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Partecipanti al Gruppo 4

Esercizio 2 - Attività di gruppo

Obiettivo:

- Lavorare sulla disponibilità e le condizioni per il cambiamento dei comportamenti e delle abitudini di mobilità di ciascuno verso modalità più sostenibili, come contributo alla buona riuscita del PUMS2018 nel suo complesso.

Per facilitare l’assunzione di un’ottica di visione e collettiva, in ciascun tavolo è stato proposto, nella modalità gioco di ruolo, un “itinerario tipo” di un personaggio metaforico ma realistico, rispetto al quale i partecipanti hanno provato a immaginare come nella “Reggio Emilia che si muove in modo sostenibile – vision al 2030” potrebbe essere percorso avvalendosi di opzioni/servizi di mobilità sostenibile, risolvendo nodi critici o attivando condizioni “abilitanti” del cambiamento nei propri comportamenti.

Gruppo 1 – Alice

Al lavoro di gruppo erano presenti una quindicina di partecipanti, che hanno lavorato prima individualmente e poi hanno discusso insieme le diverse proposte fatte.

Per lo spostamento casa-scuola di Alice (da via Gabelli all’Istituto Nobili di via Makallè), le opzioni prevalenti proposte sono state:

- La bici, con riferimento in particolare a fatto che “favorisce un po’ di attività fisica”, “fa stare in forma” ed è un mezzo che consente di muoversi velocemente. Le condizioni per l’uso della bicicletta sono la presenza di piste ciclabili sicure e di una zona di deposito presso la scuola chiusa e sorvegliata per scongiurare il rischio di furto.

- L’autobus/minibù, senza cambi nel percorso e che “avrà corsia preferenziale e quindi sarà puntuale, rapido e sicuro” e che “permette di socializzare coi compagni di scuola” lungo il percorso. Il percorso da casa alla fermata sarà sicuro e tranquillo, per la presenza di zona 30 nell’area di residenza.

Due soli partecipanti hanno proposto l’uso di mezzo proprio,

- Lo scooter, che “è figo, veloce e fa sentire indipendente”, ponendo però come condizione che sia un mezzo elettrico.

- L’auto, a condizione che sia usata in logica intermodale “fino a parcheggio Fukanoshi, poi a piedi o minibù”.

Per lo spostamento di metà giornata, da scuola al centro sportivo (piscina di via Melato) e quindi a casa di Alice, le opzioni prevalenti proposte sono state nuovamente la bici (anche del tipo bike sharing o bici elettrica), grazie alla presenza di un sistema di piste ciclabili “comode, capillari, sicure” e di aree parcheggio bici adeguatamente attrezzate con rastrelliere, oppure l’autobus/minibù, purché con collegamento diretto e che si muova con corsie dedicate (“veloce, in orario e con tempi di attesa ridotti”).

Sono emerse anche alcune idee creative con riferimento a forme di mobilità pooling per questo tipo di itinerari ad alta domanda in alcune fasce orarie ben definite, immaginando che la scuola o il centro sportivo si facciano promotori, insieme al gestore del TPL, dell’organizzazione di servizi di questo genere (“pulmino di squadra”, “mezzo pubblico di collegamento polo scolastico/area sportiva”, “bicibus scuola/area sportiva”, “coordinamento accompagnamento tra amici”).

Per lo spostamento serale/notturno (lavoro al pub di via Tassoni), le opzioni di mobilità sostenibile che il gruppo propone per Alice sono state:

- L’uso di mezzo proprio (auto o scooter), considerato che lo spostamento di rientro è a notte inoltrata, ma ecologico/elettrico, grazie alla presenza di colonnine di ricarica veloce a tutti gli stalli di sosta e incentivato da forme di premialità (“andrà con la sua auto elettrica che riceve un “bonus di ricarica” ad ogni mancia”)

Alcuni hanno suggerito anche l’uso del car sharing e di forme di car pooling con colleghi oppure di

- La bici (propria o in sharing) elettrica, più veloce di quella classica e quindi migliore per questo percorso lunghetto e notturno, su pista ciclabile sicura, ad uso esclusivo e ben illuminata

- I servizi notturni di trasporto pubblico a chiamata, anch’essi elettrici, in particolare per il ritorno.

Alcuni commenti generali emersi durante la discussione, al di là dello specifico del gioco di ruolo proposto e della tratta interessata, sono stati:

- Che le piste ciclabili debbano essere percorsi che hanno la prevalenza / precedenza / importanza maggiore rispetto alla strada per i veicoli a motore.

- Che si potenzino i parcheggi scambiatori per favorire l’intermodalità.

- Che i mezzi del TPL e collettivi debbano via via essere sostituiti con veicoli elettrici e a basso impatto ambientale.

- Che si studino forme di incentivazione tariffaria per l’uso del TPL, riducendone il costo per creare fidelizzazione e incrementare l’utilizzo, procedendo ad eventuale riaumento al crescere degli utenti.

- Che si ragioni, per il futuro prossimo, in chiave di “ZEZ – Zero Emission Zone” per l’area all’interno delle tangenziali.

Gruppo 2 – Michele

Al lavoro di gruppo erano presenti 13 partecipanti, che hanno preferito procedere discutendo collettivamente ogni spostamento per individuare insieme le opzioni migliori, più sostenibili, di mobilità.

Per lo spostamento tratta 1 - da casa in via Garlassi a Rivalta per accompagnare il bambino a scuola Ghiarda, il gruppo è stato concorde nel dire che il bambino deve recarsi a scuola in autonomia, prediligendo le opzioni scuolabus elettrico (o più in generale il più sostenibile possibile) e/o bicibus. L’opzione bicibus viene ritenuta valida solo a patto che possa essere effettuata in sicurezza, quindi in particolare con pista ciclabile in sede propria. Qualcuno ha citato l’importanza del supporto della comunità tramite Pubblica Amministrazione. Un partecipante ha proposto anche l’opzione car pooling.

Data la proposta emersa relativamente alla tratta 1, la seconda tratta (scuola Ghiarda - lavoro a Mancasale) è modificata in casa (via Garlassi) - lavoro a Mancasale. Il gruppo concorda che l’opzione migliore sarebbe il tram elettrico (attualmente non esistente, ma progetto di cui si parla da tempo) con sede propria almeno nei tratti congestionati e con parcheggi scambiatori nei punti strategici. Il tram sarà un’opzione valida solo se con orario cadenzato. Poiché qualcuno non ritiene verosimile che nel 2030 possa essere già realizzato e funzionante il tram elettrico, una seconda opzione, anche se meno soddisfacente, risulta essere il car sharing con mezzi elettrici o comunque a basso impatto.

Qualcuno segnala che il mezzo proprio è comunque utile per le emergenze del quotidiano, quindi un’auto elettrica con disponibilità di colonnine per ricarica potrebbe risultare una buona opzione, ma su questo non c’è accordo. Anche il car pooling viene segnalato come opzione possibile.

Per la tratta dal lavoro a Mancasale fino a Bologna centro, l’ipotesi preferita dal gruppo è quella che, per vincoli di tempo, Michele debba comunque prendere il treno AV dalla stazione Mediopadana, utilizzando il bike sharing per raggiungere la stazione stessa. In alternativa, sempre per raggiungere la stazione AAVV, potrebbe essere utilizzata una bici pieghevole o eventualmente un autobus.

Alcuni nel gruppo propongono in alternativa l’uso di un’auto aziendale, a condizione però che più persone siano interessate dallo stesso viaggio.

Per andare da Bologna centro all’ipermercato Baragalla, il gruppo propone che Michele rientri su Reggio Emilia in treno sulla stazione di centro città, e che prenda da qui il tram elettrico. Tuttavia, viene fatto notare che nel 2030 la necessità di fare la spesa all’ipermercato potrebbe essere superata dall’abitudine alla spesa online: Michele potrebbe fare la spesa online sul treno e recarsi direttamente a casa con il tram elettrico, ricevendo lì la spesa.

Fermo restando l’osservazione relativa alla tappa precedente, se Michele fa la spesa all’ipermercato si può far consegnare la spesa con veicolo elettrico/a basso impatto per poi tornare a casa senza i pacchi, utilizzando il bike sharing o facendo una passeggiata fino a casa, a patto che il percorso sia sicuro e organizzato in modo piacevole.

Nel corso della discussione il gruppo ha evidenziato alcune problematicità generali e dato suggerimenti per favorire una mobilità sostenibile, in particolare ciclistica:

 Provvedere ad assicurare la manutenzione delle ciclabili (es. buche, radici, illuminazione, …) e mettere lungo le ciclabili indicazioni di percorso.

 Realizzare una mappa delle ciclabili su app, che “sarebbe molto utile”.

 Regolamentare la copresenza pedoni-biciclette, che in alcune zone è piuttosto problematica.

 Fare sì che le ciclabili siano di larghezza sufficiente.

Viene segnalata inoltre la necessità di favorire l’auto elettrica, ad es. creando maggiori possibilità di ricarica. Allo stesso tempo il gruppo è consapevole che anche l’auto elettrica crea problemi di inquinamento. Qualcuno ritiene comunque il passaggio verso l’auto elettrica necessario, mentre altri sono meno favorevoli.

Gruppo 3- Lucia

Al lavoro di gruppo erano presenti 9 partecipanti che hanno lavorato prima individualmente e poi hanno discusso insieme le diverse proposte fatte. Il percorso proposto si snoda in una fascia oraria compresa fra le 14 e le 18.30/19.00.

Prima tratta – Partenza da Casa in via Jacopo da Mandra 15/17 al Lavasecco in via Adua 17. Le opzioni prevalenti sono state:

- A piedi, in questo caso condizioni abilitanti sono risultate la presenza di telecamere per la sicurezza e la qualità del percorso dal punto di vista della piacevolezza dello spazio urbano (ad es.presenza di alberi che rendessero il percorso ombreggiato);

- E-bike, condizione abilitanti sono risultate la necessità di posti di ricovero per le bici ben sorvegliati. In generale è emersa la necessità di estendere strutture come la Velostazione in altri punti della città.

Seconda tratta – Dal Lavasecco di via Adua 17 alla Scuola Elementare L.Da Vinci in via Monte San Michele 12, dove Lucia si reca a prendere la nipotina di 6 anni. Le opzioni prevalenti sono state:

- Bici/E-bike, è emersa dal gruppo una preferenza per la bici di proprietà in quanto la bici del Mobike è valutata come troppo pesante da condurre. Inoltre il gruppo ha segnalato un problema di sicurezza per quel che riguarda il sottopasso esistente della Stazione ferroviaria: è quindi stata evidenziata la necessità che il Comune valuti di realizzare un’ infrastruttura leggera ossia un sovrapasso per le bici in questo punto del percorso;

- Autobus, questa opzione risulta preferibile a condizione che vi siano le seguenti condizioni:

o Presenza di una tariffa conveniente;

o Puntualità dei mezzi e alta frequenza delle corse;

o Autobus “verdi”con sistema di alimentazione a basso impatto.

Terza tratta – Dalla Scuola Elementare L. Da Vinci in via Monte San Michele 12 al Parco Noce Nero in via Torricelli 20, dove Lucia si reca con la nipotina per passare qualche ora al parco. Le opzioni prevalenti sono state:

- Autobus (il gruppo indica la linea 3), questa opzione risulta preferibile a patto che sussistano le seguenti condizioni:

o Presenza di una tariffa conveniente, ad esempio un’agevolazione per nonni e bimbi che viaggiano insieme sui mezzi pubblici ( la signora Anna infatti non gode di agevolazioni in quanto ha 60 anni);

o Alta frequenza e puntualità delle corse;

o Autobus “verdi”con sistema di alimentazione a basso impatto.

- Bici/E-bike, le condizioni abilitanti segnalate dal gruppo per questà opzione sono state:

o Presenza di telecamere per la sicurezza

o Presenza di una pista ciclabile protetta e dedicata solo alle bici

Si registra che un paio di persone del gruppo hanno evidenziato che, con la bici munita di seggiolino per una bimba di 6 anni, la signora Lucia di 60 anni non sarebbe comunque del tutto al sicuro nello spostamento.

- A piedi, solo nel caso ci fosse in questa tratta una buona qualità dello spazio urbano con alberature, ove possibile, e sicurezza (telecamere, presenza di marciapiedi…).

Quarta tratta – Dal Parco Noce Nero in via E. Torricelli 20 a Casa della figlia in via E. Petrolini 5, dove Lucia va per riaccompagnare la nipotina . In questa tratta, la modalità che ha prevalso su tutte è stato lo spostamento a piedi, sempre a condizione che sussista buona qualità degli spazi urbani, alberature e sicurezza.

Quinta tratta – Da casa della figlia in via E. Petrolini 5 a casa propria in via Iacopo da Mandra 15/17. Le opzioni prevalenti sono state:

- Autobus, si è segnalato che questa modalità di trasporto sarebbe ideale ma manca una linea diretta, il gruppo segnala inoltre che sarebbe opportuno ripristinare la fermata di via Nobili;

- Autobus + Bici/Ebike, il gruppo infatti evidenzia che Lucia, all’andata, avrebbe potuto partire in bici da Casa -Lavasecco in via Adua fino alla Stazione e qui avrebbe potuto lasciare la bici al Deposito della Stazione per poi recarsi in autobus a prendere la nipotina a scuola. Quindi in questa tratta di ritorno, da casa della figlia a casa propria (via Jacopo da Mandra), potrebbe utilizzare l’Autobus fino alla Stazione FS e poi riprendere la sua bici lasciata in deposito. Condizione abilitante in questo caso è garantire però una maggiore sicurezza alla Stazione FS sia per il deposito della bici che in generale per le persone, in particolare nelle ore serali.

- Taxi Rosa, questa modalità è risultata molto gradita dal pubblico femminile anche perché abbastanza conveniente economicamente. Una signora del gruppo ha confermato che la usa abitualmente, in particolare negli spostamenti serali.

In generale è stato evidenziato dal gruppo che, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sarebbe utile ripristinare la cosiddetta linea “Circolare” intorno alla città, rivisitare le linee e coordinarle meglio.

Inoltre sono emerse la necessità di estendere strutture come la Velostazione in altri punti della città, la richiesta di un’attenzione particolare alla sicurezza di oggetti/persone (ad es. per le bici elettriche: presenza di depositi e ricoveri ben sorvegliati contro i furti) nonché alla qualità e piacevolezza dello spazio urbano per favorire la mobilità ciclopedonale.

Infine è segnalata l’esigenza di piste ciclabili sicure con corsie e semafori dedicati (da evitare percorsi misti ciclopedonali che risultano pericolosi per l’utente debole) e di azioni/progetti di sensibilizzazione all’educazione stradale dei ciclisti (frequenti i ciclisti in contromano al senso di marcia).

 Bic

Gruppo 4 – Giovanni

Al lavoro di gruppo erano presenti dieci partecipanti, che hanno lavorato prima individualmente e poi hanno discusso insieme le diverse proposte fatte. Di seguito gli esiti della discussione.

Per la prima tratta di 5 km (Casa-Arcispedale Santa Maria Nuova), le soluzioni scelte dalla maggior parte del gruppo sono state:

 Autobus/Minibu/Filobus, a condizione che:

o La fermata sia a una distanza < di 500 m da casa o Il mezzo sia accessibile anche a persone a ridotta mobilità

o Abbia corse frequenti

o Siano presenti agevolazioni economiche per alcune destinazioni “obbligate”, come l’ospedale

 Trasporto anziani, a condizione che:

o Sia elettrico

o Sia gratuito / a tariffa agevolata Altre possibilità individuate hanno riguardato:

 L’E-Bike (che permette di fare attività fisica, aspetto positivo per il diabete di Giovanni)

 Il car-sharing elettrico a guida autonoma, che nel 2030 sarà probabilmente disponibile

 Il trasporto collettivo/Trasporto a chiamata (a condizione che abbia un costo < a 4 €), organizzato dall’ospedale

Un’ultima suggestione prevede che nel 2030 Giovanni non dovrà più recarsi in ospedale per la terapia perché grazie all’ICT e alla telemedicina, potrà fare le terapie a casa o al centro sociale Orologio ed essere in contatto costante con i medici dell’Ospedale.

Per la seconda tratta di 2 km (Ospedale – Biblioteca in centro storico), le opzioni scelte sono state:

 Autobus/Minibu elettrico, a condizione che:

o la tariffa sia gratuita in centro storico (e inoltre come per la prima tappa: le corse per il centro siano frequenti e le fermate vicine) oppure sia scontata per gli anziani

 E-bike

o di proprietà a condizione che:

 vi siano percorsi protetti

 si prevengano i furti, tramite rastrelliere sicure, velostazioni o altri sistemi o in sharing (a condizione che sia una bici comoda per gli anziani)

Anche per la terza tratta di 3 km (Biblioteca - casa), le opzioni scelte sono state:

 Autobus / Minibù elettrico/Filobus (alle condizioni viste per le tappe precedenti, un partecipante segnala inoltre come condizione la possibilità di prenotare il posto a sedere tramite APP e la comodità/autobus non affollati)

 E-bike

Per la quarta tratta di 1 km ( casa – centro sociale Orologio), le opzioni scelte sono state:

 A piedi, a condizione che:

o I percorsi siano protetti e privi di barriere architettoniche

 In bici (propria, normale o elettrica) a condizione che:

o Vi siano parcheggi sicuri (es. parcheggio custodito, rastrelliere sicure – “modello Verona”; app) o Presso il centro sociale vi sia la ricarica elettrica per la bici

o La pista ciclabile sia ampia, priva di pedoni e lontana dalla strada

 Con il car pooling (fra amici o organizzato dal Centro a pagamento ridotto)

A partire dalla riflessione sul percorso di Giovanni, alcune proposte generali emerse dal gruppo hanno riguardato inoltre l’attivazione di servizi di trasporto collettivo/car pooling “di comunità”, in cui il soggetto “attrattore” (es. centro sportivo,

centro riabilitazione, ospedale, …) si occupa di organizzare / far conoscere/ mettere in contatto gli utenti per promuovere viaggi condivisi e/o di organizzare un trasporto collettivo verso l’attrattore.

In riferimento a un’utenza anziana o disabile, si è sottolineato che a volte l’auto rappresenta l’unica possibilità di spostamento in centro storico e si è sottolineata l’importanza dei parcheggi per disabili.

Per l’utilizzo della bici, attenzione si è posta alla necessità di separare l’utenza pedonale da quella ciclabile e alla sicurezza (prevenzione furti)

In linea generale il tema delle tariffe e dei costi del servizio di trasporto è emerso come trasversale a tutte le soluzioni proposte. Si riporta inoltre il commento di un partecipante relativamente al tema delle “condizioni, che oggi non ci sono, per l’uso del TPL, che sono la frequenza che non è accettabile in tutte le zone di Reggio Emilia. Dove abita “Giovanni”, io ho abitato 26 anni e la linea 1 è rimasta pressappoco la stessa. Non c’è attinenza tra Foscato e Akbinea, e se una persona deve toccare zone che la linea 1 non tocca deve fare scamb tra bus che sono dispendiosi in tempo e scomodi, perciò credo che gli autobus debbano (e c’è) trovare un sistema di interscambio veloce e puntuale. Come? Utilizzando un giro completo dei Bus sulla circonvallazione interna perché tutti si “tocchino”.

Infine, pensando al 2030, una visione è che l’uso delle auto sarà molto ridotto in città a favore delle biciclette che

“occuperano le strade”.

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