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SCALA TEMPORALE Satellit

4.3 Elaborazioni preliminari dei risultat

4.3.1 Interpolazione spaziale

Come già discusso, la distribuzione spaziale delle misure radar satellitari ottenute mediante un‟analisi multi-interferogramma non è omogenea, infatti, le misure di deformazione sono effettuate soltanto in corrispondenza di alcuni bersagli radar selezionati in fase di elaborazione (cfr. 2.4). Per facilitare l‟interpretazione dei fenomeni in atto ed estendere spazialmente l‟informazione sulle deformazioni anche alle aree prive di bersagli radar, i dati puntuali di velocità media forniti dalle analisi A-DInSAR possono essere interpolati (Fig. 41).

Fig. 41 - Mappa dei tassi di deformazione sulla frana di Cutigliano (PT) e curve di iso-velocità sovrapposte a shaded relief del versante, ottenute tramite interpolazione con IDW delle misure PS. La superficie derivante dall‟interpolazione è stata ritagliata sui limiti dell‟area definita instabile sulla base dell‟analisi geomorfologica (Casagli et al., 2005).

4  Post-elaborazione di dati InSAR

51 Chiaramente, quest‟operazione può essere eseguita soltanto nelle aree in cui:

 la densità e la distribuzione dei bersagli sono tali da potere essere considerati rappresentativi dell‟area stessa;

 la tipologia di fenomeno analizzato è caratterizzata da una distribuzione spaziale delle deformazioni correlata nello spazio.

L‟interpolazione delle velocità medie di deformazione può essere effettuata mediante appositi algoritmi implementati in ambiente GIS, quali l‟IDW (Inverse Distance Weighted) o il

Kriging.

L‟IDW è basato sulla similarità tra punti vicini ed opera a livello locale su un cerchio di determinato raggio centrato sul punto da interpolare. Nella stima del valore di velocità interpolato, pesa il contributo dei bersagli radar intorno al punto di interesse con l‟inverso della loro distanza rispetto al punto stesso. Il Kriging è un metodo di interpolazione spaziale che si basa invece sull'autocorrelazione della grandezza da stimare, cioè sull‟assunzione che la grandezza in oggetto vari nello spazio con continuità. Il valore di velocità in un punto viene calcolato con una media pesata dei valori noti, utilizzando dei pesi che dipendono dalla relazione spaziale tra i valori misurati nell'intorno del punto stesso.

4.3.2 Proiezione delle misure su una data direzione

Se si conosce l‟orientamento della prevalente direzione di deformazione che caratterizza il fenomeno in esame, è possibile proiettare su tale direzione le misure interferometriche eseguite lungo la LOS del satellite.

Nello studio di alcune tipologie di fenomeni di dissesto, può ad esempio essere ipotizzato che la principale componente di deformazione coincida con la direzione di massima pendenza del versante7 (scivolamenti di traslazione) o con la verticale (fenomeni di subsidenza e di uplift). In altri casi la reale direzione di deformazione di un‟area può essere invece dedotta dai risultati di rilievi in situ, quali livellazione ottica o misure GPS.

La procedura di proiezione dei dati radar si basa sul calcolo della percentuale del reale vettore spostamento che il satellite è in grado di rilevare e sulla successiva scalatura della misura radar lungo la direzione reale di deformazione. La percentuale del reale vettore spostamento che il satellite è in grado di rilevare viene determinata a partire dai parametri di orientazione del vettore di deformazione e della linea di vista del satellite utilizzato. Tale grandezza corrisponde al coseno dell‟angolo compreso tra la linea di vista (LOS) e il vettore spostamento (S), ricavabile effettuando il prodotto scalare tra i versori di orientazione dei due vettori (Fig. 42).

La proiezione delle misure radar lungo la direzione reale di deformazione risulta quindi pari al rapporto tra la misura di deformazione rilevata lungo la LOS del satellite e il coseno dell‟angolo formato tra le due direzioni, calcolato precedentemente8

: S LOS LOS S V V  

cos (6) 7

L‟assunzione di movimenti lungo la direzione di massima pendenza può non essere verosimile nel caso di superfici di scivolamento con marcato controllo geologico-strutturale (es. frane di roto- traslazione).

8

Come si evince dalle formule contenute nella Fig. 42, il valore del coseno dell‟angolo LOS-S può

assumere sia valori positivi che negativi. Se il valore di cosLOS-S risulta minore di zero, significa che i

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Coseni direttori Percentuale di S rilevata dalla LOS l = cosα*cosβ Direzione N-S

cosLOS-S = LOS S = lLOSlS + mLOSmS + nLOSnS m = sinα*cosβ Direzione E-W

n = sinβ Verticale

r1 = LOS

r2 = S

Fig. 42 - Determinazione dei coseni direttori di un versore (r) e dell‟angolo 12 tra due versori di S e

della LOS. Proiezione della misura radar di deformazione lungo la reale direzione di deformazione.

4.3.3 Combinazione delle misure ascendenti e discendenti

La quantità e la qualità delle informazioni ricavabili sul fenomeno analizzato migliorano sensibilmente se si hanno a disposizione elaborazioni multi-interferogramma eseguite su immagini acquisite sia lungo orbite ascendenti che discendenti.

L‟osservazione della distribuzione nell‟area di interesse delle velocità medie di deformazione calcolate da dataset di immagini acquisite in geometria ascendente e dataset acquisiti in geometria discendente, può infatti fornire un‟indicazione sul cinematismo in atto. Infatti, fenomeni di deformazione caratterizzati da prevalenti movimenti verticali, produrranno sulle elaborazioni ascendenti e discendenti una velocità media di deformazione molto simile (Fig. 43). Al contrario, le deformazioni caratterizzate da componenti prevalentemente orizzontali, produrranno misure di deformazione caratterizzate da velocità ascendenti e discendenti di verso opposto.

Fig. 43 - Esempio di moto reale puramente verticale (sinistra) e orizzontale (destra). In rosso è rappresentato lo spostamento reale, in blu e in verde le componenti di deformazione lette dalla geometria ascendente e discendente rispettivamente (TRE, 2008b).

Per le deformazioni caratterizzate da componenti molto variabili nello spazio, i caposaldi radar osservati con due diverse geometrie di vista, potranno dunque presentare notevoli differenze nel tasso di deformazione (Fig. 44).

Un‟operazione molto utile che può essere implementata sui risultati di elaborazioni multi- interferogramma, consiste nella combinazione delle misure ottenute dall‟elaborazione di dati acquisiti da uno stesso satellite nelle due diverse geometrie. Lo scopo di questa combinazione è

4  Post-elaborazione di dati InSAR

53 quello di stimare le componenti del vettore di deformazione nella direzione verticale e orizzontale E-W (Fig. 45).

In alternativa, se l‟area da analizzare è di tipo montuoso si può utilizzare l‟informazione di quota derivante da un modello digitale del terreno e si può scomporre il moto del bersaglio a terra nelle sue componenti parallela al versante e perpendicolare ad esso.

Come si è detto, la componente di deformazione N-S risulta invece difficilmente misurabile, poiché i sensori attualmente operativi seguono orbite orientate circa lungo i meridiani (cfr. 2.2).

Un ulteriore vantaggio legato alla disponibilità di dati acquisiti lungo entrambe le geometrie consiste nella possibilità di rilevare le deformazioni anche su quelle aree che non sono visibili per mezzo di una sola geometria.

Fig. 44 - Confronto tra velocità medie di deformazione rilevate lungo orbite ascendenti (sinistra) e discendenti (destra) dai satelliti ERS1/2 sull'Etna (Sicilia) dal 1995 al 2000 (TRE, 2008b).

Componente orizzontale (E-W) Componente verticale

Fig. 45 - Scomposizione delle deformazioni registrate lungo la LOS nel periodo 1995-2000 dai satelliti ERS1/2 sull'Etna (Sicilia), secondo la direzione orizzontale (E-W) e verticale. L‟analisi ha permesso di identificare l‟orientazione prevalente del moto in modo più agevole, mettendo in risalto le aree in cui una componente di deformazione prevale sull‟altra (TRE,2008b).

In generale, per effettuare la combinazione delle due geometrie di acquisizione e stimare la componente orizzontale E-W e verticale del moto di un bersaglio, è necessario che il punto considerato risulti individuato dall‟analisi multi-interferometrica come un bersaglio radar in entrambe le geometrie.

Nella pratica, la condizione che le due geometrie di acquisizione identifichino a terra lo stesso bersaglio radar spesso non è verificata. Per implementare la scomposizione del moto

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prima descritta è dunque necessario procedere con un ricampionamento dei bersagli radar secondo una griglia a maglia regolare.

Dal punto di vista operativo, l‟area di interesse viene suddivisa in celle di lato 50 o 100 metri e, a ciascuna di esse e per entrambe le geometrie, viene assegnata la media dei valori di velocità di deformazione dei bersagli radar che ricadono all‟interno della cella (Fig. 46).

I valori di velocità registrati lungo le orbite ascendenti, Va, e discendenti, Vd, sono poi

combinati geometricamente per ottenere le velocità lungo la direzione verticale, VV, e

orizzontale E-W, VE. Ipotizzando che la velocità orizzontale di deformazione sia trascurabile in

direzione N-S, la VV e la VE si ottengono attraverso la risoluzione, pixel a pixel, del seguente

sistema:

d d E d V d a a E a V a

sen

V

sen

V

V

sen

V

sen

V

V

cos

cos

oppure

d d E d V d a a E a V a

sen

sen

V

V

V

sen

sen

V

V

V

cos

cos

in cui il significato delle grandezze a, d, a, d, (definite nella Fig. 42) e a,e d,

(convenzionalmente, assunte tutte positive) è il seguente:

a = azimuth della LOS ascendente; d = azimuth della LOS discendente;

a = inclinazione della LOS ascendente; d = inclinazione della LOS discendente;

a = angolo di vista

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della LOS ascendente; d = angolo di vista della LOS discendente.

Chiaramente, se le due LOS lungo le quali sono eseguite le misure appartengono ad uno stesso satellite e sono relative alla stessa modalità di acquisizione (es. entrambe in Fine Beam di RADARSAT-1), gli angoli a e d, così come gli angoli a e d, risulteranno uguali.

Fig. 46 - Esempio di scomposizione del moto in componente orizzontale E-W e verticale su griglia regolare (TRE, 2008b).

9 L‟angolo di vista θ (cfr. 2.2) e l‟angolo β utilizzato per il calcolo dei coseni direttori delle LOS

ascendente e discendente, sono complementari: β = 90° - θ. Infatti, θ è l‟angolo formato dalla congiungente sensore-bersaglio (LOS) e la verticale, invece β è l‟angolo compreso tra la LOS e l‟orizzontale.

4  Post-elaborazione di dati InSAR

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