(Modifiche alla disciplina del Fondo per associazioni e raggruppamenti
temporanei di imprese)
6. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 56, le parole da: «5 milioni
di euro» fino a: «sostegno delle imprese» sono sostituite dalle seguenti: «5 milioni di euro per l'anno 2014 e a 10 milioni di euro per l'anno 2015, destinato al sostegno delle imprese composte da almeno quindici individui» e dopo le parole: «raggruppamento temporaneo di imprese (RTI)» sono inserite le seguenti: «o in reti di impresa aventi soggettività giuridica e fornite di partita IVA (reti-soggetto)»;
b) il comma 57 è sostituito dal seguente:
«57. Le risorse del fondo sono erogate ai soggetti di cui al comma 56, ammessi attraverso procedure selettive indette dal Ministero dello sviluppo economico, tenute a valorizzare le collaborazioni con istituti di ricerca pubblici, università e
istituzioni scolastiche autonome, sulla base di progetti della durata di almeno due anni, volti a sviluppare i seguenti princìpi e contenuti:
a) creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente
aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
b) creazione di centri per l'incubazione di realtà innovative nel mondo dell'artigianato digitale;
c) creazione di centri per servizi di
fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
d) messa a disposizione di
tecnologie di fabbricazione digitale da parte dei soggetti di cui al comma 56;
e) creazione di nuove realtà
artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale».
Il comma 6 modifica la disciplina relativa al Fondo destinato al sostegno delle
imprese che si uniscono in Associazione temporanea di imprese (ATI), o Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) impegnate nei settori della manifattura sostenibile e artigianato digitale.
A tal fine la disposizione, novellando i commi 56 e 57 dell’art. 1 della legge n. 147/2013 (legge di stabilità per il 2014):
amplia l’attuale dotazione del Fondo (prevista in 5 milioni di euro nel 2014 e
2015), portando la dotazione per l’anno 2015 a 10 milioni;
specifica che le imprese destinatarie del beneficio, devono essere composte
da almeno 15 individui;
estende il beneficio anche alle reti di imprese fornite di partite IVA.
Il raggruppamento di imprese non è un’impresa in senso tecnico e giuridico, ma è uno strumento temporaneo, occasionale e limitato di cooperazione o di integrazione messo in opera, di volta in volta, per consentire a più imprese, tra cui una capogruppo, di presentare un’offerta unitaria in gare di appalto, alle quali non avrebbero altrimenti
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potuto partecipare per mancanza di requisiti tecnici e finanziari o per eccessivo rischio (cfr. Cons. Stato, sez. IV, 30 luglio 1996, n. 918). Nell’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) l’aggregazione è funzionale alla partecipazione ad un bando di gara o alla suddivisione di un lavoro altrimenti difficile da realizzare da parte di una sola impresa. Per tale motivo la durata dell’ATI può essere definita breve, rispetto all’aggregazione delle imprese in rete. Le imprese, infatti, associandosi tra di loro per la realizzazione di un’operazione comune non raggiungibile dalle stesse singolarmente considerate, riescono ad accrescere i propri livelli di redditività, incrementare la propria efficienza produttiva e acquisire altro spazio sul mercato limitandone e ripartendone i rischi. La riunione di imprese non ha soggettività giuridica unitaria: ciascuna impresa, pur operando all’interno della riunione, si presenta munita della propria esperienza, dei propri mezzi economici, tecnici e finanziari, delle proprie metodologie applicative e di condizioni personali di affidabilità (cfr. Cons. Stato, sez. V, 15 febbraio 2000, n. 801) e ciò non consente alla stessa di creare un nuovo soggetto giuridico, né una nuova associazione: "… il rapporto di mandato non determina di per sé organizzazione o associazione delle imprese riunite, ognuna delle quali conserva la propria autonomia ai fini della gestione, degli adempimenti fiscali e degli oneri sociali" (cfr. art. 95, comma 7, del D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554).
Sul piano strutturale, si distinguono raggruppamenti di tipo orizzontale (ovvero tra imprese che sono in possesso della medesima specializzazione e che si dividono per quote il medesimo lavoro), raggruppamenti di tipo verticale (tra imprese che sono in possesso di differenti specializzazioni e che si dividono l’esecuzione del lavoro secondo le proprie specifiche competenze) e, in ultima analisi, integrazioni miste (orizzontale per la c.d. categoria prevalente e verticale per le categorie c.d. scorporabili). L’art. 37 del codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) consente, sia per gli appalti dei lavori che per quelli dei servizi e forniture e dei settori speciali, la partecipazione associata alla gara riconoscendo l’accesso ai cd. raggruppamenti temporanei di imprese (ATI o RTI ). La logica di tale accesso è quella di consentire il frazionamento dei requisiti di partecipazione alla gara non riferendoli tutti ad un unico soggetto; ai fini, difatti, della qualificazione assumerà rilevanza la sommatoria dei requisiti tecnici ed economici delle imprese raggruppate secondo le indicazioni normative (codice degli appalti e regolamenti attuativi. Ai fini della costituzione del raggruppamento temporaneo, gli operatori economici devono conferire mandato collettivo speciale con rappresentanza ad uno di essi ed a detto mandatario spetterà la rappresentanza esclusiva, anche processuale, dei mandanti nei confronti della stazione appaltante per tutti gli atti relativi all’appalto. Tuttavia, essendo consentito che gli operatori, ancora non costituiti in RTI, presentino un’offerta con l’impegno a costituire un RTI solo in caso di aggiudicazione della gara ed indicando nell’offerta il nome del mandatario che stipulerà il contratto in nome e per conto di sé e degli altri, l'offerta presentata dal concorrente di una gara pubblica dovrà, sempre ,proporsi come atto negoziale idoneo a manifestare la volontà contrattuale di concludere l'accordo in caso di aggiudicazione e ad impegnare validamente l'offerente, quantomeno rispetto ai profili essenziali del contratto, con la conseguenza che deve essere immediatamente ascrivibile al contraente e, quindi, espressa da un soggetto munito di poteri rappresentativi idonei ad impegnare al contratto. Pertanto, nel caso in cui il concorrente sia un costituendo raggruppamento temporaneo di imprese, la sottoscrizione dell'offerta deve essere effettuata da tutti gli operatori economici che lo costituiranno. L'art. 37, comma 13, del codice dei contratti pubblici, sancisce, nelle gare indette per l'aggiudicazione di appalti di lavori pubblici
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che per gli appalti di servizi, il principio di corrispondenza tra quote di partecipazione all'associazione di imprese, percentuale di esecuzione delle attività e quote di possesso dei requisiti tecnici ed economici, al fine di garantire la stazione appaltante in ordine alla effettiva conoscenza preventiva del soggetto, che in concreto eseguirà il servizio, onde verificarne la capacità tecnicoeconomica. Inoltre, l’art. 9, D.l. 14/03/2005 n. 35 convertito dalla L. 14/05/2005 n. 80, disciplinando la materia della concentrazione di imprese, ha previsto un’agevolazione fiscale a favore delle P.M.I. che diano vita a concentrazioni aziendali. Tale agevolazione, così come previsto dalla Circolare min. n. 53/E del 13/12/2005, consiste in un credito di imposta, denominato premio di concentrazione, pari al 50% delle spese sostenute per studi e consulenze relative all’operazione di concentrazione concretamente realizzata.
Ulteriori modifiche attengono alla tipologia e alle finalità dei progetti finanziabili. In particolare i progetti devono avere una durata di almeno due anni (e non più necessariamente triennale come nella disciplina attuale). Per quanto attiene alle finalità dei progetti ammessi al beneficio, essi devono essere volti a sviluppare la creazione: di centri di sviluppo di software e hardware Open
Source; di centri per l’incubazione di realtà innovative dell’artigianato digitale;
di centri per i servizi di fabbricazione digitale per gli artigiani e le microimprese. Ulteriore finalità è quella della messa a disposizione alla cittadinanza, da parte dei soggetti destinatari del beneficio, delle tecnologie di fabbricazione digitale e creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere su di esse incentrate.
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