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4.4.   I marciapiedi

4.4.1   Attuazione dei marciapiedi

Quanto scritto in precedenza, in merito alle pavimentazioni lapidee, interessa

senz'altro anche l'esecuzione dei marciapiedi, pur rilevando che nei pedonali si possono usare anche varietà di elementi che offrono una resistenza inferiore a quelli soggetti al traffico veicolare. Ciò riguardano per l'appunto i lastricati realizzati a opera incerta o in modo particolare quelli che utilizzano grandi lastre di spessore ridotto.

Sempre nel rispetto delle consuetudini locali, i gradini dei marciapiedi si

ottengono, di solito, da rocce di notevole resistenza quali porfidi, graniti e travertini. Rileviamo che tali elementi, in modo particolare i loro spigoli, sono soggetti a sollecitazioni varie e a urti conseguenti al movimento dei veicoli. Di solito i cordoni (o cordoli) dei marciapiedi hanno sezione trasversale rettangolare di base 15 e altezza 20-30 cm e lunghezza variabile, pure foggiati secondo una sagoma prefissata. I collegamenti tra due elementi attigui possono avvenire tramite un rilievo di forma semi-cilindrica e la relativa sede cava.

Le parti in vista dei cordoni devono essere ruvide; nell'eventualità che il materiale impiegato sia il porfido, la superficie superiore (o testa) dovrà essere a spacco di cava e quella laterale a piano naturale di cava.

potranno anche essere bocciardate, scalpellate o fiammate.

Nei cordoni si possono ottenere anche le caditoie a bocca di lupo (par.5.2.4), attraverso lavorazioni alla fresa o alla punta.

Nell'esecuzione dei gradini c'è pure la possibilità di impiegare i binderi, il cui spessore di 10-12 cm è inferiore a quello dei cordoli e l'altezza dalla sede stradale non può superare i 15 cm, come previsto dalle norme.

I cordoli e i binderi vanno posti in opera osservando la seguente procedura: 1) rilievo topografico e tracciamento;

2) dove serve, si esegue lo sterro e poi si gettano le fondamenta in calcestruzzo per la posa degli elementi;

3) tali elementi vanno fatti penetrare un pochino nel calcestruzzo, in modo tale da rimanere leggermente incastrati;

4) i giunti si rafforzano incrementando le quantità di calcestruzzo in loro corrispondenza;

5) le giunture vanno stuccate e stilate con malta cementizia.

Gli elementi succitati possono anche essere utilizzati per realizzare riquadrature di pavimentazioni di tipo diverso: carrabile, ciclabile e pedonale. Di solito, a tale scopo, si adoperano i binderi oppure degli elementi aventi una sezione trasversale ridotta in relazione a quella dei cordoli e vengono posizionati a raso.

La procedura di posa in opera è in ogni caso quella precedentemente esposta. La protezione dei pedoni dal traffico veicolare, non essendoci il gradino, può avvenire mediante altri tipi di dissuasori, come ad esempio i paracarri.

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DRENAGGI

Il drenaggio è un metodo razionale per ottenere lo scolo delle acque piovane mediante un sistema di canali, tubi, pozzi etc.

Le superfici soggette alle precipitazioni atmosferiche (pioggia, neve e tempesta) si distinguono in naturali e artificiali.

Il drenaggio delle superfici naturali riguarda le aree verdi come le pavimentazioni carrabili erbose e a massicciata, i sentieri, i vialetti, nonché i terreni agricoli etc.

Quello che ci interessa, e pertanto tratteremo qui di seguito, è lo scolo delle superfici (artificiali) pavimentate.

Da notare però che qualsiasi intervento di natura ingegneristica, operato dall'uomo nel territorio, implica nei diversi punti, del rispettivo bacino di raccolta, variazioni delle relative portate di deflusso sotterranee e superficiali. Invero il drenaggio riguarda anche lo scolo delle acque sotterranee, oltre a quelle superficiali, come le filtranti (di falda o di vena), le percolanti e di capillarità.

Pertanto ogni volta che s’interviene in una determinata zona, il ciclico equilibrio idrico globale subisce delle variazioni.

Le ripercussioni più rilevanti riguardano i notevoli mutamenti dei livelli di falda, la ridotta potenzialità di ricarica dei bacini idrici situati sotto terra, gli straripamenti e le azioni distruttive superficiali dei terreni in pendenza.

Finora, in fase progettuale, tale aspetto è stato spesso ignorato e questo ha generato gli spiacevoli eventi sopra menzionati, specialmente in zone densamente urbanizzate e il cui territorio è molto impermeabilizzato.

Opportune opere di compensazione sono introdotte pertanto nelle attuali progettazioni e realizzazioni, al fine di migliorare le dannose trasformazioni arrecate all'assetto idrogeologico del territorio.

Ad esempio, va posta la massima attenzione sia nella scelta del metodo idrico di raccolta, che di smaltimento. In modo particolare bisogna avere ben presente il quadro globale della situazione, pure in correlazione alla vastità della zona e a un lungo periodo.

Tutto ciò va attuato non solo per le grandi opere, pure per quelle meno rilevanti; infatti, spesso, la globalità degli interventi esigui e intermedi è quella che maggiormente incide sull'equilibrio idrogeologico complessivo.

Studi e ricerche si rendono quindi indispensabili per attuare un’accurata pianificazione.

Rileviamo che le acque portano conseguenze diverse secondo le specificità morfologiche (forma e struttura), geologiche e pedologiche (origine, composizione e caratteristiche) del suolo, oltre che del tipo di vegetazione che ricopre l'area e alla situazione generale del rispettivo bacino imbrifero.

Con tale terminologia s’intende un terreno che, per la sua particolare conformazione, raccoglie le acque piovane convogliandole in un corso d'acqua. Nel passato le pavimentazioni e la rispettiva rete fognaria si costruivano sulla base dell'esperienza, secondo tipologie adeguate alla quantità d'acqua da convogliare nei condotti per essere smaltito.

Del resto, nell'usanza antica tramandata, pure l'insieme delle strutture che completavano la sommità di un edificio a difesa dalla pioggia, neve, sole etc. erano attuate in diversi modi (coperture a falde, a volta e piane) e con vari tipi di materiale in rapporto all'entità e all'essenza delle precipitazioni atmosferiche più abbondanti.

Al presente (come nel passato) le pavimentazioni e l'attinente rete fognaria vanno previste e costruite con peculiari qualità e accortezze, in modo da assicurare un idoneo scolo con riferimento alla località e all'insieme delle condizioni meteorologiche ivi prevalenti.

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