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Area tematica A: luoghi e strutture Figura

Nel documento Protagonisti della sostenibilità (pagine 43-48)

Le aree tematiche

2.1. Area tematica A: luoghi e strutture Figura

Area tematica A: Luoghi e strutture

Complessivamente dalla media del grado di soddisfazione (Fig. 2) si evince che i luoghi e le strutture rappresentano un aspetto di qualità per la maggior parte dei parchi. Questo risultato è dovuto soprattutto a due elementi principali, che caratterizzano la maggior parte delle realtà indagate: il luogo di pregio in cui sono collocati i centri e le strutture che ospitano le attività. Queste ultime derivano soprattutto da ristrutturazioni ad hoc di vecchie cascine, che oltre ad inserirsi armoniosamente nel contesto ambientale sono dotate di spazi e strumenti adatti alle diverse attività.

Dall’intervista effettuata al Parco delle Groane (intervista 4) emerge, ad esempio, che il Centro di Educazione Ambientale inaugurato nel 2008 consente di migliorare una precedente situazione di disagio. L’attività di educazione ambientale, infatti, prima dell’inaugurazione del nuovo centro venivano svolte nella sede del parco che lasciava a disposizione un salone. Questa sistemazione creava disagi facilmente immaginabili, mentre attualmente la struttura può ospitare classi per le attività, laboratori, feste di compleanno e altro.

Analizzando i singoli indicatori, l’aspetto che appare immediatamente è il punto di forza rappresentato dall’ambiente naturale in cui ovviamente sono collocati i centri parco. Questo dato rappresenta una delle principali risorse attorno a cui vengono organizzate le attività didattiche.

La presenza di particolari elementi naturali o culturali utilizzati per l’attività didattica risulta in quasi tutti i parchi (anche se non sempre è indicato l’esempio specifico). Fanno eccezione due centri parco, per cui il criterio risulta parzialmente soddisfatto: il Parco del Serio (dove alcuni ambienti si trovano in cattivo stato di conservazione), e l’associazione Salvambiente (Parco Agricolo Sud Milano), che non specifica le motivazioni. Il Parco dell’Adamello (centro Vezza d’Oglio) segnala la necessità di un intervento di manutenzione urgente per Roccolo Pornina, nonostante il criterio sia pienamente soddisfatto.

Spesso le strutture che ospitano i centri parco – come si è già accennato – sono nate dal recupero di vecchie cascine ristrutturate in modo da poter ospitare attività educative e didattiche. Questo ha permesso loro di inserirsi nel contesto ambientale e di rappresentare un bene storico ed architettonico. Dall’indagine risulta che le strutture sono dotate di spazi differenziati dove è possibile svolgere le attività aule didattiche, biblioteche, laboratori, sale convegni e sale riunioni. In alcuni casi i centri ospitano musei archeologici o naturalistici, in altri sono dotati di spazi all’esterno con la presenza di zone attrezzate e organizzate, come sale picnic, porticati e giardini. Intorno ai centri sono presenti zone umide, zone boschive, sentieri appositamente attrezzati che permettono di svolgere le attività in aree di grande naturalità.

Il Parco del Ticino indica che grazie alla Regione (e ai finanziamenti concessi sulla legge 86/83) si sta attrezzando un primo centro che possa avere al suo interno tutta una serie di sale e laboratori mirati per diversi tipi di utenza.

Per quanto riguarda la strumentazione, la riposta che emerge rivela un risultato abbastanza soddisfacente. Alcuni segnalano l’intento di ampliare la propria strumentazione e generalmente sono presenti kit strumentali, tra

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cui kit per analisi delle acque, binocoli, biblioteche, videoproiettori, saloni polifunzionali, microscopi, bussole, pannelli didattici. È da tenere in considerazione che molti parchi non hanno specificato nelle note gli strumenti di cui dispongono.

L’attenzione all’uso di pratiche ecologiche nella struttura riguarda la raccolta differenziata e il contenimento dei consumi energetici. Alcuni parchi utilizzano materiali di recupero. Diverse strutture sono state restaurate con parziale attenzione a dispositivi per il risparmio energetico ed idrico, altre sono attualmente in fase di ristrutturazione. Alcuni parchi, inoltre, segnalano la presenza di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Vengono rilevate alcune pratiche come la certificazione ISO 14001 per l’educazione ambientale e lo smaltimento dei rifiuti.

Il Parco Nord Milano segnala l’uso di caldaie a legna (cippato) per il riscaldamento e la presenza di pannelli fotovoltaici. La riserva Pian di Spagna ne segnala la presenza presso la propria sede, il Parco della Grigna Settentrionale e il Parco del Monte Barro specificano che le rispettive sedi sono alimentate dall’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico. Nel 2007 il Parco dell’Alto Garda ha installato un impianto fotovoltaico che consente di immettere nella rete una parte dell’energia elettrica prodotta, la Riserva naturale della Valpredina segnala la presenza di pannelli termici e fotovoltaici. Il Parco Rio Vallone (centro Castellazzo) indica la presenza di un impianto a biomassa per uso dell’acqua calda sanitaria, di pannelli solari termici e fotovoltaici, la fitodepurazione degli scarichi.

Il Parco del Rio Vallone per il centro Gaia e il Parco Brughiera Briantea specificano di non avere strutture dove praticare gli interventi di educazione ambientale, ma le attività vengono prevalentemente svolte a scuola e nel territorio del parco.

Il Parco Bosco delle Querce di Seveso specifica che gli stabili sono in fase di ristrutturazione, e il Monte Barro indica il criterio parzialmente soddisfatto in quanto sono sia in corso sia programmati importanti interventi di ristrutturazione.

Per quanto riguarda l’aspetto dei trasporti i parchi risultano per la maggior parte raggiungibili con i mezzi pubblici, che siano essi treni o autobus. Spesso viene incentivato l’uso della bicicletta, data la presenza di piste ciclabili e di servizi di noleggio.

Dagli approfondimenti effettuati telefonicamente con i parchi che hanno segnalato come eccellente questo aspetto, e da alcune note del questionario

(Tab. 2) è emerso però che spesso, nonostante la comodità di raggiungere facilmente il parco tramite mezzi pubblici, gli insegnanti scelgono ancora di muoversi con mezzi privati, soprattutto con il pullman.

Il Parco del Serio (intervista 3) presenta un’esperienza di pregio, in quanto alcune classi del comune di Romano Lombardia raggiungono il parco con le biciclette: la scuola, infatti, dista circa tre chilometri dal parco. Nonostante questa eccellenza, e la facile raggiungibilità del parco con i mezzi pubblici, viene specificato che le altre scuole utilizzano ancora il mezzo privato per raggiungere l’area protetta, soprattutto il pullman.

Il Parco delle Querce di Seveso (intervista 1) segnala come eccellenza la facile raggiungibilità del parco con il treno e la presenza di una strada che collega la stazione all’area protetta. Nonostante questa possibilità, anche in questo caso emerge l’abitudine da parte di alcuni insegnanti e scuole di utilizzare un mezzo privato.

L’esperienza del Parco delle Groane considerata un’eccellenza è approfondita tramite intervista (intervista 4). In realtà non esiste una convenzione vera e propria ma è presente un accordo verbale con le società dei trasporti che nel corso degli anni si è consolidato. Dalla società di partenza (GTM) l’accordo si è esteso anche alle Ferrovie Nord. Le scuole vengono informate della possibilità di utilizzare i mezzi pubblici, che vengono messi a loro disposizione pagando il solo biglietto della tratta. A differenza di altri casi, le scuole optano spesso per questa soluzione. La scelta dipende anche da chi decide la modalità di spostamento, se a decidere è la dirigenza, oppure se gli insegnanti sono autonomi nella scelta.

In questo caso i mezzi di linea, che solitamente percorrono la tratta ad orari e percorsi fissi, oltre a portare la classi al parco, si rendono disponibili all’orario in cui queste terminano la visita effettuata.

Solitamente, invece, il noleggio di un mezzo privato consiste nel noleggiare per l’intera giornata un pullman che rimane a disposizione della classe, nonostante sia inutilizzato durante la visita all’area protetta. Quando le aree protette risultano raggiungibili con mezzi di linea, questa modalità di trasporto potrebbe essere facilmente sostituita optando, appunto, per l’impiego di modalità di trasporto più sostenibili, che coprono comunque la stessa tratta.

Il Parco della Valle del Lambro dispone di una barca elettrica per il trasporto sul lago (nell’area protetta sono presenti il lago di Alserio e il lago di Pusiano). Questa caratteristica veniva già indicata nel questionario precedente. Il Parco del Mincio (Centro educativo Rivalta sul Mincio) segnala la presenza di servizi di trasporto fluviale anche attraverso imbarcazioni con motore elettrico.

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In questa area tematica è presente un criterio riguardante l’accessibilità e fruibilità da parte degli utenti deboli (bambini, anziani, portatori di handicap). Dall’autovalutazione risulta che quasi la totalità dei parchi è accessibile da tutti i tipi di utenza (solo per 6 parchi il criterio risulta soddisfatto al minimo): alcuni risultano completamente privi di barriere architettoniche, per altri l’accessibilità è parziale in quanto, data la conformazione o la struttura (zone montane, difficoltà di spostamento su piste ciclabili), alcune zone non consentono la fruizione da parte di utenti disabili. Sono spesso presenti sentieri natura percorribili da tutti, inoltre in due casi i percorsi sono in fase di costruzione o comunque progettati (Parco delle Groane e Riserva della Val Predina). L’ambiente pianeggiante che caratterizza certi parchi favorisce notevolmente l’accesso (da tenere presente che alcuni parchi indicano solo il proprio grado di soddisfazione senza fornire spiegazioni). Tre centri parco segnalano, inoltre, la presenza di pannelli in Braille per facilitare la fruizione dei percorsi agli utenti non vedenti (Parco della Grigna Settentrionale, Parco del Mincio Centro Parco Bertone, Parco dell’Adamello Centro Faunistico).

2.2. Area tematica B: L’organizzazione

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