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Capitolo 3: Confronto dei discorsi tenuti da Xi Jinping in occasione della prima sessione della 12°

3.1 Assunzione dell'incarico di presidente e richiamo all'auctoritas: diverse sfumature d

In entrambi i discorsi Xi esordisce manifestando la propria riconoscenza per l'incarico affidatogli e la fiducia concessagli, sia nei confronti dei delegati presenti in aula che nei confronti dell'interopopolo cinese. La garanzia del presidente di adempire alle proprie responsabilità e ai propri doveri con diligenza nonché di servire il popolo e la patria con lealtà fungono da promessa attraverso cui Xi si assume l'onere di guidare la nazione cinese con correttezza e onestà.

La principale differenza che sussiste tra i due testi consiste nella presenza nel discorso del 2013 del richiamo all'auctoritas attraverso l'elenco, in ordine cronologico, dei suoi predecessori, attraverso cui viene messa in rilievo l'importanza dei brillanti successi ottenuti e il superamento di ogni tipo di difficoltà sotto la loro presidenza, un'affermazione di grande portata retorica in quanto elogio del Partito, di chi lo ha rappresentato e dei risultati ottenuti sotto la loro guida. In particolare, è stato dedicato un intero paragrafo alle lodi nei confronti di Hu Jintao.

Nonostante il richiamo all'auctoritas è presente anche nel testo del 2018, esso è soltanto funzionale al richiamo dei vari contributi ideologici che i predecessori di Xi hanno fornito alla politica e che hanno plasmato l'ideologia di Partito attuale, principi a cui è necessario continuare ad aderire per realizzare gli obiettivi cinesi. Il 2018 è l'anno in cui venne modificato il limite del doppio mandato, il che denota la grande fiducia che il Partito ha riposto in Xi: oltre a ciò, il fatto che il “Pensiero sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” è stato inserito nello Statuto della nazione cinese a fianco dei nomi di Mao e Deng conferisce, senza alcun dubbio, un'importanza fondamentale a Xi, mettendolo sullo stesso piano del Grande Timoniere e del Piccolo Timoniere, com'è stato chiarito all'inizio del secondo capitolo.

Entrambi i testi presentano continui sfoggi della cultura cinese, delle grandi opere realizzate dal popolo e dei brillanti successi che hanno condotto la Cina sul podio delle grandi potenze del panorama mondiale: non a caso, le funzioni testuali prevalenti sono quella referenziale, con cui attraverso elenchi, entimemi ed esempi, si ricorda al popolo tutti i successi raggiunti dalla Cina nel corso della storia, e quella persuasiva, con cui si legittima nuovamente il potere del Partito invitando ad avere fiducia nel suo operato e nei suoi progetti. È chiaro come lo scopo sia continuamente quello di affermare l'importanza del ruolo del Partito, rappresentato da Xi, e legittimare la sua posizione di guida della nazione: ciò che si afferma è il fatto che la Cina ha raggiunto questo apice e creato una nazione, definita meravigliosa, proprio grazie alla politica, alla strategia e alla tradizione del Partito che, col tempo, si sono consolidate e rivelate vincenti.

Approfondendo la questione del consenso legata al PCC, molti studiosi tra cui Miranda, Samarani e De Giorgi1, sono d'accordo sul fatto che il Partito abbia dovuto lentamente ricostruire, e stia tuttora ricostruendo, la propria credibilità agli occhi del popolo cinese. Dall'epoca maoista sino agli ultimi decenni, ha dovuto scontrarsi con eventi accaduti sia all'interno che fuori dalla Cina che ne hanno minato potere e credibilità, facendo vacillare la fiducia nei suoi confronti sia da parte dei cittadini che delle altre nazioni. Sono state mosse, infatti, dure critiche nei confronti di alcune decisioni e provvedimenti presi in passato dal governo cinese che hanno condotto a devastanti conseguenze di cui ancora oggi si mantiene la memoria. Avvenimenti come la “Rivoluzione culturale”, il massacro di Piazza Tian'anmen del 1989, il ristagnamento dell'economia russa a seguito delle troppo rigide politiche comuniste o la caduta dell'Unione Sovietica nei primi anni Novanta hanno dimostrato alla dirigenza la necessità di dover adattare gli ideali del Partito all'evoluzione delle condizioni della modernità.2 Il PCC sta dunque dimostrando di possedere una grande capacità tecnocratica di adattamento e risposta alle dinamiche sia interne che estere sin dagli anni in cui iniziava il processo di apertura economica, cercando di ristabilire la fiducia nei propri confronti e l'imprescindibile appoggio da parte del popolo.

Rimarcare le difficoltà e l'imprevedibilità dell'era moderna caratterizzata da grandi cambiamenti, sfide e pericoli senza precedenti è altresì un modo per avvalorare il ruolo guida del Partito, il quale affronterà insieme al popolo i grandi cambiamenti che stanno avvenendo, per far sì che il popolo si affidi ad esso, l'unico, secondo Xi, in grado di superare le difficoltà e, allo stesso tempo, di cogliere le opportunità strategiche e le sfide che si presenteranno.3 Se il popolo si convince dell'instabilità e dell'incertezza dell'epoca in cui si trova, esso sarà più propenso a fare affidamento su coloro che sono al governo, i quali sostengono di avere gli strumenti e le soluzioni per gestire al meglio la situazione. Da ciò, ne consegue un accrescimento di fiducia nei loro confronti.4 Pertanto, sostenere il PCC, il quale afferma continuamente di agire in favore e per il bene del popolo, significa sostenere la causa del popolo e della nazione.

1 Il pensiero dei citati studiosi lo si ritrova nel volume: Carla MENEGUZZI ROSTAGNI (a cura di), La Cina luci e ombre. Evouzione politica e relazioni esterne dopo Mao, Storia internazionale dell'età contemporanea, Franco Angeli, Milano, 2010, pp. 19-52.

2 David L. SHAMBAUGH, China's Communist Party: Atrophy and Adaptation, University of California Press, 2008, pp. 175-177.

3 Barry NAUGHTON, "Xi Jinping’s Economic Policy in the Run-up to the 19th Party Congress: The Gift from Donald Trump", China Leadership Monitor, N. 52, febbraio 2017.

4 Donna R. HOFFMAN, Alison D. HOWARD, The Presidential Rhetoric of Hard Times, Collected Faculty and Staff Scholarship. 1, Dominican University of California, 2010, pp. 16-17.

3.2) Temi e ideologie ricorrenti della politica interna e direttive ai membri del