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Aree dismesse

Nel documento Tesi di Laurea Magi st ral e (pagine 34-52)

All’interno del PGT viene affrontato anche questo tema, il rinnovamento di quelle aree contaminate e/o dismesse. Queste aree sono molto presenti e dislocate sul territorio quindi il loro risanamento diventa una attività cardine per lo sviluppo della città. La dismissione di queste aree deriva dai mutamenti dei modelli industriali, che comporta quindi un abbandono di aree più o meno vaste da risanare anche a livello ecologico.

Il risanamento di queste aree gioca un ruolo fondamentale per la riqualificazione urbana, sono aree pregiate in quanto presenti all’interno del tessuto edilizio e il loro mancato recupero comporta una crescita disordinata delle periferie a discapito delle aree verdi circostanti. Questo processo potrebbe avere un impatto ambientale negativo che porterebbe ad un aumento del traffico veicolare e allo sfruttamento di aree che potenzialmente hanno un valore ambientale alto.

Degli studi recenti hanno mostrato come le aree industriali dismesse hanno un impatto negativo sulla qualità della vita dei cittadini. Spesso si necessita di investitori privati per la bonifica e/o la riqualifica di queste are, ma nello stesso momento i progetti proposti non rispettano gli obiettivi di sostenibilità generale, di conseguenza i progetti non vengono realizzati e lo sviluppo si arresta. Proprio per questo motivo il PGT controlla i progetti degli investitori privati in modo che siano in armonia con le esigenze degli abitanti della zona. “La strategia di base per raggiungere questo ambizioso obiettivo viene indicata nell’implementazione di un circuito di progettazione continua tra gli attori coinvolti, anziché ridurre le decisioni su di un progetto ad un solo grado di negoziazione. Gli strumenti ideati nell’ambito del PGT a supporto della comunicazione, della pianificazione e della bonifica ambientale, si rivelano adeguati alle necessità degli enti pubblici e privati coinvolti per gestire tali processi decisionali”54. Per questo motivo si tende ad incoraggiare gli investitori privati ad un recupero sostenibile delle aree, dato che l’attività di bonifica del suolo diventa necessaria per il riutilizzo dell’area stessa.

Regione Lombardia si è occupata delle aree dismesse, mettendole al centro per una rivalorizzazione del territorio, in quanto il loro abbandono rappresenta un potenziale danno economico, sociale, urbanistico, territoriale ed ambientale. Per questo il loro recupero è attività di pubblica utilità. Le aree dismesse diventano quindi un ottimo bacino per l’utilizzazione delle risorse territoriali e di conseguenza la riduzione di consumo di suolo libero.

Così è stata emanata una legge che promuove la riqualificazione di queste aree:

La Legge per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato – l.r- n. 31 del 2014: questa legge propone delle disposizioni che mirano a limitare il consumo di suolo e favorire la rigenerazione di aree già urbanizzate. Tutti gli strumenti di pianificazione terrioriale devono adeguarsi a queste disposizioni, visto che si parte dal presupposto che il suolo sia una risorsa non rinnovabile, quindi da tutelare, riducendone maggiormente il consumo non necessario. Questa legge ha subito modifiche fino al 2018, in modo da tutelare ancora di più questa risorsa.

54PGT, op. cit.

32 Già dall’articolo 1 si parla di sostenibilità e riutilizzo delle aree dismesse, in modo da non

“compromettere, l’ambiente, il paesaggio”55 e addirittura l’attività agricola. Si parla anche di salvaguardia, equilibrio ambientale, come elementi fondanti per la tutela del suolo.

La rigenerazione urbana viene intesa come “l'insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che includono, anche avvalendosi di misure di ristrutturazione urbanistica, ai sensi dell'articolo 11 della l.r. 12/2005, la riqualificazione dell'ambiente costruito, la riorganizzazione dell'assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all'incremento della biodiversità nell'ambiente urbano”56.

L’obiettivo di questa legge è arrivare ad un consumo di suolo pari a zero, o comunque davvero molto basso, riutilizzando tutti gli spazi interstiziali, vuoti, abbandonati e dismessi presenti sul territorio, prima di utilizzare, solamente nei casi strettamente inevitabili, porzioni di territorio libere.

55Legge Regionale 28 novembre 2014, n.31

56Legge Regionale, op.cit.

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Capitolo 5 : ESPERIENZE

34 Nel corso degli anni in tutti i Paesi si è cercato di riutilizzare gli spazi dismessi all’interno della struttura urbana in quanto percepiti come spazi con grandi possibilità. Uno tra i progetti più famosi e che ha avuto un grande riscontro mediatico, è l’High Line di New York, un progetto abbastanza semplice ma innovativo che prevede il riutilizzo del percorso sopraelevato della linea ferroviaria trasformandolo in un parco urbano.

In questo capitolo vengono mostrati alcuni dei progetti di riqualificazione di aree industriali o comunque aree dismesse presenti sul territorio, non solo italiano.

Parco Dora, Torino, Italia– Latz + Partner

Questo parco prende il nome dal fiume che ci scorre attraverso. Il progetto prevede uno sviluppo assiale che interviene sui nuclei di 5 differenti nuclei industriali dismessi. Vengono riutilizzati gli elementi rimanenti delle vecchie strutture.

Nell’area sono così sorti prati verdi che integrano la torre di raffreddamento dell’ex Michelin e studiate piantumazioni di alberi richiamano in pianta la griglia delle strutture portanti dei vecchi capannoni. Sono presenti anche disegni più elaborati che realizzano vasche d’acqua e giardini di pietra in forma di hortus conclusus in quelle che erano le basi in cemento delle strutture dell’ex Ingest, ne recupera anche la vecchia ciminiera trasformandola in una moderna torre campanaria illuminata di notte da una spirale luminosa. Avviene anche il recupero dell’ex capannone di strippaggio della Vitali che, emblematico portabandiera di tutto l’intervento accanto a ciò che rimane del suo gemello, mantiene più visibile il ricordo del passato realizzando sotto la copertura uno spazio multifunzionale collegato con la confinante Ingest da una nuova passerella pedonale che attraversa la trafficata via Borgaro.

35 Park am Gleisdreieck, Berlino, Germania - Atelier LOIDL

Dal 1945 l'area dei cantieri ferroviari Anhalter e Potsdamer, per decenni un'enclave della ferrovia statale della Germania dell'Est "Reichsbahn", era terra desolata. Ora, per la prima volta, questo tratto di terra è stato reintegrato nella struttura urbana. L'impressionante distesa e l'altra mondanità dei terreni simili a plateau che si trovano a quattro metri sopra il livello della città, così come i relitti dell'ex nodo ferroviario, rendono il parco unico a Berlino. è stato creato un luogo che ripristina l'archiettura del paesaggio con gli elementi essenziali di base. Senza alcuna decorazione, si formano gli spazi urbani, che spiegano tutto il loro potenziale attraverso dettagli raffinati, materiali sensuali e vegetazione.

Grazie ad una configurazione eccezionalmente ampia e chiara, Atelier Loidl Landscape Architects mette in scena il contrasto tra la terra incolta "coltivata" e gli elementi vegezionali artificialmente costruiti. Così vengono creati molti tipi di paesaggi poetici, che insieme formano un grande paesaggio: la libertà dei prati, i fondali degli alberi, la foresta, l'asilo nido, le grandi terrazze, i boschetti, le piste sportive e la piazza centrale.

36 Zollverein Park, Essen, Germania - Planergruppe Oberhausen

Planergruppe GmbH: "Ci sono paesaggi in campagna o in mezzo a città che sono state dimenticate e dimenticate - una terra di nessuno dove la vita di animali e piante rimane nascosta e le persone sono rare. Il paesaggio dell'ex miniera di Zollverein è situato lontano dalla città, difficile da raggiungere e protetto da mura e recinti. Zollverein Park è emerso nel giro di pochi anni tra le miniere e le cokerie. Certo, ci sono stati cambiamenti strutturali, ma inizialmente i paesaggisti con i loro team di giardinieri non vi hanno preso parte. Nonostante, o anche per questo, tutto è sempre magnifico e allo stesso tempo strano".

Iprincipi fondanti del progetto sono l’enfasi sull'insieme architettonico, restrizione nella progettazione del paesaggio, riduzione di elementi e materiali, rispetto per l'esistente, conservazione dell'origine industriale, acquisizione di spazio da parte dei visitatori, trasformazione da un sito industriale sigillato ermeticamente da un punto di riferimento turistico pubblico visibile ed esperibile. Zollverein Park mantiene il suo punto di forza unico grazie all'interazione ad alto contrasto tra le forme chiare e semplici e le strutture di architettura industriale e la varietà di vegetazione spontanea. La forma e l'aspetto esteriore sono stati sviluppati da una manutenzione sistematica e continua.

37 Museum Park Louvre Lens, Parigi, Francia - Mosbach Paysagistes

Catherine Mosbach: “Quando un'istituzione come il Louvre si posiziona su questo terreno e per estensione in quest'area, offre un'opportunità straordinaria, poiché la sua missione principale è quella di incarnare la memoria dell'arte. Stiamo parlando di tipi di incontro tra questi due universi che sembrano a prima vista disparati e tuttavia attingono alla stessa risorsa che è comunemente conosciuta come cultura: l'arte da una parte, e una cultura industriale e paesaggistica dall'altra. Il team di esperti investe il progetto Louvre Lens per definire una serie di parametri per il programma di certificazione culturale di alta qualità ambientale (HQE). Il parco è esperienza al museo che introduce l'accessibilità per tutti e 10 gli ingressi dai 4 punti cardinali. L’ambiente paesaggistico che estende i programmi del museo fuori dal muro. È il luogo di programmazione culturale, animazione e raccolta popolare in relazione alle attività del museo.

Connessione tra museo, città e territorio: un luogo di memoria per la storia del sito e il suo rapporto con le discariche Loos-en-Gohelle; un luogo che estende l'orizzonte del museo oltre il tradizionale perimetro del 1850, trasmettendo l'arte contemporanea e il suo potenziale incrocia con le realtà terrestri; un ambiente articolato che offre visite dinamiche a tutti”.

38 Parco del Portello, Milano, Italia - Charles Jencks + Land srl

Il parco si presenta come “landmark” che individua l’accesso al sistema metropolitano. Dal punto di vista compositivo infatti la terra è plasmata al fine di creare una grande scultura per la città di Milano in grado di porsi quale elemento attrattore per i visitatori in arrivo dall’esterno della città e come ulteriore protagonista urbano per la nuova area Portello.

I movimenti di terra a grande scala costituiscono inoltre un sistema di continuità diagonale con il contesto esistente rappresentato dal Monte Stella: la storica collina artificiale, realizzata nel dopoguerra da Piero Bottoni.

La nuova articolata morfologia si esplicita nella formazione di una “doppia esse allungata”

e una grande spirale che nella loro imponenza si rendono protagoniste, instaurando allo stesso tempo un dialogo tra loro, il parco e la città. Il parco prende forma da una serie di direttrici spaziali di forma circolare che nel loro insieme costituiscono le linee di costruzione per le tre “sculture verdi”, nonché per l’intero parco. Dal punto di vista del linguaggio architettonico queste tre grandi “sculture verdi” insieme all’anfiteatro rappresentano idealmente le quattro fasi della storia dell’uomo: la Preistoria, la Storia, il Presente e il Futuro. Dal punto di vista morfologico il parco si sviluppa a differenti quote superiori rispetto al piano stradale (in media con un dislivello di metri 3), le quali sono recuperate attraverso un articolato sistema di percorsi che interessa tutta l’area, nonché i tre rilevati, denominati nel progetto “Montagna 1”, “Montagna 2” e “Helix”, sui quali sono ubicate i punti belvedere.

39 Millenary Park, Budapest, Ungheria - Ujirany / New Directions Landscape Architects Si tratta di un parco di 8,6 ettari situato vicino al cuore del distretto commerciale e residenziale di Buda. Prima della sua riqualificazione nel 2001, il sito era un complesso industriale abbandonato e contaminato in cui venivano fabbricate parti meccaniche ed elettriche. Mentre la città cresceva lentamente intorno a essa, la necessità del suo restauro divenne chiara. Millenary Park è diventato un modello per lo spazio pubblico moderno all'aperto di Budapest. Pochissimi nuovi parchi pubblici sono stati costruiti a Budapest nel secolo scorso a causa di disordini politici storici del paese e i parchi che rimangono consistono di giardini formali con percorsi definiti.

Il tema centrale utilizzato nel progetto era la "creazione umana". Il parco stesso è progettato sul processo temporale della creazione, diviso in due parti. Il primo sta per "motivazione" e il secondo per "interazione". Nella parte motivazionale ti trovi circondato dal normale ambiente urbano e naturale, ma in una forma totalmente inusuale. Tutti gli elementi del parco, come le panchine dell'erba, l'uva, i meli, il campo di grano e gli alberi nel lago, mirano ad agire in modo sorprendente sui visitatori per ispirarli a prendere atto di e guardare l'ambiente circostante in un modo diverso.Il corridoio di vetro è concettualmente l'elemento chiave del parco. Lasciando la parte motivazionale si raggiunge lo spazio interattivo, il parco giochi della creatività. Qui puoi trovare elementi ambientali in forma e sei invitato a creare il tuo ambiente reale. Tutti gli elementi del parco mirano a motivare i visitatori a interagire con l'ambiente circostante in un modo diverso, più accogliente e contrario al solito modo formale di comportarsi in un parco.

40 Rosa Luxemburg Garden, Parigi, Francia - In Situ Architectes Paysagistes

Uno spazio ferroviario pubblico, sia aperto che coperto, per il mercato coperto di Pajol, lungo i binari della Gare de l'Est e all'interno del vecchio mercato coperto di Halle Pajol, il Giardino Rosa Luxemburg si estende da nord a Sud. La lunga ferrovia traccia un percorso continuo che comprende un giardino coperto sotto la Halle e un giardino aperto a contatto con le strade del quartiere. Il giardino aperto si sviluppa a nord della Halle Questa lunga passerella riproduce una "ferrovia" che scorre dolcemente sotto la Halle e la biblioteca. A sud, il giardino coperto, il giardino all'ombra e il giardino bianco, si sviluppano sotto la vasta struttura metallica della Halle, trasformata in una centrale fotovoltaica. I vicoli, fiancheggiati da aiuole perenni e copertura del terreno e stagni longitudinali, seguono le tracce dei vecchi binari della ferrovia. Le aree piantate sono irrigate dalla pioggia raccolta sul tetto e immagazzinate in piscine che diventano giardini acquatici. Piante di copertura del suolo, felci, cespugli, erbe, piante rampicanti e arbusti formano un ambiente e un'atmosfera di sottobosco della foresta all'ombra della vasta struttura industriale. È un'oasi di vegetazione calma e pacifica che confina con la Gare de l'Est. Due pacchi di giardini condivisi si estendono ai margini di questo paesaggio come ali di teatro.

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Capitolo 6 : AREA DI PROGETTO

42 L’area di studio scelta è situata nella zona sud-est di Milano, nel quartiere di Morivione, in prossimità della stazione ferroviaria di Porta Romana. Essa si colloca tra: Viale Toscana a nord, Via Carlo Bazzi a ovest, Via corrado II Il Salico a sud e le vie Ripamonti, Pietrasanta e Pompeo Leoni a est. È un’area molto vasta, presenta una superficie totale di circa

290.000 mq, di cui circa 240.000 mq già progettati; i restanti 50.000mq risultano are abbandonate e incolte. Questa superficie apparteneva, durante il periodo industriale, alle OM, le Officine Meccaniche, una azienda specializzata nella produzione di autocarri dal 1847.

6.1 Analisi

Il percorso progettuale parte dall’analisi della città di Milano, dal suo sistema di mobilità e trasporti, che è già ben strutturato, infatti sul territorio sono presenti autostrade, A7,

tangenziali, A51 e A50, una rete ferroviaria che mette in comunicazione la parte periferica con quella centrale e una trama di stradale abbastanza fitta, e nel sottosuolo sono presenti linee metropolitane che sono in grado di connettere in tempi brevi gran parte della città, altre sono in progetto. Questo sistema così strutturato è in grado di garantire spostamenti interni, con il territorio limitrofo e con il resto delle città italiane e mondiali.

Lo studio preliminare ha portato alla consultazione del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che contiene le strategie e le linee guida sul futuro della mobilità milanese. Il piano affronta in modo sistematico due grandi nodi della mobilità a Milano, la congestione e l’inquinamento, per disegnare le politiche dei prossimi 10/15 anni. È

previsto un costante sviluppo del trasporto pubblico anche oltre i confini urbani lungo le direttrici di Monza, Baggio, Vimercate, Paullo delle linee metropolitane e il prolungamento a Sud del 24 e del 15, il potenziamento della metro-tranvia a Nord e Gobba e Certosa.

Sempre in tema di trasporto pubblico sarà sviluppato il trasporto pubblico di superficie, le linee T e le filo-tranviarie in periferia.

In questa mappa si evidenzia come l’area di progetto si trovi all’interno di un sistema infrastrutturale ricco, che nella parte nord confina con l’anello della circonvallazione, una delle strade principali che collega la parte centrale di Milano, a ovest invece confina con una delle arterie di immissione della città.

Figura 4_Sistema infrastrutturale

43 Si è passati successivamente all’analisi del sistema ambientale della città, proponendo una lettura delle diverse componenti che lo caratterizzano, mettendo in evidenza come siano presenti dei beni tutelati ma anche dei luoghi che hanno perso il loro carattere identitario, le aree incolte e dismesse.

Nella struttura della città sono presenti due componenti principali differenti, il paesaggio urbano e il paesaggio agrario, che rispettano lo sviluppo culturale e storico di Milano.

Il paesaggio urbano è sotto-articolato in giardini, parchi pubblici, parchi storici, viali, piazze e tutto ciò che grazie al verde caratterizza lo spazio urbano.

Il paesaggio agrario, situato ai margini della città, non è un territorio meramente agricolo ma è sottoposto a tutela, in quanto la città ha bisogno anche di questo tipo di elemento verde.

Tutto questo sistema di verde non si inserisce però in una struttura permeabile, rimangono degli spazi a sé stanti, che non comunicano tra loro. Il PGT prevede la creazione di un sistema permeabile, in grado di connettere e dare continuità a questi spazi essenziali per la qualità della vita umana. Il verde fruibile deve perdere il valore marginale ed estetico e acquisire quel valore qualitativo che gli concerne, di conseguenza bisogna proteggere e tutelare l’esistente, sia esso giardino, piazza o campo agricolo, e procedere con il ridisegno dei corridoi di connessione. La proposta non si ferma solamente ai limiti amministrativi della città, ma attraverso la Rete Ecologica Comunale, la Rete ecologica Provinciale, la Rete Ecologica Regionale e la Rete Natura 200, si prevede la connessione i sistemi del verde dell’intero territorio regionale.

Un altro elemento molto importante all’interno del sistema ambientale è: l’acqua. Milano possiede infatti la struttura leonardesca dei Navigli, che va ovviamente valorizzata. Molti di questi canali però sono stati interrati nel corso dei secoli, a favore di un accrescimento urbano, di conseguenza bisogna tutelare e valorizzare quelli ancora visibili. Il PGT propone delle strategie per la valorizzazione di questo sistema che prevedono dove possibile un approccio diretto e vivibile dell’elemento, dove questo non è più presente, delle installazioni che riportino alla memoria questo elemento.

In questa mappa è possibile vedere l’area si pone in prossimità di questo sistema ancora leggibile e che al suo interno conservi una parte di questo elemento, la Roggia Vettabbia, da valorizzare e riqualificare nelle parti del suo percorso dove ancora non è stata effettuata una bonifica adeguata.

Figura 5_Sistema ambientale

44 Vengono anche messe in luce le aree degradate presenti all’interno del territorio comunale.

Queste sono classificate in modo diverso e hanno una estensione differente le une dalle altre, ma tutte si configurano come limiti, come ferite all’interno del tessuto, indipendentemente dal motivo del loro abbandono, sono aree con una elevata potenzialità, per diventare memoria di quello che erano, ri-acquistando il loro carattere identitario o andando a diventare qualcosa di diverso, una nuova identità all’interno del tessuto.

All’interno del PGT viene affrontato anche questo tema, il rinnovamento di quelle aree contaminate e/o dismesse. Queste aree sono molto presenti e dislocate sul territorio quindi il loro risanamento diventa una attività cardine per lo sviluppo della città. La dismissione di queste aree deriva dai mutamenti dei modelli industriali, che comporta quindi un abbandono di aree più o meno vaste da risanare anche a livello ecologico.

Il risanamento di queste aree gioca un ruolo fondamentale per la riqualificazione urbana, sono aree pregiate in quanto presenti all’interno del tessuto edilizio e il loro mancato recupero comporta una crescita disordinata delle periferie a discapito delle aree verdi circostanti. Questo processo potrebbe avere un impatto ambientale negativo che porterebbe ad un aumento del traffico veicolare e allo sfruttamento di aree che potenzialmente hanno un valore ambientale alto.

Degli studi recenti hanno mostrato come le aree industriali dismesse hanno un impatto negativo sulla qualità della vita dei cittadini.

L’area di progetto risulta, oltre che essa stessa un’area degradata, limitrofa ad altri spazi abbandonati, ma anche a luoghi in crescita costante, infatti sono presenti molti cantieri, e molti progetti per la porzione di territorio circostante che mirano alla creazione di una città più “smart” e sostenibile.

Figura 6_Aree degradate

Le analisi successive, sempre a scala comunale, riguardano i progetti presenti nel Piano di Governo del Territorio, visto che il tema è stato affrontato nel capitolo 4 di questo elaborato, verranno riportati solo gli elaborati grafici prodotti.

Nel documento Tesi di Laurea Magi st ral e (pagine 34-52)

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