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L’attività di prevenzione dei danni

La qualità delle informazioni relative alle som-me investite per la prevenzione dei danni da Ungulati è estremamente variabile da ente ad ente, risultando in molti casi lacunosa o ad-dirittura mancante. Anche in questo caso l’in-dagine è stata condotta mediante appositi questionari distribuiti alle amministrazioni in-teressate.

Il campione disponibile per l’analisi delle cifre investite per la prevenzione è composto da 78 diversi enti tra cui province, enti parco (nazio-nali e regio(nazio-nali) e ATC. Di questi, 27 (pari al 35%) hanno intrapreso azioni di prevenzione dei danni (Fig. 74), ma solo 17 dispongono del-l’informazione relativa alla cifra investita. Dei restanti 51 enti, 39 (pari al 76%), pur denun-ciando episodi dannosi, non ricorre ad alcuna delle tecniche attualmente disponibili per la prevenzione del danno. Tra questi si annove-rano in particolare quattro enti (due aree pro-tette nazionali e due province) in cui vengono più o meno abbondantemente superati i 100.000 euro di danni liquidati per il 2004 e altri sei enti in cui la cifra liquidata ha supe-rato i 50.000 euro. La cifra complessiva eroga-ta da questi 39 enti per l’indennizzo dei danni da Ungulati nel 2004 è stata pari a 1.364.101 euro con un minimo di 400 euro ad un mas-simo di 314.322 euro liquidati.

Infine, 12 enti (23%) non registrano danni da Un-gulati, né promuovono azioni di prevenzione.

Damage prevention activities

The quality of the information about the sums invested for the prevention of wild ungulate damage was extremely variable from admin-istration to adminadmin-istration, being patchy or even completely missing in many cases. Al-so in this case, the investigation was conduct-ed by means of questionnaires distributconduct-ed to the relevant administrations.

The sample for the analysis of the sums in-vested for prevention consisted of 78 admin-istrations, including provinces, park manage-ments (national and regional) and ATCs. Of these, 27 (35%) had taken action to prevent damage (Fig. 74) but only 17 had information on the amounts of money spent. Of the re-maining 51 administrations, 39 (76%) did not adopt any of the current prevention tech-niques, even though they recorded episodes of damage. They included four administra-tions (two national protected areas and two provinces) which more or less abundantly ex-ceeded €100,000 for compensation of damage in 2004 and another six in which the figure was over €50,000. The total amount spent by these 39 administrations for the compensation of wild ungulate damage in 2004 was €1,364,101, with a minimum of €400 to a maximum of €314,322 per administration. Finally, 12 administrations (23%) did not record any damage by wild ungulates and did not take any preventive measures.

Figura 74 – Ripartizione percentuale degli enti che adottano misure di prevenzione./Figure 74 –

In 2004, the total investment for the preven-tion of damage by the 17 administrapreven-tions that provided data was ca. €443,302, with a min-imum of €1,275 and a maximum of €86,000 (mean = €26,076, s.d. = €28,364) per admin-istration.

To this figure can be added the total amount invested in 2003 for the prevention of dam-age by the Wild Boar in Piedmont and Lom-bardy (Monaco et al., 2007), i.e. ca. €50,000, which brings the minimum ascertained in-vestment for damage prevention to ca. €500,000.

As is evident from Figure 75, the expenditure data was not available for most of the admistrations, while in the remaining cases the in-vestment was between €10,000 and €50,000.

Complessivamente per il 2004, l’importo degli investimenti finalizzati alla prevenzione dei dan-ni, calcolato su un campione di 17 enti, è sta-to pari a circa 443.302 euro con un minimo di 1.275 euro e un massimo di 86.000 euro inve-stiti (media = 26.076 euro, d.s.= 28.364 euro). A questa cifra è possibile aggiungere il totale del-la somma investita nel 2003 per del-la sodel-la preven-zione dei danni da Cinghiale nelle province pie-montesi e lombarde (Monaco et al., 2007), pa-ri a circa 50.000 euro, che porta a circa 500.000 euro l’investimento minimo accertato per la pre-venzione dei danni.

Per la maggior parte degli enti, come appare evidente dalla figura 75, non è disponibile la quantificazione della spesa sostenuta, nel re-sto dei casi prevalgono gli investimenti com-presi tra 10.000 e 50.000 euro.

Considering the amount reimbursed by these administrations for compensation (€1,179,137), the ratio between the expendi-ture for prevention and the expendiexpendi-ture for re-imbursement was 38% on average, although the values varied widely. For example, some administrations invested much higher sums for prevention than the amounts reimbursed (provinces of Trento and Vicenza and Alto Ap-pennino Modenese Regional Park), while oth-ers spent sums for preventive measures that were less than 10% of the amounts paid for

Considerando gli importi erogati da questi en-ti per l’indennizzo ( 1.179.137 euro), il rappor-to tra spese per la prevenzione e spese per i risarcimenti risulta in media pari al 38%, con però una forte variabilità. Si passa infatti da enti che investono nella prevenzione somme molto superiori a quelle erogate per i risarci-menti (come ad esempio le province di Tren-to e Vicenza e il Parco regionale dell’AlTren-to Ap-pennino modenese) ad enti che erogano per la prevenzione somme inferiori al 10% delle somme pagate per l’indennizzo dei danni

(Par-Figura 75 - Ripartizione delle province in categorie relative all’entità della spesa per la prevenzione dei danni causati da Ungulati/Figure 75 – Division of the provinces into categories of expenditure for the

co Nazionale della Majella, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Parco Nazio-nale delle Foreste Casentinesi, Monte Falte-rona e Campigna).

Tali differenze mettono in luce una notevole disomogeneità di approccio nell’utilizzo di que-sto tipo di strumento, ma anche, più in gene-rale, una tendenza al contenimento degli in-vestimenti in questa attività. Nella strategia complessiva adottata dagli enti gestori dun-que la prevenzione è spesso lo strumento me-no utilizzato tra quelli possibili, mentre pre-valgono il risarcimento dei danni e il control-lo numerico delle popolazioni.

Inoltre spesso la mancata archiviazione dei dati sulle cifre investite e sulle superfici pro-tette non permette una valutazione accurata della reale efficacia dei sistemi di prevenzio-ne.

Per quanto riguarda le tecniche adottate, emerge come vengano utilizzate quasi ovun-que le due tipologie classiche di recinzione, elettrificata (83%, n=18) e fissa (55%). In qual-che caso sono segnalati sistemi di prevenzio-ne di tipo acustico (27%).

compensation (Majella National Park, Gran Sasso e Monti della Laga National Park and Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna National Park).

These differences indicate wide variability in the use of preventive measures but also a general tendency to limit investment in such activities. Therefore, in the overall strategy adopted by the administrations, damage prevention is often the least used among all possible instruments, while reimbursement of damage and numerical control of the popula-tions prevail.

The lack of data on the sums invested and on the extent of the protected areas did not al-low an accurate evaluation of the efficacy of the systems of prevention. With regard to the techniques adopted, the two classic types of fencing, electric (83%, n=18) and fixed (55%), were used almost everywhere, while acoustic prevention systems were recorded in some cases (27%).

Per avere un quadro completo della presenza degli Ungulati selvatici (autoctoni o naturaliz-zati) sul territorio nazionale è stata condotta un’indagine specifica sugli allevamenti e le aree faunistiche in cui vengono detenuti per scopi ali-mentari, amatoriali o educativi. Per la raccolta dati è stato messo a punto un apposito questio-nario distribuito a tutte le amministrazioni pro-vinciali che sono delegate a fornire le autoriz-zazioni ufficiali per gli allevamenti nonché alle aree protette e al corpo forestale dello stato che gestiscono molte aree faunistiche. Sono stati ri-chiesti dati sul luogo di presenza della struttu-ra (allevamenti senza distinzione di scopo o aree faunistiche recintate), la specie e il numero di animali detenuti e la data di istituzione. Complessivamente sono disponibili i dati sul numero di strutture presenti per 63 province (60%). Come emerge in maniera chiara dalla figura 76 il quadro risulta sostanzialmente completo per l’area alpina, mentre molte la-cune sono presenti per la porzione centro-set-tentrionale dell’area appenninica e una pres-soché totale assenza di dati si evidenzia per

To complete the picture of the presence of wild ungulates (autochthonous or naturalized) in Italy, we conducted a specific investigation of the breeding farms and wildlife enclosures in which they are kept for alimentary, collector or educational purposes.

A specific questionnaire was distributed to all provincial administrations responsible for providing official authorization of breeding farms, as well as to the protected areas and the state forestry service, which manage many wildlife enclosures.

The requested data concerned the location of the structure (breeding farms, without distinc-tion of their purpose, or wildlife enclosures), the species, the number of animals kept and the date of establishment.

Data on the number of structures were avail-able for 63 provinces (60%).

The picture is more or less complete for the Alpine area, while there are many gaps for the central-northern Apennines and a virtu-ally complete absence of data for the central-southern portion of Italy (Fig. 76).

ALLEVAMENTI ED AREE FAUNISTICHE -

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