Per quanto riguarda gli aspetti puramente formali del testo ho cercato di seguire il più fedelmente possibile le scelte dell’autrice. Come già accennato in precedenza, notiamo che Kirstin Pulioff, in presenza di flashback, separa la narrazione con uno spazio vuoto e segnala il racconto del ricordo con il corsivo, per fare in modo che tali parti della narrazione rimangano evidenziate e visivamente separate dal paragrafo precedente e da quello successivo.
L’autrice, inoltre, usa il corsivo anche per altri espedienti, per esempio quando i personaggi pensano o parlano tra sé e sé o quando inserisce delle onomatopee nel testo. Anche in questo caso, durante la traduzione, ho cercato di mantenermi il più possibile fedele all’aspetto originale del testo. Seguono alcuni esempi:
43
The tiny pieces dropped softly. What am I going to do? A king that can’t control
his princess. What will they think? How can I get her to understand?
Fece cadere i piccoli pezzi di legno con delicatezza. Che cosa farò? Un re che
non riesce a tenere sotto controllo la sua principessa. Cosa penseranno? Come posso farla ragionare?
Now pray they find her quickly, he thought.
Adesso dobbiamo pregare che la trovino il prima possibile, pensò.
Capitolo 13
Could the wizards have led me astray? he wondered.
44
Capitolo 6
She cursed herself silently for not thinking this far and held her breath as footsteps approached from behind. Pound, pound, pound. Either the person was speding up, or her heart was beating way too fast.
Si maledì in silenzio per non averci pensato prima e trattenne il respiro quando sentì dei passi avvicinarsi da dietro. Tum, tum, tum. O quella persona stava accelerando, o il suo cuore batteva davvero troppo veloce.
Capitolo 9
The princess woke with a throbbing head. Pound, pound, pound. Each breath she took made it worse.
La principessa si risvegliò con la testa che pulsava. Tum, tum, tum. Le fitte peggioravano a ogni respiro.
Occasionalmente, inoltre, notiamo che nel testo compaiono anche altri vocaboli in corsivo. L’autrice sceglie questo espediente per enfatizzare o porre rilievo alcuni concetti importanti o per esprimere una particolare emozione durante la narrazione, come rabbia o stupore.
45
At one more mention of duty, Madeline broke down. Tears trickled down her cheeks.
Un altro accenno al dovere, e Madeline crollò. Le lacrime cominciarono a scorrerle lungo le guance.
Riguardo la struttura del testo, Kirstin Pulioff sceglie di suddividere la narrazione in venti capitoli, oltre a un prologo e un epilogo. Inoltre, alcuni capitoli a loro volta sono suddivisi in paragrafi scanditi da spazi vuoti e/o dal carattere corsivo, a seconda della situazione. Generalmente a ogni nuovo paragrafo corrisponde un cambio di azione o un flashback. Nella traduzione in italiano ho rispettato il più fedelmente possibile tutte le scelte formali dell’autrice.
Tra le scelte formali che differiscono da quelle dell’autrice nel testo originale, si colloca l’uso delle lettere maiuscole e minuscole. Kirstin Pulioff fa largo uso delle maiuscole “reverenziali” nella narrazione, in particolar modo quando si riferisce ai personaggi di un certo rango, come Re Theodore o la Principessa Madeline. Personalmente, ho preferito limitare al minimo l’uso di questo tipo di maiuscola in quanto ho ritenuto che conferisse troppa pomposità a un testo che richiede sì una certa formalità (considerando che è ambientato a corte), ma che rimane comunque una fiaba scritta per lettori molto giovani, per i quali non ritengo una soluzione ottimale utilizzare un linguaggio troppo pomposo. D’altronde,
L’uso della cosiddetta maiuscola reverenziale dipende sostanzialmente da fattori esterni al dato linguistico. C’è estrema variabilità nell’uso della maiuscola o della minuscola iniziale con riferimento a titoli, cariche, funzioni svolte dagli esseri umani nel consesso civile, vale a dire nelle sue articolazioni organizzate a livello
46
istituzionale, legale, associativo, ecc. Una variabilità che dipende dal tempo storico; dal contesto e dall’occasione; dalle intenzioni dello scrivente e dalle sue presupposizioni sull’orizzonte d’attesa del destinatario.4
Ho scelto, perciò, di utilizzare la maiuscola reverenziale solo durante i discorsi diretti, quando i personaggi si rivolgono direttamente a qualcuno che possiede un certo titolo nobiliare, come Re Theodore, la principessa Madeline o il principe Paulsen, mentre non ho ritenuto necessario utilizzare questo espediente formale nel caso in cui i personaggi vengano nominati in discorsi indiretti o in terza persona durante lo scorrere della narrazione. L’unica eccezione è King
Theodore, che ho scelto di tradurre sempre con la maiuscola reverenziale, in
quanto ho ritenuto che l’importanza della figura del re richiedesse tale formalità e ho scelto, inoltre, di tradurre King Theodore con Re Theodore, mai preceduto da articoli determinativi, come se anche l’appellativo Re fosse parte del nome proprio del personaggio insieme a Theodore. Alcuni esempi:
Capitolo 1
Bursting into the courtyard, Princess Madeline smiled at the commotion.
Irrompendo nel cortile, la principessa Madeline sorrise per tutto quel fervore.
4 Dall’Enciclopedia Treccani: http://www.treccani.it/lingua_italiana/domande_e_risposte/gram-
47
“Princess Madeline,” her father announced, “Please meet our neighbor to the north, Prince Alleg.”
“Principessa Madeline,” annunciò suo padre, “Ti presento il nostro vicino del nord, il Principe Alleg.”
Capitolo 7
With each step in silence, King Theodore’s anger rose.
Se ne stava in silenzio, ma ad ogni passo la rabbia di Re Theodore cresceva.
Un’altra modifica formale che ho apportato rispetto all’originale, sempre per quanto concerne l’uso delle maiuscole e delle minuscole, riguarda la scelta di tradurre con la lettera maiuscola alcuni luoghi che nella fiaba sono indicati con la lettera minuscola. Un esempio sono “the kingdom of Soron” e “the exiled lands”, che io ho scelto di trattare come nomi propri e di tradurre come “il Regno di Soron” e “le Terre degli Esiliati”, ispirandomi alle traduzioni di alcuni romanzi fantasy più che celebri, come Il Signore degli Anelli (es.: “la Terra di Mezzo”) o la saga de Il Trono di Spade (“le Terre della Tempesta”, “la Città del Gabbiano”, “le Terre dell’Ovest”, “i Sette Regni”). Questo per conferire un tono epico al testo e per coinvolgere maggiormente il lettore, trasportandolo nel bel mezzo del mondo fantastico della fiaba di Kirstin Pulioff.
48
Capitolo 2
“[…] Tonight, it is my hope that someone will win her heart. That one of you will join the kingdom of Soron for a prosperous future, provide for my daughter, and give her the adventure she has dreamed of.”
“[…] Stasera, oso sperare che qualcuno conquisti il suo cuore. Colui che ci riuscirà si unirà al Regno di Soron per creare insieme un prospero futuro, pensare a mia figlia e farle vivere le avventure che ha sempre sognato”
Capitolo 10
He found himself at a crossroads. The exiled lands of the east were uncharted.
Si ritrovò a un bivio. Le Terre degli Esiliati dell’est erano una regione inesplorata.