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SCALA TEMPORALE Satellit

5.1 Individuazione e inventario dei fenomeni di dissesto

5.1.2 Area test: Calabria Centrale

Al fine di supportare l‟aggiornamento della mappa inventario dei fenomeni franosi nell‟area della Calabria Centrale, è stata eseguita un‟analisi interferometrica satellitare a scala regionale, secondo l‟approccio di individuazione e inventario presentato all‟interno della sezione 5.1.1 e schematizzato nella Fig. 54.

L‟area investigata include parte delle province di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo Va- lentia (area totale di 4,470 km2; Fig. 61), comprendente settori interessati da imponenti fenomeni franosi che in anni recenti hanno spesso assunto carattere catastrofico.

In queste aree affiorano principalmente complessi alloctoni di rocce cristalline e metamorfiche, associate a sequenze sedimentarie Eoceniche e, lungo la porzione interna dell‟arco Calabriano, rocce carbonatiche del Mesozoico (Van Dijk et al. 2000). Depositi Pliocenici e Pleistocenici affiorano principalmente nell‟area orientale e costiera che affaccia sullo Ionio e, parzialmente, nella porzione occidentale.

L‟assetto geomorfologico dell‟area è caratterizzato da movimenti di versante distribuiti e, in particolare, si riconoscono diversi scivolamenti rotazionali, colate lente, movimenti complessi e, secondariamente, erosione intensa e frane superficiali rapide. Gli scivolamenti di terra coinvolgono generalmente le rocce metamorfiche, mentre le colate di terra i depositi Pliocenici. Tali frane generalmente mostrano morfologie recenti (nuove attivazioni). Inoltre, la parte orientale della catena costiera è interessata da diversi fenomeni gravitativi a larga scala e profondi (Iovine et al. 2006).

La mappa inventario delle frane ufficiale relativa a quest‟area, è parte del PAI della Regione Calabria, pubblicato nel 2006 e distribuito dall‟Autorità di Bacino. Essa comprende un totale di 4.102 fenomeni, dei quali 861 (21%) sono classificati come attivi, 3.220 (78%) come quiescenti e 21 (1%) come inattivi (Fig. 61), complessivamente ricoprenti un‟area di 325 km2, corrispondente a circa il 7% dell‟area investigata.

5  Radar-interpretazione

71 Fig. 61 - Mappa inventario della Calabria Centrale (PAI 2006) e distribuzione statistica dei fenomeni franosi in base allo stato di attività (Cigna et al., 2010a; cfr. allegato).

Mediante la metodologia di radar-interpretazione per l‟individuazione e inventario dei dissesti, sono stati integrati i dati ancillari tematici (topografia, geologia, geomorfologia, uso del suolo, ecc.) disponibili per l‟area di interesse con i dati ottici satellitari e aerei (fotointerpretati con approccio monoscopio) e con le misure PSI ENVISAT 2003-2009. In generale, il contributo fornito da tale tipologia di analisi è consistito in differenti aspetti: i) identificazione e mappatura di fenomeni di dissesto non precedentemente mappati mediante analisi geomorfologiche convenzionali; ii) verifica o modificazione delle perimetrazioni esistenti; iii) valutazione delle velocità di deformazione rappresentative per ciascun fenomeno; iv) definizione o aggiornamento dello stato di attività e intensità; v) valutazione delle principali direzioni di movimento, attraverso la combinazione di misure PSI ascendenti e discendenti (se disponibili).

In dettaglio, i dati tematici analizzati sono elencati di seguito:

- Mappa topografica 1:25.000 dell‟IGM e 1:10.000 del Centro Cartografico Regionale; - DTM a risoluzione 20 m;

- Carta geologica regionale 1:25.000 del Centro Cartografico Regionale; - Ortofoto digitali a colori del Volo Italia 2000, 1 m di risoluzione; - Immagine SPOT multispettrale del 2005, 2,5 m di risoluzione;

- CORINE Land Cover map 1:50.000 (3° livello) del 2000, dell‟ISPRA.

I dati satellitari analizzati, comprendono 108 acquisizioni ENVISAT ASAR ascendenti del periodo 2003-2009, distribuite uniformemente su 3 frame distinti. Tali immagini sono state elaborate da e-GEOS mediante la tecnica PSP-DIFSAR che ha permesso di ricavare oltre 340.00 PS nell‟intera area investigata, con una distribuzione media di circa 78 PS/km2

.

Per valutare lo stato di attività e l‟intensità (in termini di velocità) dei dissesti sono state usate la matrice e la scala riportate in Fig. 62, basate sulla combinazione delle informazioni provenienti dall‟inventario preesistente (PAI del 2006) e dalle misure PSI 2003-2009.

72 P re - ex is ting L an d sl id e I n v en tory (P AI 2 0 0 6 ) Activity Matrix ENVISAT data (2003-2009) V < 2 mm/yr V ≥ 2 mm/yr Stabilized Stabilized Reactivated Dormant Dormant Reactivated Active Active Active New Landsli de Dormant Active Intensity Scale ENVISAT data (2003-2009)

V < 2 mm/yr V = 2-10 mm/yr V > 10 mm/yr

Negligible Extremely slow Very slow

Fig. 62 - Matrice di attività e scala di intensità basate sulla combinazione delle informazioni dell‟inventario preesistente e misure PSI ENVISAT 2003-2009 (Cigna et al., 2010a; cfr. allegato).

I valori di deformazione annuale caratteristici di ciascun fenomeno di dissesto, misurati nel 2003-2009, sono stati determinati mediante l‟analisi della distribuzione spaziale e frequenza dei dati PSI all‟interno dei limiti di ciascun fenomeno. Tali valori sono stati poi confrontati con le soglie di deformazione di 2 e 10 mm/anno (misurate lungo la LOS) e combinati con le informazioni provenienti dal PAI per determinare stato di attività (reactivated, active, dormant,

stabilized) e intensità (negligible, extremely slow, very slow; Fig. 62 e Fig. 63). Le suddette

soglie sono valori sito-specifici e sono stati empiricamente determinati considerando le caratteristiche dell‟analisi, sia in termini di tipologia di fenomeni analizzati, sia in termini di caratteristiche tecniche delle misure di deformazione (es. direzione della LOS, accuratezza delle misure, distanza dal reference point, ecc.). In generale, la matrice di attività è stata usata adottando un approccio „conservativo‟, ovvero non riducendo mai la classe dello stato di attività di fenomeni quiescenti o attivi (a stabilizzati o quiescenti, rispettivamente), anche nei casi in cui le misure PSI riportavano movimenti trascurabili (minori di 2 mm/anno), a meno che le evidenze di campagna e le misure in situ non consentano (in futuro) di confermare una reale riduzione dell‟attività del fenomeno analizzato (Fig. 62).

La mappa inventario della Calabria Centrale aggiornata mediante l‟approccio di radar- interpretazione dei dati PSI 2003-2009 sopra descritto, è riportata nella Fig. 64.

La metodologia ha consentito di ricavare informazioni di carattere qualitativo e/o quantitativo per 980 frane dell‟inventario preesistente (23,9%), aggiornando la perimetrazione e/o lo stato di attività di 144 fenomeni e confermando invece le informazioni dei restanti 836 fenomeni. L‟analisi ha inoltre consentito di mappare 64 nuove frane, corrispondenti al 1,5% dell‟inventario aggiornato. Quest‟ultimo include complessivamente 4.166 fenomeni, per un‟area totale di 334 km2 (Fig. 63 e Tabella 10).

L‟analisi della distribuzione dello stato di attività e intensità dei fenomeni mappati nell‟inventario aggiornato mostra che 229 e 93 dissesti erano nel 2009 attivi e riattivati

5  Radar-interpretazione

73 rispettivamente, per un totale – nell‟intera area analizzata (Fig. 63) – di 919 fenomeni attivi (continui; 60.3 km2; 18%), 93 riattivati (22.6 km2; 7%), 3.136 quiescenti (248.7 km2; 74%) e 18 stabilizzati (2.2 km2; 1%).

La presenza di aree intensamente vegetate ha condotto frequentemente al verificarsi di insufficienti densità di bersagli radar (NC) sui fenomeni di interesse o anche alla loro totale assenza (NO_INFO), causata dalla significativa decorrelazione temporale provocata dalla variabilità della riflettività di tali coperture (Tabella 10). Questa problematica ha riguardato il 7,8% (fenomeni NC) e il 68,3% (fenomeni NO_INFO) dell‟inventario preesistente. In tali casi, le informazioni spaziali e temporali dei dissesti non sono state modificate.

Fig. 63 - Esempio di aggiornamento della mappa inventario della Calabria Centrale (Cigna et al., 2010a; cfr. allegato).

Frane Inventario preesistente (2006) Inventario aggiornato (2009) Aggiornate 980 23,9% 23,5% Nuove 64 - 1,5% NC e NO_INFO 3.122 76,1% 74,9% Totale 4.102 frane 100% 4.166 frane 100%

Tabella 10 - Distribuzione dei fenomeni franosi nell‟inventario preesistente (2006) e aggiornato (2009). NC e NO_INFO, indicano fenomeni per i quali è stato riscontrato, rispettivamente, un numero insufficiente o una totale assenza di punti di misura all‟interno dei rispettivi limiti areali (modificata da Cigna et al., 2010a; cfr. allegato).

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Fig. 64 - Mappa inventario della Calabria Centrale aggiornata mediante l‟approccio di radar- interpretazione. Distribuzione statistica dei fenomeni franosi in base allo stato di attività (Cigna et al., 2010a; cfr. allegato).

Per maggiori approfondimenti riguardanti l‟analisi di individuazione e inventario eseguita per l‟area della Calabria Centrale si consulti il seguente lavoro scientifico allegato alla presente Tesi di Dottorato:

CIGNA F., BIANCHINI S., RIGHINI G., PROIETTI C., CASAGLI N. (2010a) - Updating

landslide inventory maps in mountain areas by means of Persistent Scatterers Interferometry (PSI) and photo-interpretation: Central Calabria (Italy) case study. In:

Malet, J.-P., Glade, T., Casagli, N. (eds.), Mountain Risks: Bringing Science to Society (572 pp.). Proc. of the International Conference, 24-26th November 2010, Florence, Italy. CERG Editions, Strasbourg, France, pp. 3-9.

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