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Le Aree Interne

Nel documento Proposta della IV Commissione permanente (pagine 64-67)

Mobilità sanitaria

Legge 31 gennaio 2018, n. 3 “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché

6 LE AREE DI INTERVENTO

6.1. P REVENZIONE COLLETTIVA , VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE

6.5.2 Le Aree Interne

Con la DGR n. 1126 del 6 ottobre 2014 e la DGR n. 1308 del 24 novembre 2014 sono state individuate le tre Aree Interne della Regione Marche nei territori "Basso Appennino Pesarese e Anconetano" (Comuni di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant'Abbondio, Pergola, Arcevia, Sassoferrato), "Maceratese" (Comuni di Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Monte Cavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso Cessapalombo, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano), "Picena" (Comuni di Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione, Carassai, Cossignano, Montalto delle Marche, Offida). L’individuazione è avvenuta attraverso sovrapposizioni cartografiche ed analisi statistiche che hanno evidenziato il grado di disagio/perifericità dei territori e a seguito del Rapporto di istruttoria del Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne.

La regione sta sviluppando piani specifici per le Aree Interne che a partire dal bisogno rilevato nel territorio creino i presupposti per investimenti commisurati alle necessarie risposte. Le aree interne si differenziano rispetto al territorio costiero per organizzazione sociale, popolazione e viabilità. Il profilo della popolazione assistita\residente testimonia una minor quantità e densità abitativa delle aree interne rispetto alle zone costiere. Il profilo orogeografico mostra una maggiore dispersione territoriale delle aree montane. Per effetto di queste differenze, l’insieme delle attività gestionali va rivista e finalizzata ad assicurare in modo unitario il soddisfacimento della domanda di salute espressa dalla comunità di riferimento.

La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) è una strategia di sviluppo territoriale ad ampio raggio, coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che coinvolge importanti Ministeri e tutte le Regioni. L’obiettivo generale è la valorizzazione di quei territori che, per ragioni geografiche o territoriali, si sono dovuti confrontare con il tema della marginalità territoriale. In particolare un primo obiettivo della Strategia Nazionale per le Aree Interne riguarda il miglioramento della quantità e qualità dei “servizi di cittadinanza”, individuando una “prima classe” di azioni in settori decisivi quali: i servizi per la salute, il ruolo della scuola, la mobilità nelle e dalle Aree interne.

Nella regione Marche la questione delle Aree interne è particolarmente delicata e resa ancor più problematica dagli eventi sismici del 2016, per cui l’Amministrazione regionale segue con particolare attenzione le diverse progettualità territoriali, svolgendo il necessario ruolo di coordinamento e di collegamento con gli orientamenti generali delle politiche e degli interventi.

Considerare la strategia delle Aree interne nell’ambito del presente Piano non ha solo lo scopo di evidenziarne il valore strategico, riconoscendo ai territori identificati come “svantaggiati”, un protagonismo nella

progettazione partecipata e nella realizzazione degli interventi, ma anche e soprattutto quello di sperimentare, in situazioni di difficoltà, modalità di risposta flessibili e azioni innovative in ambiti strategici della salute, in grado di essere estese a tutto il territorio regionale.

Base per la Strategia Nazionale per le Aree Interne è l’Accordo di Programma Quadro (APQ) che coinvolge più soggetti pubblici e li vincola in un’azione concertata.

Nelle Marche è stato già firmato l’APQ per l’Area interna basso Pesarese e Anconetano (cfr. DGR n. 85 del 30/01/2017) che è entrato nella fase operativa con l’acquisizione da parte della Regione dell’anticipo del finanziamento per il settore “Salute” (776.000,00 € del totale di 1.940.000,00 € a valere sulla Legge di Stabilità) e con l’avvio delle attività dei gruppi di lavoro, uno per ogni intervento previsto dal progetto, che sono costituiti

prevalentemente da operatori sanitari esociali dei territori interessati ed integrati da professionisti dell’ASUR

e della Regione, per il necessario raccordo con le politiche regionali in materia di salute e di politiche sociali. Gli argomenti dei gruppi sono profondamente radicati negli Obiettivi e nelle Direttrici di sviluppo alla base del Piano Socio Sanitario Regionale:

- Il primo gruppo, sulla “Telemedicina”, si è attivato per avviare interventi di diagnostica mobile e teleconsulto per i cittadini, anche con riferimento ai servizi di emergenza.

- a “Gestione delle cronicità” è l’oggetto del lavoro del secondo gruppo, incentrato da una parte nella “mappatura” delle situazioni di maggiore cronicità anche con strumenti unitari di valutazione multidimensionale e, dall’altra nell’avvio della sperimentazione dell’”infermiere di comunità”.

- Il terzo gruppo si deve occupare della “Piattaforma per nuovo Punto Unico di Accesso per Salute e Welfare” individuando i contenuti dell’attività informativa sull’offerta delle prestazioni sociali, sociosanitarie e sanitarie disponibili sul territorio e di prima risposta per i bisogni semplici, sociali e sanitari, che può essere data dallo sportello unitario, diffuso nei diversi Comuni firmatari l’Accordo di Programma.

- Sulla strutturazione ed il consolidamento della “Rete delle strutture residenziali e semiresidenziali” è impegnato il quarto gruppo, per il potenziamento dell’offerta assistenziale rivolta a soggetti anziani, prevalentemente non autosufficienti, con disabilità secondaria a patologie cronico-degenerative, terminali, e a soggetti con problemi di salute mentale.

Il Gruppo di Coordinamento regionale Strategie Aree Interne, istituito presso il Servizio Sanità, nel raccogliere le prime indicazioni operative emerse dai gruppi ha dato mandato di avviare prima possibile le diverse azioni individuate. Tra queste azioni assume un’importanza rilevante anche un’efficace e concreta realizzazione di una rete di farmacie rurali soprattutto nei comuni e nei borghi più isolati e necessitanti di questo servizio essenziale; i recenti eventi sismici hanno ancora una volta confermato come solo intervenendo concretamente sulla rete delle farmacie, che in alcune aree sono unico presidio della salute soprattutto per anziani soli e senza mezzi di locomozione, si possono garantire alla popolazione efficienti servizi essenziali.

Si auspica che nei tempi dell’approvazione e dell’operatività del presente Piano divengano pienamente operativi gli altri due Accordi di Programma Quadro che riguardano: l’Area interna “Picena”, con una dozzina di Comuni della Provincia di Ascoli Piceno, per la quale è stata già adottata la DGR 1675/18 e l’Area interna “Maceratese”, che comprende i Comuni “montani” della Provincia di Macerata. Le progettualità per la “salute”

messe in campo in questi territori sono naturalmente e correttamentecontestualizzate rispetto alle esigenze

specifiche (per esempio nel settore dell’Emergenza/Urgenza e in quello dell’integrazione dei servizi sociali e sanitari), ma anche queste sono fortemente collegate con le politiche regionali sanitarie e sociali e, quindi, rappresenteranno un contributo importante per la realizzazione del presente Piano.

La tematica specifica delle Aree Interne, collegata alla strategia nazionale, va collegata ad una più ampia strategia per i territori montani, che dal nord al sud della regione, presentano tutti i sintomi di territori svantaggiati ai quali estendere, prioritariamente, le progettualità e la messa a regime dei servizi previsti dagli APQ approvati. A tal proposito, si evidenzia la necessità di avviare un percorso di valutazione delle particolari

condizioni per l’individuazione delle Aree interne, anche con un nuovo assetto istituzionale da attuare attraverso il necessario iter legislativo.

Infine, sempre attraverso il medesimo iter legislativo, le Aeree Interne devono essere garantite e favorite nell’erogazione dei servizi con criteri e parametri numerici in deroga rispetto al resto della regione, soprattutto per quanto attiene al rapporto servizi/popolazione e le distanze delle strutture socio sanitarie fra loro.

Nel documento Proposta della IV Commissione permanente (pagine 64-67)