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CAPITOLO 3. L’ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA DOMICILIARE DE

3.5 Attività di progettazione e attività operative

Il Progetto descritto, disegna la situazione che il nuovo modello di raccolta dovrà rappresentare a regime. Su questa base si è cercato di impostare un sistema con il quale poter gestire l’intero processo di attivazione del servizio riducendone la complessità attraverso la sua suddivisione nella serie di operazioni che lo costituiscono, ricostruendo un elenco di tutte le attività. Come in uso nel modello della Work Breakdown Structure (WBS) della pratica del Project Management, le attività selezionate compongono la costruzione logica del processo di attivazione e, una volta calendarizzate, consentono di costruire il cosiddetto Diagramma di Gantt. Si è trattato di descrivere i flussi di lavoro in macro-attività poi suddivise in componenti del lavoro dettagliate, work packages o “pacchetti di lavoro”, in modo che sia più semplice configurare tutte le attività e controllarne in corso d’opera l’avanzamento. Si è dunque adottato un sistema nel quale le attività principali di progettazione e attivazione del servizio sono state sintetizzate in una serie di macro-attività che racchiudono un elenco di sotto-attività, ciascuna programmata secondo una scansione temporale precisa, in un periodo precedente o anteriore alla data prevista per l’avvio del servizio o start up, considerando che nel giorno stabilito per la partenza del servizio, l’attività di raccolta domiciliare deve iniziare a servire tutto il bacino di utenze previsto dal lotto di attivazione, secondo il calendario di raccolta.

Ognuna delle macro-attività deve essere assegnata a un responsabile, coordinatore dei responsabili a loro volta individuati per le sotto-attività, con il compito di svolgere e documentare quanto previsto dal lavoro attribuitogli. In questo tipo di organizzazione è utile aggiungere gli snodi principali del progetto, o milestones, nel nostro caso, l’avvio dell’attività di comunicazione e l’avvio del servizio di raccolta.

Le macro-attività individuate nella struttura di cui si compone il processo di attivazione sono: 1) attività di informazione e consegna Starter kit alle utenze;

2) realizzazione di un book fotografico delle piazzole stradali; 3) posizionamento delle campane per la raccolta del vetro;

4) rimozione delle piazzole stradali e pulizia della sede stradale liberata; 5) realizzazione delle nuove percorrenze di raccolta porta a porta;

6) riorganizzazione delle raccolte di tipo stradale rimanenti e di quelle domiciliari; 7) organizzazione del personale e dei mezzi da impiegare.

Il pacchetto di macro-attività è stato pensato per ripetersi su ognuno dei 9 lotti di attivazione individuati procedendo in maniera ciclica: con il primo lotto prende avvio la macro-attività 1 di “Informazione e consegna kit alle utenze” che prosegue fino alla data di start up, cioè, fino alla giornata in cui deve avviarsi il servizio di raccolta vero e proprio. Il raggiungimento di questa data segna contemporaneamente la partenza della macro-attività 1 “Informazione e consegna kit alle utenze” nel lotto successivo e così via, sino al raggiungimento dell’ultimo dei lotti.

Fig. 14. Schema del sistema di distribuzione delle macro-attività per i primi lotti di attivazione. Fonte: elaborazione propria

Per progettare il modello di raccolta porta a porta dei rifiuti e tutte le attività necessarie per avviare il processo di attivazione del servizio, si deve necessariamente partire dalla conoscenza e quindi dall’analisi delle caratteristiche urbanistiche, economiche e sociali dei territori comunali oggetto di interesse, prendendo in considerazione gli elementi caratterizzanti il comune nel suo complesso e focalizzandosi poi su ciascuna porzione di territorio per la quale individuare caratteristiche di viabilità, traffico, tipologie edilizie, tessuto sociale ed attività economiche e produttive presenti.

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L’area oggetto dell’attivazione del nuovo modello di raccolta si estende sulla Piana Fiorentina. La parte in cui si concentrano la maggior parte degli insediamenti sia residenziali, che produttivi, che i servizi, è l’area della pianura, mentre l’area pedecollinare risulta scarsamente urbanizzata.

I bacini di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino risultano simili, possiedono infatti tra i 47.000 e i 49.000 abitanti, le utenze totali sono circa 20.000 e in entrambi i comuni sono presenti aree a carattere produttivo ben individuabili.

Tab.9. Dati di base sui territori di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. Fonte: elaborazione propria da dati Alia S.p.A

MACRO-ATTIVITA’ 1: informazione e consegna kit

Nel Progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani è compresa la campagna comunicativa di start up. L’adeguata comunicazione, soprattutto in fase propedeutica all’attivazione del servizio, è fondamentale per il successo dello stesso: non va dimenticato infatti che, la buona riuscita di un servizio di raccolta inizia da un corretto comportamento del cittadino, che deve essere educato e motivato.

Ogni campagna, identificabile con la macro-attività 1, si rivolge alle utenze ubicate nel lotto di attivazione previsto e si compone di una serie di attività di back office e di attività operative, con l’obiettivo di:

 estendere il servizio di raccolta porta a porta a tutto il comune, integrando le attività di informazione con la distribuzione degli Starter kit alle utenze;

 educare i cittadini con l’obiettivo di aumentare quantità e qualità dei conferimenti differenziati;

 gestire in fase di attivazione le criticità rilevate e presenti sul territorio condividendole con l’Amministrazione Comunale e collaborando eventualmente anche con le Forze dell’Ordine;

 censire eventuali utenze attualmente non a ruolo.

Il coordinatore di questa macro-attività sovrintende alle operazioni più pratiche di approvvigionamento dei magazzini e gestione delle scorte degli Starter kit, alla predisposizione del materiale informativo per la realizzazione grafica, e a operazioni più concettuali come la pianificazione degli incontri con l’Amministrazione Comunale. Durante gli incontri con gli esponenti dell’Amministrazione Comunale, in vista dello start up del servizio, si definiscono la programmazione di un calendario di incontri pubblici e gli elementi che dovranno caratterizzare l’evento di lancio per la presentazione del nuovo servizio. Si tratta di occasioni molto importanti: per l’azienda ai fini di un’ampia conoscenza e corretta comunicazione verso gli utenti, per il Sindaco e la sua Giunta, per questioni di coerenza con i propri programmi, raggiungimento di obiettivi politici ed per evitare di generare malcontento tra la popolazione.

La serie di incontri pubblici hanno luogo, come da programma pubblicato, in punti dislocati sul territorio solitamente in orario serale e sono rivolti all’informazione della cittadinanza, coinvolgendo utenze straniere, amministratori condominiali e associazioni di categoria, di concerto con l’Amministrazione Comunale. Si tratta del momento di incontro tra Gestore e comunità, in cui la comunicazione deve avvenire in modo semplice e diretto per favorire il confronto con gli utenti, che in queste occasioni spesso si fanno portatori di rimostranze e preoccupazione per quello che si configurerà come nuovo sistema di raccolta.

Tra le attività, inoltre il responsabile deve dedicarsi alla pianificazione dei punti info- distributivi itineranti e alla supervisione delle attività di comunicazione diretta e consegna alle utenze. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, è necessaria la disposizione di squadre di personale da impiegare sul campo per i contatti diretti con ogni utenza. Tale momento di contatto è tra i più delicati e complessi, perché da una corretta informazione e consegna del materiale dipende in larga misura la riuscita del servizio. Per questa ragione è stato messo a punto un sistema di verifica in itinere delle operazioni del personale che si occupa di informazione e distribuzione del materiale. È stato, quindi, realizzato specificamente per l’occasione un documento tipo check list che permetta, in sede di sopralluogo, di esprimere una valutazione della qualità dello svolgimento delle attività degli operatori.

In breve le operazioni che l’operatore-informatore è tenuto a svolgere entro la data prevista per l’avvio della raccolta, attenendosi a precise linee guida di comportamento, sono:

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 il cassettaggio del mailing informativo: attività propedeutica alla consegna dello Starter kit che rappresenta un primo momento di comunicazione alle utenze contemporanea all’affissione di locandine distribuite nella zona di attivazione, ma è anche l’occasione per un primo rilievo sul territorio che consente di raccogliere segnalazioni di eventuali criticità presenti e programmare con il Comune una specifica gestione;

 le visite dirette e la distribuzione dello Starter kit: l’utilità di quest’operazione è triplice perché consente di consegnare il kit di contenitori e sacchi adeguati alla tipologia di utenza insieme al materiale cartaceo previsto, illustrare le modalità del nuovo servizio personalizzando l’informazione in funzione dell’utenza contattata e realizzare un censimento delle utenze effettuando un rilievo delle utenze non a ruolo. Il materiale della campagna di comunicazione viene distribuito sia in forma cartacea che pubblicato online ed è rappresentato da:

 plico per ciascuna utenza domestica e non domestica, contenente materiale informativo, da consegnare tramite cassettaggio;

 Guida alle raccolte differenziate;  Dizionario dei rifiuti;

 Calendario della raccolta;

 locandina con indicazione sul giorno e modalità di consegna per ciascun condomino;  locandina con informazione sull’imminente rimozione dei cassonetti stradali;

 locandina con indicazioni sulla programmazione degli incontri pubblici;

 cartellonistica su evento di lancio per la presentazione del nuovo servizio a tutta la comunità comunale.

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Fig. 15. Alcuni esempi del materiale della nuova campagna comunicazione di Alia. Fonte: Alia S.p.A

MACRO-ATTIVITA’ 2: realizzazione book fotografico piazzole stradali

La fase del passaggio da un servizio di raccolta di tipo stradale a domiciliare integrale implica necessariamente la rimozione di tutti i cassonetti dal suolo pubblico.

Fra le attività che la DT3 ha pianificato nell’ambito dell’attivazione del nuovo servizio in ciascun lotto dei due Comuni interessati dal progetto, vi è la realizzazione di un report che raccolga in forma di book fotografico le immagini di aree pubbliche ospitanti cassonetti stradali fino al momento dello start up, e dopo la partenza del servizio.

Le piazzole vuote risultanti dalle operazioni di rimozione dei contenitori stradali rappresentano nuovi spazi liberi che l’Amministrazione Comunale ha la possibilità di gestire a seconda delle necessità di servizi dell’area in cui si trovano, ad esempio inserendo nuovi stalli per ampliare il numero di posti auto, realizzando marciapiedi e piste ciclabili o prevedendo la disposizione di nuovi arredi urbani come panchine, fioriere ecc.

La realizzazione di un book fotografico della situazione ante e post attivazione della nuova raccolta, risulta dunque utile soprattutto dal punto di vista della comunicazione, sia per l’Amministrazione che per i cittadini, perché rende manifesto in modo immediato il risultato del passaggio da raccolta stradale a domiciliare, che porta con sé un evidente miglioramento del decoro urbano.

Fig. 16. Alcuni esempi delle situazioni antecedenti e posteriori alla rimozione delle piazzole stradali. Fonte: Alia S.p.A

MACRO-ATTIVITA’ 3. Posizionamento campane per la raccolta vetro

Le operazioni comprese entro questa macro-attività vanno dal dimensionamento del corretto numero di contenitori stradali per la raccolta del vetro, all’individuazione della migliore localizzazione sul territorio, al posizionamento fisico delle stesse.

La tipologia di contenitori selezionata per la raccolta stradale è quella della campana a sistema di svuotamento tramite sollevamento. Ogni contenitore è dimensionato per garantire una

dotazione volumetrica minima di 10 litri per componente di utenza domestica9 come richiesto

dall’Autorità in fase di pianificazione. Per procedere alle attività finalizzate al dimensionamento e successiva distribuzione sul territorio è necessario, infatti, partire dalla considerazione delle indicazioni previste dagli standard definiti dall’ATO. Gli standard rappresentano requisiti minimi del servizio e non possono essere disattesi. In fase di gara, inoltre, l’azienda ha presentato un’offerta, che nel momento dell’effettivo dimensionamento del servizio ai fini dell’attivazione, deve continuare a rispettare.

L’Autorità ha stabilito la “capillarità dei contenitori per la raccolta del vetro” identificandola con il “numero massimo di componenti di utenze domestiche per contenitore, come valor

9 Per "componenti di utenze domestiche" si intende il rapporto "popolazione residente" e "famiglie residenti" al

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medio sull'area servita nel singolo comune”. Si tratta di un numero individuato anche in base alla classificazione secondo fasce di densità abitativa dei diversi comuni. Nello specifico, per i Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, classificati come aree ad elevata urbanizzazione, lo standard stabilito per la capillarità è di 150 utenze.

Per quanto riguarda la distanza massima dei contenitori dagli utenti, lo standard prevede di verificare una percentuale minima del 95% di utenti con contenitore a una distanza massima

di 400 metri all’interno dei centri abitati10, e del 95% di utenti a una distanza massima di 600

metri al di fuori dei centri abitati, escludendo dalla misurazione le strade private e vicinali, anche se di uso pubblico.

Una volta stabilito il bacino di utenze che ogni campana deve servire, la successiva operazione riguarda la localizzazione fisica del contenitore su suolo pubblico. Attraverso una serie di sopralluoghi si stabiliscono dei punti per il posizionamento cercando di evitare di riproporre la campana laddove era localizzata la piazzola stradale per la raccolta delle varie tipologie di rifiuto, in modo da spezzare l’abitudine dell’utente di recarsi nello stesso luogo per depositare i rifiuti ed evitare che i pressi delle campane vengano identificati come punti di scarico.

La frequenza minima del servizio di raccolta richiesta dall’ATO rispettata, è rappresentata uno svuotamento ogni 14 giorni. In particolare, le operazioni di svuotamento delle campane e la gestione dei flussi raccolti sono in appalto all’azienda Revet.

Contemporaneamente alla pianificazione della nuova dotazione di campane per la raccolta mono materiale del vetro, è necessario gestire la dismissione dei contenitori presenti sul territorio per la raccolta del multimateriale pesante (contenente il vetro) e dei relativi contratti di raccolta con ditte esterne.

Tra le altre operazioni di non secondaria importanza entro questa macro-attività inoltre vi sono la gestione della logistica interna del magazzino per lo stoccaggio prima del posizionamento del territorio che richiede notevoli spazi, considerando che per ogni lotto si calcola la necessità di circa 80 campane (320 nel Comune di Campi Bisenzio e 330 nel Comune di Sesto Fiorentino) e le operazioni di registrazione sul gestionale aziendale di ciascun contenitore, georeferenziato e dotato di tag identificativo.

10 Come definiti dal Codice della Strada nell'art.3: "insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli

appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada”.

MACRO-ATTIVITA’ 4. Rimozione piazzole stradali

Nel periodo immediatamente precedente all’attivazione della raccolta domiciliare deve essere organizzata la dimissione di tutti i contenitori stradali.

Entro la macro-attività relativa alla rimozione delle piazzole, sono comprese una serie di operazioni, la più importante delle quali, al di là dell’attività di pura rimozione fisica dei cassonetti, risulta essere la gestione della logistica. È necessario considerare, infatti, che ciascuna piazzola stradale ospita normalmente una batteria di contenitori di capacità intorno ai 1700 - 3200 litri, che possono essere almeno cinque, ma possono essere anche doppi per tipologia di rifiuto. La loro rimozione è seguita da uno stoccaggio temporaneo, per questo motivo risulta di primaria importanza un’accorta gestione degli spazi del magazzino e una corretta gestione dei flussi dei contenitori dismessi, che possono essere avviati a preparazione per il riutilizzo in altri contesti oppure a smaltimento.

Il momento successivo alla rimozione dei suddetti contenitori stradali, è seguita dalle operazioni di pulizia della piazzola liberata. Anche tali operazioni di pulizia rientrano, quindi, tra le sotto-attività di questa macro-categoria. Il responsabile deve infatti provvedere alla disposizione di un servizio di spazzamento adeguato, per rendere nei tempi più brevi possibili il suolo pubblico, per anni occupato dai cassonetti stradali, nuovamente disponibile agli usi che l’Amministrazione Comunale ha scelto.

MACRO-ATTIVITA’ 5. Realizzazione percorrenze settori di raccolta porta a porta

I percorsi di raccolta, di base, sono studiati per essere:

 suddivisi per tipologia di rifiuto (organico, carta e cartone, multimateriale leggero, rifiuto residuo o RUR);

 distribuiti ciascuno per un giorno della settimana secondo quanto previsto da calendario (es. lunedì: organico; martedì: multimateriale leggero; mercoledì: carta; giovedì: RUR; sabato: organico)

 distribuiti su turni di lavoro mattutini (05:00 – 12:36) e pomeridiani (13:00 – 20:36);  affidati a squadre di operatori con determinate caratteristiche in base all’esperienza e

ai mezzi scelti per la raccolta.

Alle utenze non domestiche classificabili come produttrici di gradi volumi di determinate tipologie di rifiuti come cartone, film plastico e pancali, per le quali vengono pianificati giri di raccolta dedicati, esiste anche la possibilità di studio di ulteriori giri per aumentare le frequenze di ritiro.

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Il responsabile di questa attività ha il compito di disegnare sul territorio dei percorsi anche definiti “settori” o “sezioni” di raccolta che rispettino i suddetti presupposti.

La mansione richiede l’organizzazione di giri di raccolta sul territorio, quanto più possibili efficienti in termini di fattibilità, economicità, rapidità, studiando percorrenze con le quali servire un numero adeguato di utenze in base alle capacità di carico dei mezzi e delle possibilità degli operatori, in un periodo di tempo che rispetti i turni di lavoro predefiniti. La progettazione dei percorsi prevede la suddivisione di ogni turno di raccolta in quattro fasce, in base alle caratteristiche urbanistiche ed economiche delle singole località e alle specifiche esigenze di raccolta, con l’obiettivo di servire in prima battuta le utenze localizzate lungo le strade direttrici in cui il livello di traffico veicolare tende a creare maggiore congestione.

L’ordine che di norma si segue nella progettazione delle percorrenze, risulta la seguente:

 nella fascia antimeridiana tra le 5:00 e le 8:00 devono essere servite le strade direttici

con elevato livello di traffico con utenze prevalentemente domestiche e i centri storici in maniera tale da consentire all’utente di ritirare i contenitori prima di lasciare l’abitazione per gli impegni giornalieri e liberare il suolo pubblico dagli stessi. Le utenze non domestiche presenti in queste aree vengono servite in orari di apertura in modo da minimizzare l’orario di esposizione dei contenitori su suolo pubblico;

 nella fascia antimeridiana tra le 8:30 e le 12:30 devono essere servite il resto delle strade contigue alle direttrici con utenze sia domestiche che non domestiche;

 nella fascia pomeridiana tra le 13:00 e le 16:00 devono essere servite aree con utenze prevalentemente non domestiche;

 nella fascia pomeridiana tra le 16:30 e le 20:30 devono essere servite le aree periferiche con utenze prevalentemente domestiche e condominiali.

Durante il primo periodo a decorrere dalla data di attivazione, almeno per le prime due settimane, il responsabile dell’attività conduce una serie di sopralluoghi durante i turni di raccolta per verificare l’andamento del servizio. In questo periodo si possono raccogliere una serie di indicazioni e segnalazioni, sia quelle che il coordinatore ottiene direttamente da parte degli operatori che eseguono materialmente percorsi e ritiri, sia quelle pervenute da parte degli utenti attraverso un servizio dedicato.

La realizzazione degli itinerari avviene attualmente in modo manuale, grazie al supporto dell’esperienza e della conoscenza del territorio da parte dei responsabili della progettazione. Successivamente, gli itinerari, vengono codificati e registrati utilizzando un apposito software di pianificazione e gestione operativa che utilizza una banca dati geografica. Attraverso il

software si ottiene la restituzione del materiale cartaceo, in forma tabellare e cartografica, che viene consegnato agli operatori con tutte le informazioni necessarie per l’esecuzione giornaliera del servizio per ciascun settore di raccolta.

Fig. 17. Esempio di stampa di una percorrenza in forma tabellare. Fonte: dati Alia S.p.A

MACRO-ATTIVITA’ 6. Riorganizzazione settori di raccolta stradale e porta a porta

Dal momento che l’attivazione del servizio di raccolta domiciliare sul territorio è prevista per lotti definiti, parallelamente alle attività più propriamente relative all’organizzazione del servizio nel lotto stesso, si rende necessaria anche la gestione delle raccolte nelle porzioni di territorio circostante, dove rimangono attivi i preesistenti regimi di raccolta, in larga parte stradale ma in alcune zone anche domiciliare. Questa macro-attività, di conseguenza, soprintende la riorganizzazione dei percorsi di raccolta nelle aree al di fuori di quelle delimitate dal lotto oggetto dell’attivazione, con maggiore attenzione alle zone di confine,

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