• Non ci sono risultati.

2. La censura e il complesso delle istituzioni censorie in Urss

2.5 Gli argomenti tabù nel mondo editoriale

Fin dalla sua nascita l’Unione Sovietica individuò argomenti che non potevano essere trattati in testi a stampa, argomenti considerati tabù. Uno dei motivi dell’esistenza di questi tabù è anche la grande importanza che si attribuiva alla parola stampata in Unione sovietica, essa aveva un enorme valore e autorità. Tra questi argomenti vi erano: temi legati alla politica interna ed estera dell’Urss; il sesso e la pornografia (in Unione

104 R. Service, The Soviet Union, 1917-1989, in: D. Jones (a cura di), Censorship – A world Encyclopedia, Routledge, New York 2015, p. 2085.

105 M. Zalambani, Censura, istituzioni e politica letteraria in URSS (1964-1985), Firenze University Press, Firenze 2009, p. 103.

106 Ivi pp. 103-104.

61

Sovietica tutti gli argomenti di carattere sessuale vennero inglobati sotto il termine “pornografia”, erano vietati anche riferimenti al corpo, alle malattie e alle malformazioni);108 argomenti contro-rivoluzionari; tutto ciò che era considerato di scarso valore artistico e che non rispondeva agli scopi pedagogici del tempo.109 A volte parti di testi che facevano riferimento allo stile di vita Occidentale, uno stile di vita descritto come “depravato”, non venivano eliminati con lo scopo di sottolineare l’opposizione tra società sovietica e quella capitalista.

A partire dal 1925 vennero create delle liste,110 che raccoglievano gli argomenti tabù, liste costantemente aggiornate e inviate agli organi censori. Il Glavlit in questo modo creò un vasto manuale contenente tutti i materiali che dovevano essere vietati, il compito del censore era quindi piuttosto complesso, egli doveva difendere i segreti di stato e attuare un tipo di censura puramente politica.111

Nel periodo della stagnazione tra gli argomenti oggetto di attenzione della censura vi erano: le forme di opposizione al potere sovietico, le repressioni adoperate dallo stato nei confronti dei cittadini, la deportazione di nazionalità etniche, le critiche nei confronti del partito e i suoi leader, il sesso, il turpiloquio, la religione, l’emigrazione,112 la psicoanalisi, alla quale venne negato il valore di scienza113 ecc. Mentre il Glavlit si occupava della censura di questi argomenti, la censura bellica si occupava dei segreti militari come per esempio di nascondere la posizione delle fabbriche che producevano armi per conto della difesa, cancellando dalle

108 M. Zalambani, Censura, istituzioni e politica letteraria in URSS (1964-1985), Firenze University Press, Firenze 2009, p. 151.

109 Ivi p. 145.

110 Perečen’ svedenij ne podležaščich opublikovaniju v otkrytoj pečati − Elenco delle informazioni non soggette a pubblicazione sulla stampa di libero accesso.

111 Ivi p. 146. 112 Ivi p. 150. 113 Ivi p. 151.

62

mappe intere città o isole.114 La censura nei confronti dei personaggi politici era varia, il nome di Chruščëv venne spesso eliminato e così ogni riferimento al XX congresso. Nel tentativo di riabilitare la figura di Stalin venne cancellato ogni riferimento negativo alla sua persona e ai crimini da lui commessi, furono proibite le opere che mettevano in cattiva luce la sua figura. Lenin tornò ad essere il simbolo dello stato sovietico, vennero ripristinate sue citazioni e la sua figura era considerata l’emblema della rivoluzione.115 In Unione sovietica gli stessi segretari del partito venivano censurati, a volte poteva capitare che un loro discorso venisse stampato sui giornali con studiate omissioni e con giorni di ritardo per trasmettere, da un punto di vista ideologico, la versione più corretta.116

Nella società sovietica l’individuo non era considerato, l’io scomparve per essere inglobato nella collettività. Il potere sovietico stesso mise in atto questa cancellazione dell’io e con questo scopo, utilizzava la letteratura per far presa sui giovani.117 La letteratura e la lingua avevano una funzione molto importante, erano lo strumento per formare il cittadino sovietico. Nel periodo dello stalinismo M. Gor’kij si batté per una “lingua pura e autorevole che consolidi l’identità e l’orgoglio nazionale, dando adito ad una forma di purismo linguistico che, come sempre, cela tensioni di identità nazionale”.118 Una volta definiti i canoni ai quali dovevano rifarsi la lingua e la letteratura, la censura aveva quello di espellere coloro che non rispettavano queste regole e il compito di mantenere l’ordine.

Gli intellettuali trovarono vari modi per sfuggire alla censura e degli espedienti per riuscire a pubblicare le proprie opere, uno di quelli più utilizzati nella storia della letteratura russa, in particolare nel periodo

114 Ivi p. 146.

115 Ivi pp. 146-148.

116 M. Dewhirst, R. Farrell (a cura di), The Soviet Censorship, Scarecrow Press, Metuchen NJ 1973, p. 18.

117 M. Zalambani, Censura, istituzioni e politica letteraria in URSS (1964-1985), Firenze University Press, Firenze 2009, p. 152.

63

sovietico, fu la lingua di Esopo: una lingua allegorica con riferimenti più o meno chiari alla contemporaneità.119 In questo modo gli intellettuali potevano trovare uno spazio espressivo, riuscendo a raggirare il censore grazie anche alla sua scarsa preparazione.

In conclusione, il regime sovietico represse profondamente la libera espressione, ma non riuscì e non poté eliminarla completamente. Chruščëv, con il disgelo, aveva cercato di risvegliare un paese intimorito, ravvivando l’iniziativa nel campo culturale120 e anche se questo clima euforico venne frenato nel periodo della stagnazione con un ritorno al totalitarismo, l’intelligencija ormai aveva scoperto l’enorme potenziale del samizdat: poesie, saggi, testi non ammessi dalla censura iniziarono a diffondersi, passati di mano in mano e copiati dai lettori stessi, si moltiplicavano. Il samizdat era il luogo dove era possibile dare forma al pensiero della società,121 luogo nel quale il lettore poteva finalmente riappropriarsi dei propri spazi di lettura privati. Tuttavia, solo una parte della popolazione aveva accesso al materiale samizdat, in definitiva solamente l’intelligencija stessa che lo produceva o copiava e si interessava alla sua diffusione. Era raro che del materiale samizdat uscisse dalle cerchie nel quale era stato copiato o dove era nato. Diversi autori risentivano del fatto che le proprie opere avessero una così ristretta cerchia di lettori, sarà proprio questa situazione che porterà gli scrittori dell’almanacco “Metropol’” a pubblicare un’opera miscellanea non più clandestinamente ma alla luce del sole. Alla stesura di questo almanacco parteciparono sia autori che appartenevano all’Unione degli scrittori che autori che non vi appartenevano, ma l’almanacco come vedremo provocò

119 Cf. A. Graziosi, L’Urss dal trionfo al degrado. Storia dell’unione sovietica. 1945-1991, Il mulino, Bologna 2008, p. 335.

120 V. Dolinin, B. Ivanov (a cura di), Samizdat, Po materialam konferencii «30 let nezavisimoj pečati. 1950-80 gody».

Sankt-Peterburg, 25-27 aprelja 1992 g., Naučno-informacionnyj zentr «Memorial», Moskva 1993, p. 4.

64

le forti reazioni dell’organo censorio e ciò ne impedì la pubblicazione in Unione sovietica.122

122 Cf. cap. 4.

66