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Il modello di raccolta porta a porta: gestione del processo di attivazione del nuovo servizio di Alia S.p.A in due comuni della Piana Fiorentina

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Academic year: 2021

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Master Universitario di II livello Gestione e Controllo dell’Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse

Il modello di raccolta porta a porta: gestione del processo

di attivazione del nuovo servizio di Alia S.p.A in due

comuni della Piana Fiorentina

Autore

Dott.ssa Elena Concas ………..….

Tutor Scientifico

Prof. Marco Frey ………..….

Tutor Aziendale –

Alia Servizi Ambientali S.p.A.

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INTRODUZIONE ... 2

CAPITOLO 1. ALIA SERVIZI AMBIENTALI S.P.A ... 3

1.1 L’azienda ... 3

1.2 Il contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani dell’ATO Toscana Centro ... 6

1.3 Attività, mission e obiettivi ... 7

1.4 La struttura organizzativa ... 9

1.5 I poli impiantistici ... 11

1.6 Il territorio, i servizi e i risultati della raccolta ... 12

CAPITOLO 2. LA DIREZIONE TERRITORIALE DT3 DI PRATO ... 18

2.1 Il Polo impiantistico Paronese ... 18

2.2 Il territorio servito ... 19

2.3 I servizi di igiene ambientale ... 23

2.3.1 Servizio di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati ... 25

2.3.2 Servizio di spazzamento ... 29

2.3.3 Servizi accessori a richiesta ... 30

CAPITOLO 3. L’ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA DOMICILIARE DEI RIFIUTI URBANI NEI COMUNI DI CAMPI BISENZIO E SESTO FIORENTINO ... 31

3.1 Complessità e gestione del processo di attivazione di un nuovo modello di raccolta ... 31

3.2 Il progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani per i Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino ... 32

3.2.1 Le utenze condominiali ... 35

3.2.2 Le utenze non domestiche in zona omogenea industriale ... 38

3.3 La stima delle variazioni dei flussi a regime e gli obiettivi di raccolta ... 39

3.4 Cronoprogramma dell’attivazione del servizio ... 40

3.5 Attività di progettazione e attività operative ... 42

CONCLUSIONI ... 56

BIBLIOGRAFIA ... 57

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INTRODUZIONE

Il presente lavoro propone il tema del processo di attivazione di un nuovo modello di raccolta sul territorio di due comuni della Piana Fiorentina recentemente acquisiti dalla Direzione Territoriale 3 dell’azienda Alia S.p.A., Gestore unico del servizio di igiene ambientale dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Centro. Nel settembre 2018, periodo coincidente con l’inizio dello stage presso l’azienda, era in atto la fase di implementazione del processo di attivazione nel primo dei lotti individuati in fase progettuale per l’estensione del nuovo servizio, compiutasi a novembre 2018.

Il tema è affrontato dal punto di vista di un’azienda che ha necessità di disporre di un sistema di supporto alla gestione della serie di attività da mettere in campo per il raggiungimento dei risultati posti nel Progetto integrato di raccolta dei rifiuti urbani. In questo senso si è cercato di affrontare l’insieme delle molteplici attività previste dal processo, scomponendole e distribuendole in termini di tempistiche e di responsabilità, in modo da poter poi operare in modo ottimale in ogni singola fase e da avere sempre chiaro il quadro nella sua globalità. Per contestualizzare gli argomenti trattati la prima parte del lavoro introduce l’azienda descrivendone la recente nascita e le caratteristiche.

La seconda parte presenta la Direzione Territoriale 3, che opera nell’area della Piana Pratese e, più di recente, in quella Fiorentina, evidenziandone le peculiarità, i servizi offerti al territorio e l’esperienza dovuta alla pregressa attività come ex A.S.M S.p.A e C.I.S. S.r.l. L’ultima parte espone il processo di attivazione del nuovo modello di raccolta porta a porta e la sua gestione. Si riporta, dunque, il sistema di organizzazione della serie di attività progettuali e operative necessarie all’implementazione del servizio, avendo potuto averne esperienza diretta, grazie alla partecipazione a diverse delle attività previste e al coinvolgimento nelle fasi di monitoraggio.

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CAPITOLO 1. ALIA SERVIZI AMBIENTALI S.P.A

1.1 L’azienda

Alia Servizi Ambientali S.p.A. è una società toscana di recente formazione, nata il 13 marzo del 2017 in seguito all’Atto di fusione per incorporazione nell’azienda fiorentina Quadrifoglio S.p.A., della ASM S.p.A. di Prato, Publiambiente S.p.A. di Empoli e CIS S.r.l di Montale (PT).

Attualmente rappresenta il Gestore Unico per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in concessione ventennale sul territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) Toscana

Centro, comprendente le province di Firenze, Prato e Pistoia1.

Fig. 1. Inquadramento territoriale. Fonte: elaborazione propria

Tale concessione deriva dal fatto che i servizi pubblici locali a rilevanza economica, per disposizione della Legge n.148/2011, devono essere organizzati su base di bacini territoriali

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omogenei, gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), enti locali specifici istituiti dalle Regioni e governati dalle Autorità d’Ambito, ai quali aderiscono i Comuni ricadenti all’interno del perimetro individuato, per espletare competenze in materia di gestione dei servizi ambientali. Scopo di tale sistema organizzativo è evitare la frammentazione del servizio di igiene ambientale sul territorio, razionalizzandone e rendendone omogenea l’attività e aumentando le capacità di investimento e di raggiungimento di elevate performance a livello di efficienza ed efficacia gestionale. La Regione Toscana, in questo senso, ha risposto suddividendo il suo territorio in tre grandi sub-regioni governate da altrettante Autorità d’ambito: ATO Toscana Centro, ATO Toscana Costa e ATO Toscana Sud.

L’ATO Centro, per i 59 Comuni compresi nel bacino territoriale di riferimento, costituisce dal 2012, ai sensi della L.R. Toscana 28 dicembre 2011 n. 69, l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani con funzioni di programmazione, organizzazione e regolazione dell’attività di gestione dei rifiuti urbani. Nello specifico, ha il compito di pianificare la gestione dei rifiuti urbani redigendo il Piano d’ambito, affidare il servizio ad un gestore unico, per poi regolarne tariffe e qualità del servizio offerto.

Fig. 2. Il territorio delle tre province toscane. Fonte: elaborazione propria da www.aliaspa.it

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In virtù dei suoi compiti, l’ATO Toscana Centro, dopo aver avviato le procedure per una gara d’appalto pubblica a procedura ristretta nel 2012 e dopo aver invitato i concorrenti alla presentazione delle offerte, ha affidato nel 2016 la concessione ventennale per il servizio di gestione dei rifiuti urbani all’associazione temporanea di imprese (ATI) guidata da Quadrifoglio S.p.A. La formazione dell’ATI era stato un passaggio indispensabile ai fini della partecipazione alla gara e momento preliminare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio2 con la stessa Autorità d’Ambito. Tale sottoscrizione, avvenuta nell’agosto 2017, è stata infatti immediatamente preceduta dalla fusione delle quattro società di gestione di igiene ambientale a marzo dello stesso anno.

La società così formata, denominata Alia Servizi Ambientali S.p.A., è una mono utility a capitale sociale interamente pubblico con partecipazione azionaria di 19 Comuni e 3 aziende pubbliche che detenevano precedentemente le quote delle quattro società fuse.

Il perimetro della società comprende una serie di società controllate e una serie di collegate:  Programma Ambiente S.p.A. (controllata al 100%);

 Programma Ambiente Apuane S.p.A. (controllata al 100%);  Q.Thermo s.r.l. (controllata al 60%);

 Irmel s.r.l. (controllata al 51%);

 Techset (controllata al 79%, in liquidazione);  Q.Energia s.r.l. (partecipata al 50%);

 Revet S.p.A. (partecipata al 47%);  Valcofert s.r.l. (partecipata al 43%);  SEA risorse S.p.A. (partecipata al 24%).

Il profilo giuridico di Alia è quello di Ente di Interesse Pubblico3, ed essendo sottoposta al

rispetto di quanto previsto dal quadro normativo di riferimento, risponde anche all’obbligo di

pubblicare una Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) ai sensi del

D.Lgs 254/16.

La DNF è fonte di utili informazioni per la conoscenza dell’azienda e delle sue attività, nonché delle sue performance ambientali. Per la redazione della prima edizione relativa al 2017, la società ha scelto di seguire le linee guida internazionali proposte dal GRI (Global Reporting Initiative) nella versione Standards dell’ultimo aggiornamento 2016, impegnandosi

2 I contenuti del Contratto di Servizio sono affrontati al Capitolo 1, Paragrafo 1.2.

3 Ai sensi dell’ex art. 16 del D.Lgs n. 29/2010 e s.m.i. e in seguito al completamento della procedura di

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quindi a rendicontare prestazioni economiche, ambientali e sociali secondo l’approccio triple

bottom line della sostenibilità. Essendo stato il 2017 il primo anno di attività di Alia come

società unica, la DNF, laddove si rendesse possibile è stata redatta fornendo confronti con le performance con la somma dei dati riferiti alle quattro aziende incorporate o in alternativa, con quelle della Quadrifoglio S.p.A, in quanto, già per tutta la decade di attività precedente, aveva redatto il Bilancio di sostenibilità.

1.2 Il contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani dell’ATO Toscana

Centro

La concessione ventennale che attribuisce in esclusiva ad Alia il ruolo di Gestore Unico per la gestione integrata dei rifiuti urbani nella Toscana centrale, è regolata da un documento chiamato Contratto di Servizio, stipulato con l’Autorità per il servizio ATO Toscana Centro. Si tratta di uno strumento per regolare i rapporti tra l’Autorità concedente (ATO) ed il Concessionario aggiudicatario. Disciplina gli impegni delle parti, prevedendo le relative penalità in caso di mancanze nel rispetto degli impegni e le cause di risoluzione e regola il corrispettivo da riconoscere al Concessionario per i servizi erogati ed i lavori eseguiti. Attraverso il Contratto è inoltre disciplinata la relazione con gli utenti. Le prestazioni offerte, infatti, si configurano come parte di un servizio pubblico in quanto reso alla comunità ai fini di soddisfare bisogni collettivi: la sottoscrizione di un contratto per questo genere di servizi, per la società contraente, che lo assume come legge, ne rende l’attività doverosa.

L’oggetto del Contratto prevede per Alia come Gestore Unico, l’erogazione di “Servizi base”, l’erogazione di “Servizi accessori a richiesta” e la realizzazione di una serie di lavori, come previsto negli Allegati al documento stesso, il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Autorità nel Piano d’Ambito, nel Capitolato e nell’Offerta con cui la società si è

aggiudicata la gara4.

I servizi resi devono rispettare termini e condizioni indicate nell’offerta, ma anche standard qualitativi e quantitativi definiti dall’Autorità. Sono ammesse varianti su richiesta dei singoli Comuni serviti.

Il Contratto ribadisce che il Gestore si debba impegnare al rispetto della Carta della Qualità

del servizio5, da aggiornare almeno ogni tre anni, contenente gli indicatori e standard di

4 Capo II, Art. 5 del Contratto di Servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani dell’ATO Toscana Centro. 5 Ai sensi della L. n. 244/2007, della L.R. n.69/2007 e di quanto stabilito nell’Accordo Stato-Regioni del 26

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efficienza e affidabilità del servizio da erogare, i dati di monitoraggio relativi al raggiungimento degli standard adottati e quelli relativi alla qualità percepita dagli utenti, l’istituzione di uffici aziendali per le relazioni con il pubblico, le modalità di accesso alle informazioni, l’istituzione di sistemi per la segnalazione da parte dell’utenza di eventuali disservizi, la regolamentazione delle procedure per i reclami, le modalità di accesso alle vie conciliative e giudiziarie.

ATO effettua attività di controllo sul corretto esercizio del servizio che si focalizza essenzialmente sulla corretta applicazione della tariffa del servizio di gestione dei rifiuti urbani, il raggiungimento degli obiettivi e dei livelli di servizio previsti, l’andamento economico-finanziario, il rispetto della Carta della Qualità, la realizzazione degli investimenti previsti e delle previsioni contenute negli strumenti di pianificazione vigenti, la destinazione ed il recupero oggettivo ed effettivo delle singole frazioni delle raccolte differenziate, il grado di soddisfazione degli utenti desunto da indagini e dall’analisi dei reclami registrati dal Gestore, la corretta applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il controllo può essere esercitato attraverso la revisione di dati e relazioni sul servizio comunicate dal Gestore, ispezioni presso l’azienda, sopralluoghi sul territorio servito e indagini e analisi sul servizio e sulla soddisfazione degli utenti.

1.3 Attività, mission e obiettivi

L’attività core di Alia è rappresentata dalla gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani, che coincide con il modello di business del gruppo.

Il processo di gestione del ciclo è permesso dalle attività di raccolta dei rifiuti urbani e spazzamento sull’intero territorio servito, grazie alle quali si determina un flusso di raccolta differenziata orientato a massimizzare il recupero dei materiali e minimizzare gli scarti a discarica e un flusso di raccolta indifferenziata destinato a una serie di trattamenti per lo smaltimento con recupero energetico.

Durante l’anno, le attività di Alia si articolano in raccolta dei rifiuti urbani e assimilati, trattamento di alcune frazioni di rifiuti, attività di smaltimento, pulizia periodica dei contenitori per la raccolta, pulizia di strade, mercati e aree verdi pubbliche, raccolta domiciliare di rifiuti ingombranti, monitoraggio e ritiro di rifiuti abbandonati sul suolo pubblico, gestione dei centri di raccolta. Su tutto il bacino di riferimento, l’azienda fornisce il servizio di raccolta utilizzando mezzi su gomma secondo il sistema domiciliare o “porta a porta” e il sistema a raccolta automatica o “a cassonetto stradale”.

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Nel 2017 Alia ha prestato servizio per 49 comuni, mentre nel 2018 altri 10 comuni sono entrati a far parte del perimetro servito. Attualmente il servizio è quindi esteso ad un totale di 59 comuni. Il territorio servito nel 2017 ha contato un totale di 1.387.257 abitanti, mentre nel

2018 si è raggiunto l’ordine del milione e mezzo di utenti serviti. Per l’ampiezza del bacino

servito, l’azienda si configura tra le maggiori utility in Italia.

Grazie alla fusione tra le quattro realtà aziendali ad essa preesistenti, Alia ha potuto riunire risorse, conoscenze e competenze accumulate durante anni di attività. Il risultato è stato un unico grande soggetto industriale con caratteristiche tali da poter, in modo più efficiente, affrontare le sfide economiche e ambientali in continua evoluzione, dettate dalle necessità della comunità di una macro-area come quella della Toscana Centrale.

La missione del gruppo è “erogare servizi di qualità efficaci ed efficienti, in forme compatibili

e sostenibili per la comunità e per l’ambiente, ricorrendo a strumenti di innovazione e sviluppo” (DNF, 2017).

Fra gli obiettivi che Alia si pone vi è la volontà di affermare l’unicità del territorio, garantire la centralità del cittadino, educare le nuove generazioni alle buone pratiche di riduzione dei rifiuti, promuovere e sostenere l’incremento di una raccolta differenziata di qualità, affermare la sicurezza della gestione degli impianti e dei luoghi di lavoro.

Tra le azioni a cui la società afferma di ricorrere per raggiungere concretamente questi obiettivi si ritrovano “il coinvolgimento delle risorse umane, favorendo lo sviluppo di

capacità e competenze e l’innalzamento dei profili professionali, l’impegno a favorire le partnership con i fornitori, l’innovazione e l’aggiornamento tecnologico di autoveicoli, attrezzature, impianti ed infrastrutture di supporto, l’espansione di attività e processi, anche in compartecipazione, tale da assicurare solidità finanziaria ed adeguati flussi a supporto degli investimenti” (DNF 2017).

Agli obiettivi di omogeneizzazione delle attività delle singole aziende costituenti il nuovo soggetto unico sotto una sola visione strategica, pur cercando di cogliere e mantenere le eccellenze che ciascuna di esse poteva apportare, si accompagna anche quello di integrare i processi operativi delle singole società che già erano in possesso di certificazioni. Alia ha perciò scelto di dotarsi di un nuovo unico Sistema di Gestione Integrato (SGI) secondo le norme ISO 9001, ISO 14001 e la OHSAS 18001, oggi ISO 45001, raccogliendo esperienze e professionalità dalle quattro aziende, non solo in ottica di razionalizzazione, ma anche di miglioramento delle proprie performance.

L’obiettivo di ottenere e mantenere la certificazione integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza è perseguito attraverso l’adozione di procedure finalizzate al miglioramento continuo dei

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processi produttivi, alla protezione ambientale e alla prevenzione della sicurezza e salute dei lavoratori. La dichiarata volontà di Alia è fare in modo che la corretta implementazione di un SGI diventi sempre più “patrimonio culturale” dell’azienda e strumento con il quale apportare un evidente e rendicontabile miglioramento nei livelli di efficienza. In questo senso, si è proceduto a unificare i sistemi di gestione ed è stato emesso un Manuale integrato Qualità, Ambiente e Sicurezza, indicante procedure operative condivise.

In tema ambientale è stato adottato un metodo unico di rilevazione degli aspetti ambientali significativi, mentre nel campo della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è stato redatto un unico documento di valutazione dei rischi.

Attualmente è in corso l’aggiornamento delle norme ISO 9001 e ISO 14001 alle edizioni 2015 che presentano un’impostazione orientata a una più profonda comprensione dell’organizzazione aziendale attraverso l’indagine sul contesto in cui opera e sulle aspettative degli stakeholder individuati.

1.4 La struttura organizzativa

Il modello di governance aziendale di Alia è di tipo tradizionale. Il Consiglio di

Amministrazione è composto da cinque membri e nel settembre 2018 si è verificata la nomina del nuovo Amministratore Delegato.

La struttura organizzativa di Alia vede in posizione di staff, insieme con l’Amministratore Delegato, la Direzione Sicurezza Ambiente e Qualità (DSA), i Servizi di Relazioni Esterne e Comunicazione (REC) e l’Information & Communication Solutions.

Sono previste poi una Direzione Operativa Centrale, cui fa capo il coordinamento delle cosiddette “Direzioni di processo” distinte in quattro Direzioni Territoriali (DT1, DT2, DT3, DT4), la Direzione Impianti (DIM) e la Direzione Risorse Tecniche, Appalti e Logistica aziendale (DRT).

Per quanto riguarda la distinzione in Direzioni Territoriali (DT), questa risulta rispecchiare l’articolazione delle quattro aziende confluite in Alia, che quando in attività, servivano quattro differenti aree della Toscana centrale e che attualmente, sono responsabili delle medesime aree seppure, in alcuni casi, con modifiche agli originali perimetri di competenza, come si vedrà più avanti in questa trattazione.

Le quattro suddette DT sono rispettivamente:

 Direzione Territoriale DT1: territorio ex-Quadrifoglio S.p.A. Area Fiorentina  - Direzione Territoriale DT2: territorio ex-Publiambiente S.p.A. Area Empolese.

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 - Direzione Territoriale DT3: territorio ex-ASM S.p.A. ed ex-CIS s.r.l. Area Pratese  - Direzione Territoriale DT4: territorio ex-Publiambiente S.p.A. Area Pistoiese.

Fig. 3. La suddivisione in DT del territorio servito da Alia. Fonte: Alia S.p.A

Ogni DT conduce operativamente le attività di Alia e, quindi, per la propria area, gestisce i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati, lo spazzamento stradale e degli spazi pubblici, i centri di raccolta, i servizi accessori forniti ai comuni e ai privati dietro stipula di rapporti contrattuali.

Ogni Direzione sovrintende alla pianificazione e progettazione dei servizi al territorio e allo sviluppo del relativo Sistema informativo territoriale. Le DT gestiscono un territorio molto ampio e vario per presenza di centri urbani dalle caratteristiche diverse, città d’arte, poli industriali e piccoli borghi. Conseguentemente anche la popolazione servita è numerosa e varia, comprendendo comunità di cittadini stranieri, turisti, ma anche la categoria dei cosiddetti city users.

Alla direzione DIM fanno capo le strutture che gestiscono gli impianti, le attività operative di riciclo, trattamento e smaltimento dei rifiuti e recupero energetico, alla DRT fa riferimento il

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coordinamento delle strutture per la gestione di veicoli e attrezzature, dei beni immobili, degli approvvigionamenti e della logistica.

La struttura organizzativa prevede inoltre una serie di Direzioni corporate distinte in Direzione Finanza e Controllo (DFC), Direzione affari Legali e Societari (DLS), Direzione Mercato e Sviluppo (DMS), Direzione Amministrazione, Bilancio e Bollettazione (DAB) e Direzione Risorse umane (DRU).

Il personale impiegato nell’anno 2017 è stato di 1.928 unità.

Dirigenti 15 Quadri 27 Impiegati amministrativi 168 Impiegati tecnici 253 Operai 1254 Lavoratori somministrati 211 di cui operai 165

di cui impiegati amministrativi 28 di cui impiegati tecnici 18

TOTALE 1.928

Tab. 1. Il personale Alia 2017, dettaglio. Fonte: Alia S.p.A

1.5 I poli impiantistici

Per quanto riguarda gli impianti di trattamento rifiuti, Alia possiede una serie di poli impiantistici dislocati sul suo territorio così suddivisi:

 il Polo Case Passerini nel Comune di Sesto Fiorentino che comprende un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una discarica, un impianto di depurazione del percolato, un impianto di recupero energetico da biogas della discarica e un impianto fotovoltaico;

 il Polo Casa Sartori nel Comune di Montespertoli che comprende un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una discarica, un impianto di depurazione, un impianto di recupero energetico da biogas della discarica e un impianto fotovoltaico;

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 il Polo di San Donnino nel Comune di Firenze che comprende un’area per le attività di stoccaggio, cernita e riduzione volumetrica dei rifiuti urbani, sia differenziati sia indifferenziati, un impianto di selezione di rifiuti cellulosi, carta e cartone e un impianto di depurazione acque (IDA);

 il Polo Paronese nel Comune di Prato che comprende un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una piattaforma di trasferenza per le raccolta differenziate ed un centro di raccolta;

 l’impianto Dano nel Comune di Pistoia che comprende un impianto di Trattamento Meccanico Biologico ed un centro di raccolta;

 l’impianto di compostaggio di Faltona nel Comune di Borgo San Lorenzo che comprende un impianto di compostaggio.

L’azienda ha inoltre in carico una serie di discariche per le quali si occupa della post-gestione operativa e del monitoraggio.

1.6 Il territorio, i servizi e i risultati della raccolta

Il territorio servito da Alia coincide con l’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Centro che comprende le provincie di Firenze, Prato e Pistoia. Si tratta di un contesto piuttosto vario per la presenza di territori di carattere maggiormente metropolitano, nel caso fiorentino e pratese, e montano nel caso pistoiese. Complessivamente, la superficie urbanizzata è del 26%, il resto è a copertura forestale. Diffusamente, è possibile riscontrare un fenomeno di delocalizzazione residenziale per il quale la campagna urbanizzata è diventata ormai città diffusa, determinando la trasformazione del paesaggio tradizionale. Parallelamente alla concentrazione industriale manifatturiera in distretti si è accompagnata la concentrazione urbana del settore terziario.

Si presume che la popolazione residente di quest’area crescerà durante i prossimi anni, infatti, le analisi delle statistiche ufficiali mostrano, a partire dal 2000, un costante andamento positivo, dovuto soprattutto alla regolarizzazione della residenza della popolazione immigrata. Il contributo alla crescita risulta comunque dato esclusivamente dalla popolazione straniera. La distribuzione demografica è piuttosto concentrata intorno ai poli delle città più grandi, i capoluoghi di provincia. La densità abitativa della Provincia di Prato risulta quadrupla rispetto alla media regionale (162 ab/Kmq), mentre quella del fiorentino e del pistoiese sono doppie. La pressione insediativa in queste aree è elevata, e soprattutto la città di Firenze risente della presenza di servizi di interesse regionale. I poli urbani di quest’area attraggono un elevato

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numero di presenze di turisti oltre che di city users, attirati dai diversi servizi ed eventi che vengono offerti. L’elevata richiesta di fruibilità dei servizi, attrezzature e risorse presenti tendono a congestionare una rete infrastrutturale che, allo stato attuale, risulta essere inefficiente.

Fig. 4. Presenze nel territorio dell’ATO Toscana Centro. Fonte: Alia S.p.A

Per quanto riguarda la produzione di rifiuti, si riporta per le tre province componenti l’ATO Toscana Centro, l’analisi della serie storica per gli anni 2010 – 2017, dei dati di produzione di rifiuti urbani (RU) messi a disposizione dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR), con riferimenti al numero di abitanti residenti secondo fonti ISTAT. Da tali dati è possibile notare che la produzione di RU totali nelle Province di Prato e Pistoia, che nel 2016 contavano rispettivamente 256.071 e 291.892 abitanti, è simile, nell’ordine delle 150.000 e 160.000 tonnellate. La produzione di RU nella Provincia di Firenze è invece più elevata toccando, nel 2017, le 600.000 tonnellate, per un bacino di residenti pari a 1.013.260. Nei tre casi, l’andamento della produzione si mantiene sostanzialmente costante per gli anni considerati.

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Fig. 5. Andamento della produzione RU 2010-2017. Fonte: elaborazione propria da dati ARRR

Il contesto territoriale, la dimensione e concentrazione della popolazione, la densità e tipologia dei rifiuti, rappresentano variabili determinanti per l’organizzazione dei sistemi di servizi per ogni azienda che si occupi di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. La strutturazione del sistema di servizi, nel caso di Alia, è affidato alla responsabilità delle quattro Direzioni Territoriali.

I servizi di raccolta differenziata dei rifiuti e spazzamento stradale, a partire dalla fusione societaria del 2017, sono sottoposti ad una fase di riprogettazione che coinvolge aree residenziali, collinari, insediamenti industriali e aree commerciali su tutto il territorio prima gestito in maniera separata dalle quattro aziende confluite in Alia.

La raccolta di tipo domiciliare attualmente è presente nelle aree collinari, in quelle produttive, nei centri storici di diversi comuni. Si caratterizza per il prelievo dei rifiuti “porta a porta” sulla base di un calendario prefissato per tipologia di rifiuto. Nei comuni dove tale sistema è attivo si raggiungono percentuali che superano il 70% di differenziata. Sul caso delle utenze domestiche condominiali, in particolare la DT3 di Prato porta avanti un sistema di gestione

specifico teso a massimizzare le performance di raccolta6.

6 Si rimanda al Capitolo 2 -500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 TON FI PT PO Regione Toscana

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Su alcune porzioni di territorio è invece prevista la raccolta stradale che si effettua attraverso il conferimento da parte degli utenti dei rifiuti in cassonetti stradali suddivisi per frazione merceologica. Questa tipologia di raccolta si diversifica per tipologia di contenitore che può essere a libero accesso fuori terra, posizionato su aree pubbliche (strade o piazze), interrato, caso principalmente presente in centri storici e città d’arte come il Comune di Firenze, dove è diffuso quale strumento di decoro urbano finalizzato ad eliminare visivamente i cassonetti in luoghi pubblici, ad accesso controllato e calotta per il controllo volumetrico.

La frequenza media con cui vengono svuotati contenitori e cassonetti presenti sul territorio può variare da 3 a 6 volte la settimana, fino a 2 volte al giorno, a seconda delle caratteristiche di ogni zona e del tipo di servizio presente.

Relativamente ai risultati raggiunti con la raccolta differenziata (RD) nei territori delle tre province secondo fonti ARRR, si riscontra un generale aumento in punti percentuali, con Firenze e Prato che nel 2017 hanno superato il 60% e 70%.

Fig. 6. Andamento RD 2010-2017. Fonte: elaborazione propria da dati ARRR

I più recenti dati in forma aggregata per i tre ATO toscani pubblicati da ARRR per il 2017 registrano una produzione complessiva di rifiuti urbani dell’ATO Toscana Centro pari a

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 FI 41% 45% 47% 50% 52% 54% 57% 64% PT 33% 35% 36% 42% 47% 46% 48% 49% PO 41% 43% 43% 45% 45% 49% 57% 72% Regione 37% 39% 40% 42% 44% 46% 51% 54% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% 55% 60% 65% 70% 75% 80% RD

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908.887 tonnellate e una produzione pro-capite degli abitanti serviti pari a 585 kg/ab. La

percentuale di raccolta differenziata per tutto il bacino servito risulta pari al 59%7

Tab. 2. Produzione totale RU e risultati RD 2017 negli ATO toscani. Fonte: elaborazione propria da dati ARRR

Rispetto alla media italiana del 52,5%, riportata nell’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani redatto dall’ISPRA nel 2017 per l’anno precedente, Alia si colloca al di sopra, nonostante il territorio sia soggetto a flussi turistici significativi che rendono più complessa la differenziazione dei rifiuti. Come è evidente però, non risulta ancora raggiunto l’obiettivo del 65% che era stato prefissato dal Dlgs 152/2006 per il 2012.

Si ricorda che, per quanto riguarda la produzione di rifiuti pro-capite, che risulta superiore della media italiana di 497 kg/ab del 2016, è calcolata sulla base dei soli abitanti residenti effettivi, nonostante si registri, come si è detto in precedenza, la presenza di numerosi turisti, pendolari e comunità straniere non residenti, che gravitano nel bacino delle tre province del territorio servito da Alia e che contribuiscono alla produzione di rifiuti. Risulta anche interessante evidenziare che, tra i rischi maggiori, per un’azienda come Alia, tesa a raggiungere sempre più importanti risultati di raccolta differenziata e a garantire elevate prestazioni nei servizi di igiene ambientale erogati, vi è quello legato alla possibile assunzione da parte dei cittadini di comportamenti non collaborativi e insensibili al rispetto della prassi della raccolta differenziata o, più in generale, disinteressati alla questione della gestione dei rifiuti.

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CAPITOLO 2. LA DIREZIONE TERRITORIALE DT3 DI PRATO

2.1 Il Polo impiantistico Paronese

La DT3 ha sede a Prato presso il Polo impiantistico Paronese, sito nella zona industriale del Comune di Prato denominata Macrolotto 1. Si tratta di un complesso impiantistico dedicato al ciclo integrato dei rifiuti urbani, nato sotto la gestione di A.S.M. S.p.A, una delle quattro aziende confluite in Alia.

Dopo la stipula del contratto di servizio con l’ATO, la Direzione Territoriale 3 ha ampliato i propri confini e, a ottobre 2017, ha accolto nella sede pratese del Polo Paronese i dipendenti ex-Cis s.r.l., insieme ai quali ha iniziato lo svolgimento dei servizi di igiene ambientale post-fusione.

Fig. 7. Il Polo Paronese, sede della DT3. Fonte: elaborazione propria

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Logisticamente il Polo è suddiviso in 4 diversi lotti funzionali:

 il Lotto 1 ospita un impianto di trattamento meccanico dei rifiuti per la produzione di CSS autorizzato al trattamento di 150.000 tonnellate annue di rifiuti urbani indifferenziati, assimilati e speciali non pericolosi; nello stesso Lotto 1 si trova, in area non coperta, la Piattaforma Ecologica autorizzata per lo stoccaggio, fino a 55.000 tonnellate annue, di frazioni raccolte in maniera differenziata sul territorio. Inoltre, gli utenti possono anche conferire direttamente alcune tipologie di rifiuti accedendo al Centro di raccolta;

 nel Lotto 2 è presente un impianto di valorizzazione di rifiuti da raccolta differenziata, autorizzato per 50.000 tonnellate all’anno che tratta principalmente imballaggi in plastica assimilati e speciali provenienti da raccolta porta a porta presso utenze non domestiche, ma è autorizzata anche la gestione di ulteriori tipi di rifiuti come scarti tessili, oli alimentari, carta e cartone e altri imballaggi;

 il Lotto 3 è occupato da un edificio a supporto dei servizi di igiene urbana. La struttura è polifunzionale, infatti ospita uffici, magazzini e spogliatoi, nonché l’officina e il lavaggio mezzi per la gestione della flotta aziendale;

 il Lotto 4 è sede della maggior parte degli uffici, compresi gli uffici aperti al pubblico e rappresenta la Palazzina direzionale.

2.2 Il territorio servito

La Direzione Territoriale 3 (DT3) di Prato ha gestito, nel 2017, i servizi di igiene ambientale in 10 comuni serviti precedentemente dalle società in house A.S.M. S.p.A e CIS S.r.l.

Si tratta dei sette comuni costituenti la Provincia di Prato, compreso il capoluogo, e tre appartenenti alla Provincia di Pistoia, mentre dal 1° Ottobre 2018, altri quattro comuni appartenenti alla Provincia di Firenze, gestiti precedentemente dalla ex Quadrifoglio e passati inizialmente alla DT1, sono stati acquisiti dalla gestione DT3.

L’estensione del territorio gestito, per il totale dei 14 comuni, è di 628 kmq, la metà dei quali è occupata dai comuni della provincia di Prato (gestione ex-A.S.M.):

 Prato;  Cantagallo;  Carmignano;  Poggio a Caiano;  Montemurlo;

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 Vaiano;  Vernio.

I comuni del Pistoiese (gestione ex CIS) sono:  Agliana;

 Montale;  Quarrata.

I quattro comuni fiorentini di recente acquisizione (gestione ex Quadrifoglio) sono:  Calenzano;

 Campi Bisenzio;  Sesto Fiorentino;  Signa.

Fig. 8. Inquadramento del territorio gestito dalla DT3 di Prato, situazione 2018. Fonte: elaborazione propria

Si tratta di un’area geografica che va, da Nord a Sud, dall'Appennino al Valdarno Inferiore. Il territorio gestito dalla DT3 comprende l’area anche conosciuta come Piana Pratese che, in continuità con la Piana Pistoiese, prosegue verso la Piana Fiorentina. Tutte e tre, formano un

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grande sistema territoriale insediativo, che in gran parte procede quasi senza soluzione di continuità.

All’interno del bacino risulta essere incluso completamente il cosiddetto Distretto Tessile di Prato, composto da 12 dei 14 comuni gestiti dalla DT3 (Prato, Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio, Agliana, Montale, Quarrata, Calenzano e Campi Bisenzio).

Il sistema produttivo legato all’industria tessile è sostanzialmente esteso in tutta la zona e, dunque, elemento fortemente caratterizzante per il territorio. La produzione di rifiuti speciali tessili, di conseguenza, è elevata e gli abbandoni di questa tipologia di rifiuto tendono a ripetersi in maniera diffusa sul territorio.

All’interno del Distretto Tessile, si sono concentrate comunità straniere, la più popolosa delle quali è quella cinese, impiegate maggiormente nel settore manifatturiero.

Altre attività più diffuse sono legate al settore terziario, localizzate soprattutto nei centri urbani di maggiori dimensioni.

Fig. 9. Il territorio gestito dalla DT3 di Prato, dettaglio dei territori comunali, situazione 2018. Fonte: elaborazione propria

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Gli abitanti dell’intero bacino, secondo dati Istat 2017, sono 443.699.

I comuni della DT3 sono stati distinti dall’Autorità, in fase di pianificazione, in tre fasce distinte in base alla densità insediativa, che va dai casi a più elevata urbanizzazione di Prato, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Signa, in cui il tessuto urbano si caratterizza per elevata concentrazione demografica e presenza di numerose unità abitative di tipo condominiale, a medio alta densità come Agliana, Montemurlo e Calenzano, e a medio bassa densità, per i restanti comuni con una popolazione intorno ai 10.000 abitanti o inferiore.

Tab. 4. I comuni gestiti dalla DT3, caratteristiche territoriali. Fonte: elaborazione propria da dati ISTAT 2017

Nella struttura del sistema insediativo di questo bacino territoriale si possono distinguere la presenza di diverse tipologie di tessuto urbano, essenzialmente riconducibili a:

 il tessuto della “città consolidata”, che si può identificare con i centri storici e l’area interna alle cinta murarie quando presenti, caratterizzata per la presenza di edifici di valore storico che hanno dato luogo a forme di agglomerati ad alta densità insediativa e viabilità, a volte di difficile percorrenza per i mezzi perché di dimensioni ridotte, solitamente corrispondenti agli insediamenti risalenti già alla prima metà dell’Ottocento;

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 il tessuto della “città compatta”, costituita da tessuto residenziale in genere di dimensioni contenute e poste sugli assi della viabilità storica trasformata, spesso si tratta di case su lotto isolato o case a schiera;

 il tessuto della “città diffusa” corrispondente ai quartieri residenziali esito di interventi pubblici di edilizia economica e popolare e al “territorio dei borghi”, nuclei nati come satelliti della città centrale, dotati di identità riconoscibile;

 il tessuto della “città produttiva”, prima sede della delocalizzazione delle attività produttive posizionate entro i nuclei urbani, specie nel caso di Prato, poi sede dell’espansione delle attività del settore manifatturiero.

Con i presupposti discussi, risulta essere chiara la motivazione del passaggio di competenza di erogazione dei servizi nei quattro nuovi comuni (Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Signa) dalla Direzione Territoriale di Firenze (ex Quadrifoglio) a quella di Prato (ex A.S.M.) compiutosi a Ottobre 2018. Appare infatti evidente come sia stato seguito un criterio di continuità territoriale, rispondendo adeguatamente alle necessità di ottimizzare l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti in contesti territoriali, quelli della Piana fiorentina, che risultano essere simili a quelli dell’area della Piana pratese, proprio perché parte di un unico sistema economico-territoriale.

Inoltre, alle motivazioni dell’avvenuto passaggio di gestione, si accompagna la presenza nell’ambito pratese gestito dalla DT3, di un consolidato modello di raccolta porta a porta specifico per le utenze condominiali, che risulta possibile estendere anche ad alcuni di questi comuni.

2.3 I servizi di igiene ambientale

Le Direzioni Territoriali, per l’area di competenza, lavorano dando un’interpretazione migliorativa di ciò che la governance dell’Autorità d’Ambito richiede attraverso il Contratto e l’imposizione al servizio di standard importanti ed impegnativi. In tal senso le DT si adoperano per proporre quotidianamente servizi efficaci ed aderenti alle necessità del territorio con l’obiettivo di garantire alle comunità elevati standard di igiene ambientale e assicurare salvaguardia e fruibilità dell’ambiente. La sfida maggiore è rappresentata dal riuscire a perseguire un elevato livello di qualità dei servizi che stia in un equilibrio “sostenibile” con i costi economici.

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Per ogni Comune le DT, come parti della struttura organizzativa aziendale responsabili della gestione operativa del servizio di igiene ambientale, redigono un “Progetto esecutivo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati” approvato dall’Autorità e dalla Giunta Comunale, documento in cui si stabiliscono, sulla base del Contratto con ATO, modalità e caratteristiche dei servizi da erogare durante il periodo della concessione. Su richiesta dei Comuni, sono possibili variazioni, sottoposte ad approvazione dell’Autorità. I servizi forniti al territorio sono di due tipologie:

 servizi di base o inderogabili;  servizi accessori o a richiesta. I servizi di base si dividono in due famiglie:

 servizio di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati;  servizio di spazzamento.

Parallelamente all’erogazione di tali attività, procedono anche le attività di analisi, comunicazione e reporting, in quanto ogni DT è tenuta a impegnarsi a rendicontare tutti i servizi che vengono svolti sull’ambito di competenza, sia per quanto riguarda quelli cosiddetti inderogabili di raccolta e spazzamento, sia quelli accessori, richiesti dalle varie amministrazioni comunali, affinché si tenga traccia di tutte le attività fornendo aggiornamenti costanti all’Autorità d’Ambito e alla direzione aziendale stessa, oltre che ai comuni serviti. In particolare queste attività consistono in:

 comunicazioni inerenti i servizi affidati, verifiche della qualità del servizio e supporto alle attività di controllo da parte di ATO e di altri enti e soggetti preposti;

 attività e comunicazioni per l’assolvimento degli obblighi contabili;

 implementazione e mantenimento di un sistema di qualità aziendale e conseguimento delle certificazioni ambientali.

A sostegno dell’attuazione e del rispetto delle norme contenute nei regolamenti di igiene ambientale è prevista anche l’attività degli Ispettori Ambientali, impiegati tecnici qualificati che verificano sul territorio il corretto comportamento degli utenti e che hanno il potere di sanzionamento.

Per quanto riguarda la DT3, la conoscenza storica, sociale e culturale, nonché urbanistica del territorio, accumulata negli anni di attività delle aziende in essa confluite, è sicuramente un elemento qualificante nella proposta dei servizi di igiene ambientale erogati.

La DT3, per l’archiviazione su base geografica dei dati strutturali dei servizi e per la loro pianificazione, fa ricorso all’utilizzo di un software webservice, sistema attraverso il quale si è

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potuto, nel tempo, implementare un Sistema Informativo Territoriale (SIT), in modo che i dati possano essere resi disponibili, validati, nel momento in cui siano richiesti a chi ne ha la necessità per svolgere determinate attività.

Di seguito, si riportano le principali caratteristiche dei servizi forniti.

2.3.1 Servizio di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati

Dieci comuni tra quelli gestiti dalla DT3, eredità delle gestioni ex ASM e ex CIS, si caratterizzano per essere serviti da raccolta dei rifiuti urbani e assimilati “porta a porta integrale”, ossia ciascun territorio comunale è completamente gestito da un servizio di raccolta di tipo domiciliare (a meno della raccolta del vetro che rimane, in alcuni casi, stradale).

Tab.5. I comuni gestiti dalla DT3, utenze domestiche e non domestiche. Fonte: elaborazione propria da dati Alia 2018

L’attivazione del porta a porta è avvenuta in maniera graduale per lotti di attivazione: l’avvio è avvenuto in un’area di Prato nel 2009, per proseguire anche nel resto dei comuni, fino al gennaio 2017 in cui si è completata l’attivazione dell’ultimo lotto, ancora a Prato.

Tra i fattori che avevano spinto le amministrazioni pubbliche alla scelta di tale modello vi sono aspetti di carattere amministrativo ed economico, dal momento che l’azienda A.S.M. non possedeva impianti di smaltimento e incenerimento, e aspetti di carattere ambientale e di decoro urbano, legati alla presenza di una realtà produttiva, quella tessile, gestita in larga misura da imprenditoria straniera in particolare cinese, che avrebbe generato problemi legati a

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conferimenti di rifiuti speciali in cassonetti stradali dedicati agli urbani e assimilati. Anche la scelta di cassonetti stradali a controllo volumetrico o accesso limitato non sarebbe stata adatta a questo tipo di territorio, infatti tale modello di raccolta avrebbe con molta probabilità visto aumentare gli abbandoni soprattutto nei pressi dei contenitori stradali.

La scelta del modello porta a porta, oltre che risolvere queste problematiche, avrebbe poi garantito un’elevata qualità delle frazioni merceologiche dovuta a una più attenta separazione dei rifiuti da parte degli utenti domestici e non domestici grazie al fatto che questo sistema riesce a stimolare nei cittadini una maggiore responsabilizzazione.

La raccolta dei rifiuti porta a porta integrale è un servizio domiciliare che prevede la raccolta calendarizzata delle principali frazioni differenziabili, oltre che del rifiuto urbano residuo (RUR) su tutto il territorio.

Nel sistema “porta a porta” a regime nel territorio della DT3, per frazioni merceologiche quali organico e piccole quantità di verde da sfalci e potature, è previsto prelievo con frequenza bisettimanale, carta e multimateriale leggero settimanale, mentre per frazioni quali vetro e tessili le raccolte sono stradali, in contenitori monitorati costantemente per evitare l’accumulo di abbandoni nell’area limitrofa. Anche per i rifiuti urbani pericolosi (RUP), cioè pile esaurite e medicinali scaduti sono previsti contenitori per la raccolta in attività commerciali e farmacie. Inoltre, scuole, circoli e altre strutture ricreative, all’interno delle loro aree di pertinenza, possono ospitare appositi contenitori differenziati per la raccolta di piccoli elettrodomestici, toner, farmaci scaduti e pile.

Per i rifiuti ingombranti ed i RAEE sono previsti ritiri su prenotazione oltre al conferimento presso i centri di raccolta. Previa registrazione al servizio, è previsto un sistema di raccolta aggiuntiva di pannolini e pannoloni che attualmente è dedicato soprattutto ai secondi, finalizzato ad agevolare le utenze che producano in quantità questa tipologia di rifiuto che altrimenti sarebbe ritirato una sola volta alla settimana insieme al RUR.

Per la frazione organica è prevista anche l’incentivazione della pratica del compostaggio domestico, limitatamente alle utenze domestiche. La raccolta porta a porta con servizio periodico degli scarti verdi prevede determinati passaggi/prelievi per ciascun anno, eseguiti in relazione alla stagionalità del rifiuto e richiede la registrazione.

Per le utenze non domestiche considerabili “grandi produttori” di determinate tipologie di rifiuti possono essere previsti, oltre al potenziamento della raccolta, anche servizi mirati come il noleggio di container scarrabili collocati su area privata, quando le quantità conferite determinano criticità nell’attuazione del porta a porta.

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In generale, con il servizio raccolta dei rifiuti porta a porta, a ciascun utente è assegnato un kit di contenitori in comodato d’uso gratuito per le diverse frazioni di rifiuto, tutti dotati di codice univoco identificativo di ciascuna utenza. Tale predisposizione rende l’attrezzatura per la raccolta adeguata all’eventuale implementazione del sistema di misurazione dei conferimenti ai fini del calcolo della tariffa puntuale secondo il metodo PAYT (pay as you throw), che attualmente però nei comuni gestiti dalla DT3 non è attiva.

La raccolta porta a porta comporta il conferimento delle frazioni merceologiche da parte di ciascuna utenza al servizio di raccolta dei rifiuti, in date e orari prestabiliti, presso il civico della propria abitazione. L’organizzazione degli orari per l’esposizione da parte degli utenti è stabilita in fase di pianificazione del servizio affinché sia funzionale agli orari prestabiliti per i ritiri durante i turni di raccolta mattutini, pomeridiani o serali. La distribuzione in diverse fasce orarie segue la zonizzazione in aree omogenee dei nuclei urbani, delimitate in base alle tipologie di utenze presenti (domestiche o non) e alla viabilità (a elevato livello di traffico o meno).

Per la raccolta di tutti quei rifiuti urbani o assimilati che, per tipologia o dimensioni, non possono essere conferiti al normale servizio di raccolta sono disposti sul territorio della DT3 8 Centri di raccolta, in cui è permesso a tutti i cittadini il conferimento gratuito di rifiuti agli urbani.

Infine, a supporto del sistema, i Comuni possono decidere l’attivazione del servizio del cosiddetto “Ecofurgone”, un furgone attrezzato per la raccolta di alcune tipologie di rifiuti, autorizzato a stazionare presso i mercati rionali.

Le aspettative positive poste sui risultati del modello porta a porta integrale, attualmente sono confermate, come risulta evidente anche dall’analisi degli obiettivi di raccolta differenziata raggiunti, tutti superiori alla media nazionale e in aumento, e dei dati di produzione totale di rifiuti, in calo. Esemplare è l’andamento della produzione di rifiuti urbani e della raccolta differenziata raggiunta nel caso della città di Prato. Dal 2009, anno di avvio delle prime esperienze di raccolta porta a porta, al 2017 anno in cui il sistema si è completato, mentre i residenti sono passati dai circa 187.000 ai 193.000, la quota di rifiuti urbani indifferenziati è diminuita insieme alla generale produzione di rifiuti urbani e le percentuali di raccolta differenziata sono passate dal 45,7% al 71,6%.

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Fig. 10. Il Comune di Prato, produzione rifiuti urbani e risultati della raccolta differenziata 2009 - 2017. Fonte: elaborazione propria da dati ARRR

Nei quattro comuni acquisiti nel 2018 l’inizio del processo di attivazione del servizio di raccolta è previsto tra la fine dello stesso anno e il 2019. Tra questi, per Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, è previsto il passaggio a una raccolta porta a porta di tipo integrale, mentre per Signa e Calenzano, il progetto prevede un modello di tipo misto, caratterizzato in parte per una raccolta domiciliare, per le frazioni di carta e multimateriale leggero, e in parte con conferimento in contenitori stradali ad accesso controllato attraverso dispositivo elettronico personale per organico e rifiuto urbano residuo. Per il vetro nei quattro comuni è prevista la raccolta stradale nelle campane stradali.

Tab. 6. I comuni gestiti dalla DT3, produzione rifiuti urbani e risultati della raccolta differenziata. Fonte: elaborazione propria da dati ARRR

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2.3.2 Servizio di spazzamento

Il servizio di spazzamento consiste nella rimozione, pulizia sistematica dei rifiuti dalle strade, aree pubbliche e private ad uso pubblico effettuato da parte di personale dotato di mezzi e attrezzature idonee (soffiatori, agevolatori, aspiratori, ecc.).

Il servizio è erogato in ore lorde di servizio dedicate a ogni singolo comune, in due forme:  spazzamento manuale;

 spazzamento combinato e/o meccanizzato.

Le ore di spazzamento di aree pubbliche o private ad uso pubblico a regime possono essere intensificate in casi speciali durante l’anno, secondo necessità di decoro e/o di fruibilità dello spazio pubblico.

Il servizio è progettato in modo tale da garantire maggiore prevalenza ai centri storici ed alle aree maggiormente frequentate, ma anche da assicurare la pulizia di tutti i principali territori comunali abitati.

Lo spazzamento di tipo manuale prevede la rimozione dei rifiuti su strade, marciapiedi, aree pubbliche e private ad uso pubblico, effettuata da un operatore dotato di idonei strumenti e mezzi (Porter, Ape vasca, ecc.).

Il servizio è organizzato in modo che venga prestata particolare attenzione ad aree o punti dove possono accumularsi rifiuti abbandonati, definiti “punti caldi” o “evidenze di spazzamento”, identificabili nei cestini gettacarte, contenitori autorizzati alla permanenza su suolo pubblico, aiuole, fermate dei mezzi di trasporto, aree verdi. In presenza di cestini gettacarte, con la stessa frequenza degli interventi di spazzamento manuale, l’operatore è sempre tenuto alla sostituzione dei sacchi collocati al loro interno e, quando necessaria, pulizia del supporto.

Nel caso del servizio di spazzamento combinato si aggiunge l’azione di mezzi meccanici (spazzatrici) idonei ad asportare rifiuti, sabbia, terra e polvere, e di almeno un operatore di supporto dotato di soffiatore o agevolatore che pulisce i marciapiedi e le superfici non raggiungibili dalla macchina. Con spazzamento meccanizzato si intende l’azione dei suddetti mezzi meccanici, privi dell’accompagnamento di alcun operatore di supporto. Gli interventi di spazzamento combinato e/o meccanizzato sono generalmente effettuati con l’impiego di idonea segnaletica stradale di divieto che impedisca la sosta dei veicoli durante le operazioni di spazzamento secondo ordinanza comunale.

Il monte ore di questa tipologia di servizio può essere implementata secondo richieste di modifica da parte dell’amministrazione comunale.

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2.3.3 Servizi accessori a richiesta

La famiglia dei servizi accessori a richiesta rappresenta una serie di prestazioni complementari alle attività di gestione dei rifiuti disciplinate dal D.Lgs. n. 152/2006, che i comuni possono deliberare di attivare a pagamento, in quantità desiderate e nel rispetto delle condizioni contenute nel Piano d’ambito, nel Contratto di servizio tra Gestore e ATO e nel Capitolato tecnico. Anch’essi, ai fini delle verifiche e della contabilizzazione sono oggetto di periodica rendicontazione e di sistematico monitoraggio.

Essendo l’attivazione discrezione delle singole amministrazioni comunali, questi servizi sono soggetti a forte variabilità nei diversi periodi dell’anno per questo la loro progettazione e pianificazione necessita di prontezza e flessibilità da parte dell’azienda.

I servizi accessori erogati dalla DT3 sono i seguenti:

1) lavaggio strade ed aree pubbliche o ad uso pubblico in genere; 2) diserbo finalizzato alla raccolta dei rifiuti;

3) raccolta rifiuti e pulizia da manifestazioni pubbliche e similari; 4) pulizia argini di fiumi, torrenti e laghi;

5) pulizia residui da incidenti e servizi analoghi di urgenza;

6) raccolta siringhe abbandonate su suolo pubblico o su suolo privato destinato ad uso pubblico;

7) pulizia sterco volatili e deiezioni canine; 8) raccolta carogne animali;

9) rimozione relitti di veicoli abbandonati su suolo pubblico; 10) pulizia e lavaggio superfici pubbliche di particolare pregio; 11) lavaggio e disinfezione di fontanelle e vasche;

12) pulizia vespasiani pubblici;

13) raccolta amianto da piccoli lavori domestici;

14) raccolta rifiuti particolari giacenti su aree pubbliche; 15) disinfestazioni e derattizzazioni;

16) raccolta oli vegetali esausti presso attività di ristorazione e/o con contenitori sul territorio;

17) raccolta di rifiuti cimiteriali da attività di esumazione ed estumulazione;

18) servizio di accertamento, riscossione e contenzioso per l’utente, qualora ciò sia compatibile con la normativa vigente e sopravvenuta;

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CAPITOLO 3. L’ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA DOMICILIARE DEI RIFIUTI URBANI NEI COMUNI DI CAMPI BISENZIO E SESTO FIORENTINO

3.1 Complessità e gestione del processo di attivazione di un nuovo modello di raccolta

Il processo di implementazione di un nuovo modello di raccolta su un territorio è un fenomeno complesso, composto da una serie di passaggi articolati e non banali: parte dalla fase preliminare della progettazione, passa per il momento fondamentale dell’attivazione, procede quotidianamente con l’erogazione del servizio di raccolta. Nelle varie fasi sono coinvolti diversi stakeholders con i quali Alia in quanto Gestore unico si deve rapportare. Nello stadio della progettazione, l’azienda si deve confrontare primariamente con l’Autorità e con l’Amministrazione Comunale. In particolare, vengono condotti degli incontri con i membri di Giunta e Consiglio Comunale in cui si assiste ad una fase di concertazione finalizzata a stabilire e condividere le caratteristiche del progetto per l’attivazione del modello di raccolta prescelto, in osservanza delle prescrizioni dell’Autorità.

Si tratta di una fase delicata, dal momento che il tema dei rifiuti, risulta frequentemente materia soggetta a influenza politica. L’azienda si trova così a dover mediare il flusso di indirizzi proveniente dalle Amministrazioni, convogliandolo in proposte e soluzioni per un servizio in più larga misura possibile condiviso dalle parti.

Nel momento successivo alla redazione del progetto e alla sua approvazione, l’implementazione del nuovo servizio sul territorio passa per il processo di attivazione. Qui informazione e comunicazione ai cittadini, risultano un passaggio fondamentale per l’esito del processo. Le assemblee organizzate sul territorio, aperte al pubblico, rappresentano un momento in cui il Gestore apre al contatto diretto con lo stakeholder principale, la comunità. La cittadinanza rappresenta infatti la diretta interessata dal cambiamento in atto con l’attivazione del nuovo sistema di raccolta. L’azienda ha in questo caso il compito, da una parte, di mostrare le nuove caratteristiche di quello che in breve tempo diventerà il servizio quotidiano, sforzandosi contemporaneamente a fornire al cittadino comune una comunicazione che sia semplice ed efficace nel trasmettergli l’importanza di un’attività, tanto modesta quanto importante, come la separazione corretta dei rifiuti, dall’altra parte di rispondere a preoccupazioni, rimostranze, osservazioni, in maniera oggettiva e costruttiva. Il processo dunque, passa per una serie di momenti in cui l’azienda deve gestire situazioni complesse accogliendo richieste, mediando tra interessi diversi, risolvendo problematiche. A ciò si aggiunga il fatto che il personale che contribuisce alle varie fasi del processo è

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numeroso, di conseguenza è necessaria molta collaborazione e comunicazione interna all’ambiente aziendale fra coloro che svolgono le diverse mansioni.

In questo senso, la gestione del quadro delle attività necessarie al progetto e dei responsabili di ciascuna, è anch’essa fase fondamentale. Per tale motivo si è deciso di strutturare un sistema di supporto alla gestione del processo di pianificazione e delineazione dei risultati attesi dalle varie attività, con l’obiettivo finale di completare con successo l’attivazione del nuovo servizio.

Partendo dai presupposti fissati nel Progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani dei due Comuni oggetto di attivazione del nuovo servizio, il processo è stato preliminarmente esploso nelle sue diverse fasi e ognuna di esse è stata splittata in singole operazioni, in modo da poterne gestire tutte le caratteristiche e fasi evolutive, rispettando i vincoli dettati dai tempi previsti per la data di start up del servizio e attribuendo ad ogni attività una serie di attributi quali durata, responsabili delle mansioni, risorse. A tal fine è stato realizzato un calendario di attività utile a pianificare, coordinare e tracciare le attività, organizzando parallelamente dei momenti nei quali realizzare fotografie successive dello scenario dello stato d'avanzamento del progetto.

Con questa premessa e con la presentazione delle caratteristiche del Progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani per due dei Comuni della Piana Fiorentina, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, nei successivi paragrafi verrà illustrata l’articolazione delle diverse attività che sono state individuate nel momento della scomposizione del complesso quadro del processo di attivazione del nuovo modello di raccolta porta a porta della DT3 di Alia sui due comuni.

3.2 Il progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani per i Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino

Attualmente e fino all’attivazione da parte della DT3 dei servizi di raccolta differenziata porta a porta, prevista tra novembre 2018 e marzo 2020, nei Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino sono presenti sistemi di raccolta rifiuti diversi e disomogenee.

Il Piano d’Ambito redatto dall’ATO Toscana Centro nel 2012, ha previsto per l’anno a regime per il Comune di Campi Bisenzio, servizi di raccolta di tre tipologie:

 raccolta porta a porta;

 raccolta stradale a controllo volumetrico (calotte);  raccolta stradale di prossimità.

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 raccolta porta a porta;

 raccolta stradale a controllo degli accessi/volumetrico (calotte);  raccolta stradale di prossimità;

 raccolta a contenitori interrati.

Nel 2018 sono stati approvati i due Progetti di Variante al Progetto di gestione integrata dei rifiuti urbani stabilito dal Piano d’Ambito, formulati in base alle richieste avanzate dalle Amministrazioni Comunali all’Autorità, sempre nel rispetto degli standard richiesti in Capitolato Tecnico e nel Piano d’Ambito stesso. Si è trattato di richieste di modifica di quanto previsto a regime nel progetto di gara nella sezione relativa alle raccolte per passare ad un unico modello di raccolta di tipo domiciliare da applicare su tutto il territorio comunale fino a servire il 100% delle utenze.

Il modello di raccolta proposto nel Progetto di Variante approvato è direttamente finalizzato ad accogliere tutti i flussi di rifiuti intercettabili prodotti dalle utenze. I materiali raccolti a domicilio sono rappresentati dai quattro flussi di cui sono prevalentemente costituiti i rifiuti domestici:

 frazione organica;  carta e cartone;

 multimateriale leggero (plastica, lattine e poliaccoppiati);  rifiuto residuo (RUR).

I materiali raccolti presso le utenze non domestiche, considerate grandi produttrici, sono:  cartone selettivo come flusso separato dalla carta congiunta;

 film plastico.

Per il vetro, come disposto dalla delibera della Regione Toscana 1.049 del 6 dicembre 2010 sulla gestione dei rifiuti in regime differenziato, per minimizzare il ricorso alle discariche e per consentire di facilitare recupero e riutilizzo, è invece prevista la raccolta mono materiale in cassonetti a campana stradali.

Su registrazione, è inoltre proposto un servizio di raccolta dedicato alle utenze che producono pannolini e pannoloni.

Le frequenze di ritiro, in base al sistema di calendarizzazione, sono le medesime per utenze domestiche e non domestiche, ma per i secondi sono possibili potenziamenti del servizio in caso di effettive necessità legate ai ridotti spazi di accumulo e sono pianificate come numero di passaggi a settimana, secondo le disposizioni da standard minimi del Capitolato Tecnico.

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Tab. 7. Servizio di raccolta differenziata domiciliare, tipologie di rifiuto e frequenze di ritiro. Fonte: elaborazione propria da dati Alia S.p.A

Per rendere possibile la raccolta, insieme al materiale informativo in fase di attivazione, è disposta la consegna di contenitori dotati di transponder identificativi e sacchi differenziati per volumetrie crescenti in base alle tipologie di utenze, il cosiddetto “Starter kit”.

Alle utenze domestiche in unità abitative mono, bifamiliari o condominiali fino ad un massimo di unità abitative stabilite dall’Amministrazione Comunale, è sempre prevista la consegna del kit singolo.

Le utenze sono differenziabili tra:  utenze domestiche singole;  utenze domestiche condominiali;

 utenze non domestiche (piccole utenze commerciali e/o attività);  grandi utenze non domestiche.

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Fig. 11. Esempio di dotazione Starter Kit utenze singole e condominiali. Fonte: elaborazione propria da dati Alia S.p.A

3.2.1 Le utenze condominiali

La DT3, negli anni di esperienza accumulata dall’attività dell’azienda ex A.S.M., ha strutturato un’organizzazione ad hoc per la soluzione delle problematiche del servizio di raccolta domiciliare alle utenze di tipo aggregato rappresentate dal caso dei condomini. Per questo, ha previsto la formazione di un reparto dedicato ai ricontatti e alla soluzione di situazioni critiche anche con personale specializzato in grado di comunicare in lingua cinese. Lo strumento che rende possibile l’implementazione di un sistema organizzativo efficiente per la raccolta condominiale sono i Regolamenti Comunali per la gestione dei rifiuti urbani emanati dalle Amministrazioni, nei quali si può stabilire di sancire l’obbligatorietà per le utenze condominiali di conformarsi all’adozione dei contenitori comuni specifici, insieme alla

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possibilità di non ritirare i rifiuti da parte del Gestore se questi non sono ben differenziati, in modo da garantire un buon livello di qualità della raccolta.

In particolare nel caso del Comune di Campi Bisenzio, per i condomini fino a 3 unità abitative si prevede la consegna dei kit singoli, mentre per i condomini composti da un minimo di 3 ad un massimo di 7 unità abitative viene lasciata libera scelta sul modello da adottare. Per i condomini composti da un numero maggiore o uguale a 8 unità abitative, invece, è prevista l’attribuzione del kit condominiale.

Nel caso del Comune di Sesto Fiorentino, è stata stabilita la consegna del kit singolo, oltre che per unità mono e bifamiliari, per i condomini fino a 4 unità abitative, mentre in caso di presenza di un numero pari o maggiore a 5 unità, si dispone la consegna del kit condominiale. La soluzione del kit condominiale messa a punto dall’esperienza della DT3, nasce essenzialmente per risolvere criticità sia relative alla logistica interna, nello stoccaggio personale dei rifiuti, che esterna, nell’esposizione per il ritiro.

La prima criticità è dovuta al fatto che, nella maggioranza dei casi, le superfici degli appartamenti in strutture condominiali sono ridotte e lo spazio che ogni unità abitativa può dedicare alla conservazione di contenitori per la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti spesso è molto limitato. La seconda criticità tende a generarsi specie quando i condomini sono formati da numerose unità abitative: dotando tutte le utenze di kit singoli per la raccolta, in orario di esposizione del rifiuto, si provoca il posizionamento in contemporanea di numerosi contenitori presso il civico del condominio stesso, causando l’occupazione della sede stradale, dei marciapiedi o di cancelli di ingresso. Per quanto riguarda l’esposizione dei rifiuti in base alla calendarizzazione, infatti, alle utenze si richiede di norma di esporre i contenitori o sacchi sulla soglia del proprio numero civico, o, per le strade con numerazione interna, sull’angolo della strada principale. Nel caso dei condomini, la soluzione proposta alle problematiche sopra descritte, prevede dunque la consegna del kit di tipo condominiale e la possibilità, previo accordo con gli amministratori, di individuare all’interno delle proprietà private, una piazzola in cui collocare la serie di contenitori, che sia accessibile agli operatori per le operazioni di prelievo e successivo riposizionamento. In tal modo è possibile evitare l’esposizione degli stessi su sede stradale e/o marciapiedi, a vantaggio del decoro urbano e della pubblica sicurezza.

Nei casi di condomini composti da numerose unità abitative, quando gli spazi lo consentano, si richiede inoltre di abbinare l’esposizione dei contenitori condominiali alla singola scala e non all’intero condominio, in modo da ridurre il carico di utenze servite da ogni contenitore condominiale.

Figura

Fig. 1. Inquadramento territoriale.   Fonte: elaborazione propria
Fig. 2. Il territorio delle tre province toscane.   Fonte: elaborazione propria da www.aliaspa.it
Fig. 3. La suddivisione in DT del territorio servito da Alia.   Fonte: Alia S.p.A
Tab. 1. Il personale Alia 2017, dettaglio.   Fonte: Alia S.p.A
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