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Attività, servizi e utenti

Nel documento n.4-2008 - Anno 2005 Informazioni (pagine 47-61)

4.1 - Cooperative sociali di tipo A

Le cooperative di questo tipo offrono servizi socio-sanitari ed educativi ad una vasta gamma di utenti in

situazioni di bisogno sociale, attraverso la gestione di residenze protette, asili nido, centri diurni, comunità,

presidi sanitari o prestando assistenza domiciliare.

Per la rilevazione del settore di attività delle cooperative sociali di tipo A sono state previste le seguenti

quattro classi dell’International classification of nonprofit organizations (Icnpo): Cultura, sport e ricreazione,

Istruzione e ricerca, Sanità e Assistenza sociale.

Rispetto al settore di attività prevalente, il 59,1 per cento delle cooperative di tipo A opera nel campo

dell’Assistenza sociale (Prospetto 4.1).

Prospetto 4.1 - Cooperative sociali di tipo A per settore di attività prevalente e regione - Anno 2005 (composizioni

percentuali e valori assoluti)

REGIONI Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Sanità Assistenza sociale Altri settori (=100)Totale

Piemonte 13,8 10,5 10,9 64,8 - 248

Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste 21,1 26,3 10,5 42,1 - 19

Lombardia 11,3 22,6 11,0 55,1 - 734 Trentino-Alto Adige 9,6 26,0 4,8 58,6 1,0 104 Bolzano-Bozen 14,0 26,0 6,0 52,0 2,0 50 Trento 5,6 25,9 1,9 66,6 - 54 Veneto 10,1 39,1 9,5 41,0 0,3 338 Friuli-Venezia Giulia 13,9 36,7 6,3 41,8 1,3 78 Liguria 10,5 19,3 13,5 55,5 1,2 170 Emilia-Romagna 11,4 24,1 9,3 54,3 0,9 324 Toscana 14,6 26,5 7,1 51,8 - 226 Umbria 9,1 14,5 20,0 56,4 - 55 Marche 9,4 27,4 10,4 52,8 - 106 Lazio 8,9 18,3 10,5 62,3 - 257 Abruzzo 8,6 16,4 7,0 68,0 - 127 Molise 15,2 6,5 17,4 60,9 - 45 Campania 6,8 14,3 13,5 65,4 - 133 Puglia 12,1 19,0 10,0 58,9 - 331 Basilicata 7,1 22,6 3,6 66,7 - 84 Calabria 6,5 23,7 10,8 59,0 - 139 Sicilia 6,3 11,1 5,6 77,0 - 478 Sardegna 14,3 18,1 2,6 65,0 - 349 Italia 10,7 21,0 9,0 59,1 0,2 4.345 Nord-ovest 11,8 19,6 11,4 57,0 0,2 1.171 Nord-est 10,9 31,5 8,5 48,4 0,7 844 Centro 11,2 22,3 10,1 56,4 - 644 Mezzogiorno 9,6 16,2 7,2 67,0 - 1.686

Il secondo settore per numerosità di cooperative è quello dell’Istruzione e ricerca (21,0 per cento). Seguono,

il settore della Cultura, sport e ricreazione (10,7 per cento), quello della Sanità (9,0 per cento) ed infine altri

Il capitolo è stato curato da Massimo Lori

settori (0,2 per cento). A livello territoriale la specializzazione settoriale delle cooperative di tipo A presenta

alcune differenze. La vocazione socio-assistenziale risulta relativamente più marcata nelle regioni del

Mezzogiorno (il 67,0 per cento delle cooperative sociali di questa area ha indicato l’Assistenza sociale come

settore di attività prevalente) e, in particolare, in Sicilia (77,0 per cento). Nelle regioni del Nord-est, invece,

l’Assistenza sociale perde di peso a favore dell’Istruzione (+10,5 punti percentuali rispetto al dato nazionale). A

determinare questo risultato contribuisce in particolare il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto con oltre il 35 per

cento di cooperative sociali di tipo A operanti in prevalenza nel settore dell’Istruzione. Al Centro e nel

Nord-ovest la distribuzione delle cooperative secondo il settore di attività prevalente è in linea con quella nazionale.

La gamma di servizi offerti dalle cooperative di tipo A è ampia (Prospetto 4.2): i più diffusi sono quelli di

assistenza domiciliare (erogati dal 36,5 per cento delle cooperative), di assistenza in residenze protette (offerti

dal 35,9 per cento delle cooperative) e di ricreazione, intrattenimento e animazione (effettuati dal 31,8 per cento

delle cooperative).

Il servizio di assistenza domiciliare è offerto più di frequente dalle unità localizzate nel Mezzogiorno e nelle

regioni del Centro. L’assistenza in residenze protette è invece offerta in misura maggiore dalle cooperative

attive nelle regioni del Nord-ovest. Infine, il servizio di ricreazione, intrattenimento e animazione è

particolarmente diffuso nel Nord-ovest e al Centro.

Prospetto 4.2 - Cooperative sociali di tipo A per ripartizione territoriale e servizi offerti - Anno 2005 (a) (valori

percentuali e assoluti)

Ripartizioni territoriali SERVIZI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Ricreazione, intrattenimento e animazione 34,5 28,6 37,4 29,4 31,8

Soggiorni estivi e/o invernali 12,2 14,9 26,4 9,5 13,8

Istruzione per gli adulti 7,3 7,5 7,6 3,7 6,0

Sostegno e/o recupero scolastico 24,3 18,7 25,3 16,8 20,4

Servizi educativi pre-scolastici 25,1 22,3 25,3 18,3 21,9

Servizi educativi per disabili 25,9 27,4 29,2 16,1 22,9

Orientamento scolastico e/o lavorativo 10,1 7,9 11,5 4,5 7,7

Prestazioni sanitarie generiche 9,0 7,3 8,5 6,6 7,7

Prestazioni sanitarie riabilitative 13,0 8,2 12,3 7,5 9,8

Prevenzione sanitaria 2,6 2,6 3,7 2,8 2,8

Soccorso e trasporto sanitario 1,6 2,7 1,9 2,3 2,2

Formazione all'autonomia 13,7 6,9 9,5 3,0 7,6

Accompagnamento e inserimento sociale 15,7 15,4 16,8 12,5 14,6

Ascolto, sostegno e assistenza morale 11,1 9,4 13,2 15,8 12,9

Servizi di prima accoglienza 4,9 4,3 7,6 3,0 4,4

Assistenza domiciliare 33,9 19,5 42,2 44,7 36,5

Assistenza in residenze protette 43,0 37,1 36,2 30,2 35,9

Servizio mensa 10,5 11,6 12,1 11,9 11,5

Prestazioni di tipo alberghiero 4,7 4,7 5,6 2,6 4,0

Segretariato sociale 5,4 5,1 10,9 9,9 7,9

Altri servizi 6,3 4,5 4,3 3,2 4,5

Totale cooperative 1.171 844 644 1.686 4.345

(a) La somma delle quote percentuali è superiore al 100% poiché ciascuna cooperativa può offrire più servizi.

Nel corso del 2005 le cooperative sociali hanno offerto servizi socio-sanitari ed educativi a più di 3,3

milioni di utenti, in crescita del 37,4 per cento rispetto al 2003 (Prospetto 4.3). Un numero così elevato di utenti

è giustificato sia dalla capacità di questa forma di impresa di rispondere con tempestività alla domanda, spesso

complessa e difficilmente interpretabile, di soggetti in situazioni di disagio, sia dalla flessibilità dell’offerta, che

copre anche la domanda di utenti non necessariamente mossi da specifiche necessità di assistenza.

In termini geografici la maggiore concentrazione di utenti delle cooperative di tipo A si riscontra nel

Nord-ovest (33,2 per cento), segue il Nord-est (con il 29,9 per cento), il Mezzogiorno (19,4 per cento) e, infine, il

Centro (17,5 per cento). Per dar conto del diverso peso che gli utenti assumono rispetto alla numerosità delle

cooperative e a quella delle risorse umane in esse impiegate sono stati calcolati alcuni indicatori riportati nel

Prospetto 4.3.

Si osserva, in primo luogo, che, a livello nazionale, il numero medio di utenti per cooperativa è pari a 760,

mentre il numero di utenti per unità di personale è 16. Rispetto alla rilevazione precedente, il rapporto

utenti/unità di personale cresce di un’unità mentre aumenta di ben 112 unità il numero di utenti per cooperativa.

Prospetto 4.3 - Utenti, cooperative di tipo A e risorse umane per ripartizione territoriale - Anni 2003 e 2005 (valori

assoluti)

Anno 2003 Anno 2005

RIPARTIZIONI

TERRITORIALI Utenti Cooperative Risorse umane Utenti Cooperative Risorse umane

Nord-ovest 853.891 962 55.552 1.096.080 1.171 74.790

Nord-est 636.720 751 40.320 988.482 844 49.693

Centro 485.966 590 30.746 576.330 644 35.297

Mezzogiorno 426.668 1.404 31.195 641.659 1.686 40.722

Italia 2.403.245 3.707 157.813 3.302.551 4.345 200.502

Prospetto 4.4 - Utenti delle cooperative sociali di tipo A per ripartizione territoriale e tipologia - Anno 2005

(composizioni percentuali e valori assoluti)

Ripartizioni territoriali UTENTI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Utenti senza specifici disagi 13,2 27,5 36,8 40,0 26,8

Alcolisti 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1

Anziani autosufficienti 14,5 9,9 3,7 10,3 10,4

Anziani non autosufficienti 22,8 5,8 6,1 5,2 11,4

Detenuti ed ex detenuti 0,4 - 0,3 0,1 0,2

Disabili fisici, psichici e sensoriali 3,6 3,3 3,9 4,1 3,7

Disoccupati 1,3 4,3 0,4 0,7 1,9 Immigrati 8,1 8,6 2,5 3,3 6,3 Malati e traumatizzati 1,8 10,3 3,1 4,9 5,2 Malati terminali 0,3 0,4 0,7 0,6 0,5 Minori 31,2 21,8 37,9 27,0 28,8 Pazienti psichiatrici 0,7 0,5 0,7 1,7 0,8

Senza tetto, senza dimora 0,8 1,0 0,6 0,3 0,7

Tossicodipendenti 0,4 0,4 1,0 0,7 0,6

Persone con altro tipo di disagio 0,8 6,0 2,2 0,9 2,6

Totale (=100) 1.096.080 988.482 576.330 641.659 3.302.551

Il numero medio di utenti per cooperativa è relativamente più elevato al Nord-est (1.117), al Nord-ovest

(936), e al Centro (895); mentre il rapporto utenti/unità di personale si posiziona al di sopra del valore medio

nazionale nel Nord-est (19,9). Nel Mezzogiorno sia gli utenti per cooperativa (381) che gli utenti per unità di

personale (15,8) presentano valori che si situano al di sotto di quelli nazionali.

Rispetto al tipo di utenza servita, le categorie più numerose (Prospetto 4.4) sono i minori (28,8 per cento),

gli utenti senza specifici disagi (26,8 per cento), gli anziani autosufficienti (10,4 per cento) e gli anziani non

autosufficienti (11,4 per cento). Nelle diverse aree geografiche, le categorie di utenza relativamente più

frequenti rispetto alla distribuzione nazionale sono:

ƒ nel Nord-ovest gli anziani (sia autosufficienti che non), i minori e gli immigrati;

ƒ nel Nord-est i malati e traumatizzati, le persone con altro tipo di disagio, gli immigrati e i

disoccupati;

ƒ al Centro gli utenti senza specifici disagi e i minori;

ƒ nel Mezzogiorno gli utenti senza specifici disagi.

4.2 - Cooperative sociali di tipo B

Le cooperative di inserimento lavorativo forniscono opportunità occupazionali a persone svantaggiate,

favorendo in tal modo l’integrazione sociale di soggetti che altrimenti rimarrebbero esclusi dal mercato del

lavoro. La loro finalità principale è quella di valorizzare e sviluppare capitale umano svantaggiato e di evitare

che le barriere di accesso al mondo del lavoro si concentrino su determinate categorie di popolazione. Per

raggiungere questo obiettivo le cooperative di tipo B possono svolgere qualsiasi attività d’impresa in campo

agricolo, industriale, artigianale, commerciale e di servizi, ma sono tenute a riservare una parte dei posti di

lavoro a soggetti svantaggiati (alcolisti, detenuti ed ex detenuti, disabili fisici, psichici e sensoriali, minori,

pazienti psichiatrici, tossicodipendenti e altre persone che, per povertà o per la perdita di una precedente

occupazione si trovano escluse dal mercato del lavoro).

Le cooperative che svolgono funzioni di inserimento lavorativo sono state classificate per attività prevalente

nel settore Sviluppo economico e coesione sociale della classificazione Icnpo (International classification of

nonprofit organizations). In questo settore, infatti, sono raggruppate le istituzioni nonprofit che svolgono

l’attività di Addestramento, avviamento professionale e inserimento lavorativo.

Nel 2005 nelle cooperative sociali erano presenti circa 34.483 persone svantaggiate di cui 30.141 nelle

cooperative di tipo B e 4.342 nelle cooperative ad oggetto misto. Già da questi numeri si può trovare una

conferma del ruolo propulsivo assegnato alle cooperative sociali di tipo B nel campo dell’inserimento lavorativo

e più in generale delle politiche attive del lavoro. Rispetto al 2003, gli utenti delle cooperative di inserimento

lavorativo sono aumentati complessivamente del 27,8 per cento, con un tasso di crescita più che triplo di quello

calcolato sul numero di cooperative di tipo B (pari all’8,3 per cento).

Nelle cooperative di tipo B la percentuale di soggetti svantaggiati presenti in cooperativa rispetto al totale

dei lavoratori, si attesta a livello nazionale, al 55,5 per cento che è ben al di sopra del limite minimo (30 per

cento) stabilito dalla legge 381 del 1991.

La maggiore concentrazione di persone svantaggiate si riscontra nel Nord-ovest (33,1 per cento), segue il

Nord-est (con il 26,0 per cento), il Centro (24,5 per cento) e, infine, il Mezzogiorno (16,4 per cento). Anche in

questo caso, per dar conto del diverso peso che gli svantaggiati assumono rispetto alla numerosità delle

cooperative e a quella dei lavoratori sono stati calcolati alcuni indicatori, riportati nel Prospetto 4.5.

Prospetto 4.5 - Indicatori delle cooperative di tipo B per ripartizione territoriale - Anni 2003 e 2005 (valori assoluti)

INDICATORI Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

ANNO 2003

Persone svantaggiate 8.238 5.657 5.774 3.918 23.587

Cooperative 583 425 504 467 1.979

Lavoratori 15.236 9.625 11.135 6.432 42.428

Svantaggiati per cooperativa 14 13 12 8 12

Svantaggiati ogni 10 lavoratori 5 6 5 6 6

ANNO 2005

Persone svantaggiate 9.976 7.836 7.398 4.931 30.141

Cooperative 693 474 616 636 2.419

Lavoratori 18.368 12.622 14.974 8.366 54.330

Svantaggiati per cooperativa 14 17 12 8 12

La distribuzione delle persone svantaggiate per ripartizione territoriale, al Centro si mantiene in linea con

quella delle cooperative, mentre si differenzia sostanzialmente da essa al Nord e nel Mezzogiorno. In

particolare, il peso relativo in termini di soggetti svantaggiati rispetto a quello in termini di unità è relativamente

più elevato al Nord rispetto al Mezzogiorno.

A livello nazionale, il numero medio di persone svantaggiate per cooperativa è pari a 12 e il numero di

svantaggiati ogni 10 lavoratori è 6 (nessuna variazione rispetto al 2003 per entrambi gli indicatori). Il primo

indicatore conferma la differente incidenza di personale svantaggiato nelle ripartizioni territoriali. Nel Nord-est

e nel Nord-ovest si registra una presenza di persone svantaggiate superiore alla media nazionale (con un numero

di svantaggiati per cooperativa pari, rispettivamente, a 17 e a 14), mentre nel Mezzogiorno la presenza scende al

di sotto della media (8). Al Centro, il numero medio di persone svantaggiate per cooperativa è pari a quello

nazionale. Per quanto riguarda il secondo indicatore, il rapporto è simile a quello nazionale nelle diverse aree

geografiche.

Rispetto alle tipologie di soggetti svantaggiati presenti nelle cooperative di tipo B, (Prospetto 4.6), le categorie

più numerose sono quelle dei disabili (46,4 per cento), dei tossicodipendenti (16 per cento) e dei pazienti

psichiatrici (15 per cento).

Secondo la localizzazione geografica della cooperativa, i soggetti svantaggiati relativamente più frequenti,

rispetto al dato nazionale, sono:

ƒ i pazienti psichiatrici e i tossicodipendenti nel Nord-ovest;

ƒ gli alcolisti, i pazienti psichiatrici e i detenuti ed ex detenuti nel Nord-est;

ƒ i disabili al Centro;

ƒ i minori e le persone con altro tipo di disagio nel Mezzogiorno.

Prospetto 4.6 - Persone svantaggiate presenti nelle cooperative sociali di tipo B per ripartizione territoriale e

tipologia - Anno 2005 (composizioni percentuali e valori assoluti)

Ripartizioni territoriali SVANTAGGIATI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Alcolisti 4,4 6,7 2,9 2,2 4,3

Detenuti ed ex detenuti 9,0 9,3 8,1 7,7 8,7

Disabili fisici, psichici e sensoriali 44,7 39,2 59,7 41,3 46,4

Disoccupati 2,0 2,0 2,8 12,0 3,8 Minori 0,7 0,5 0,5 1,3 0,7 Pazienti psichiatrici 16,6 20,4 11,2 8,9 15,0 Tossicodipendenti 20,1 15,0 13,0 13,6 16,0 Altro 2,5 6,9 1,8 13,0 5,2 Totale (=100) 9.976 7.835 7.398 4.932 30.141

4.3 - Cooperative sociali ad oggetto misto

Le cooperative ad oggetto misto possono operare sia nelle attività di servizio alla persona (tipo A) sia in

quelle di inserimento lavorativo (tipo B) a condizione che “le tipologie di svantaggio e/o le aree di intervento

esplicitamente indicate nell’oggetto sociale siano tali da postulare attività coordinate per l’efficace

raggiungimento delle finalità attribuite alle cooperative sociali” (circolare del Ministero del lavoro 153/96).

Attualmente, rispetto alla diffusione di cooperative ad oggetto misto si registrano due fenomeni

contrastanti. In alcune regioni le cooperative ad oggetto misto crescono di numero, mentre in altre, la normativa

regionale tende a scoraggiare la costituzione di questo tipo di cooperativa. Nel complesso, benché esse siano in

numero assai limitato, il tasso di crescita delle cooperative ad oggetto misto per il biennio 2003-2005 (26,5 per

cento) risulta addirittura superiore di quello rilevato per il totale delle cooperative (19,5 per cento).

Rispetto alle attività di servizio alla persona, il 68,9 per cento delle cooperative ad oggetto misto, opera nel

campo dell’Assistenza sociale. (Prospetto 4.7). Il secondo settore per numerosità di cooperative è quello

dell’Istruzione e ricerca (15,3 per cento), seguito dalla Cultura, sport e ricreazione (9,5 per cento) e dalla Sanità

(6,3 per cento).

Prospetto 4.7 - Cooperative sociali ad oggetto misto per settore di attività prevalente e regione - Anno 2005

(composizioni percentuali e valori assoluti)

REGIONI Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Sanità Assistenza sociale (=100)Totale

Piemonte - 14,3 14,3 71,4 7

Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste 100,0 - - - 1

Lombardia - 28,6 28,6 42,8 7 Trentino-Alto Adige - - - - -Bolzano-Bozen - - - - -Trento - - - - -Veneto 9,1 9,1 9,1 72,7 11 Friuli-Venezia Giulia 8,3 33,3 - 58,4 12 Liguria - - 18,2 81,8 11 Emilia-Romagna 14,3 16,1 7,1 62,5 56 Toscana - - - - -Umbria - - - - -Marche - - - - -Lazio 8,5 17,9 6,6 67,0 106 Abruzzo - - - 100,0 1 Molise - - - 100,0 5 Campania 16,7 8,3 - 75,0 36 Puglia 16,7 25,0 16,7 41,6 12 Basilicata - 33,3 - 66,7 9 Calabria - 20,0 - 80,0 10 Sicilia 7,1 - 3,6 89,3 28 Sardegna - 66,7 - 33,3 3 Italia 9,5 15,3 6,3 68,9 315 Nord-ovest 3,8 11,5 19,2 65,4 26 Nord-est 12,5 17,5 6,3 63,8 79 Centro 8,5 17,9 6,6 67,0 106 Mezzogiorno 9,6 12,5 2,9 75,0 104

Per le cooperative ad oggetto misto, la vocazione socio-assistenziale, già rilevata per le cooperative di tipo A,

risulta particolarmente marcata nel Mezzogiorno (con il 75,0 per cento delle cooperative sociali ad oggetto

misto prevalentemente dedite all’Assistenza sociale), invece nel Nord-ovest è significativa la quota di

cooperative attive nel settore della Sanità (il 19,2 per cento contro il 6,3 per cento osservato su base nazionale).

Infine, le cooperative del Nord-est e del Centro sono relativamente più diffuse nel settore dell’Istruzione e

ricerca.

Rispetto alla gamma di attività svolte dalle cooperative ad oggetto misto (Prospetto 4.8), le più diffuse sono

quelle relative all’assistenza domiciliare (34,7 per cento), all’accompagnamento e inserimento sociale (26,0 per

cento) e all’assistenza in residenze protette (24,8 per cento).

Per ciò che concerne l’offerta di servizi, disaggregata su base territoriale, il servizio di assistenza in

residenze protette è più frequente nelle regioni settentrionali, mentre l’assistenza domiciliare è più diffusa al

Centro e nel Mezzogiorno.

Prospetto 4.8 - Cooperative sociali ad oggetto misto per ripartizione territoriale e servizi offerti - Anno 2005 (a)

(valori percentuali e assoluti)

Ripartizioni territoriali SERVIZI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Ricreazione, intrattenimento e animazione 7,7 26,4 18,1 30,9 23,6 Soggiorni estivi e/o invernali 3,8 14,1 17,8 6,0 11,8

Istruzione per gli adulti 7,7 4,2 6,9 3,1 5,1

Sostegno e/o recupero scolastico 19,2 13,2 19,8 16,7 17,1 Servizi educativi pre-scolastici 10,3 13,8 9,6 14,1 12,2 Servizi educativi per disabili 23,1 32,1 22,4 20,1 24,1 Orientamento scolastico e/o lavorativo 15,4 15,2 12,7 6,1 11,4 Prestazioni sanitarie generiche 15,4 5,1 2,0 3,4 4,3 Prestazioni sanitarie riabilitative 3,8 13,0 4,6 4,2 6,5

Prevenzione sanitaria - 1,3 - 2,2 1,0

Soccorso e trasporto sanitario 7,7 1,3 3,0 1,5 2,5

Formazione all'autonomia 7,7 17,7 9,1 3,8 9,4

Accompagnamento e inserimento sociale 25,6 34,3 27,0 18,9 26,0 Ascolto, sostegno e assistenza morale 15,4 9,0 16,9 7,9 11,8

Servizi di prima accoglienza 11,5 5,1 10,4 3,5 6,9

Assistenza domiciliare 33,3 11,8 34,8 52,4 34,7

Assistenza in residenze protette 38,5 35,4 12,6 25,8 24,8

Servizio mensa 23,1 8,9 12,4 13,1 12,6

Prestazioni di tipo alberghiero 3,8 3,8 4,5 1,0 3,1

Segretariato sociale 3,8 5,1 11,8 11,2 9,3

Altri servizi 3,8 4,6 6,5 5,4 5,5

Totale cooperative 26 79 106 104 315

(a) La somma delle quote percentuali è superiore al 100% poiché ciascuna cooperativa può offrire più servizi.

Prospetto 4.9 – Utenti, cooperative sociali ad oggetto misto e risorse umane per ripartizione territoriale - Anno 2005

RIPARTIZIONI

TERRITORIALI Utenti % Cooperative % Risorse umane % cooperativa Utenti per Utenti per unità di personale

Nord-ovest 4.644 5,1 26 8,3 926 7,6 179 5 Nord-est 14.075 15,3 79 25,1 4.982 40,7 178 3 Centro 28.307 30,8 106 33,6 2.785 22,8 267 10 Mezzogiorno 44.793 48,8 104 33 3.534 28,9 431 13 Italia 91.818 100,0 315 100,0 12.227 100,0 291 8

Nel corso del 2005, le cooperative ad oggetto misto hanno offerto servizi di tipo A a circa 91 mila persone

(Prospetto 4.9): il numero medio di utenti per cooperativa, pari a 291, è molto al di sotto di quello calcolato per

le cooperative di tipo A (760) e anche il numero di utenti per unità di personale è inferiore (8, a fronte di 16).

Nonostante il limitato numero di cooperative ad oggetto misto, il numero medio di utenti per cooperativa si

differenzia tra le diverse aree geografiche, passando da circa 180 unità delle regioni del Nord a 431 nel

Mezzogiorno, dove risulta più elevato anche il numero medio di utenti per unità di personale (13 rispetto a

quello nazionale pari a 8).

Per ciò che concerne le categorie di utenti destinatarie di servizi (Prospetto 4.10), le cooperative ad oggetto

misto si differenziano in parte da quelle di tipo A. Gli utenti più numerosi sono, come per le cooperative di tipo

A, i minori (42,2 per cento) seguiti però dai disabili fisici, psichici e sensoriali (12,2 per cento) e dagli utenti

senza specifici disagi (10,1 per cento).

tipo A sono rilevanti. Le categorie di utenza relativamente più servite dalle cooperative ad oggetto misto delle

diverse aree geografiche sono, infatti:

ƒ nel Nord-ovest, i senza tetto senza dimora, gli utenti senza specifici disagi (per le cooperative di

tipo A erano gli anziani, i minori e gli immigrati);

ƒ nel Nord-est, i disabili fisici, psichici e sensoriali e le persone con altro tipo di disagio(per le

cooperative di tipo A, oltre alle persone con altro tipo di disagio, erano i malati e traumatizzati, gli

immigrati e i disoccupati);

ƒ al Centro, i disabili fisici, psichici e sensoriali e gli immigrati (per le cooperative di tipo A erano gli

utenti senza specifici disagi e i minori);

ƒ nel Mezzogiorno, i minori (per le cooperative di tipo A erano gli utenti senza specifici disagi).

Prospetto 4.10 - Utenti delle cooperative sociali ad oggetto misto per ripartizione territoriale e tipologia - Anno 2005

(composizioni percentuali e valori assoluti)

Ripartizioni territoriali UTENTI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Utenti senza specifici disagi 28,9 4,8 12,6 8,1 10,1

Alcolisti 1,8 0,7 5,1 0,1 1,8

Anziani autosufficienti 3,5 4,5 10,0 8,2 8,0 Anziani non autosufficienti 2,2 5,7 9,3 3,3 5,5 Detenuti ed ex detenuti 0,7 0,2 1,9 0,1 0,7 Disabili fisici, psichici e sensoriali 3,0 29,7 18,1 4,0 12,2

Disoccupati 1,8 0,2 4,9 0,2 1,7 Immigrati 5,5 0,5 16,8 0,3 5,7 Malati e traumatizzati 0,3 - 1,5 0,9 0,9 Malati terminali 0,1 - - - -Minori 11,5 13,4 11,8 73,6 42,2 Pazienti psichiatrici 0,7 6,6 2,0 0,7 2,0 Senza tetto, senza dimora 32,9 - 3,5 - 2,7

Tossicodipendenti 5,7 5,0 2,2 0,4 1,9

Persone con altro tipo di disagio 1,4 28,7 0,3 0,1 4,6

Totale (=100) 4.644 14.075 28.307 44.793 91.818

Oltre ai servizi di tipo A, le cooperative ad oggetto misto hanno offerto servizi di inserimento lavorativo a

4.342 persone svantaggiate (Prospetto 4.11).

In questo caso la maggiore concentrazione di persone svantaggiate si riscontra nel Nord-est (con il 50,8 per

cento rispetto ad una percentuale di cooperative di questa tipologia del 25,1 per cento); seguono il Mezzogiorno

(con il 21,4 per cento di svantaggiati a fronte del 33,0 per cento di cooperative ad oggetto misto), il Centro (con

il 17,5 per cento di persone svantaggiate e il 33,6 per cento di cooperative) e, infine, il Nord-ovest (con il 10,3

per cento di svantaggiati e il 8,3 per cento di cooperative).

Prospetto 4.11 - Persone svantaggiate, cooperative sociali ad oggetto misto e lavoratori per ripartizione territoriale -

Anno 2005

RIPARTIZIONI

TERRITORIALI svantaggiatePersone % Cooperative % Lavoratori % Svantaggiati per cooperativa Svantaggiati ogni 10 lavoratori

Nord-ovest 447 10,3 26 8,3 836 7,8 17 5 Nord-est 2.202 50,8 79 25,1 4.113 38,5 28 5 Centro 762 17,5 106 33,6 2.666 25 7 3 Mezzogiorno 931 21,4 104 33,0 3.066 28,7 9 3 Italia 4.342 100,0 315 100,0 10.681 100,0 14 4

Per le cooperative ad oggetto misto, il numero medio di persone svantaggiate per unità (14) è leggermente

superiore a quello che si osserva nelle cooperative di tipo B (12) mentre il numero di svantaggiati ogni 10

lavoratori è lievemente inferiore (pari a 4 nelle prime e a 6 tra le seconde).

Rispetto alle tipologie di soggetti svantaggiati presenti nelle cooperative ad oggetto misto (Prospetto 4.12),

le categorie più numerose sono i disabili (47,3 per cento), come per le cooperative di tipo B, i pazienti

psichiatrici (18,5 per cento) e i tossicodipendenti (11,0 per cento).

Infine, nelle cooperative ad oggetto misto localizzate nelle diverse aree geografiche, i soggetti svantaggiati

relativamente più frequenti rispetto alla distribuzione nazionale sono:

ƒ i minori e i tossicodipendenti, nel Nord-ovest;

ƒ i pazienti psichiatrici, nel Nord-est;

ƒ i disabili, al Centro;

ƒ i minori, nel Mezzogiorno.

Prospetto 4.12 - Persone svantaggiate presenti nelle cooperative sociali ad oggetto misto per tipologia - Anno 2005

(composizioni percentuali e valori assoluti)

Ripartizioni territoriali TIPOLOGIA DI SVANTAGGIATI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Alcolisti 9,8 4,9 2,1 1,7 4,2

Detenuti ed ex detenuti 4,5 5,4 5,9 3,7 5,1

Disabili fisici, psichici e

sensoriali 33,0 44,8 66,7 44,7 47,3 Disoccupati 8,9 3,0 2,0 6,8 4,2 Minori 10,7 2,4 2,0 17,3 6,4 Pazienti psichiatrici 9,6 22,8 12,9 17,1 18,5 Tossicodipendenti 20,4 11,9 6,7 7,7 11,0 Altro 3,1 4,8 1,7 1,0 3,3 Totale (=100) 447 2.202 762 931 4.342

4.4 - Consorzi sociali

I consorzi sociali rappresentano una delle forme più importanti di integrazione tra cooperative sociali. La

loro funzione principale è quella di offrire servizi finalizzati a sostenere le capacità e le attività di gestione delle

cooperative aderenti, sia rispetto a funzioni interne (gestione delle risorse umane, assistenza contabile e

consulenza fiscale, svolgimento pratiche amministrative, formazione, informazione), sia riguardo ai rapporti con

l’esterno (elaborazione di progetti, assistenza nella partecipazione a gare pubbliche, supporto nell’elaborazione

di strategie politiche, partecipazione a gare pubbliche per conto delle cooperative aderenti).

Il quadro che deriva dall’elaborazione dei dati mostra un’ampia varietà di attività. Rispetto alla gamma di

servizi offerti (Prospetto 4.13), i più diffusi, a livello complessivo, sono quelli relativi all’assistenza nella

partecipazione a gare pubbliche (offerta dal 74,6 per cento dei consorzi), all’elaborazione e coordinamento

progetti (72,5 per cento), all’organizzazione di scambi di informazioni ed esperienze tra cooperative (70,8 per

cento), alla promozione dell’immagine delle cooperative e di nuovi servizi (entrambi 67,6 per cento). Minoritari

sono, invece, i servizi di assistenza all’acquisto di forniture e di trasmissione di conoscenze relative ai processi

di produzione (rispettivamente 23,2 per cento e 26,4 per cento).

A livello territoriale, i consorzi del Nord offrono più frequentemente servizi legati alle attività formative e di

accreditamento verso l’esterno della cooperativa, mentre quelli del Centro e del Mezzogiorno sono più orientati

ad offrire un supporto per il reperimento delle risorse economiche.

Più nel dettaglio, i consorzi localizzati nelle regioni nord occidentali oltre a fornire assistenza nella

partecipazione a gare pubbliche (77,5 per cento), si occupano dell’organizzazione di scambi di informazione e

di esperienze tra cooperative (74,2 per cento), della promozione di nuovi servizi (69,7 per cento) e

dell’elaborazione e coordinamento progetti (67,4 per cento). Al Nord-est, i consorzi si interessano più

frequentemente dell’elaborazione e coordinamento di progetti (84,1 per cento), dell’organizzazione di scambi di

informazione e di esperienze (82,6 per cento), dell’organizzazione e gestione di interventi di formazione (71,0

per cento) e della promozione di nuovi servizi (68,1 per cento). Per i consorzi del Centro l’attività si concentra

nell’assistenza alla partecipazione a gare pubbliche (78,5 per cento), nella promozione dell’immagine delle

cooperative (70,8 per cento), nel general contracting (67,7 per cento) e nella promozione di nuovi servizi (61,5

per cento). Nel Mezzogiorno, infine, i servizi più frequentemente offerti dai consorzi riguardano l’assistenza

nella partecipazione a gare pubbliche (83,6 per cento), l’elaborazione e il coordinamento di progetti (82,0 per

cento) e il general contracting (78,7 per cento).

Prospetto 4.13 - Consorzi sociali per ripartizione territoriale e servizi offerti - Anno 2005 (a) (valori percentuali e

assoluti)

Ripartizioni territoriali SERVIZI

Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia

Promozione dell'immagine delle cooperative 62,9 63,8 70,8 75,4 67,6

Promozione di nuovi servizi 69,7 68,1 61,5 70,5 67,6

Assistenza nella partecipazione a gare

pubbliche 77,5 60,9 78,5 83,6 74,6

Assistenza alla commercializzazione dei

prodotti e/o servizi 39,3 40,6 35,4 37,7 38,0

Assistenza al reclutamento del personale 30,3 33,3 27,7 37,7 32,0

Assistenza all'acquisto di forniture 27,0 23,2 26,2 16,4 23,2

Assistenza contabile e consulenza fiscale 40,4 33,3 40,0 60,7 42,6

Organizzazione e gestione di interventi di

formazione 65,2 71,0 41,5 70,5 62,3

Organizzazione scambi di informazioni,

esperienze tra cooperative 74,2 82,6 53,8 72,1 70,8

Supporto all'elaborazione di strategie

politiche 55,1 60,9 46,2 63,9 56,7

Centro operativo servizio civile 23,6 26,1 21,5 54,1 30,6

Elaborazione e coordinamento progetti 67,4 84,1 56,9 82,0 72,5

Svolgimento pratiche amministrative 46,1 42,0 44,6 67,2 49,3

Formazione diretta 53,9 56,5 41,5 67,2 54,2

Trasmissione di conoscenze relative ai

processi di produzione 24,7 20,3 21,5 41,0 26,4

General contracting 57,3 52,2 67,7 78,7 63,4

Totale consorzi 89 69 65 61 284

PARTE SECONDA

TAVOLE STATISTICHE1

Nel documento n.4-2008 - Anno 2005 Informazioni (pagine 47-61)

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