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Area A: luoghi e strutture

Nel documento Protagonisti della sostenibilità (pagine 30-32)

Sommando il totalmente e il parzialmente soddisfatto il risultato di quest’area tematica dà un livello molto elevato di qualità (fino al 100%, come è in fondo logico aspettarsi, dell’A/3.2. – “Presenza di particolari elementi naturali o segni culturali utilizzati come contesti di realtà dell'attività didattica”), dato coerente con l’alta presenza di eccellenze segnalate. Forse, qualcosa di più – stando a quanto dichiarato dagli intervistati – si potrebbe fare in termini di stanziamenti per spazi e beni strumentali e per un completo adeguamento delle strutture a criteri ecologici.

obiettivi, criteri e regolamentazioni provenienti dal governo, dalle amministrazioni pubbliche e dalle organizzazioni internazionali (come le linee guida del Ministero dell’Ambiente in materia, le direttive dell’Unione Europea per approfondire i temi come acqua, biodiversità, conservazione della natura, gli incontri formativi tenuti dalla Regione Lombardia, le linee guida dei Crea o materiali che nascono comunque all’interno di sistemi pubblici, come i contatti con Sistema Parchi o i materiali del sistema nazionale Infea) alla ricerca e all’elaborazione del mondo accademico e del non profit (come la partecipazione a seminari organizzati da associazioni come il WWF, la lettura della rivista “Eco, l’educazione sostenibile”) e a letture personali di testi di pedagogisti, scrittori, psicologi, filosofi (come Francesco Tonucci, Valerio Giacomini, Italo Calvino, Karl Propp, Igor Salomone, Gregory Bateson, Nunzio Rizzoli e altri, magari genericamente indicati come esponenti della pedagogia internazionale o dell’ecologia sociale).

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Ad abbassare la media, troviamo un elemento che non rientra nelle competenze e nelle possibilità di intervento dei parchi, come la raggiungibilità con mezzi di trasporto pubblico. Come si vedrà più avanti, i parchi sono comunque impegnati nel favorire la mobilità sostenibile, ma tocca anche all’utenza di fare la sua parte e dedicare più attenzione nell’uso dei mezzi pubblici.

Le interviste, infatti, aiutano a chiarire le dinamiche della mobilità di là dei numeri riportati in tabella. Dagli approfondimenti effettuati telefonicamente con i parchi che hanno segnalato come eccellente questo aspetto, e da alcune note del questionario (cfr. Tab. 2), è emerso che spesso, nonostante la comodità di raggiungere facilmente il parco tramite mezzi pubblici, gli insegnanti scelgono ancora di muoversi con mezzi privati, soprattutto con il pullman.

Il Parco del Serio (intervista 3) presenta un’esperienza di pregio, in quanto alcune classi del comune di Romano Lombardia raggiungono il parco con le biciclette: la scuola, infatti, dista circa tre chilometri dal parco. Nonostante questa eccellenza, e la facile raggiungibilità del parco con i mezzi pubblici, viene specificato che le altre scuole utilizzano ancora il mezzo privato per raggiungere l’area protetta, soprattutto il pullman.

Il Parco delle Querce di Seveso (intervista 1) segnala come eccellenza la facile raggiungibilità del parco con il treno e la presenza di una strada che collega la stazione all’area protetta. Nonostante questa possibilità, anche in questo caso emerge l’abitudine da parte di alcuni insegnanti e scuole di utilizzare un mezzo privato.

L’esperienza del Parco delle Groane considerata un’eccellenza è stata approfondita tramite intervista (intervista 4). In realtà, come spiega il referente, non esiste una convenzione vera e propria ma è presente un accordo verbale con le società dei trasporti che nel corso degli anni si è consolidato. Dalla società di partenza (GTM) l’accordo si è esteso anche alle Ferrovie Nord. Le scuole sono informate della possibilità di utilizzare i mezzi pubblici messi a loro disposizione, pagando il solo biglietto della tratta. In questo caso i mezzi di linea, che solitamente percorrono la tratta a orari e percorsi fissi, oltre a portare le classi al parco, si rendono disponibili all’orario in cui queste terminano la visita. A differenza di altri casi, le scuole optano spesso per questa soluzione. La scelta dipende anche da chi decide la modalità di spostamento, se a decidere è la dirigenza, oppure se gli insegnanti sono autonomi nella scelta.

Solitamente il noleggio di un mezzo privato dura l’intera giornata e il pullman rimane a disposizione della classe, nonostante rimanga inutilizzato

durante la visita all’area protetta. Eppure, quando le aree protette risultano raggiungibili con mezzi di linea, il noleggio potrebbe essere facilmente sostituito optando, appunto, per l’impiego di modalità di trasporto più sostenibili.

Spesso accessibili con mezzi pubblici, in genere i parchi sono accessibili anche alle persone con mobilità ridotta. Uno degli indicatori dell’area è, appunto, quello riguardante l’accessibilità e fruibilità da parte degli utenti deboli (bambini, anziani, portatori di handicap). Dall’autovalutazione risulta che quasi la totalità dei parchi è accessibile da tutti i tipi di utenza (solo per 6 parchi il criterio risulta soddisfatto al minimo): alcuni risultano completamente privi di barriere architettoniche, per altri l’accessibilità è parziale in quanto, data la conformazione o la struttura (zone montane, difficoltà di spostamento su piste ciclabili), alcune zone non consentono la fruizione da parte di utenti disabili. Sono spesso presenti sentieri natura percorribili da tutti, inoltre in due casi i percorsi sono in fase di costruzione o comunque progettati (Parco delle Groane e Riserva della Val Predina). L’ambiente pianeggiante che caratterizza certi parchi favorisce notevolmente l’accesso (da tenere presente che alcuni parchi indicano solo il proprio grado di soddisfazione senza fornire spiegazioni). Tre centri parco segnalano, inoltre, la presenza di pannelli in Braille per facilitare la fruizione dei percorsi da parte degli utenti non vedenti (Parco della Grigna Settentrionale, Parco del Mincio Centro Parco Bertone, Parco dell’Adamel- lo Centro Faunistico).

Nel complesso, comunque, i parchi possiedono e tutelano un patrimonio naturale, storico, artistico e di cultura materiale di straordinario valore e che permette loro di praticare attività educative in luoghi di pregio: boschi, fiumi, laghi, monti, aree agricole salvate dall’urban sprawl, ville storiche e cascine rurali, villaggi industriali, centrali idroelettriche, sistema di chiuse, castelli, mulini ad acqua, siti religiosi, fortificazioni medioevali, trincee risalenti alle guerre mondiali,…. Grazie alla presenza di questi elementi si possono trattare con efficacia argomenti che approfondiscono il rapporto tra genere umano e natura, anche dal punto di vista delle tradizioni locali e dell’utilizzo delle risorse naturali.

Nel documento Protagonisti della sostenibilità (pagine 30-32)