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3. GESTIONE DI IMPIANTI “UTILITY SCALE” O INDUSTRIALI

3.1 ATTIVITA’ O&M

Con il termine O&M (operations and maintenance), nel gergo tecnico, si intende l’insieme dei controlli operativi e funzionali di manutenzione e gli interventi di riparazione o sostituzione dei dispositivi, attrezzature o macchinari danneggiati in qualsiasi installazione di impianti industriali, commerciali o residenziali.

Come già sottolineato, per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, sottovalutare l’attività manutentiva può portare nel medio e lungo periodo ad avere un calo delle prestazioni di produzione di energia e ad interventi onerosi quando alcuni problemi trascurati si palesano in maniera evidente. Ecco dunque che la manutenzione di un impianto fotovoltaico è essenziale per garantirne la massima efficienza e produttività per tutta la vita utile.

Rifacendosi alla norma CEI 0-10 “Guida alla manutenzione degli impianti elettrici”, Le attività di manutenzione di un impianto FV si possono generalmente distinguere in due macro-categorie: ordinaria e straordinaria.

La manutenzione ordinaria comprende tutte le operazioni finalizzate al mantenimento delle prestazioni energetiche previste in fase di progettazione e di messa in servizio dell’impianto nonché a far fronte ad eventi accidentali, senza tuttavia modificare la struttura essenziale dell’impianto stesso.

Si parla di manutenzione programmata, quando ci si riferisce ad azioni periodiche quali ispezione, test in campo, pulizia, taratura dei sensori, eccetera;

Viceversa l’attività non programmata, comprende ad esempio gli interventi come la sostituzione di apparecchiature elettroniche o degli stessi moduli FV (in seguito a malfunzionamenti causati da usura, rottura o altro) con altre aventi caratteristiche equivalenti. È intuitivo comprendere come, ad esempio, una mancanza di manutenzione programmata aumenta la quantità e in genere il costo della manutenzione non programmata.

Entrando nello specifico, le azioni da eseguire con cadenza almeno annuale previste negli interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria, sono:

- ispezione visiva, al fine di verificare lo stato di salute di tutti i principali componenti dell’impianto, per individuare eventuali segni di degrado;

- verifica delle condizioni dell’ancoraggio delle strutture di sostegno dei moduli e ed eventuale intervento di consolidamento;

- per gli impianti installati a terra, rimozione periodica della vegetazione antistante i moduli, dal momento che anche l’ombreggiamento di una porzione limitata di modulo può avere conseguenze importanti sull’output energetico della stringa di appartenenza; il controllo e la eventuale rimozione della vegetazione devono essere eseguiti anche nelle vicinanze delle apparecchiature elettroniche, in particolare gli inverter, in quanto la vegetazione può essere causa di ridotta ventilazione (e conseguente surriscaldamento delle apparecchiature, che ne andrebbe a ridurre la vita utile) nonché di sviluppo d’incendio;

- intervento sui moduli fotovoltaici mediante:

• pulizia della superficie frontale (se possibile); la frequenza di questa operazione può variare a seconda della località e della modalità d’installazione dell’impianto (in climi temperati e con una inclinazione superiore a 20 gradi può essere ritenuta sufficiente l’azione pulente delle precipitazioni atmosferiche); in questo ambito, da ricordare che, se possibile, la pulizia dei moduli deve essere effettuata in condizioni di basso irraggiamento solare al fine di minimizzare lo shock termico subito dai moduli stessi e in ogni caso senza causare stress meccanici per evitare danneggiamenti alle celle fotovoltaiche (micro cracks);

• verifica dell’integrità con analisi termografiche;

• verifica del corretto funzionamento delle stringhe, con test dei fusibili;

• verifica, a campione, dell’isolamento elettrico e dei parametri elettrici in condizioni di corto circuito, di circuito aperto e di normale funzionamento;

• verifica di eventuali infiltrazioni di umidità, danni alla cornice, al vetro frontale o all’incapsulante polimerico, di fenomeni di delaminazione (cioè distaccamento tra gli strati componenti il laminato: backsheet, incapsulante, celle, vetro), corrosione del materiale attivo o dei contatti elettrici (hot spots), imbrunimento delle celle.

− intervento su inverter: in questo caso i requisiti di manutenzione variano molto in funzione della taglia e della tipologia di inverter. Le statistiche mostrano come il componente più soggetto a guasti sia proprio l’inverter che, data la sua importanza, causa anche le più significative perdite di produzione per il fuori servizio di considerevoli porzioni di impianto. Negli ultimi anni, comunque, i produttori sono riusciti a migliorare notevolmente l’affidabilità e le prestazioni di questi componenti;

− controlli sui quadri di parallelo stringhe (string box) e sugli altri quadri elettrici d’impianto;

− verifica della condizione dei cavi; frequenti sono i casi di cavi installati non correttamente (cavi penzolanti o totalmente esposti all’effetto deleterio della radiazione solare) che dopo qualche anno di esercizio subiscono deterioramenti con perdite sensibili dell’isolamento elettrico;

− taratura periodica dei sensori di misura di riferimento.

La manutenzione straordinaria, all’opposto, consiste nella sostituzione di un componente con uno avente caratteristiche diverse. Rientrano in questa categoria, cioè, tutti quegli interventi che comportino la modifica dei circuiti elettrici e quindi prevedano la redazione di una nuova Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.

Sul mercato italiano i diversi background degli operatori del settore e le diverse strategie di sviluppo legate al business del fotovoltaico portano a identificare diversi profili di offerta, sempre più caratterizzati da pacchetti di servizi che possono essere combinati e personalizzati dai clienti finali. Le tipologie di operatori del settore O&M presenti sul mercato si possono riassumere in quattro distinte categorie:

− produttori di componentistica: si occupano dell’attività di monitoraggio e assistenza post-vendita dei propri prodotti. Spesso già nel contratto di vendita dei propri prodotti sono definite le modalità e i termini temporali dell’attività di O&M;

− EPC: in questa categoria rientrano gli operatori che tra il 2009 e il 2012, con i diversi conti energia, hanno realizzato un elevato numero di impianti e che hanno sviluppato asset e competenze in grado di supportare il cliente anche dopo la scadenza del F.A.C. (Final Acceptance Certificate ovvero il periodo di garanzia contrattuale fornita dagli installatori e durante il quale questi si occupano della completa gestione e manutenzione dell’impianto stesso); − società specializzate in O&M: sono società costituite appositamente per

proporsi sul mercato dei servizi di O&M su impianti fotovoltaici. Il target a cui si rivolgono è essenzialmente costituito da soggetti che devono ridefinire il proprio contratto di assistenza O&M cambiando fornitore solitamente perché non soddisfatti del livello di servizio ricevuto o per l’uscita dal settore dei fornitori precedenti;

− società di asset management: sono società che offrono servizi a i proprietari di grandi portafogli (> 10 [MW]) che hanno bisogno di una interfaccia unica per la gestione dei propri investimenti. Rappresentano l’interfaccia diretta con le società specializzate in O&M, di cui possono in alcuni casi assumerne il ruolo, e forniscono generalmente tutti i servizi di gestione amministrativa, fiscale, legale e assicurativa ai propri clienti.

Stando ai dati aggiornati al 2016 [3], in Italia il mercato reale dei servizi O&M genera un volume d’affari di 447 mln€/anno, distribuiti a seconda di tipologia e taglia di impianto come riportato in Figura 3.1.

FIGURA 3.1 – Ripartizione volume d’affari settore O&M per segmento di mercato 6% 8% 86%

447 mln€

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