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Associazioni e canali alternativi per la prassi vaccinale 60 

diffusa, e oggi come in passato le persone si uniscono in associazioni per cercare di vedere i loro diritti e le loro pretese riconosciute.

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Piemonte ed Emilia Romagna, emerge che la percentuale di genitori che rifiuta categoricamente di sottoporre il figlio alla vaccinazione nei primi due anni di vita risulta essere intorno al 2-3% (Villa: 2019). I no-vax convinti al cento per cento non sono poi così tanti: spesso prevalgono posizioni intermedie, ma comunque è un fenomeno interessante e degno di nota.

Sempre secondo lo stesso studio, la percentuale di genitori dubbiosi si assesta intorno al 15%. I genitori dubbiosi sono sia quelli che hanno vaccinato i figli, ma che nutrono forti dubbi e perplessità rispetto alla pratica vaccinale, ma sono anche quei genitori che si sono costruiti un piano vaccinale ad hoc per il proprio figlio, e quindi che hanno optato per alcune vaccinazioni e ne hanno escluse altre e hanno deciso loro l'età a cui sottoporre il proprio figlio all’inoculazione del siero.

Non si può parlare della contestazione vaccinale, come di tutti i fenomeni sociali, in termini di bianco o nero, ma è necessario considerare le mille sfaccettature grigie della zona intermedia fra i due estremi. Il calendario vaccinale, contenente dosi e richiami, viene formulato da medici esperti secondo criteri di efficacia per i vaccini, ma viene anche pensato per evitare troppi o eccessivi richiami ai bambini. Sono soprattutto i genitori dubbiosi che si informano e generalmente i loro canali alternativi si trovano o in siti internet e nella rete in generale, ma spesso si rivolgono anche ad associazioni, oppure a figure mediche isolate, Guru della pratica vaccinale alternativa.

La differenza che oggi accompagna i movimenti antivaccinali rispetto al passato è un cambiamento dell'essenza e del valore del termine di salute collettiva, così come ci si presenta oggi, che è stata storicamente determinata e che oggi acquisisce significato: anche sulla base della legislazione presente, l’idea è andata sedimentandosi nella semantica del contesto sociale.

Dal 1960 ad oggi l'idea comune di salute non è più andata costruendosi sul singolo individuo, ma ha chiamato in causa l'interazione e la relazione che si viene a creare tra cittadino, Stato e comunità. Si è cercato di responsabilizzare gli individui, in modo che salute individuale e salute collettiva convergano l’una nell’altra per ottenere i medesimi obiettivi e tutelare, attraverso gli interventi sanitari del singolo, il benessere dell’intera società.

L' articolo 13 della Costituzione Italiana dice che:

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perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria».

In sostanza, in questo articolo si fa riferimento alla libertà personale, che è alla base di qualsiasi forma di democrazia ed è anche alla base di tutte le altre libertà. Tuttavia, viene sottolineato il fatto che vivendo in una società, la libertà individuale finisce nel momento in cui dovesse risultare nociva, pericolosa, lesiva nei confronti degli altri individui, perché tutti insieme si è partecipi e si costituisce il tessuto sociale.

Riporto anche l'articolo 2 della Costituzione Italiana:

«La repubblica garantisce e riconosce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle

formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

Tale articolo riconosce diritti appartenenti alla singola persona che non possono in alcun modo essere violati da parte di altre persone e delle istituzioni, e che sono generalmente i diritti naturali. Per il perpetuarsi del bene nella società, a questi diritti vengono affiancati anche doveri da adempiere. Nel caso specifico della vaccinazione, si tratta del dovere di vaccinarsi, in virtù del senso di responsabilità verso quelle persone che, per svariati motivi, non possono essere immunizzate, ma che ricevono una protezione di riflesso da parte di tutti gli altri individui che possono vaccinarsi.

Ancora, l'articolo 32 della Costituzione Italiana riferisce che:

«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e dell'interesse della

collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge».

La salute, intesa non solo come assenza di malattia ma anche come generale benessere psico-fisico, è un diritto di tutti (cittadini e stranieri), e tutti hanno accesso libero e gratuito alle cure. Viene inoltre aggiunto che nessuno può essere costretto a subire un trattamento sanitario se non per imposizione di Legge. Infatti, nel caso dei vaccini, siamo di fronte a una legge coattiva e non coercitiva. Il non adempimento degli obblighi vaccinali comporta una sanzione pecuniaria che scatta secondo modalità non proprio definite e chiare con l'ingresso alla scuola dell'obbligo del fanciullo. In passato, ci sono stati momenti in cui la patria podestà veniva tolta ai genitori giusto il tempo necessario per eseguire le vaccinazioni, ma non c'è mai stata realmente da parte dello Stato un'imposizione reale ed effettiva.

Quello che si evince da questo articolo è che la salute individuale può essere messa in discussione nel momento in cui mette in pericolo la salute della collettività

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tutta, ma nessun trattamento nocivo nei confronti dell'individuo è possibile in alcun caso: i trattamenti sanitari imposti seguono comunque l'ideale di fare del bene per l'individuo e la collettività e assolutamente sono molto distanti dall'idea di nuocere, neppure nel caso in cui si voglia preservare la collettività tutta. Ciò contraddice l’opinione emersa dalle interviste con tutti i genitori no-vax che ho avuto modo di interpellare.

Il nocciolo della questione, nel nostro caso specifico, è la possibilità di riuscire a creare una cultura della vaccinazione spontanea, dimostrando che il trattamento vaccinale è realmente ed effettivamente indispensabile, che è l'unica possibilità usufruibile per debellare le malattie epidemiche, e inoltre eliminare qualsiasi diffidenza, o addirittura tesi complottista, che imputa ai vaccini di essere dannosi per la salute umana. Infine, il discorso verte sul ribadire che chi decide di non sottoporsi alle vaccinazioni è un danno effettivo per i concittadini, e quindi per la collettività tutta.

Sicuramente, un genitore che deve affrontare tematiche di questo tipo potrebbe trovarsi in difficoltà sulle decisioni da prendere, soprattutto perché vive un momento di fragilità emotiva, dovuta al fatto di trovarsi in un momento molto delicato dell'esistenza, dovendo gestire un bambino molto piccolo.

La complessità della questione, che mette in campo non solo variabili mediche e terapeutiche, ma anche morali e legali ha visto nascere negli anni una focosa discussione sulla possibilità di accordare norme istituzionali e diritti dei cittadini, salute collettiva e libertà individuale.

Molte sono le realtà nel panorama mondiale che si battono contro l'obbligo delle vaccinazioni: una delle figure di riferimento per il movimento no-vax, di cui molti antivaccinisti risultano anche essere seguaci, è Rudolf Steiner, il padre della medicina antroposofica (www.rudolfsteiner.it, consultato in data 03/06/2020). Il pensiero e l'azione di quest'uomo non sono comunque così radicali rispetto al tema delle vaccinazioni. Il suo non è un “no” univoco alle vaccinazioni ma in generale si dimostra scettico sulle inoculazioni, anche se con delle riserve verso alcune che potrebbero rivelarsi necessarie e utili. Nel suo pensiero, i governi hanno interesse a vaccinare i bambini contro le malattie perché, così facendo, rendono i bambini immuni anche alla follia dello spirito, ossia la forza creativa personale, unica e differente in ogni individuo. Steiner vede la vaccinazione come un'arma da parte dei governi per reprimere gli spiriti

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e lasciare campo libero alle forze materialistiche; questa sarebbe dunque uno strumento per perpetuare il sistema capitalistico. Inoltre, le malattie esantematiche vengono viste, da parte dell’esoterista austriaco, come necessarie per il corretto sviluppo di un corpo: è necessario contrarle per essere in grado di sviluppare tutte le difese utili all'organismo per affrontare il Mondo negli anni successivi. Egli considera la comparsa della malattia come la rottura di un equilibrio tra il corpo fisico, il corpo eterico, i sentimenti e lo spirito, dal momento che la medicina ha un approccio olistico nei confronti di tutte queste componenti umane. Al contrario, la biomedicina sarebbe limitata, perché cura il corpo fisico e non si prende affatto cura dell'anima. Per stare bene, invece, è necessario interessarsi all'uomo nella sua interezza e tenere presente che alcuni farmaci, come gli antibiotici e alcuni vaccini, sono nocivi per l'uomo; sarebbe molto meglio assumere solo farmaci naturali e mantenere uno stile di vita sano a 360°.

Nel mio campione di studio, gli interessati dell'intervista n. 6 hanno iscritto la figlia ad una scuola steineriana, ma affermano di aver optato per tale percorso scolastico in quanto approvano la didattica ivi presente e non perché sapevano che la scuola accetta anche i bambini non vaccinati, e anzi presta servizio legale nel caso in cui arrivi la sanzione amministrativa. Anche durante una conversazione informale, avvenuta nella mia sede di lavoro, con una mamma che i cui figli hanno frequentato l'asilo alle scuole steineriane, lei mi ha confermato che per frequentare questi istituti non è obbligatorio essere vaccinati, e che, per quanto riguarda la scuola dell'obbligo, il rischio massimo consiste nel dover pagare la sanzione pecuniaria.

Nel corso del primo capitolo avevo già accennato alla storia della famiglia Tremante. Al di là della storia, che riassumerò qui brevemente, questa persona è molto importante per quel che riguarda la nascita e lo sviluppo delle associazioni no-vax attive sul nostro territorio attualmente: il primo figlio di Giorgio Tremante morì dopo essere stato sottoposto a vaccinazione “Sabin” nel 1971; nel 1976 ebbe altri due figli gemelli, anche loro sottoposti alla vaccinazione “Sabin” per obbligo di legge, nonostante il Signor Tremante avesse cercato di opporsi, in quanto un medico gli aveva accennato alla possibilità che il primo figlio avesse manifestato i sintomi che lo avevano condotto alla morte a causa della somministrazione vaccinale. Purtroppo, anche i gemelli dopo la vaccinazione manifestarono gli stessi sintomi del fratello maggiore, uno morì poco dopo mentre l'altro è costretto a vivere attaccato a un respiratore. Negli anni in cui i fatti

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accaddero, nessuno fu in grado di dare una spiegazione dell'accaduto, ma la personalità del padre, deciso a farsi giustizia e a scoprire la verità a tutti i costi, lo portò a comprendere che la causa della sua drammatica vicenda era l'immunodeficienza di cui i suoi figli soffrivano. Ai giorni nostri, le persone che hanno un deficit nel sistema immunitario non vengono sottoposte alla vaccinazione, ma all'epoca la scienza non era ancora giunta a questa conclusione. La figura di Giorgio Tremante è importante nella storia della vaccinazione perché lui, in quanto padre ferito, portò e porta ancora avanti una serie di battaglie per la libertà di scelta. Grazie a lui sono nate delle associazioni e molti genitori si sono uniti al suo fianco in questa lotta. Va considerato, comunque, che il caso singolo, per quanto drammatico, non può essere ritenuta l’unica variabile che concorre alla condanna delle vaccinazioni. Il movimento no-vax nasce grazie a personalità come quelle di Giorgio Tremante e del dottor Dario Miedico di Medicina Democratica. Il movimento riesce a ufficializzarsi il 10 luglio 1993, quando viene creata a Brescia l'associazione COMILVA. Questa associazione raccoglie persone appartenenti alla ALV (Associazione per la libertà delle vaccinazioni e per il risarcimento delle vittime da vaccino). Varie associazioni si sono poi diffuse nel territorio, come per esempio VACCINETWORK, che nasce nel 1997 grazie alla giornalista Claudia Benatti, e dopo dieci anni di intensa attività informativa alternativa chiude i battenti nel 2007 (www.comilva.org consultato in data 25/05/2020).

Nel 1985 nasce a Milano la Lega per la libertà della vaccinazione di cui Giorgio Tremante viene eletto presidente, mentre il dottor Dario Miedico diviene il coordinatore dei lavori. Dopo la fondazione della già citata ALV (1990) da parte di Tremante, poi sciolta nel 1992, nasce a Brescia l’Associazione COMILVA, che verrà presa come punto di riferimento e modello per la costituzione di tutte le altre associazioni: Carta 2000 a Bologna; il Comitato per la libertà delle vaccinazioni dell'Alto Adige I.I.F.U.K, a Bressanone; Corvelva, il coordinamento veneto per la libertà dalle vaccinazioni; CONDAV (Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino), nel 2001. In seguito, nel 2006, il Comitato udinese per la libertà di vaccinazione e il sostegno ai danneggiati da vaccino (GILVA). Nello stesso anno viene creata un'associazione trentina che sfrutta il canale della rete, Vaccinare informati, come canale principale di comunicazione con il pubblico.

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COMILVA è l'associazione nazionale che coordina e gestisce tutte queste realtà minori che si vanno formando in quegli anni, organizzando anche eventi, manifestazioni, presidi e conferenze.

Tutti questi enti avanzano argomenti e richieste omogenei: rivendicano la possibilità dell'obiezione di coscienza rispetto ai vaccini e chiedono che anche l’opinione dei medici specialisti, non necessariamente appartenenti al settore biomedico, venga tenuta in considerazione dal pediatra e dalla ASL di competenza; in aggiunta, chiedono che vengano ampliati i criteri per l'assegnazione del danno da vaccino.

Altra personalità di riferimento per il movimento no-vax è il dottor Massimo Montinari di Bari. Nel 1996 pubblicò uno studio su 30 bambini che presentavano un'alterazione cromosomica dovuta, secondo lui, a una malattia degenerativa contratta in seguito alla vaccinazione. La ricerca non è stata mai comprovata dalla comunità scientifica, ma questo medico ha pubblicato il libro Autismo, nuove terapie per migliorare e guarire nel 2002, ovvero negli anni immediatamente successivi al caso Wakefield. Di nuovo, l’autore tenta di mettere in relazione la vaccinazione con l'insorgenza dell'autismo, cosa che molteplici studi scientifici hanno dimostrato non essere vera. Inoltre, propone la cura dell'autismo con delle diete e con esercizi motori, ed è stato recentemente (2017) radiato dall'Ordine proprio perché proponeva ai genitori di curare questa sindrome con l’uso di alcuni integratori (www.larepubblica.it consultato in data 25/05/2020). Purtroppo, nella loro disperazione, alcuni genitori credono a soluzioni di questo tipo e non si rendono conto della falsità di tali rimedi e degli interessi economici che vi si nascondono dietro.

Altra personalità di riferimento per il movimento no-vax è il dottore di Treviso Roberto Gava, anche lui è stato radiato dall'Ordine per aver diffuso pubblicamente idee ascientifiche. La cosa curiosa è che tutti questi medici, appena vengono radiati dall'Ordine, fanno un passo indietro rispetto al loro pensiero di assoluta contrarietà ai vaccini; arrivano, invece, a sostenere posizioni più mediate, che prevedono la libertà di scelta e la creazione di piani vaccinali ad personam. Nel 2007, il dottor Gava ha pubblicato il libro Le vaccinazioni pediatriche dove sostiene l'esigenza di non proporre profilassi massificate, bensì di costruire un piano ad hoc per ogni bambino, perché ogni organismo è a sé stante: ogni bambino ha la sua storia; i vaccini sono dei farmaci, e in

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quanto tali contengono delle sostanze che potrebbero provocare reazioni insolite in qualcuno. Egli spiega, inoltre, che proprio perché non tutti reagiscono allo stesso modo all’inoculazione sono importanti le visite sia prima che dopo la vaccinazione. Molti genitori no-vax, fra i quali alcune delle persone che ho intervistato, si rivolgono al dottor Gava per consulti informativi prima della vaccinazione, nei quali si vedono venire confermata la propria opinione riguardo al tema. Il medico trevigiano è anche molto attivo in campo pubblico e organizza conferenze e incontri sulla tematica della presunta nocività delle vaccinazioni. Altre personalità di riferimento per il movimento no-vax sono il farmacista Stefano Montinari e sua moglie, Antonietta Gatti. Entrambi si autodefiniscono e vengono definiti “scienziati” dagli appartenenti al movimento no-vax, si occupano di nanoparticelle, sostenendo la teoria che i vaccini contengano molte nanoparticelle e che questi microorganismi siano nocivi per la salute. Solo lui è presente alle conferenze pubbliche, perché funge da portavoce degli studi che portano avanti entrambi, ma cita spesso le ricerche della moglie. Nel 2015 hanno pubblicato un libro, uscito in edizione aggiornata e ampliata nel 2019, dal titolo Vaccini sì o no?, che cerca di fare una panoramica sulla vaccinazione. La tesi principale qui contenuta è che i vaccini conterrebbero delle nanoparticelle che sono pericolose per la salute degli organismi. Infatti, il primo capitolo del libro è non tanto sulla storia della vaccinazione vaiolosa ma su che cosa realmente conteneva il vaccino contro il vaiolo. Inoltre, sostengono che l'immunità di gregge non esiste, che le campagne di vaccinazione vengono introdotte quando la malattia ha già raggiunto il suo picco e che le malattie epidemiche vadano sconfitte con una corretta igiene. Infine, aggiungono che i vaccini possono provocare autismo e altre malattie, appunto perché contengono queste sostanze nocive. C'è anche un'analisi approfondita, sia nel libro che nelle conferenze che tengono, di tutte le particelle nocive contenute nei vaccini. Penso che nemmeno un medico saprebbe orientarsi di fronte alla quantità di nomi e numeri che elenca durante i suoi convegni e nel libro. Mi induce allo scetticismo il fatto che il farmacista Montanari abbia un modo di ragionare e di discutere basato principalmente sulla confusione, e che le poche volte che ha interagito con i medici abbia utilizzato uno stile di comunicazione aggressivo.

I genitori che non intendono vaccinare i loro figli si rivolgono a medici come quelli che ho appena citato per ricevere un consulto, ma si rivolgono anche a omeopati,

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naturopati, erboristi e medici specialisti di tecniche alternative, i quali, comunque, generalmente appoggiano il loro punto di vista.

Le associazioni (come CORVELVA, a livello nazionale, e COMILVA, a livello regionale Veneto) offrono supporto legale e informativo ai genitori che decidono di non vaccinare i propri figli.

CORVELVA, in particolare, si autodefinisce un’associazione per la libertà di scelta e per la tutela e la promozione dell'obiezione di coscienza in ambito vaccinale. L'associazione riconosce che le motivazioni che inducono i genitori al rifiuto della prassi vaccinale possono essere molteplici e giuste, e sottolineano il fatto che questo è indice di un atteggiamento positivo che presuppone la capacità di essere partecipi della propria salute e di non permettere che altri decidano al proprio posto. È molto importante, tuttavia, che la scelta sia il frutto di un cammino di informazione; per questo, l'associazione si impegna anche nel fornire materiale informativo ai genitori e raccoglie fondi dai suoi soci per finanziare una propria ricerca scientifica: gli esami a cui vengono sottoposti i sieri per l’analisi sono molto costosi perché vanno ad analizzare ogni singola particella presente nel vaccino(come accade, per esempio, nello studio condotto dalla dott. Loretta Bolgan per CORVELVA sul vaccino contro l’HPV), perciò richiedono finanziamenti ingenti. Ho avuto modo di prendere visione di alcuni video in cui vengono presentate le analisi di queste particelle contenute nei sieri. Anzitutto, la materia è presentata in modo eccessivamente specialistico e complesso per essere compreso da chi non sia un esperto interno al settore. In secondo luogo, penso che qualsiasi farmaco sottoposto a un tipo di analisi come quello effettuato dalla dottoressa possa risultare ricco di particelle e di altri elementi inaspettati; ciò è dovuto alla lavorazione in laboratorio a cui vengono sottoposti i presidi medici. In terzo luogo, ogni elemento appartenente all’ambiente in cui viviamo e con cui abbiamo a che fare contiene, probabilmente, sostanze ben più nocive rispetto ai sieri; basti pensare alla qualità dei cibi che mangiamo o dell’aria che respiriamo Quarto punto da tenere in considerazione è che, purtroppo, il fine di molti di questi medici è quello di guadagnare facilmente, piuttosto che di tutelare realmente la salute umana, come dovrebbero aver giurato di fare per missione professionale. COMILVA appoggia pienamente gli obbiettori di coscienza perché sostiene che dopo il dl 2017 la pratica dell'obiezione sia fondamentale e doverosa. Per questo, COMILVA fornisce le linee guida per adempiere

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all’iter dell'obiezione attiva: invita i genitori a rispondere sempre con lettere e raccomandate alle comunicazioni in cui la ASL convocata le famiglie per la

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