il ragionamento con l’assessore Orneli.

Dopodiché, intervenuta l’epidemia, intervenuta la vicenda Covid, con il drastico calo di fatturato che ha interessato molti mondi, molte categorie economiche, quindi non ha fatto eccezione il mondo editoriale, che pure vive una crisi strutturale che viene da più lontano, abbiamo dato una seconda sterzata, cioè pensato di ulteriormente semplificare le procedure, di ulteriormente allargare lo spettro, il perimetro entro cui muoverci, per poter dare una risposta più di massa per superare quelle criticità del precedente avviso e, possibilmente, per ampliare ulteriormente il perimetro.

Questo credo vada nella direzione giusta.

L’intero Consiglio regionale ha oggi la possibilità, primo, come diceva giustamente l’assessore Orneli, su scala nazionale, di parlare anche ad un mondo che ha una sua rilevanza dal punto di vista della tenuta democratica del Paese, ma anche dal punto di

vista occupazionale e dal punto di vista economico, che dunque merita il supporto e il sostegno di questa Aula e, in generale, della Regione Lazio.

Quindi, dichiaro il voto a favore del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Non ho altre richieste di intervento.

Votazione finale

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione la PDC, con gli allegati inclusi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Prego, consigliere Quadrana.

QUADRANA (LcZ). Favorevole.

PRESIDENTE. Prego, consigliere Ghera.

GHERA (FdI). Presidente, mi astengo.

PRESIDENTE. La votazione è chiusa.

Favorevoli 30 Contrari 2 Astenuti 10 (Il Consiglio approva)

Votazione coordinamento formale

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione il coordinamento formale.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Il consigliere Quadrana annuncia voto favorevole.

Il consigliere Ghera annuncia voto di astensione.

Non ci sono altri Consiglieri che debbono votare.

Comunico l’esito della votazione:

Favorevoli 30 Astenuti 6 (Il Consiglio approva)

(segue t. 7)

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*****

Punto 2.

Proposta di legge regionale n. 63 del 17 ottobre 2018, presentata dal consigliere Giannini e sottoscritta dal consigliere Maselli, concernente: “Misure di valorizzazione e promozione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale”

Relazione

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: Proposta di legge regionale n. 63 del 17 ottobre 2018, presentata dal consigliere Giannini e sottoscritta dal consigliere Maselli, concernente: Misure di valorizzazione e promozione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale.

Ho precedentemente comunicato che la proposta di legge regionale n. 63 ha alcuni emendamenti che hanno bisogno di un passaggio in Commissione Bilancio.

Tuttavia, direi di incardinare la proposta consentendo l’illustrazione della relazione e la discussione generale. Poi vedremo a che punto saremo con gli orari. Eventualmente possiamo chiedere al Presidente di anticipare, prima della pausa pranzo, la Commissione Bilancio. Però, lo stabiliamo al termine della discussione generale.

È presente l’assessore Onorati. Essendo, però, non di iniziativa di Giunta, ma di iniziativa consiliare, prego il consigliere Giannini di illustrare la relazione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Giannini. Ne ha facoltà.

GIANNINI (Lega). Grazie, Presidente.

Oggi andiamo a votare questa legge, che ha svolto tutto il suo passaggio all’interno delle Commissioni e che ha visto il lavoro di tanti Consiglieri. Quindi, ringrazio il Presidente della Commissione Attività produttive, consigliera Tidei, e il Vicepresidente, consiglieri Maselli, ma anche il Presidente della Commissione Ambiente, consigliere Novelli, perché riconoscendo il valore di questa proposta hanno inteso anche loro collaborare e, quindi, mettere a disposizione

il lavoro delle Commissioni per un’implementazione, un miglioramento del testo iniziale.

La proposta nasce dal fatto che il Lazio è un patrimonio di eccellenze storico-artistiche riconosciute a livello mondiale, nonché la regione che comprende il territorio della Capitale, senza mai dimenticare che Roma è il più grande comune agricolo d’Europa – non d’Italia, ma d’Europa – con migliaia e migliaia di ettari coltivati. Dal dopoguerra, lo sviluppo dell’enogastronomia ci ha portato a concorrere con altri leader mondiali del settore, dai derivati del latte, al vino, passando per l’olio extravergine di oliva.

Basti pensare, da ultimo, la recente presentazione del disciplinare dell’IGP “Olio di Roma” ora in corso di verifica presso le autorità competenti e alle quattro DOP regionali che si stanno facendo strada,

“Tuscia DOP”, “Sabina DOP”, “Colline Pontine DOP”, “Canino DOP”.

Insieme al consolidamento di alcune posizioni nel settore enologico, un settore più giovane, ma di radicate tradizioni europee, specie nell’Europa centrale, si è affacciato nel panorama regionale, ed è quello della birra artigianale.

Dai pochi stabilimenti presenti sul territorio nazionale di inizio secolo, lo sviluppo è stato costante e ha raggiunto velocemente standard di eccellenza. Siamo così rapidamente giunti a un’indagine sull’evoluzione e sulle prospettive imprenditoriali della birra artigianale, condotta sui primi dieci microbirrifici laziali dalla Camera di commercio di Roma, in cui si stima un consumo di tot litri all’anno, in una posizione di parecchi ettolitri di grande rilevanza sul fronte della domanda interna, ma che ancora ci relega agli ultimi posti in Europa come consumi.

Il movimento brassicolo ebbe inizio in America tanti anni fa come reazione alla standardizzazione di quelli che erano i gusti, e la massificazione, da parte delle multinazionali, che prendono – dicemmo – determinati prodotti, per farne una produzione di massa, che spesso fa perdere i sapori, la specificità, l’identità di alcuni prodotti. Grazie a questa iniziativa, tanti ragazzi americani cominciarono a produrre

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birra in casa, modificando anche le ricette, apportando rivisitazioni, certe volte anche estreme, con dei gusti molto particolari.

Successivamente, il fenomeno si trasferì in Europa, dove raccolse nuovi adepti, facendo nascere nuove imprese, di piccole dimensioni, con produzione limitata, ma di altissima qualità.

In Italia, tra l’altro, l’origine del movimento dei birrifici artigianali si manifesta intorno al 1996, e specificamente proprio nella provincia di Roma. A Mentana, presso il primo Brew Pub di Turbacci, favorito anche da un cambiamento della norma sulle accise, si comincia a produrre questa birra artigianale. Piano piano, anche dal punto di vista commerciale, ci fu un cambiamento: dalle enoteche, fiaschetterie e dalle osterie, dove si consumava prevalentemente e quasi esclusivamente vino, poi si è passati anche al sorgere dei tanti pub degli anni Novanta, dove la quota di birra commerciale industriale piano piano però è stata erosa, specialmente negli ultimi anni, dal consumo della birra artigianale, quindi preferita alla birra commerciale, anche perché spesso viene considerata di maggiore qualità, di più alta qualità e di gusto anche migliore.

Da un’analisi condotta da Unioncamere basata sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sono attualmente 42 le imprese del Lazio attive nel settore brassicolo, con un aumento del 250 per cento rispetto al 2012.

La Capitale, infatti, con ventuno realtà produttrici di malti e luppoli è terza nella classifica delle città italiane con il maggior numero di imprese impegnate nella produzione. È un prodotto, come dicevamo, che anche essendo relativamente nuovo necessita di essere riconosciuto, tutelato e valorizzato; è stato in grado di creare nel Lazio, ad oggi, oltre mille addetti ex novo, altamente preparati. È un prodotto capace di creare quindi occupazione, di valorizzare il territorio, di costruire identità e comunità, di migliorare la salute delle persone se consumato con moderazione, vista l’alta qualità del prodotto che ne viene fuori, e nel caso della mescita e consumo presso l’impianto di produzione, naturalmente

ecologico, per assenza di emissioni inquinanti dovute al trasporto e, nel caso agricolo, con la possibilità di alimentare gli animali da allevamento in un’ottica di multifunzionalità dell’azienda agricola e di chiudere il cerchio della cosiddetta economia circolare.

A fronte di un mondo in forte fermento e crescita, quindi, come visto nella spiegazione che sto portando avanti, solo recentemente il legislatore ha iniziato a occuparsi del settore.

La norma approvata dal Parlamento – si tratta di un articolo inserito nel disegno di legge 31/19 – parla per la prima volta di disposizioni relative a materia di produzione di birra artigianale.

In definitiva, quindi, si parla di birra artigianale come birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti, e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di micro filtrazione.

Ai fini del presente comma, quindi, si intende, per piccolo birrificio indipendente, un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà il materiale altrui.

Il Consiglio regionale quindi ha oggi l’opportunità di colmare un vuoto normativo allo scopo di individuare, tutelare, promuovere e quindi valorizzare, le vere aziende artigianali indipendenti, produttrici di birra, imprese che si caratterizzano per il metodo di produzione, per la localizzazione della lavorazione, le caratteristiche e la provenienza dei prodotti, il quantitativo prodotto, il radicamento al territorio anche in termini di commercializzazione.

Da questa esigenza, quindi, per favorire anche l’occupazione, si pensi ad esempio ai contratti di lavoro dei birrai presso terzi, che formati adeguatamente e professionalmente possono occupare più mansioni presso l’azienda, dalla produzione alla mescita, ed avere un’occupazione a tempo indeterminato per elevare gli standard di produzione e tutelare il settore dalla cattiva pubblicità.

Nasce quindi su questo la proposta di legge. All’interno però di tutto questo lavoro

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che è stato fatto ho visto che nell’articolo 7 avevamo indicato la necessità di definire come birra artigianale del Lazio, nel corso delle varie Commissioni abbiamo appurato che non era possibile instaurare una produzione di luppolo doc originaria solamente di questa Regione, quindi eravamo d’accordo che, non avendo ad oggi la possibilità di produrre la materia prima per poi arrivare ad un prodotto esclusivamente laziale, potevamo lasciare questa cosa in sospeso, perché parliamo di una regione a forte vocazione agricola, però sulla lavorazione noi dobbiamo darci secondo me l’obiettivo che questi prodotti che concorrono alla formazione della birra artigianale possano e debbano essere lavorati in questa Regione.

Questa proposta di legge deve infatti essere un volano economico per questa Regione, quindi non possiamo lasciarci sfuggire un’occasione di crescita del settore brassicolo

Questa proposta di legge deve infatti essere un volano economico per questa Regione, quindi non possiamo lasciarci sfuggire un’occasione di crescita del settore brassicolo

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