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Attività preparatorie e di accompagnamento 153

D. Gestione del programma 235.0

Costo totale del piano 1589.99

Di cui a carico dell’impresa 601.99

Di cui a carico di Fondimpresa 988.0

Preventivo: risorse aziendali da stornare

Matricola Denominazione Disponibile Versamenti maturandi

Disponibile totale (previsto)

Risorse

6204383721 SOCIP 989,84 305,1 1294,94 988,0

Nella prima tabella sono mostrate le voci di costo a preventivo. Le voci sono quattro: il costo per l’effettiva erogazione delle attività formative; il costo del personale in formazione; i costi delle attività preparatorie e di accompagnamento delle azioni formative. Nello specifico, le spese possono essere riassunte in questo modo:

Erogazione della formazione: fanno riferimento tutti i costi relativi alla erogazione della

formazione, tra i quali docenza, tutoraggio, coordinamento, certificazione delle competenze, aule, attrezzature, materiali didattici.

Costo del personale in formazione: tale costo si riferisce alla retribuzione lorda,

oneri assistenziali e previdenziali, TFR, XIII° e XIV° mensilità, riferiti al personale relativamente al periodo in cui lo stesso è impegnato nel piano di formazione. In particolare, tale tipologia di costo può costituire esclusivamente quota di cofinanziamento a carico dell’azienda, anche in misura superiore al valore minimo richiesto pari a un terzo dell’importo complessivo del Piano.

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Attività preparatorie e di accompagnamento: in questa voce sono ricompresi i

costi relativi alla preparazione ed accompagnamento delle azioni formative quali progettazione esecutiva ed orientamento partecipanti. Tali costi sono ammissibili dalla data di presentazione del piano fino alla conclusione di tutte le attività nel termine previsto dal piano stesso.

Gestione del Piano: in questa voce sono ricompresi i costi relativi alla gestione

delle azioni formative quali ad esempio amministrazione, viaggi relativi al personale impegnato nella realizzazione delle attività indicate nel Piano, nonché l’eventuale premio corrisposto per la polizza fideiussoria in caso di richiesta di anticipazione sul

finanziamento totale del Conto formazione per il piano e i costi del revisore dei conti. Fanno inoltre parte di questa voce i costi generali riconosciuti forfetariamente nella

misura del 5% del totale dei costi del Piano, se quest’ultimo è inferiore a 250.000 euro, e nella misura del 4% nel caso in cui sia superiore a 250.000 euro.

Un altro aspetto da tenere in considerazione nella rendicontazione riguarda i massimali. Per i piani formativi fino a 100.000 euro il totale della voce di spesa delle attività

preparatorie non può superare il 10% del costo totale del piano, mentre il totale della

voce di spesa della gestione del piano deve essere al massimo pari al 15% del costo totale del piano. In questo caso per la prima voce la percentuale è del 9,6% mentre per i costi di gestione equivale al 14,77%.

Nella seconda tabella si può osservare l’entità delle risorse disponibili dall’agenzia, in particolar modo è importante notare l’ammontare del “maturando”: la linea di credito resa disponibile da Fondimpresa per dare all’azienda la possibilità di utilizzare anticipatamente, per la presentazione dei piani e a soli fini preventivi, anche i versamenti attesi nei mesi successivi. L’entità del finanziamento è di 988 euro: la sottrazione tra il costo totale e il costo a carico dell’impresa.

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Consuntivo finanziario

A. Erogazione della formazione 600.0

B. Costo del personale in formazione 601.99

C. Attività preparatorie e di accompagnamento 153.0

D. Gestione del programma 235.0

Costo totale del piano 1589.99

Di cui a carico dell’impresa 601.99

Di cui a carico di Fondimpresa 988.0

Come mostrato dalla tabella, nel consuntivo non ci sono state variazioni di costo. Inoltre la rendicontazione rispecchia i parametri fissati da Fondimpresa che si sostanziano in una spesa massima, al netto della voce di costo B, di 165 euro per ora. Tale costo orario è determinato da una media calcolata da Fondimpresa, tuttavia nel caso in cui questa soglia venisse superata il Fondo richiede:

• le motivazioni del superamento del parametro con puntuale indicazione dei fattori che lo hanno originato;

• un prospetto di calcolo del costo rendicontato, documenti giustificativi delle retribuzioni corrisposte, dei versamenti fiscali e previdenziali effettuati in misura percentuale rispetto alle dimensioni del piano.

Inoltre Fondimpresa si riserva di effettuare verifiche, in itinere ed ex post, sulla realizzazione delle attività del Piano e sulla documentazione a supporto.

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Conclusioni

Il presente elaborato si è posto l’obiettivo di spiegare i meccanismi di funzionamento dei Fondi Interprofessionali per la formazione continua, mettendo in evidenza vantaggi e potenzialità e, allo stesso tempo, i limiti e le contraddizioni che caratterizzano questi importanti strumenti per la formazione continua finanziata. Nel corso dei capitoli si sono riscontrate diverse problematiche. Sul piano istituzionale si manifesta un consistente numero di Fondi. Tale aspetto, se da una parte incoraggia la competitività ed un sano pluralismo nell’offerta della formazione finanziata, garantendo una significativa dinamicità del sistema, dall’altra parte comporta una elevata frammentarietà e dispersione delle risorse. Infatti, i Fondi interprofessionali che hanno un numero esiguo di imprese aderenti e conseguentemente pochi beneficiari sono molti. In generale, è corretto sostenere che tale frammentarietà possa causare problemi nel coordinamento e nella cooperazione, quindi una riorganizzazione del settore pare necessaria per ridurre il numero di Fondi presenti. Un altro aspetto concerne la scarsa presenza delle articolazioni territoriali dei Fondi, infatti solamente pochi di essi possono contare su strutture ben organizzate e presenti a livello territoriale. All’interno dell’elaborato si è dedicato diversi paragrafi sull’analisi di Fondimpresa, il Fondo di CGIL, CISL, UIL e Confindustria rappresenta il più importante tra quelli presenti, esso è costituito da 21 articolazioni territoriali al fine di garantire una significativa presenza sul territorio per promuovere la cultura della formazione continua e offrire assistenza e supporto alle aziende. Tuttavia, molti degli altri Fondi non possono beneficiare di tali strutture operative a causa dei limiti organizzativi derivanti dalle ridotte dimensioni e gli scarsi mezzi a disposizione. Tutto ciò si traduce in una carente sinergia con il territorio e le imprese nella realizzazione degli interventi formativi. Inoltre, come si è visto nei precedenti capitoli, la legge n.150/2015 ha inserito i Fondi nella Rete nazionale dei servizi delle politiche attive per il lavoro, con la funzione di fornire servizi propedeutici orientati all’azione di riqualificazione per coloro i quali hanno diritto all’accesso a forme di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro. I limiti strutturali precedentemente citati sollevano diverse perplessità sulla capacità di gestione di tali funzioni.

Dal punto di vista del coinvolgimento dei lavoratori e delle imprese ai progetti formativi, i dati INAPP evidenziano ancora una limitata partecipazione. Come già trattato nei

103 precedenti capitoli, nel 2016 erano iscritte ai Fondi 1.283.963 imprese a fronte di 10.317.069 lavoratori, sempre nel corso dello stesso anno i piani formativi realizzati sono stati 44.915, coinvolgendo 103.166 imprese, per un totale 2.686.507 lavoratori a cui è stata fornita formazione, dunque della totalità dei lavoratori aderenti ai Fondi soltanto il 26,03% ha partecipato ad attività formativa finanziata: poco più di un quarto dei lavoratori delle aziende iscritte. Le cause di questa limitata partecipazione sono già state elencate: scarsa cultura della formazione all’interno delle imprese, caratteristiche del tessuto produttivo, carente pubblicizzazione dei Fondi, insufficiente iniziativa degli organismi formativi. Un’altra criticità individuabile concerne gli indirizzi che i Governi hanno avuto nei confronti dei Fondi nel corso degli ultimi anni. Nonostante i Fondi siano entrati da tempo all’interno del sistema della formazione continua e a essi siano stati affidati un ruolo di politica attiva del lavoro, come evidenziato dalla legge n.150/2015 la quale ha inserito i Fondi all’interno della Rete nazionale dei servizi delle politiche attive per il lavoro, allo stesso tempo sono state effettuate diverse azioni volte a delegittimare il ruolo dei Fondi. Innanzitutto, a partire dal Governo Letta, si è assistito a diversi prelievi dal gettito dello 0,30%. Nel 2014 sono stati prelevati 246 milioni per finanziare la Cassa Integrazione in Deroga. Successivamente la Legge n. 208/2015 ha previsto ulteriori riscossioni: 60 milioni per il 2016, 120 per il 2017 e 60 per il 2018. Il legislatore ha determinato un prelievo delle risorse indirizzate alle politiche attive del lavoro in favore di politiche passive o comunque per altri scopi non inerenti alla formazione continua, in tal modo è avvenuta una operazione di delegittimizzazione verso la figura dei Fondi, togliendo significative quantità di risorse al sistema della formazione continua e considerando la formazione professionale stessa un aspetto secondario. Prima di ciò, il legislatore aveva già iniziato un processo di ridimensionamento dei Fondi, infatti la Legge Fornero, nell’ambito della riorganizzazione del sistema degli ammortizzatori sociali, aveva previsto la possibilità di far incanalare l’impianto della formazione continua nell’alveo del sistema di welfare. La riforma prevedeva che mediante gli accordi e i contratti istitutivi dei Fondi di Solidarietà, le parti sociali potessero far confluire l’eventuale Fondo interprofessionale nel Fondo di Solidarietà e conseguentemente anche il gettito dello 0,30%, in tal modo si sarebbero unite le risorse appartenenti alle politiche attive del lavoro con quelle relative alle politiche passive. Come già spiegato, le parti sociali non hanno seguito l’indirizzo del legislatore preservando così il sistema della

104 formazione continua. Un altro aspetto controverso riguarda l’incremento dell’ingerenza e del controllo del soggetto pubblico verso i Fondi. In primis, la Legge n.150/2015, inserendo i Fondi all’interno della rete nazionale dei servizi per le politiche attive del lavoro, ha diminuito l’autonomia dei Fondi, infatti quest’ultimi dovranno seguire linee di indirizzo politico di durata triennale ed obiettivi annuali sanciti dalla rete stessa, inoltre l’istituzione dell’ANPAL, la quale ha il compito di vigilare sull’operato dei Fondi, ha determinato un maggior controllo da parte del soggetto pubblico. Tuttavia, tali aspetti non devono essere necessariamente analizzati in maniera negativa, infatti la partecipazione dei Fondi alla rete nazionale dei servizi li inserisce in un sistema nel quale vige l’obiettivo di pianificare, monitorare e valutare la formazione in modo tale da garantire una formazione più vicina alle esigenze professionali dei lavoratori, tutto ciò potrebbe comportare una maggior responsabilizzazione degli attori in causa in virtù della centralità attribuita ai Fondi Interprofessionali. Dall’altre parte, la vigilanza dell’ANPAL può tradursi in una garanzia di trasparenza nella gestione delle risorse e attribuzione dei finanziamenti alle aziende. Per quanto concerne le difficoltà riscontrate durante l’esperienza di tirocinio, queste rispecchiano in parte le criticità generali precedentemente citate: scarsa conoscenza dei Fondi interprofessionali da parte delle aziende, procedure di realizzazione dei piani complicate per imprese con poca organizzazione, in particolare per le micro e le piccole aziende. Per riassumere, i Fondi interprofessionali rappresentano un prezioso strumento per svolgere attività formativa soprattutto in un periodo di crisi nel quale le aziende devono affrontare problemi di natura economica, dunque, svolgere formazione finanziata permette di non gravare ulteriormente sul bilancio delle organizzazioni e rappresenta un modo per incrementare le competenze del personale, renderlo aggiornato, creare valore aggiunto per l’azienda e sviluppare un vantaggio competitivo all’interno del mercato concorrenziale. I Fondi interprofessionali sono entrati da tempo nel sistema della formazione continua e fanno parte dell’impianto delle politiche attive del lavoro, tuttavia in futuro il legislatore dovrebbe ridurre quell’ambiguità normativa che ha parzialmente ridimensionato e delegittimato il ruolo dei Fondi, inoltre pare necessaria una riorganizzazione degli stessi in virtù di una minore frammentarietà e dispersione delle risorse, infine rimane fondamentale una promozione della cultura della formazione all’interno delle imprese: finché le organizzazioni non comprenderanno

105 pienamente i vantaggi e le potenzialità della formazione mancheranno sempre gli elementi essenziali per promuovere l’azione dei Fondi.

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Riferimenti Bibliografici

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Sitografia

www.fondimpresa.it www.regione.toscana.it www.inapp.org

Ringraziamenti

Vorrei dedicare il palcoscenico di queste righe a tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura di questo elaborato, ma soprattutto a quelli che mi hanno accompagnato durante questi due anni intensi.

Innanzitutto, vorrei esprimere la mia riconoscenza al Professore Palmerini per essere stato prodigo di consigli e sempre presente durante l’elaborazione della tesi.

Un ringraziamento speciale ai miei compagni Beppe, Francesco, Andrea, Michele, Alessandro, Saverio, Lorena, Carolina, Teresa, Claudia con i quali ho condiviso momenti ed emozioni indelebili. Un particolare ringraziamento al mio amico Alessio: ci siamo divertiti, sopportati e, soprattutto, sostenuti nei momenti più difficili.

Vorrei rendere grazie ai miei amici biellesi che mi hanno allietato durante le pause dagli esami, in particolare un ringraziamento ai due gemelli: compagni di avventure dalla prima elementare.

Un immenso omaggio alla mia sorellona, nonostante la distanza e a volte i periodi di silenzio, i suoi consigli e incitamenti sono stati fondamentali per il mio percorso universitario, ma soprattutto continuano a esserlo per il mio percorso di vita.

Un ringraziamento alle nonne, le zie e lo zio: distanti geograficamente ma sempre dentro il mio cuore.

Infine il ringraziamento più grande va ai veri artefici di questo successo: i miei genitori. Accondiscendenti in ogni mia folle idea, saggi nei consigli, sempre presenti. Non potrò mai ripagare i vostri sacrifici. Semplicemente grazie.

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