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Assistenza e previdenza sociale

Nel documento contienecd-rom ANNUARIOSTATISTICOITALIANO (pagine 115-139)

Il sistema di protezione sociale ha il compito di assicurare a tutti i cittadini un dignitoso livello di vita e a tutti i lavoratori il mantenimento del reddito al verificarsi di alcuni eventi che ne determinano la riduzione o la perdita. Nel no-stro ordinamento la previdenza e l’assistenza sociale rappresentano due settori fondamentali di questo sistema. Infatti, con gli interventi di previdenza e assi-stenza lo Stato opera una redistribuzione delle risorse pubbliche (entrate fisca-li e contributive), attuata attraverso l’offerta di prestazioni sociafisca-li.

Le prestazioni sociali erogate dal sistema assistenziale possono essere suddivise in prestazioni in denaro, come ad esempio le pensioni sociali, e pre-stazioni in natura, come i servizi sociali. La caratteristica peculiare del setto-re dell’assistenza sociale è la psetto-resenza di un legame tra l’erogazione delle psetto-re- pre-stazioni sociali e la condizione di bisogno o disagio degli individui, spesso rap-presentata da un insufficiente livello di reddito. Il finanziamento di tali pre-stazioni avviene prevalentemente attraverso il ricorso alla fiscalità generale e l’erogazione delle prestazioni è indipendente dall’eventuale contribuzione pregressa da parte del beneficiario. Anche nei casi in cui all’utente sia richie-sto il pagamento di una retta per il servizio offerto, tale entrata in genere non copre interamente i costi, per cui si rende necessario un trasferimento da par-te dello Stato o degli enti locali a copertura della differenza.

I soggetti erogatori di prestazioni di assistenza sociale sono molto nume-rosi e includono anche l’amministrazione centrale dello Stato attraverso il Mi-nistero dell’economia e delle finanze che eroga le pensioni di guerra. L’Istitu-to nazionale della previdenza sociale (Inps), dal canL’Istitu-to suo, eroga le pensioni sociali ai cittadini ultrasessantacinquenni sprovvisti di reddito e, a partire dal 1999, le pensioni agli invalidi civili, ciechi e sordomuti precedentemente erogate dal Ministero dell’interno. Le amministrazioni locali (Regioni, Pro-vince e Comuni) gestiscono, in proprio o in via indiretta, un vasto numero di servizi e prestazioni che hanno come obiettivo l’assistenza alle categorie biso-gnose. Infine, vi è una serie di enti pubblici e privati che sono attivi nell’ero-gazione di servizi assistenziali a favore di specifiche fasce di popolazione qua-li i bambini, gqua-li anziani, i portatori di handicap e i tossicodipendenti. Tra que-sti di particolare importanza sono le Ique-stituzioni pubbliche di assistenza e be-neficenza (Ipab).

Il settore della previdenza sociale è caratterizzato dall’erogazione di pre-stazioni sociali in denaro a copertura dei rischi invalidità, vecchiaia, super-stiti, disoccupazione, infortuni (professionali), maternità e malattia. I princi-pali enti erogatori delle prestazioni sociali sono gli enti di previdenza e i fon-di pensionistici privati. Essi erogano un insieme fon-di prestazioni che compren-de, oltre a quelle previdenziali, anche un certo numero di prestazioni assi-stenziali e sanitarie. Il diritto alla prestazione spetta a chi abbia contribuito per un numero minimo di anni a uno degli enti. Nell’ambito del sistema pre-videnziale la quota maggiore di spesa per prestazioni sociali è rappresentata dalle pensioni.

Le pensioni possono essere di tipo previdenziale o assistenziale e sono classificate in quattro tipologie secondo il criterio giuridico-amministrativo: - pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs), erogate dall’Inps,

dal-l’Inpdap e dagli enti di previdenza minori;

- pensioni indennitarie, erogate dall’Inail e da altri enti minori;

- pensioni assistenziali, erogate dall’Inps e dal Ministero dell’economia e del-le finanze.

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Per saperne di più...

) ISTAT. Gli assicurati alle

gestioni pensionistiche. Invalidità, vecchiaia e superstiti: anno 2001. Roma,

2003. (Informazioni n. 21).

) ISTAT. I beneficiari delle

prestazioni pensionistiche: anno 2000. Roma, 2002.

(Informazioni n. 24).

) ISTAT. “I beneficiari delle prestazioni pensionistiche: anno 2002”. In Comunicati

stampa. Roma, 2003.

http://www.istat.it

) ISTAT. I bilanci consuntivi degli

enti previdenziali: anno 2001.

Roma, 2003. (Informazioni n. 20).

) ISTAT. I trattamenti

pensionistici: anno 2000.

Le rilevazioni statistiche in campo assistenziale sono state avviate a partire dagli anni Cinquanta e soffrono della frammentarietà e mancanza di omoge-neità caratteristiche della legislazione vigente nel settore. Fino all’anno di ri-ferimento 1993 i dati relativi ai servizi di assistenza sono stati rilevati me-diante appositi questionari inviati agli enti erogatori. L’universo degli enti era aggiornato annualmente con la collaborazione degli uffici di statistica del-le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. La ridel-levazione copriva l’intero universo delle istituzioni pubbliche ma solo parte delle istitu-zioni private e riguardava, in particolare, le amministraistitu-zioni provinciali, gli Istituti provinciali di assistenza all’infanzia (Ipai), gli asili nido, le colonie e i campeggi estivi, nonché i presidi residenziali socioassistenziali.

Gli Ipai erogano servizi ai bambini in condizioni di disagio, mentre i presi-di residenziali socioassistenziali offrono assistenza con pernottamento a presi- di-verse categorie, tra cui anziani (autosufficienti e non autosufficienti), porta-tori di handicap, minori in difficoltà, cittadini italiani e stranieri indigenti. I presidi sono gestiti da istituzioni pubbliche e private, tra le quali assumono un particolare rilievo rispettivamente le Ipab e gli enti religiosi.

Attualmente le indagini condotte dall’Istat sugli Istituti provinciali di as-sistenza all’infanzia, gli asili nido, le colonie e i campeggi sono sospese, men-tre la rilevazione sull’assistenza sociale erogata dai presidi residenziali so-cioassistenziali è stata profondamente rinnovata ed è stata riattivata, nel corso del 2000, in riferimento all’anno 1999.

Al 31 dicembre 2001 sono stati rilevati 8.182 presidi residenziali, per un’offerta complessiva di 334.718 posti letto. Le regioni settentrionali accen-trano il 59,8 per cento dei presidi e il 65,4 per cento dei posti letto disponibili, mentre le regioni del Centro e del Mezzogiorno possiedono, rispettivamente, il 17,7 per cento e il 22,5 per cento delle strutture residenziali e dispongono del 17,7 per cento e del 22,5 per cento dei posti letto. Rispetto al 2000 si regi-stra un aumento sia nel numero di presidi (+5,8 per cento) che nei posti letto (+4,0 per cento). In media, la capacità ricettiva delle strutture (40,9 posti per presidio) si riduce dell’1,7 per cento, confermando il trend negativo già evi-denziato nel corso degli anni 1991-2000.

Il numero di persone ospitate nei presidi residenziali per l’anno 2001 è pa-ri a 295.034 (+4,1 per cento pa-rispetto all’anno 2000). La composizione per ge-nere e per età degli utenti cambia nel corso dei due anni. I minori passano da 23.825 a 22.697 unità, con un decremento del 4,7 per cento. Al contrario, au-mentano le persone in età compresa fra i 18 e 65 anni (+8,6 per cento) e le per-sone anziane (+4,2 per cento), in particolare queste ultime superano di poco il livello assunto nell’anno 1999.

Il maggior numero di ospiti si colloca nella classe di età più elevata – 65 anni e oltre – con il 76,3 per cento, seguono gli individui di un’età compresa nell’intervallo 18-64 anni con il 16,0 per cento, mentre i giovani rappresenta-no appena il 7,7 per cento. Tra gli ospiti ultrasessantacinquenni vi è una pre-dominanza della componente femminile (76,8 per cento), mentre nelle restan-ti classi d’età prevale di poco quella maschile (Tavola 4.1).

Le tre principali categorie di assistiti sono distribuite in modo non unifor-me sul territorio. I minori che usufruiscono dei servizi offerti dalle regioni unifor- me-ridionali rappresentano il 46,5 per cento degli utenti di tale fascia di età, il 39,9 per cento utilizza le strutture del Nord e il restante 15,5 per cento si af-fida a quelle del Centro. Tra gli adulti, la quota più rilevante è ospitata da strutture residenziali del Nord con il 63,4 per cento, seguono gli utenti che si avvalgono dei presidi del Centro con il 18,5 per cento, infine il restante 21,6 per cento si serve delle strutture del Mezzogiorno. Tra le persone anziane, il 73,0 per cento è ospitata dai presidi delle regioni settentrionali, il 14,6 per cento usufruisce di servizi erogati dalle regioni del Centro e appena il 12,4 per cento è assistito dalle strutture residenziali del Mezzogiorno (Figura 4.1).

L’indagine Istat sull’attività assistenziale delle amministrazioni provin-ciali è stata profondamente rivista a partire dall’anno di riferimento 2000. Il campo di osservazione dell’indagine è stato esteso a tutte e cinque le princi-pali aree di intervento delle province: infanzia e maternità, disabili, anziani, Le prestazioni

sociali

Annuario statistico italiano 2004

immigrati e nomadi, contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Per ogni area sono stati distinti gli interventi diretti da quelli indiretti, nonché le re-lative spese e i beneficiari dell’assistenza. Le informazioni acquisite a par-tire da tale anno, dunque, si riferiscono a una più ampia gamma di benefi-ciari: oltre ai minori bisognosi di assistenza e ai disabili sensoriali, su cui tradizionalmente si concentrano le competenze delle amministrazioni pro-vinciali, vengono osservate altre categorie di assistiti e la relativa spesa.

Nell’anno 2002, la spesa complessiva per l’assistenza delle amministra-zioni provinciali ha raggiunto i 422 milioni di euro (+10,8 per cento rispet-to al darispet-to 2001). Tra le aree coperte dall’indagine risulta rilevante il peso della spesa assistenziale in favore degli anziani, che nel 2002 assorbe il 38,6 per cento delle risorse impiegate. Seguono gli interventi rivolti ai di-sabili, che impiegano il 23,3 per cento dei finanziamenti complessivi, e gli interventi ai minori, con il 20,8 per cento della spesa.

Il dato nazionale sulla spesa in favore degli anziani e dei disabili risen-te forrisen-temenrisen-te del flusso finanziario originato dalle province autonome di Trento e Bolzano. In tutte le altre regioni, le attività assistenziali sono ri-volte in primo luogo all’infanzia e alla maternità (Tavola 4.2).

Nel 2002 gli assistiti in forma diretta sono stati 66.578 e sono cresciuti del 38,9 per cento rispetto all’anno 2001. A livello territoriale, 51.041 per-sone hanno usufruito di assistenza diretta da parte delle regioni setten-trionali, 3.863 sono state servite dalle regioni centrali e, infine, 11.674 hanno fatto capo alle regioni meridionali. La spesa assistenziale delle am-ministrazioni provinciali è costituita in primo luogo da trasferimenti mo-netari ad altri soggetti pubblici e privati per contributi e sussidi alle loro attività di assistenza (assistenza indiretta), per un importo pari a 368 mi-lioni di euro. I restanti 55 mimi-lioni di euro sono impiegati direttamente dal-le province per offrire servizi sociali alla popolazione. A decorrere dall’an-no 2000 si evidenzia un diverso rapporto fra l’assistenza diretta e indiret-ta: la maggior parte delle spese sostenute dalle province è destinata al fi-nanziamento di servizi e di trasferimenti monetari alla popolazione resi da altri organismi, mentre fino al 1999 era prevalente la spesa per l’assisten-za diretta delle province nelle diverse aree di intervento1 (Tavola 4.3).

4. Assistenza e previdenza sociale

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Figura 4.1

Persone accolte nei presidi residenziali socioassistenziali per classe di età e ripartizione geografica - Anno 2001

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 0-17 18-64 65 e oltre Totale Classi di età Nord Centro Mezzogiorno

1Dall’indagine riferita al 2000 l’assistenza indiretta comprende anche i trasferimenti monetari erogati dalle province ai be-neficiari, in coerenza con le classificazioni di contabilità nazionale.

A livello nazionale la spesa pro capite per assistenza delle province è sta-ta pari a 7,37 euro. La spesa per abista-tante è tutsta-tavia relativamente più alsta-ta nelle regioni settentrionali con 14,19 euro, mentre le regioni del Centro e del Mezzogiorno registrano valori più contenuti, rispettivamente pari a 1,77 euro e 1,82 euro (Figura 4.2).

Le informazioni statistiche sulle prestazioni monetarie di tipo previden-ziale e assistenpreviden-ziale presentate nelle tavole di questo capitolo derivano da due principali indagini statistiche: la rilevazione dei bilanci consuntivi degli enti di previdenza e la rilevazione sui trattamenti pensionistici al 31 dicembre di ogni anno. Il quadro informativo viene completato dai dati relativi alla popo-lazione assicurata contro il rischio Ivs e ai percettori di pensione.

La rilevazione dei bilanci consuntivi degli enti di previdenza è condotta annualmente mediante l’invio a tutti gli enti di una serie di modelli. Sulla ba-se dei dati pervenuti, l’Istat effettua una riclassificazione delle poste del bi-lancio per renderle omogenee con la metodologia dei conti economici naziona-li. I principali risultati permettono di analizzare i contributi versati dai dato-ri di lavoro e dai lavoratodato-ri per il didato-ritto all’assicurazione, il numero di lavo-ratori iscritti alle varie gestioni, la spesa per prestazioni previdenziali, sani-tarie e assistenziali erogate, le spese per la retribuzione del personale e per l’acquisto di beni e servizi. Tali dati permettono di arrivare al conto consoli-dato degli enti di previdenza che viene presentato nella tavola 4.4.

La figura 4.3 mostra che l’ammontare delle spese per prestazioni sociali impegnate dagli enti di previdenza, nel 2002, è aumentato del 5,2 per cento, rispetto al 2001. L’ammontare delle entrate rappresentato dai contributi so-ciali accertati dagli enti di previdenza (E.P.) è aumentato del 4,7 per cento, con un tasso di crescita che è quasi in linea con la variazione della spesa per prestazioni.

Nel corso dell’anno 2003 sono stati rilevati i dati degli assicurati alle ge-stioni pensionistiche Ivs con riferimento al 31 dicembre 2002. È stato, quindi, possibile analizzare le informazioni relative agli individui che contribuiscono al sistema di previdenza sociale, di base e integrativo, per comparto (pubblico e privato) e per condizione (lavoratore dipendente, lavoratore autonomo e li-bero professionista), nonché per sesso, per età e per regione di residenza del-l’assicurato. Nel 2002 il numero degli assicurati alle gestioni pensionistiche Ivs raggiunge i 23,4 milioni (+1,6 per cento rispetto all’anno 2001), per la qua-si totalità iscritti alle gestioni di base (98,4 per cento) e per l’80,5 per cento pertinenti all’Inps (Figura 4.4 e Tavola 4.7). Nell’ambito del settore di base, l’87,7 per cento degli assicurati appartiene al comparto privato. Tra questi ul-timi prevale la componente maschile pari al 62,6 per cento del totale, mentre tra gli assicurati afferenti al comparto pubblico si osserva un leggera preva-lenza di donne (54,6 per cento). Dal confronto con i trattamenti pensionistici Annuario statistico italiano 2004

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Figura 4.2

Spesa pro capite per assistenza delle amministrazioni provinciali per ripartizione geografica - Anno 2002 (in euro)

0 3 6 9 12 15

Italia

Nord

Centro

di tipo Ivs che rientrano nel campo dell’indagine, pari a 17,8 milioni nel 2002, emerge, a livello complessivo, che 100 pensioni erogate sono sostenute da 132 assicurati. Tale rapporto varia sensibilmente in funzione del settore, del com-parto e del tipo di gestione. Il dato per il settore di base ricalca quello relativo al complesso dei settori (per via della forte incidenza sul totale delle gestioni di base) mentre, con riferimento al settore complementare, il rapporto assicu-rati/pensioni si attesta al 205 per cento. All’interno del comparto di base emerge il dato relativo alle gestioni previdenziali dei liberi professionisti, con un rapporto assicurati/pensioni pari al 475 per cento. Seguono i lavoratori au-tonomi con un rapporto pari al 152 per cento (Figura 4.5).

4. Assistenza e previdenza sociale

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Figura 4.3

Prestazioni e contributi sociali degli enti di previdenza - Anni 2001-2002 (valori di

competenza in milioni di euro)

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000 200.000 220.000

Prestazioni sociali Contributi sociali

2001 2002

Figura 4.4

Popolazione assicurata per Invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) per settore e sesso - Anno 2002 (valori assoluti in migliaia)

0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000

Settore di base comparto pubblico

Settore di base comparto privato

Settore complementare

Maschi Femmine

Sotto il profilo territoriale, si osserva una presenza più marcata della com-ponente maschile tra gli assicurati delle regioni del Mezzogiorno rispetto al dato delle ripartizioni del Nord e del Centro. Se si analizza il rapporto fra il numero degli assicurati Ivs e la popolazione residente al 31 dicembre 2002, si notano differenze pronunciate tra le diverse aree geografiche: il Nord assume il valore più elevato con il 46,4 per cento, il Centro registra il 41,6 per cento, mentre il Mezzogiorno rappresenta il fanalino di coda con il 30,7 per cento.

Nel corso del 2003 sono stati acquisiti i dati di fonte amministrativa Inps relativi al Casellario centrale dei pensionati all’anno 2002 ed è stata rivista e aggiornata la base dati dell’anno 2001. Rispetto ai dati pubblicati nell’edizio-ne scorsa sono state separate le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili dalle corrispettive pensioni. Al momento il Casellario centrale dei pensionati all’anno 2003 è ancora in fase di consolidamento e, pertanto, non si è in grado di fornire informazioni relative a tale anno. L’impiego dei da-ti individuali del suddetto Casellario, a iniziare dall’anno di riferimento 2000, ha consentito di applicare alle statistiche sui trattamenti pensionistici la nuova classificazione dei dati per funzione economica e tipologia (Scpp) pre-disposta in accordo a criteri stabiliti in ambito europeo (Sespros).

Nel 2002 sono stati erogati 22,7 milioni di pensioni (+1,1 per cento rispet-to al 2001), per una spesa pari a 189.295 milioni di euro (+4,6 per cenrispet-to ri-spetto all’anno 2001). La quota maggiore è rappresentata dalle prestazioni di tipo Ivs, con 18,1 milioni di pensioni e una spesa pari a 171.266 milioni di eu-ro; le pensioni indennitarie sono in complesso 1,2 milioni e impiegano risorse finanziarie pari a 4.262 milioni di euro; infine, le pensioni assistenziali sono pari a 3,4 milioni e comportano una spesa di 13.767 milioni di euro (Tavole 4.10 e 4.12). Rispetto all’anno 2001, le prestazioni pensionistiche Ivs sono ri-maste pressoché costanti in numero (-0,2 per cento) mentre sono cresciute in termini di spesa (+3,9 per cento), le pensioni indennitarie hanno registrato una contrazione nel numero (-4,8 per cento) e nella spesa (-1,1 per cento), in-fine, le pensioni assistenziali sono cresciute sensibilmente sia nel numero (+10,7 per cento) che nell’importo complessivo erogato (+17,2 per cento). L’au-Annuario statistico italiano 2004

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Figura 4.5

Rapporto tra il numero degli assicurati e il numero delle pensioni Ivs per comparto e categoria professionale - Anno 2002 (valori percentuali)

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Settore di base: comparto pubblico Settore di base: comparto privato lavoratori dipendenti Settore di base: comparto privato lavoratori autonomi Settore di base: comparto privato lavoratori professionisti Settore complementare Totale

mento delle pensioni assistenziali è attribuibile in buona parte alla liquida-zione di prestazioni di invalidità civile pregresse. Si rileva inoltre un aumen-to dell’imporaumen-to medio delle pensioni sociali per effetaumen-to della legge finanziaria 2002, che ha stabilito un incremento della maggiorazione sociale per garanti-re un importo di pensione fino a 516,46 euro al mese per tgaranti-redici mensilità.

La composizione percentuale mostra che il 79,8 per cento del numero del-le pensioni e il 90,5 per cento della spesa si riferiscono alla tipologia Ivs, men-tre le pensioni indennitarie e quelle assistenziali rappresentano, rispettiva-mente, il 5,1 per cento e il 15,1 per cento del numero nonché il 2,3 per cento e il 7,3 per cento della spesa.

Con riferimento all’analisi per comparto, che separa le prestazioni pensio-nistiche erogate a ex addetti di istituzioni pubbliche da quelle a favore di ex addetti di imprese e istituzioni private, si osserva che la maggior parte dei trattamenti viene erogata nel comparto privato, con 16,9 milioni di prestazio-ni e un importo complessivo annuo di 136.662 milioprestazio-ni di euro (Tavola 4.14).

Nel comparto pubblico il numero dei trattamenti in essere al 31 dicem-bre 2002 ammonta a 2,4 milioni, per una spesa annua di 38.906 milioni di

euro (Tavola 4.16). Gli importi medi annui delle prestazioni erogate nel

comparto pubblico risultano doppi rispetto a quelli delle pensioni erogate nel comparto privato, nell’ordine assumono valore pari a 16.550 e a 8.091 euro (Tavola 4.10).

4. Assistenza e previdenza sociale

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Per saperne di più...

) ISTAT. “Le prestazioni pensionistiche al 31 dicembre 2001”. In Statistiche in breve. Roma, 2002. http://www.istat.it.

) ISTAT. Le prestazioni

pensionistiche in Italia dal 1975 al 2000. Roma, 2002.

(Informazioni n. 30).

) ISTAT. Le previsioni della spesa

per pensioni, metodologie a confronto. Roma, 1998. (Annali

di statistica, anno 127, serie X. Vol. 16).

) ISTAT. Statistiche della

previdenza e della assistenza sociale: I trattamenti pensionistici: anni 2000-2001.

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Tavola 4.1 - Presidi residenziali socioassistenziali, posti letto e ospiti presenti al 31 dicembre 2001 per regione, classe di età e sesso

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

1991 6.163 317.491 24.036 21.898 45.934 35.352 26.942 62.294 46.968 128.963 175.931 106.356 177.803 284.159 1999 7.505 329.686 14.468 13.680 28.148 22.501 18.042 40.543 53.197 169.352 222.548 90.165 201.074 291.239 2000 7.731 321.747 12.421 11.404 23.825 24.325 19.040 43.365 50.858 165.268 216.126 87.604 195.712 283.316 Piemonte 1.090 46.042 799 690 1.489 2.858 2.552 5.410 8.044 26.031 34.075 11.701 29.273 40.974 Valle d'Aosta 41 1.105 - - - 45 28 73 233 767 1.000 278 795 1.073 Lombardia 1.076 64.817 1.521 1.167 2.688 5.111 3.970 9.081 10.163 38.633 48.796 16.795 43.770 60.565 Trentino-A. A. 320 7.443 250 171 421 1.458 843 2.301 1.850 5.563 7.413 3.558 6.577 10.135 Bolzano-Bozen 145 1.128 67 67 134 662 333 995 798 2.386 3.184 1.527 2.786 4.313 Trento 175 6.315 183 104 287 796 510 1.306 1052 3177 4.229 2.031 3.791 5.822 Veneto 528 35.760 552 432 984 2.139 1.639 3.778 5.909 22.749 28.658 8.600 24.820 33.420 Friuli-V. Giulia 245 13.125 438 177 615 978 658 1.636 1.936 7.556 9.492 3.352 8.391 11.743 Liguria 383 15.896 499 555 1.054 1.019 909 1.928 2.474 8.506 10.980 3.992 9.970 13.962 Emilia-Romagna 1.211 34.686 1.009 796 1.805 3.789 1.852 5.641 5.802 18.135 23.937 10.600 20.783 31.383 Toscana 550 19.882 398 304 702 1.762 1.230 2.992 3.464 11.355 14.819 5.624 12.889 18.513 Umbria 119 4.056 253 191 444 572 302 874 595 1.748 2.343 1.420 2.241 3.661 Marche 238 8.264 138 117 255 780 411 1.191 1.409 4.392 5.801 2.327 4.920 7.247 Lazio 540 19.847 883 810 1.693 2.287 1.579 3.866 2.437 7.547 9.984 5.607 9.936 15.543 Abruzzo 124 5.256 202 201 403 412 459 871 818 2.401 3.219 1.433 3.060 4.493 Molise 62 2.007 40 67 107 330 221 551 305 819 1.124 675 1.107 1.782 Campania 332 11.899 1.694 1.303 2.997 1.116 595 1.711 1.224 2.712 3.936 4.034 4.610 8.644 Puglia 282 12.928 677 592 1.269 539 396 935 1.547 4.262 5.809 2.763 5.250 8.013 Basilicata 45 1.307 80 111 191 63 54 117 233 419 652 376 584 960 Calabria 214 5.404 743 912 1.655 501 398 899 547 1.398 1.945 1.791 2.708 4.499 Sicilia 561 18.330 1.850 1.650 3.500 1.437 931 2.368 2.093 4.972 7.065 5.380 7.553 12.933 Sardegna 221 6.664 215 210 425 423 463 886 1.249 2.931 4.180 1.887 3.604 5.491 ITALIA 8.182 334.718 12.241 10.456 22.697 27.621 19.488 47.109 52.331 172.897 225.228 92.193 202.841 295.034 Nord 4.894 218.874 5.068 3.988 9.056 17.397 12.451 29.848 36.411 127.940 164.351 58.876 144.379 203.255 Centro 1.447 52.049 1.672 1.422 3.094 5.401 3.522 8.923 7.905 25.042 32.947 14.977 29.987 44.964 Mezzogiorno 1.841 63.795 5.501 5.046 10.547 4.822 3.516 8.338 8.016 19.914 27.930 18.340 28.475 46.815 2001 - PER REGIONE ANNI REGIONI Numero di presidi Numero di posti letto

Persone ospitate al 31 dicembre

Minori (0-17 anni) Adulti (18-64 anni) Anziani (65 anni e oltre) Totale ospiti

4. Assistenza e previdenza sociale

97

Tavola 4.2 - Ripartizione della spesa assistenziale delle amministrazioni provinciali per area di intervento e regione - Anno 2002 (in migliaia di euro)

Spesa diretta Spesa indiretta Totale Spesa diretta Spesa indiretta Totale Spesa diretta Spesa indiretta Totale Piemonte 1.235 6.157 7.392 206 3.081 3.286 1 92 93 Valle d'Aosta - 4.302 4.302 - 88 88 - 864 864 Lombardia 6.580 3.705 10.285 5.240 3.868 9.108 893 2 895 Trentino-Alto Adige 150 36.322 36.472 3.945 53.961 57.906 - 160.012 160.012 Bolzano-Bozen 150 21.000 21.150 - 23.200 23.200 - 57.000 57.000 Trento - 15.322 15.322 3.945 30.761 34.706 - 103.012 103.012 Veneto 179 979 1.159 2.093 1.933 4.025 - 20 20 Friuli-Venezia Giulia - 6.446 6.446 - 606 606 - - -Liguria - - - 4 337 342 - 32 32 Emilia-Romagna - 4.698 4.698 - 492 492 - 84 84 Toscana - 822 822 - 972 972 - 218 218 Umbria 137 354 491 77 298 375 - - -Marche 155 1.383 1.538 12 398 410 - - -Lazio 490 1.216 1.706 10 3.132 3.142 - 258 258 Abruzzo - 1.035 1.035 446 636 1.082 - 11 11 Molise - 473 473 106 329 435 - 414 429 Campania - 6.325 6.325 52 3.568 3.620 - 15 15 Puglia - 144 144 225 1.299 1.524 - 6 6 Basilicata 954 797 1.751 114 424 538 - - -Calabria 546 181 727 566 171 736 - 8 8 Sicilia 73 1.181 1.254 377 8.410 8.786 155 216 371 Sardegna 148 925 1.073 470 409 878 - - -ITALIA 10.648 77.447 88.094 13.941 84.410 98.351 1.065 162.253 163.318 Nord 8.144 62.610 70.755 11.488 64.364 75.853 894 161.106 162.000 Centro 783 3.775 4.558 99 4.800 4.899 - 477 477 Mezzogiorno 1.721 11.061 12.782 2.354 15.246 17.600 171 671 841 Spesa diretta Spesa indiretta Totale Spesa diretta Spesa indiretta Totale Spesa diretta Spesa indiretta Totale Piemonte - 943 943 - 94 94 16.770 1.559 18.329 Valle d'Aosta - 215 215 - 362 362 - - -Lombardia 38 140 178 - 130 130 543 - 543 Trentino-Alto Adige 600 2.688 3.288 - 20.872 20.872 3.163 1.250 4.412 Bolzano-Bozen - 1.500 1.500 - 12.100 12.100 600 - 600 Trento 600 1.188 1.788 - 8.772 8.772 2.563 1.250 3.812 Veneto 18 444 462 - 72 72 399 8 407 Friuli-Venezia Giulia - - - - - - 566 - 566 Liguria - 1 1 - 220 220 13 - 13 Emilia-Romagna - 225 225 - 626 626 3.807 1.433 5.241 Toscana - 41 41 33 19 52 280 142 422 Umbria - - - - - - - - -Marche - 39 39 - 212 212 67 - 67 Lazio 490 6.709 7.199 - 1.440 1.440 0 52 52 Abruzzo 46 165 211 - 461 461 219 - 219 Molise - - - - 6 6 2 151 152 Campania - 234 234 - 60 60 209 69 278 Puglia - 161 161 - 101 101 312 214 526 Basilicata - 10 10 - 15 15 - - -Calabria 76 - 76 - 579 579 987 - 987 Sicilia - 231 231 - 204 204 45 1.055 1.101 Sardegna - 26 26 - 5 5 202 301 503 ITALIA 1.268 12.273 13.541 33 25.476 25.509 27.585 6.233 33.818 Nord 656 4.656 5.312 - 22.375 22.375 25.261 4.250 29.511 Centro 490 6.790 7.280 33 1.671 1.704 347 193 541 Mezzogiorno 122 827 949 - 1.430 1.430 1.977 1.790 3.767 Anziani

Immigrati e nomadi Contrasto alla povertà ed esclusione sociale

Altro REGIONI

REGIONI

Infanzia e maternità Disabili

Nel documento contienecd-rom ANNUARIOSTATISTICOITALIANO (pagine 115-139)

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