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RESOCONTO STENOGRAFICO

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Academic year: 2022

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(1)

2.3.2.

Area Lavori Aula

XI LEGISLATURA

RESOCONTAZIONE

SERVIZIO GIURIDICO ISTITUZIONALE

RESOCONTO STENOGRAFICO

SEDUTA PUBBLICA

N. 74

MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE 2020

Edizione originale

(non revisionata)

(2)

I

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 74.

SEDUTA DI

MERCOLEDI’ 2 DICEMBRE 2020

PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PORRELLO INDI

DEL PRESIDENTE BUSCHINI (ore 12,13)

**********

Ufficio di Presidenza Presidente: Buschini Mauro

Vicepresidenti: Cangemi Giuseppe Emanuele; Porrello Devid

Consiglieri Segretari: Di Biase Michela; Giannini Daniele; Quadrana Gianluca

Gruppi consiliari

Partito democratico: Pd (c.g. Vincenzi Marco); Movimento 5 stelle: M5s (c.g. Lombardi Roberta); Forza Italia: FI (c.g. Simeone Giuseppe); Lega: Lega (c.g. Tripodi Orlando); Fratelli d’Italia: FdI (c.g. Ghera Fabrizio); Lista Civica Zingaretti: LcZ (c.g. Bonafoni Marta); Centro Solidale – Demo.s: CsD (c.g. Ciani Paolo); Lazio 2018: Laz18 (c.g. Parisi Stefano); Liberi e Uguali nel Lazio: LeU (c.g. Ognibene Daniele);

+Europa Radicali: +Eu (c.g. Capriccioli Alessandro); Misto: Misto (c.g. Cavallari Enrico).

INDICE Ordine del giorno

(La seduta inizia alle ore 10,51)

pag.

PRESIDENTE………..1 Appello nominale al fine dell’identificazione certa dei consiglieri regionali (ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del Disciplinare delle sedute in modalità telematica dell’Aula, delle Commissioni consiliari e degli altri organi interno del Consiglio regionale, approvato con deliberazio0ne dell’Ufficio di Presidenza 27 maggio 2020, n. 62)

PRESIDENTE………..1 Question time

PRESIDENTE………..1

Punto 0.1

Interrogazione a risposta immediata n. 465 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Cangemi, concernente: Riattivazione del servizio svolto dall’ARES 118 nel quartiere di Prima Porta (Roma)

PRESIDENTE………..1 CANGEMI (Lega)………1

(La seduta è sospesa alle ore 11,02 e riprende alle ore 11,13)

PRESIDENTE………..1 CANGEMI (Lega)……….1,2 D’AMATO, Assessore………...…...2

Punto 0.3

Interrogazione a risposta immediata n. 482 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Colosimo, concernente: Inquinamento ambientale ed acustico presso Via del Fosso di Fioranello/Via Ardeatina – Centro residenziale

“ADRASTEA”

PRESIDENTE………..3 COLOSIMO (FdI)……….3,4 ONORATI, Assessore………...4

Punto 0.5

Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tidei, concernente: Semplificazione dei procedimenti per l’importazione e la validazione di mascherine

(3)

II chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (Art. 66 bis Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, recante Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77)

PRESIDENTE………..5

Punto 0.4

Interrogazione a risposta immediata n. 484 del 30 novembre 2020, proposta dai consiglieri De Vito e Marcelli, concernente: Decisione del Direttore sanitario della Asl Rm4 di interruzione delle attività di accesso al Pronto soccorso, programmate e non, presso l’Ospedale di Bracciano “Padre Pio”

PRESIDENTE………..5 DE VITO (M5s)……….5,7 D’AMATO, Assessore………...6

Punto 0.5

Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tidei, concernente: Semplificazione dei procedimenti per l’importazione e la validazione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (Art. 66 bis Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, recante Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77)

PRESIDENTE………..7 TIDEI (Misto)………...7

Punto 0.6

Interrogazione a risposta immediata n. 467 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tripodi, concernente: Voucher per acquisto PC, tablet e connessione internet

PRESIDENTE………..7 TRIPODI (Lega)………8,9 LEODORI, Vice Presidente della Giunta………8

Punto 0.7

Interrogazione a risposta immediata n. 485 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Ghera concernente: Richiesta di informazioni sullo stato della diffusione del Covid-19 tra il personale sanitario e sulla adozione di idonee misure di prevenzione del rischio

PRESIDENTE………..9 GHERA (FdI)………..9,11 D’AMATO, Assessore………...10

Punto 0.8

Interrogazione a risposta immediata n. 486 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Corrado, concernente: Richiesta urgente di informazioni in merito all’attività regionale di vigilanza, controllo, prevenzione e rimozione delle situazioni di rischio dell’area costiera del Comune di Anzio

PRESIDENTE………..12,14 CORRADO (M5s)………12,14 ONORATI, Assessore………13

Punto 0.2

Interrogazione a risposta immediata n. 481 del 26 novembre 2020, proposta dal consigliere Palozzi, concernente: Criticità su modalità e utilizzo finanziamenti pubblici Regione Lazio-Programma POR FESR Lazio 2007-2013 per lavori pubblici

“Interventi di valorizzazione aree archeologiche etrusco ceretane necropoli della Banditaccia”

delibera di G.C. n. 32/2013 Comune di Cerveteri ed esecuzione interventi realizzazione “Passaggio di Lawrence” su area privata senza atto convenzionale

PRESIDENTE………14 PALOZZI (Misto)……….14,15 ORNELI, Assessore………15 Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE………16

Punto 1.

Proposta di deliberazione consiliare n. 25 del 27 dicembre 2018, adottata dalla Giunta regionale con decisione n. 53 del 18 dicembre 2018 concernente: Piano degli interventi 2019- 2020. Interventi a sostegno delle emittenti radiotelevisive e testate on line locali. Legge regionale 28 ottobre 2016, n. 3 (Disposizioni di riordino in materia di informazione e comunicazione) e successive modifiche

PRESIDENTE………16 Ordine dei lavori

PRESIDENTE………...16,17 GHERA (FdI)……….16 Relazione

(4)

III PRESIDENTE………...17,18

ORNELI, Assessore………17

Discussione generale PRESIDENTE………18

(La seduta è sospesa alle ore 12,27 e riprende alle ore 12,31) PRESIDENTE………18

Discussione e votazione di un emendamento PRESIDENTE………18

QUADRANA (LcZ)………18

GHERA (FdI)………...18

PIROZZI (FdI)………18

CAVALLARI (Misto)………18

Dichiarazioni di voto PRESIDENTE………....18

MINNUCCI (Pd)………19

Votazione finale PRESIDENTE………19

QUADRANA (LcZ)………19

GHERA (FdI)……….19

Votazione coordinamento formale PRESIDENTE………19

QUADRANA (LcZ)………...19

Punto 2. Proposta di legge regionale n. 63 del 17 ottobre 2018, presentata dal consigliere Giannini e sottoscritta dal consigliere Maselli, concernente: Misure di valorizzazione e promozione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale Relazioni PRESIDENTE………....20

GIANNINI (Lega)……….20

Discussione generale PRESIDENTE………...22,23 NOVELLI (M5s)………22

LEONORI (Pd)……….23

(La seduta è sospesa alle ore 13,05 e riprende alle ore 15,00) PRESIDENTE………....24

Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE………24,25,26,27,28 TRIPODI (Lega)………24

GIANNINI (Lega)………..24,25,26,27,28 NOVELLI (M5s)………26

ONORATI, Assessore………..26,27,28 GHERA (FdI)………...26

SARTORE, Assessore………28

(La seduta è sospesa alle ore 15,26 e riprende alle ore 15,42) PRESIDENTE………....28

ONORATI, Assessore………28

GIANNINI (Lega)………..29

Dichiarazioni di voto PRESIDENTE………....30

NOVELLI (M5s)………30

SIMEONE (FI)………...31

PIROZZI (FdI)...31

TIDEI (Misto)……….31

Votazione finale PRESIDENTE………32

CANGEMI (Lega)………..32

GIANNINI (Lega)………..32

Votazione coordinamento formale PRESIDENTE………32

CANGEMI (Lega)……….32

GIANNINI (Lega)………..32

PIROZZI (FdI)...32

Punto 3. Proposta di deliberazione consiliare n. 53 del 18 novembre 2020 adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 845 del 17 novembre 2020, concernente: Approvazione del bilancio consolidato della Regione Lazio, Esercizio 2019, ai sensi dell’articolo 68, del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal Decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 Relazione PRESIDENTE………32

SARTORE, Assessore………33 Discussione generale

(5)

IV

PRESIDENTE………35

CORRADO (M5s)………..35

Dichiarazioni di voto PRESIDENTE………36

GHERA (FdI)……….36

SIMEONE (FI)………...36

TRIPODI (Lega)……….36

VINCENZI (Pd)……….36

Replica PRESIDENTE………37

SARTORE, Assessore………37

Votazione finale PRESIDENTE………38

Votazione coordinamento formale PRESIDENTE………38

CARTAGINESE (Lega)……….38 (La seduta è sospesa alle ore 16,32)

(6)

Area Lavori Aula

La seduta inizia alle ore 10,51

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PORRELLO

PRESIDENTE. Diamo avvio ai lavori della seduta n. 74 del 2 dicembre 2020.

Invito tutti ad accendere le telecamere, naturalmente. Grazie.

Appello nominale al fine

dell’identificazione certa dei consiglieri regionali (ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del Disciplinare delle sedute in modalità telematica dell’Aula, delle Commissioni consiliari e degli altri organi interno del Consiglio regionale, approvato con deliberazio0ne dell’Ufficio di Presidenza 27 maggio 2020, n. 62)

PRESIDENTE. Prego il consigliere segretario Quadrana di procedere all’appello nominale.

(Segue l’appello dei Consiglieri ed il riconoscimento)

Grazie, consigliere segretario Quadrana.

Partiamo quindi con le interrogazioni a risposta…

(Interruzione del consigliere Vincenzi:

“Presidente, le chiedo scusa, posso, sull’ordine dei lavori? Posso? Non posso.”)

(Interruzione della consigliera Pernarella:

“Mi sa che Porrello non sente noi e noi non sentiamo Porrello.”)

Mi sentite ora da casa?

Benissimo…

(Interruzione del consigliere Vincenzi: “Con una forte eco, ma la sentiamo, Presidente.”)

Avevo capito che c’era il presidente Vincenzi che voleva intervenire…

(Interruzione del consigliere Vincenzi)

Ah, per la consigliera Battisti, ma abbiamo risolto.

Question time

PRESIDENTE. Partiamo quindi con le interrogazioni a risposta immediata.

Punto 0.1

Interrogazione a risposta immediata n. 465 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Cangemi, concernente:

“Riattivazione del servizio svolto dall’ARES 118 nel quartiere di Prima Porta (Roma)”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.1, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 465 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Cangemi, concernente:

Riattivazione del servizio svolto dall’ARES 118 nel quartiere di Prima Porta (Roma).

Lascio la parola al presidente Cangemi per l’illustrazione. Presidente, ha cinque minuti.

Risponderà l’assessore D’Amato.

Prego, consigliere Cangemi, ne ha facoltà.

CANGEMI (Lega). Vedo solo un quadro dietro la postazione. Se l’Assessore mi degna della sua presenza…

PRESIDENTE. Abbiamo dei piccoli problemi che adesso risolveremo facilmente, quindi sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,10.

(La seduta è sospesa alle ore 11,02 e riprende alle ore 11,13)

(segue t. 2)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PORRELLO

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori.

Lascio di nuovo la parola al consigliere Cangemi per l’illustrazione della sua interrogazione a risposta immediata.

Prego, consigliere Cangemi, ne ha facoltà.

CANGEMI (Lega). Sarò veloce. Preferisco leggerla per essere più preciso.

È un’interrogazione urgente rispetto anche a un’altra interrogazione scritta che non ha avuto risposta da parte dell’Assessorato. La questione riguarda la riattivazione del

(7)

Area Lavori Aula

servizio svolto dall’ARES 118 nel quartiere di Prima Porta. Come ricorderà l’Assessore, per le vie brevi chiesi spiegazioni per questo problema, che ancora persiste.

Considerato che nel mese di ottobre del 2019 sono cominciati i lavori di ristrutturazione dei locali che ospitano la postazione dell’ARES 118 a Prima Porta; la prima fase dei lavori riguardante la ristrutturazione dei locali si è conclusa il 19 dicembre 2019, mentre si è dovuto aspettare fino a luglio 2020 per la pavimentazione del parcheggio, quindi per la conclusione totale dei lavori.

A seguito di tali interventi, il servizio svolto dall’ambulanza ARES 118 è stato sostituito da un’ambulanza privata, in convenzione con il Servizio sanitario regionale, e l’ambulanza dell’ARES è stata dapprima spostata presso l’ARES di Settebagni e da febbraio 2020 presso la postazione ARES di Santa Maria della Pietà nel XIV Municipio di Roma Capitale.

Il servizio svolto dall’ambulanza privata di cui sopra è, per così dire, itinerante, nel senso che il mezzo non ha una postazione fissa, facendo così venir meno la sicurezza dei cittadini, che potevano contare su un presidio sanitario a disposizione del quartiere, che è di circa 40.000 abitanti.

Malgrado il completamento dei lavori di ristrutturazione, il servizio primario svolto dall’ARES 118 presso la postazione di Prima Porta non sarebbe ancora stato riattivato, suscitando così anche la preoccupazione del territorio.

Quindi, si interroga il Presidente e l’Assessore al fine di sapere quando si potrà riattivare questo servizio e questo presidio, per vedere la postazione dell’ARES 118 in Via della Stazione di Prima Porta.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, presidente Cangemi.

Ha chiesto di parlare l’assessore D’Amato.

Ne ha facoltà.

D’AMATO, Assessore. Ringrazio il consigliere Giuseppe Cangemi per la

puntualità nell’esposizione

dell’interrogazione inerente alla riattivazione del servizio svolto dall’ARES 118 nel

Municipio XV, quadrante di Prima Porta, Via della Stazione di Prima Porta.

In risposta a questa interrogazione, intanto desidero precisare che l’edificio che ospita la postazione è un edificio che appartiene alla ASL Roma 1 e che i lavori di manutenzione hanno riguardato sia i locali interni sia lo spazio esterno. Attualmente i lavori sui locali interni sono terminati e stanno completando i lavori della sistemazione e della pavimentazione esterna. Ci dicono che è questione di poco tempo.

Sono in attesa di avere alcune autorizzazioni richieste al Municipio XV, in particolar modo una autorizzazione relativa al cosiddetto “allaccio in fogna”. Dopodiché, dopo pochi giorni, l’attività può essere ripresa e la postazione può essere riattivata.

Per cui, stante le risposte che a noi sono state fornite dall’ARES 118 e salvo questa autorizzazione, che solleciterò personalmente al Municipio XV, credo che con i primi giorni del prossimo anno la postazione possa avere una immediata riattivazione. Concordo con quanto esposto nell’interrogazione circa l’importanza in quel quadrante di avere la postazione funzionale dell’ARES 118.

Spero di aver fornito un quadro esaustivo al Consigliere, dicendo che sarà mia premura richiedere al Municipio XV una velocizzazione rispetto alle autorizzazioni che sono state concesse.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cangemi. Ne ha facoltà.

CANGEMI (Lega). Sembra di capire che abbia elencato anche una tempistica ben precisa, quindi i primi di gennaio, sostanzialmente fra un mese. Nel frattempo, farò presentare un’interrogazione urgente al Municipio Roma XV per capire se veramente ci sono ritardi anche da parte dello stesso e farò un sopralluogo per capire se i lavori sono veramente terminati anche per quanto riguarda la pavimentazione.

Quindi, rassicureremo i cittadini in base a quanto detto dall’Assessore sulla riattivazione del servizio i primi di gennaio.

Staremo a vedere.

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Area Lavori Aula

(Interruzione della consigliera Tidei: “Mi scusi, Presidente, sull’ordine dei lavori.”)

Consigliera Tidei, non esiste l’ordine dei lavori sul question time.

(Interruzione della consigliera Tidei: “Devo ritirare un question time.”)

Quando l’annuncio, me lo dice, Consigliere. Facciamo tutto in ordine.

Punto 0.3

Interrogazione a risposta immediata n. 482 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Colosimo, concernente:

“Inquinamento ambientale ed acustico presso Via del Fosso di Fioranello/Via Ardeatina – Centro residenziale ‘Adrastea’”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.3, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 482 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Colosimo, concernente:

Inquinamento ambientale ed acustico presso Via del Fosso di Fioranello/Via Ardeatina – Centro residenziale “Adrastea”.

Ha chiesto di parlare la consigliera Colosimo. Ne ha facoltà.

Ha cinque minuti.

COLOSIMO (FdI). Grazie, Presidente.

Io intervengo su una questione che è relativa a un inquinamento ambientale e acustico presso una delle zone della periferia di Roma, nello specifico in Via del Fosso di Fioranello/Via Ardeatina. Perché faccio questo intervento? Non soltanto per la questione specifica di questa zona, ma perché con questa mia interrogazione voglio sollevare un problema che spesso viene dibattuto nei grandi temi, le famose Terre dei Fuochi, piuttosto che in generale l’inquinamento ambientale, piuttosto che tutte queste problematiche, senza poi nei fatti vedere mai riscontri.

Nello specifico, in questa zona sono presenti numerose attività industriali e produttive ad alto impatto ambientale, come la GEPAS, la Eco Logica 2000, ci sono impianti di rottamazione delle auto, carrozzerie, commercio di penumatici,

attività di stoccaggio e altri impianti, tutto questo in un’area più o meno verde, che verde non è più, perché tutte queste attività, ovviamente, generano inquinamento ambientale e acustico ed effettivi disagi ai residenti. Io ci sono stata e consiglio tutti di andare a vedere a che cosa sono sottoposti.

Premesso che la situazione è diventata insostenibile e, a nostro avviso, si prefigurano danni e rischi alla salute dei residenti, ma anche all’ambiente, premesso che già da dicembre 2010 il comprensorio Adrastea ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica, al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, all’ARPA, e ad oggi non c’è risposta. Sono state presentate numerose interrogazioni e richieste di Commissioni da Roma Capitale, evidenziando le criticità di questa zona, e ad oggi Roma Capitale ha risposto con una nota in cui l’ex Assessore alla sostenibilità ambientale ci dice che questo sviluppo intenso, questo sviluppo industriale potrebbe, di fatto, aver determinato nel corso degli anni un inquinamento diffuso particolarmente grave e che, quindi, risulta indifferibile, da parte degli organi competenti, l’effettuazione di specifiche valutazioni.

Fermo restando che queste specifiche valutazioni non ci sono state, sono a chiedere ad oggi qual è la situazione, perché la situazione è sicuramente, anche a vista d’occhio, peggiorata, nel senso che ci sono addirittura delle montagne che sono cresciute in quella zona, che sono evidentemente montagne di rifiuti o peggio (non lo voglio nemmeno sapere) che si vedono a occhio nudo, senza bisogno di ARPA o di controlli vari. Quindi, è necessario un intervento immediato e urgente.

Vorrei conoscere, pertanto, le motivazioni per cui non si è ancora giunti alla conoscenza, attraverso le autorità e gli organi competenti, delle valutazioni e delle verifiche in materia di acustica ambientale e inquinamento atmosferico, perché va garantito in quella zona, come in tutte le zone di Roma che sono sottoposte a questo tipo di inquinamento, il diritto fondamentale alla salute, che di fatto è, in questo caso, assolutamente assente.

(9)

Area Lavori Aula

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Colosimo.

Ha chiesto di parlare l’assessore Onorati.

Ne ha facoltà.

Ha tre minuti.

ONORATI, Assessore. Grazie e buongiorno.

In merito all’interrogazione in oggetto, sentita la Direzione regionale competente, si rappresenta quanto segue. Nelle premesse vengono richiamati esposti di residenti effettuati presso l’Autorità giudiziaria, nonché presso il competente ente territoriale, cioè Roma capitale, per i disagi derivanti dalle numerose attività produttive presenti in […].

Chiede quindi quali siano le motivazioni per cui ancora non si è giunti ad una conoscenza attraverso l’Autorità competente in materia…

(Interruzione di un consigliere: “Presidente, non si sente!”)

Per quanto concerne l’inquinamento acustico, relativo alle attività produttive, la Regione non è competente, come peraltro non è di stretta competenza l’inquinamento atmosferico di sito specifico.

La Regione si occupa di inquinamento atmosferico ai sensi del decreto legislativo 155 del 2010, ex direttiva 2008/50/CE, mentre l’inquinamento atmosferico relativo a singole realtà produttive è riconducibile al decreto legislativo 152 del 2006.

Le due macro strutture normative possono trovare punti di intersezione nel Piano della qualità dell’aria, a cui è demandato. a livello regionale, il valore prescrittivo dei dettati normativi del decreto legislativo 155 del 2010, ma non di certo le singole autorizzazioni di impianti che sono di competenza di Città metropolitana.

La Regione interseca tali criticità in realtà specifiche solo nei procedimenti istruttori di propria competenza, VIA ed AIA, dove invita gli organi competenti per materia a verificare la corrispondenza con i dettati normativi del decreto legislativo 152 del 2006 e del Piano della qualità dell’aria;

ovvero, si sostituisce nella valutazione;

ovvero, si avvale del silenzio-assenso.

Mentre, nel caso di specie, dove sono segnalate attività artigiane, le autorizzazioni sono tutte di competenza comunale. Quanto invece alla vicinanza di un sito a destinazione produttiva con un sito a destinazione residenziale, per una più ampia visione si rimanda alla situazione del PRG, che come è noto, è di competenza comunale.

Inoltre, si ricorda che la valutazione di impatto acustico è di competenza comunale, pertanto, tutto quanto richiesto nell’interrogazione non attiene alle competenze regionali.

Si rappresenta inoltre che non sono pervenute recentemente situazioni di esposti in tal senso.

PRESIDENTE. Grazie, assessore Onorati.

Ha chiesto di palare, per la replica, la consigliera Colosimo. Ne ha facoltà.

Ha due minuti.

COLOSIMO (FdI). Presidente, questa è la classica risposta dell’assessore Onorati. In linea di massima, quando arriva l’assessore Onorati, ci legge le leggi come se noi non le conoscessimo, e qui si conclude il tutto.

Quindi, riporterò a chi giustamente solleva un problema di salute pubblica e di inquinamento ambientale che per l’assessore Onorati è tutto a posto e che la competenza non è mai la sua, perché questo è quello che ci viene a dire in ogni Consiglio.

Specifico, però, per esempio, che non ho notizia di quel che ha fatto l’ARPA su quella zona specifica, che mi pare, ad occhio e croce, avere una qualche competenza regionale, o avere qualcosa a che fare con una cosa che si chiama Regione Lazio, che evidentemente l’Assessore non conosce, o comunque non ha ancora capito […] anche in qualche modo rappresentare.

Detto questo, visto e considerato che dice che non ha ricevuto niente, non si preoccupi, perché riceverà tutto quanto le preme ricevere, anche con atti della Procura per questo che le occorre.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Colosimo.

(10)

Area Lavori Aula

Punto 0.5

Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tidei, concernente:

“Semplificazione dei procedimenti per l’importazione e la validazione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (art. 66 bis decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77)”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.5, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tidei, concernente:

Semplificazione dei procedimenti per l’importazione e la validazione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (art. 66 bis decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77).

Lascio la parola alla consigliera Tidei.

Consigliera Tidei…

(Interruzione della consigliera De Vito:

“Scusate, ma dall’Aula io non sento, non so voi.”)

Consigliera De Vito, se non sente lo scriva in chat, non è che può aprire il microfono e lo dice a tutti quanti. Ci scriva in chat se ha qualche problema, e noi cerchiamo di risolverlo. Però mi sembra che sia l’unica, visto che nessun altro sta dicendo una cosa del genere.

La consigliera Tidei non è presente per il momento, quindi ce lo dirà dopo.

Punto 0.4

Interrogazione a risposta immediata n. 484 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere De Vito, concernente: “Decisione del direttore sanitario della ASL RM 4 di interruzione delle attività di accesso al

pronto soccorso, programmate e non, presso l’ospedale di Bracciano ‘Padre Pio’”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.4, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 484 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere De Vito, concernente: Decisione del direttore sanitario della ASL RM 4 di interruzione delle attività di accesso al pronto soccorso, programmate e non, presso l’ospedale di Bracciano “Padre Pio”.

Ha chiesto di parlare la consigliera De Vito. Ne ha facoltà.

Ha cinque minuti, Consigliera.

DE VITO (M5s). Grazie, Presidente. Mi scusi per l’intervento di prima, ma da casa diventa più complicato.

Vorrei far presente che, mentre indubbiamente cresce la necessità di creare posti per le terapie intensive dovuta all’emergenza Covid, noi nel Lazio stiamo perdendo interi reparti di ospedali, se non interi ospedali.

Questo sta avvenendo un po’ ovunque sia a Roma, sia nella Provincia, sia nelle altre Province, ospedali che devono continuare a rispondere a tutte le emergenze sanitarie diverse dal Covid, ma non per questo altrettanto gravi e mortali. Senza contare i laboratori, che in questo momento non stanno andando a pieno ritmo, e non oso immaginare cosa succederà per tutto il discorso legato alle liste d’attesa, già molto critiche prima di questa emergenza sanitaria Covid.

Nello specifico, con questa interrogazione io vorrei capire cosa sta succedendo all’interno dell’ospedale Padre Pio di Bracciano, ospedale che risponde ad una popolazione di quasi 156.000 abitanti di quell’area, ospedale che ha anche ottenuto nei mesi passati dei forti investimenti per riqualificarlo. Ci troviamo invece oggi a vederlo considerato un ospedale destinato all’emergenza Covid, senza che ci siano gli strumenti adeguati per le terapie intensive e sub intensive, al punto che molti dei pazienti vengono portati dall’ospedale di Bracciano a quello di Civitavecchia.

Questo ospedale poteva quindi tranquillamente continuare a provvedere a ciò per cui è nato, cioè medicina generale e

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Area Lavori Aula

ortopedia, due dei reparti che a causa della sezione Covid sono stati chiusi, cosa di cui si chiede la motivazione.

Si vuole inoltre chiedere la motivazione della mancata creazione di un eventuale ospedale da campo nella parte esterna della struttura, proprio per fronteggiare questa criticità dovuta all’emergenza Covid, ma nello stesso tempo non sospendere tutte le altre azioni e controlli necessari per tutelare i cittadini di quell’area rispetto a tutta una serie di altre patologie altrettanto gravi e necessarie per la nostra salute.

Ci domandiamo quindi se questa programmazione dell’assessore D’Amato, che tocca tutte le conseguenze della salute dei cittadini della nostra Regione, abbia se non altro una visione a lunga scadenza, poiché nel veder chiudere reparti, chiudere ospedali per destinarli all’emergenza Covid senza avere in quegli ospedali le necessarie attrezzature ci domandiamo veramente cosa vogliamo fare della nostra assistenza sanitaria pubblica, visto che si sta rispondendo solo ed esclusivamente ad un’emergenza, senza considerare che non si muore soltanto di Covid.

Nello specifico, quindi, vogliamo capire cosa si voglia fare di questo ospedale e quali siano le visioni nei confronti dei 156.000 abitanti di quelle zone, per continuare a garantire una sanità pubblica per tutte le altre patologie. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliera.

Ha chiesto di parlare l’assessore D’Amato.

Ne ha facoltà.

D'AMATO, Assessore. Rispondo alla consigliera De Vito. Noi non stiamo perdendo nessun presidio ospedaliero, né intendiamo perderlo, stiamo fronteggiando una pandemia che ha sconvolto il mondo e la stiamo fronteggiando nel migliore dei modi e con il più basso tasso di letalità a livello nazionale grazie soprattutto alla professionalità dei nostri operatori e alla tempestività delle azioni messe in campo.

In relazione a quanto viene esposto circa l’ospedale di Bracciano, desidero precisare che l’attività del Polo ospedaliero non è mai stata sospesa. Quando parlo di “Polo

ospedaliero” parlo di una sinergia tra il Polo dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia e dell’ospedale Padre Pio di Bracciano, perché i due presìdi rappresentano per l’ASL Roma 4 un unico Polo ospedaliero.

In tale ottica funzionale sono stati riconvertiti posti letto chirurgici presso l’ospedale Padre Pio di Bracciano in posti letto di degenza medica no-Covid. Tale sinergia operativa tra i due presìdi ha reso l’ipotesi che menziona la consigliera De Vito, cioè quella di una realizzazione di un ospedale da campo, non necessaria. Peraltro

“ospedale da campo” dà anche l’idea di una forte precarietà, cosa che noi vorremmo evitare il più possibile.

La direzione generale della ASL ci riferisce che le decisioni assunte in questa fase hanno permesso una piena assistenza ai pazienti Covid positivi della ASL Roma 4 presso il San Paolo di Civitavecchia, con l’attivazione di spazi dedicati e la predisposizione di cinque posti letto in subintensiva presso il reparto di Osservazione breve intensiva e la realizzazione di un reparto di medicina Covid dedicato con trenta posti letto e di garantire, in questa fase, il ricovero dei pazienti no- Covid, grazie all’attivazione di posti letto nell’ospedale di Bracciano, il mantenimento della chirurgia di elezione, ritenuta non differibile dai sanitari, presso l’ospedale San Paolo e la garanzia di una chirurgia d’urgenza presso l’ospedale di Bracciano, di mantenere l’assistenza sanitaria ad ogni tipologia di pazienti, con particolare riguardo ai pazienti oncologici.

In conclusione, da quanto riportato dall’Azienda, le scelte assunte in questa fase sono state funzionali alla fase del picco dell’epidemia, che ‒ come la Consigliera saprà ‒ grazie ai mezzi messi in campo sta man mano rallentando. Conclusa la fase emergenziale pandemica, il Polo di Civitavecchia [...] l’ospedale Padre Pio di Bracciano riprenderà assolutamente la configurazione pre-esistente.

PRESIDENTE. Grazie, assessore D’Amato.

Ha chiesto di parlare, per la replica, la consigliera De Vito. Ne ha facoltà.

Ha due minuti.

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Area Lavori Aula

DE VITO (M5s). Ringrazio l’Assessore per la risposta. Credo di dover specificare che il picco dell’epidemia sta calando anche e soprattutto perché siamo tutti trincerati dentro casa. Se è per questo, stiamo ancora aspettando l’esito della sua promessa fatta quindici giorni fa in merito ai drive-in della zona della Valle dell’Aniene, cosa che non mi sembra sia stata portata avanti, malgrado il suo comunicato stampa, la sua risposta avvenuta in questa sede. Stanno ancora aspettando.

Così come credo stiano aspettando i residenti di Bracciano e dintorni per quanto riguarda i reparti che sono effettivamente stati chiusi di Medicina generale e Ortopedia.

Ne dico due tra tanti. Che lei mi parli, giustamente, dell’ospedale San Paolo... Io nella stessa interrogazione ho specificato che all’interno dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia sono comunque aumentate sei terapie intensive, ma ciò non toglie che ci sono delle criticità non a Civitavecchia, ma a Bracciano per tutte le altre patologie che non riguardano il Covid.

Comunque, apprendo con gioia che alla fine di questa emergenza, che ci auguriamo tutti duri il meno possibile, si ripristineranno tutti gli ospedali che allo stato attuale sono stati in qualche maniera parzialmente o totalmente chiusi per sopperire a questa criticità del momento. Ci auguriamo che l’ospedale di Bracciano, in particolare, non diventi una RSA, ma riprenda il suo corso di ospedale per tutte quelle che sono le necessità sanitarie di quel comparto.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera De Vito.

(segue t. 3)

Punto 0.5

Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tidei, concernente:

“Semplificazione dei procedimenti per l’importazione e la validazione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (art. 66 bis decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e

all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77)”

PRESIDENTE. Consigliera Tidei, c’è la sua interrogazione. Le lascio la parola. Prego.

Deve attivare il microfono, Consigliera.

TIDEI (Misto). Non si sente nulla.

PRESIDENTE. Dicevamo che c’è la sua interrogazione, collega.

TIDEI (Misto). Come dicevo prima, io vorrei ritirarla, nella speranza che comunque si riesca a fare luce su questa questione. So che comunque gli uffici ci stanno lavorando, quindi ritiro il question time.

Presidente, ne approfitto per far presente che si sente veramente male. Io non riesco proprio a sentirla. Non solo c’è un’eco terribile, ma è proprio anche il volume che arriva che è bassissimo, quasi impercettibile.

Non so se è un problema solo mio, però potrebbe essere un problema.

PRESIDENTE. Va bene.

Visto ciò che ha detto prima la consigliera De Vito e quanto ha ribadito adesso la consigliera Tidei, mi preme sottolineare che stiamo cercando di equilibrare l’audio. Che cosa succede? Vedo brutte facce. Stiamo cercando di capire come equilibrare ogni volta l’audio per evitare il rimbombo quando parlate voi e per sentirmi quando parlo io. Si sta facendo anche questo tipo di lavoro, visto che è la prima volta che veniamo in Aula a riprendere i lavori e non siamo più nella Sala Etruschi, come stavamo fino a qualche giorno fa.

Punto 0.6

Interrogazione a risposta immediata n. 467 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Tripodi, concernente: “Voucher per acquisto pc, tablet e connessione internet”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.6, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 467 del 16 novembre 2020, proposta dal

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Area Lavori Aula

consigliere Tripodi, concernente: Voucher per acquisto pc, tablet e connessione internet.

Ha chiesto di parlare il consigliere Tripodi.

Ne ha facoltà.

TRIPODI (Lega). Grazie, Presidente.

Parliamo del Piano Voucher per le famiglie a basso reddito, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 il 1° ottobre 2020. Dal 9 novembre 2020, con scadenza a novembre 2021, è stata avviata questa campagna per dare l’opportunità alle famiglie a basso reddito di prendere un contributo per l’acquisto di pc sottoforma di bonus e naturalmente anche per permettere la connettività.

Preso atto, dall’elenco pubblicato sul sito ufficiale di Infratel Italia Spa, che nel Lazio i comuni in cui si potrà beneficiare dell’incentivo saranno 175 su 378, precisamente 47 comuni della provincia di Roma, 49 comuni della provincia di Frosinone, 58 della provincia di Rieti, 7 della provincia di Viterbo e 13 della provincia di Latina, rileviamo che questo fondo, questo aiuto alle famiglie più disagiate, mirato in modo particolare a consentire la didattica a distanza, una parte di smart working, cioè un elemento utile che serve soprattutto alle persone che studiano in quelle famiglie in difficoltà, creando questa differenza di territorio escludendo tantissimi comuni, automaticamente ha fatto una differenziazione sociale, escludendo tanta gente in difficoltà nei comuni più grandi, come ad esempio il comune di Latina o altri comuni che stanno nelle province che prima elencavo, vale a dire quelle di Roma, Rieti, Frosinone e Viterbo.

Vorrei capire, allora, che cosa si vuole fare per queste famiglie che sono in difficoltà per l’acquisto dei pc e la connettività, e se naturalmente ci saranno margini per integrare altri fondi o inserire altre cose per garantire equità a tutte le famiglie del Lazio riguardo alla connettività.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Tripodi.

Ha chiesto di parlare l’assessore Leodori.

Ne ha facoltà.

LEODORI, Vice Presidente della Giunta.

Grazie.

Il Comitato per la banda ultralarga ha approvato un intervento di sostegno alla domanda finalizzato a favorire la disponibilità di connessione a internet da parte di famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro nelle riunioni del 5 maggio e del 24 giugno 2020.

Il Ministero dello sviluppo economico ha adottato il Piano Voucher per le famiglie meno abbienti, affidando la realizzazione delle attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi dello stesso a Infratel Italia Spa, società in house del Ministero dello sviluppo economico.

Il Piano Voucher, fase 1, è rivolto alle sole famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro e prevede l’erogazione di un voucher dal valore massimo di 500 euro per la fruizione di servizi di connessione ad internet in banda ultralarga, nonché per la fornitura di un tablet o personal computer.

Le risorse disponibili, pari a 200 milioni di euro a livello nazionale, vengono ripartite tra le Regioni con il criterio 80-20, trattandosi di risorse del Fondo sviluppo e coesione, che destina l’80 per cento alle Regioni del Sud e il restante 20 per cento alle altre.

L’assegnazione totale per il Lazio, che rientra tra le regioni che si dividono il 20 per cento dello stanziamento, risulta purtroppo largamente insufficiente, al momento, per poter coprire tutte le necessità delle famiglie con ISEE inferiori ai 20.000 euro.

Una stima indica che le famiglie beneficiarie potrebbero essere poco meno di 20.000. In tale contesto di scarsità di risorse disponibili è maturata l’esigenza di indirizzarli ad una platea più ristretta di beneficiari individuati sulla base di un criterio oggettivo che non aggravasse, per i cittadini, l’iter di richiesta.

La scelta di limitare la platea dei beneficiari è stata perseguita da altre regioni che appartengono al 20 per cento, tra cui Emilia- Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana, tutte segnatamente del centronord, che si trovano nella medesima situazione di avere una disponibilità di risorse insufficienti a soddisfare il totale della domanda.

Il criterio scelto è stato quello di rendere la

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Area Lavori Aula

misura applicabile solo ad utenze localizzate in alcuni Comuni. Nello specifico, per il Lazio, sono stati indicati Comuni totalmente montani, secondo la classificazione ISTAT.

Tale scelta da un lato indirizza le risorse a territori nei quali per via di un minore livello di infrastrutturazione è oggettivamente più difficile attivare un servizio di connessione a banda larga; dall’altro, proprio concentrando una potenziale nuova domanda in quei territori, ha un effetto che incentiva il mercato degli operatori a migliorare la copertura, generando un vantaggio indiretto anche per le famiglie e le imprese che non possono beneficiare direttamente del voucher. È opportuno segnalare, in ogni caso, che è già prevista una fase 2 della misura voucher rivolta a famiglie e imprese del Lazio.

La fase 2 riguarderà il completamento della fase 1 per le famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro per la sola connessione; le famiglie con indicatori ISEE inferiore a 50.000 euro con un contributo pari a 200 euro spendibile per la sola connettività; le imprese con un voucher differenziato nell’importo tra un minimo di 5 euro e un massimo di 2.000 euro, sulla base della tecnologia e della velocità della connessione.

Permane il criterio di assegnazione Fondo sviluppo e coesione. Si stimano i beneficiari per la Regione Lazio in circa 42.000 famiglie con ISEE inferiore a 50.000 euro e 11.000 imprese.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, presidente Leodori.

Ha chiesto di parlare, per la replica, il consigliere Tripodi. Ne ha facoltà.

Ha due minuti.

TRIPODI (Lega). Grazie, Presidente.

Naturalmente non sono soddisfatto perché col Governo e con la Regione Lazio di “si farà” ne abbiamo visti tanti, e abbiamo tante occasioni, come la cassa integrazione, come tantissime altre cose.

Oggi i ragazzi hanno esigenza, voluta dal Governo, di stare a casa e principalmente di studiare. Le aziende hanno il dovere di connettersi per cercare di sopravvivere in questo grande dramma che ci sta

sconvolgendo. Il “si vedrà”, naturalmente, porterà solamente ad una morte sociale, ripeto, e mi rivolgo soprattutto ai ragazzi più giovani e agli studenti, perché non permette di connettersi e non permette di studiare, naturalmente taglia socialmente quelle fasce più deboli che già sono indebolite da differenziazioni economiche apportate dalla famiglia e in questo caso anche a differenziazioni di studi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Tripodi.

Punto 0.7

Interrogazione a risposta immediata n. 485 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Ghera, concernente: “Richiesta di informazioni sullo stato della diffusione del Covid-19 tra il personale sanitario e sulla adozione di idonee misure di prevenzione del rischio”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.7, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 485 del 30 novembre 2020, proposta dal consigliere Ghera, concernente: Richiesta di informazioni sullo stato della diffusione del Covid-19 tra il personale sanitario e sulla adozione di idonee misure di prevenzione del rischio.

Il consigliere Ghera è qui presente con noi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera.

Ne ha facoltà.

Ha cinque minuti.

GHERA (FdI). Grazie, Presidente.

Penso che sia importante la risposta che darà l’Assessore sul tema della protezione dei nostri sanitari negli ospedali della regione, relativamente agli effetti del Coronavirus.

Abbiamo visto che effettivamente la Regione, dato ormai riscontrato, è stata impreparata rispetto alla crisi cosiddetta della seconda ondata. Difficoltà ci sono state sia nella gestione sui territori, sia anche nelle strutture ospedaliere.

L’allarme causato dalla prima ondata della pandemia ha prodotto una problematica molto pesante, di cui stanno facendo le spese i sanitari della nostra regione, quindi medici, infermieri operatori sociosanitari e tutti quelli che lavorano ovviamente nelle strutture

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Area Lavori Aula

ospedaliere a contatto con il pubblico, anche medici di base. In particolare, per quanto riguarda le persone che lavorano negli ospedali, che sono state sempre in qualche modo, in questi mesi, ringraziate, ed è stato giusto ovviamente tributare loro tutti gli onori, però va detto che al contempo non ci sono state secondo noi adeguate attenzioni per evitare che i contagi proliferassero anche all’interno delle fila dei nostri sanitari.

Qualche giorno fa abbiamo letto che le organizzazioni sindacali hanno diffuso dati molto preoccupanti, che parlano di oltre 2000 contagi nelle strutture sanitarie della Regione Lazio, dettagliando anche questi contagi dei nostri sanitari e citando le varie strutture (San Camillo, Gemelli, Tor Vergata, Pertini, CTO, Sant’Eugenio). Personalmente ho fatto anche interrogazioni puntuali su alcune di queste strutture che hanno palesato alcune problematiche.

Noi chiediamo se questi dati forniti dalle organizzazioni sindacali siano veritieri, non abbiamo motivo di dubitarne, però vorremmo anche sapere puntualmente dalla Regione Lazio se i dati siano confermati o ci siano dati diversi e più rassicuranti o effettivamente il tributo pagato dai nostri sanitari sia così importante e numericamente forte, perché parliamo di circa 2.400 contagi, chiediamo di avere un dato più preciso, se esiste, e, se non esiste, ovviamente di andare a verificare quello che è accaduto.

Molte segnalazioni sono arrivate anche sui tamponi periodici presso le strutture sanitarie, perché è ovvio che il personale dovrebbe essere il primo ad essere tenuto sotto controllo, tutte le persone che lavorano al pubblico ma in particolare chi lavora nelle strutture sanitarie e anche ovviamente i medici di base che dovrebbero essere particolarmente tenuti sotto controllo, perché, qualora ci fossero ulteriori impatti negativi, si andrebbe a creare una crisi importantissima.

Sappiamo già che mancano medici, infermieri, persone che si occupano della salute di tutti i nostri cari, non c’è la possibilità di reperirli velocemente perché le graduatorie di medici e infermieri sono man mano in esaurimento, quindi c’è una difficoltà ulteriore di avere medici che coprano i turni in tutte le strutture sanitarie

della nostra Regione, quindi dobbiamo fare sicuramente di più e meglio per proteggere la salute di tutti, ma in particolare la loro, perché daranno sostegno alle persone che si recano presso le strutture ospedaliere regionali o chiedono il supporto dei medici di base.

Con questa interrogazione, quindi, vogliamo chiedere chiarimenti e spiegazioni su quello che è stato fatto per impedire un numero importante di contagi dei nostri sanitari, secondo noi non è stata fatta un'adeguata attenzione a questo, ma anche quello che stiamo facendo come Regione Lazio e quello che si farà nelle prossime settimane al fine di prevenire ulteriori contagi e affrontare eventualmente il perdurare della pandemia anche nelle prossimi settimane e nei prossimi mesi, visto che il vaccino, se arriverà, avrà ancora qualche settimana per potere arrivare a dare un sollievo sia alle strutture sanitarie che ai cittadini della nostra Regione, di tutta Italia e in generale della popolazione mondiale.

Crediamo quindi che sia importante recepire l’appello dei sanitari e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano, per dare un tributo in positivo dicendo quello che non è stato fatto in modo adeguato nelle scorse settimane e negli scorsi mesi, ma anche ragionando su quello che si può ancora fare per individuare ogni modalità per prevenire ulteriori contagi tra i medici, gli infermieri, gli operatori sociosanitari oltre che i medici di base della nostra Regione.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Ghera.

Ha chiesto di parlare l’assessore D’Amato.

Ne ha facoltà.

D’AMATO, Assessore. Ringrazio il consigliere Ghera per l’interrogazione, che mi consente di fornire un quadro – spero esaustivo rispetto alle domande – circa le modalità di contrasto alla pandemia e i giudizi dati dal consigliere Ghera, che ovviamente rispetto ma non condivido.

Dico solamente che tutte le Regioni sono sottoposte a delle valutazioni settimanali da parte dei Ministeri competenti e dell'Istituto superiore della sanità e ricordo che, se la

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nostra Regione finora non ha mai avuto una situazione generalizzata di zona rossa, è anche grazie alle misure che sono state tempestivamente adottate.

In merito all’interrogazione circa il numero dei contagi del personale medico, voglio dire al consigliere Ghera che i valori percentuali riscontrati nella nostra regione sono tra i più bassi a livello nazionale. Nella ricognizione dei dati relativi a quanto è circolato il virus all’interno delle strutture sanitarie, sia nella prima che nella seconda fase, abbiamo un dato che oscilla tra l’1 e il 3 per cento del personale complessivo. Ricordo che, per quanto riguarda il resto della popolazione, il dato di circolazione virale è intorno al 2 per cento. Grossomodo c’è una omogeneità, seppure in questa seconda fase ci sia un lieve incremento per quanto riguarda il tasso che riguarda gli operatori sanitari.

Per noi il problema della sorveglianza e della sicurezza degli operatori è stato ed è sempre al centro delle attenzioni regionali, sin dalle prime fasi in cui sono state ‒ già da febbraio-marzo scorso ‒ indicate e ripetutamente riproposte anche tutte le attività di sorveglianza sanitarie attraverso le nostre strutture, in particolare anche grazie alle elaborazioni indicate a livello nazionale e internazionale dagli organismi competenti, a partire dall’Istituto superiore di sanità, dall’INAIL e anche grazie alla collaborazione scientifica dello Spallanzani.

Noi, assieme ad altre Regioni, abbiamo già da tempo verificato, attraverso gli screening sierologici fatti a tutto il personale sanitario, qual è stato l’elemento di contatto con il virus. Negli ultimi sessanta giorni i casi notificati di positività sono stati 528, ovviamente con una differenziazione che posso fornire, poi, per iscritto al Consigliere, secondo i vari setting assistenziali o anche secondo le varie strutture ospedaliere.

In questa seconda fase l’indicazione che è stata data è di procedere con screening, anche attraverso tamponi rapidi, almeno ogni quattordici giorni a tutti gli operatori, sia operatori che operano nelle strutture ospedaliere, ma anche nelle strutture residenziali territoriali, sia rispetto agli operatori delle strutture accreditate che fanno assistenza domiciliare. Questo per noi è un

elemento di monitoraggio assolutamente importante, che desideriamo non solo implementare, ma anche far sì che venga costantemente rispettato.

Auspichiamo anche che le organizzazioni sanitarie ci possano, di converso, dare input importanti circa il reale rispetto delle indicazioni che sono state date. Però ci tenevo a dire al consigliere Ghera quali erano realmente i numeri che sono stati notificati circa il numero dei casi, ovviamente che varia anche a seconda delle professionalità.

Ci sono un po’ più infermieri, medici e via via anche tutti gli altri operatori, per un totale

‒ ripeto ‒ di 528 casi.

Siccome è una tabella abbastanza articolata, se il Consigliere è d’accordo, gliela posso fornire in forma cartacea, in maniera tale che poi possa fare tutte le valutazioni del caso.

PRESIDENTE. Grazie, assessore D’Amato.

Ha chiesto di parlare, per la replica, il consigliere Ghera. Ne ha facoltà.

Ha due minuti.

GHERA (FdI). Ovviamente i dati di cui ci parla l’Assessore saranno ben accetti e saranno, ovviamente, anche importanti per valutare le azioni che la Regione ha messo in campo. Sono leggermente differenti da quelli che i sindacati hanno denunciato qualche giorno fa. Addirittura le organizzazioni di categoria parlano di una cifra quasi quintupla rispetto a quello che ha detto l’Assessore.

Immagino che siano i periodi: lui parlava delle ultime due settimane, i sindacati forse parlano di un periodo più lungo.

Il tema dell’omogeneità, a cui l’Assessore in qualche modo ha fatto cenno, degli stessi malati tra popolazione e sanitari io non penso che sia un dato positivo, da rivendicare. Anzi, è il contrario. È ovvio che la salute del sanitario vale di più o di meno – ci mancherebbe – rispetto a una persona che fa un altro tipo di attività, però è normale per l’attività che svolge, per il lavoro che fa, siccome è la persona che può dare sollievo, dare sostegno, curare i malati, probabilmente noi dovremmo essere positivamente influenzati rispetto alle cose che ci diceva l’Assessore se l’indice di contagio rispetto al

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Area Lavori Aula

resto della popolazione fosse molto inferiore.

È chiaro che chi è vicino alla fonte del contagio sappiamo che ha in questo momento un’importanza effettivamente maggiore, perché è colui che deve contrastare la malattia delle altre persone.

Quindi, probabilmente qualcosa di fatto non è andata, perché avremmo voluto sapere altri dati, cioè di un’incidenza molto minore rispetto al resto della popolazione da parte dei contagi dei sanitari, perché sono coloro che devono dare le cure alle persone che purtroppo cadono nella situazione di contagio da Coronavirus.

Chiediamo, ovviamente, all’Assessore massima attenzione a tutte le segnalazioni che arrivano dalle strutture che riguardano la sanità del Lazio. Anche noi abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni – mi avvio a concludere, ovviamente – da parte degli operatori sanitari, anche singolarmente e anche dalle organizzazioni sindacali, per cui credo che, da questo punto di vista, ci dovrebbe essere maggiore ascolto.

Probabilmente alcuni suggerimenti che sono arrivati, se fossero stati immediatamente messi in campo, avrebbero evitato le famose unità speciali, che dovevano dare un supporto e che sono state nel Lazio tralasciate, e avrebbero permesso di evitare che molti altri medici si contagiassero, impedendo un afflusso importante presso gli ospedali.

Il tema è questo: probabilmente potenziando il territorio sarebbe stato possibile, almeno nei casi meno gravi, nei primi giorni della seconda ondata, evitare che queste persone si recassero tutte negli ospedali, in qualche modo contribuendo ad aumentare il numero dei contagiati dei sanitari. Quindi, per questo credo che, comunque, i dati che ci dà l’Assessore non sono per niente rassicuranti e chiediamo di avere i dati relativi non solo alle ultime settimane, ma a un periodo più ampio, per poter o confermare la tesi che ci hanno suggerito nei vari comunicati gli operatori del settore, oppure eventualmente prendere atto di quanto ci diceva l’Assessore alla sanità del Lazio.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ghera.

(segue t. 4)

Punto 0.8

Interrogazione a risposta immediata n. 486 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Corrado, concernente:

“Richiesta urgente di informazioni in merito all’attività regionale di vigilanza, controllo, prevenzione e rimozione delle situazioni di rischio dell’area costiera del comune di Anzio”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 0.8, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 486 del 16 novembre 2020, proposta dal consigliere Corrado, concernente: Richiesta urgente di informazioni in merito all’attività regionale di vigilanza, controllo, prevenzione e rimozione delle situazioni di rischio dell’area costiera del comune di Anzio.

Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

Ha cinque minuti.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente.

L’interrogazione verte su un problema che, in realtà, coinvolge tutto il territorio regionale, ma che è molto forte nell’area costiera della nostra regione e in particolare in quella che verte sul comune di Anzio, vale a dire il problema del dissesto idrogeologico.

Premesso che il Piano di assetto idrogeologico (PAI) affronta la problematica relativa alla difesa del suolo e degli insediamenti residenziali e produttivi a rischio e, quindi, ha un ruolo di pianificazione organica del territorio mediante la difesa dei versanti e la regimazione idraulica, quindi è uno strumento conoscitivo mediante il quale le Autorità di bacino individuano le aree da sottoporre a tutela per la prevenzione e la rimozione delle situazioni di rischio, la Regione Lazio, già a partire dal 2010, ha stipulato un accordo con il Ministero dell’ambiente, nominando anche un soggetto attuatore della programmazione degli interventi urgenti e prioritari in esso contenuti, accordo che ricomprende al suo interno l’intervento che riguarda il consolidamento della falesia come prima parte, cioè una parte della falesia del

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