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5.2.   Sezioni tipo e sistemi di drenaggio

5.2.2   Incanalamenti superficiali delle acque

Le pavimentazioni sono provviste di drenaggi superficiali al fine di raccogliere e inalveare, attraverso incanalamenti coperti o a cielo aperto, le acque pluviali e di lavaggio nei corsi d'acqua o nei corpi idrici.

Ovviamente le pavimentazioni vanno progettate e realizzate con pendenze idonee, affinché lo smaltimento delle acque possa avvenire in predeterminati punti di raccolta e in modo tale da evitare qualsiasi zona di ristagno; esse variano con il tipo d’impiego previsto per la specifica area, la qualità del materiale e la specificità dell’apparecchio da utilizzare.

Ad esempio, i percorsi pedonali da eseguirsi con pavimentazioni a elementi (lastricato, selciato etc.) devono avere indicativamente pendenze minime dell’1,5-2 % e massime del 10 % (8 % ai fini dell’accessibilità).

5.2.2 Incanalamenti superficiali delle acque

Fosse, cunette e canalizzazioni di forma e dimensioni varie sono le principali opere, ingegnosamente escogitate, adibite per la raccolta e l’immissione delle acque superficiali nelle posizioni prefissate.

Se rivestite con materiali molto scabri (ciottolato etc.), siffatte costruzioni riducono la velocità dell’acqua durante l’attraversamento.

Nel caso di superfici glabre, con commettiture distanziate e poco evidenti, va invece a incrementarsi la velocità dello stesso flusso idrico; situazione attuabile mediante elementi lapidei levigati o di calcestruzzo prefabbricato, di dimensioni in parte rilevanti.

Le canalizzazioni ricoperte di grigliato continuo, dette comunemente fosse superficiali, oltre ad essere adatte a scaricare le acque, consentono nello stesso tempo la percorribilità della pavimentazione.

Ai fini dell’accessibilità dei grigliati il D.M. 236/1989, punto 8.2.2, prevede che le maglie non possano essere oltrepassate da un corpo di forma sferica avente diametro di 2 cm.

Lungo i tratti stradali in pendenza, o in basso, sono poste a volte delle fosse superficiali, traverse, così da raccogliere e smaltire le acque. Accortezza da utilizzare in tutte quelle situazioni dove si prefigura un notevole scorrimento dell’acqua piovana. Qualora essa dovesse trascinare con sé una gran quantità di frammenti rocciosi o altro, il grigliato si ostruirebbe.

Ricollegandoci a quanto già esposto in modo sommario al par. 1.2, a riguardo della robustezza del pavimento stradale al movimento veicolare e pedonale,

illustriamo brevemente le norme DIN relative ai sistemi di drenaggio.

Allo scopo di semplificare il compito del progettista, nel selezionare il tipo di drenaggio più adeguato, la norma DIN 19580 prevede un gruppo di classi di carico (A-F: per superfici di traffico).

Suddetta disposizione si occupa delle canalette di scolo (drenaggi lineari), invece le norme DIN 1213 e 19599 riguardano gli attacchi puntiformi (scarichi e coperture).

Le norme DIN disciplinano: standardizzazione, fabbricazione, caratteristiche e controllo di qualità. Tale verifica tiene nella massima considerazione l’estrema varietà dei carichi.

Le diverse produzioni degli elementi strutturali dipendono in modo essenziale dall’intensità del traffico, dalla velocità e dal carico.

Il punto 9.2 della norma DIN 19580 stabilisce che gli elementi delle canalette, in condizione di utilizzo, vanno assoggettati a una prova di carico, quello definito in precedenza. Le griglie corrispondenti alle regole prefissate devono riportare l’acronimo dell’associazione DIN, la classe e il marchio del costruttore.

Infine la posa in opera va eseguita nel pieno rispetto delle prescrizioni emesse dal produttore e previste dalla norma DIN 19580 al fine di evitare il danneggiamento dell’elemento strutturale.

Vediamo ora in dettaglio le già annunciate classi di carico (norma DIN 19580). Classe A: superfici di traffico che possono essere utilizzate esclusivamente dai ciclisti e dai pedoni e superfici paragonabili (ad esempio spazi erbosi).

Classe B: appartengono coperture destinate a parcheggio per automobili, aree di posteggio per autovetture, sentieri, zone pedonali e superfici paragonabili. Classe C: riguarda aree di parcheggio, percorsi pedonali e canaletti di cordonata di strade.

Classe D: si riferiscono a percorsi pedonali e carreggiate stradali.

Classe E: interessano superfici di traffico percorribili da veicoli con notevoli pesi sulle ruote ed escluse ai pedoni.

Classe F: si riferiscono alle superfici aeroportuali.

I drenaggi lineari, prodotti nel rispetto delle norme DIN 19580, sono contraddistinti da uno spiccato zelo progettuale e attuativo; l’illustrazione seguente (fig.5) riporta un esempio tratto dal catalogo del produttore ACO DRAIN.

Fig. 5 – Sistema di drenaggio lineare ACO DRAIN.

Riguarda un’ampia varietà di manufatti, assai diversi tra loro, tale da soddisfare le necessità delle superfici pavimentali per ogni classe di carico e ai molteplici bisogni attinenti l’elaborazione tecnica di un progetto.

poliestere giacché molto resistente, poco pesante e adatto a eseguire con estrema accuratezza i risalti essenziali alle connessioni per le diverse varietà di scarichi verticali e di giunti.

Il sistema di drenaggio consta di sifoni, manicotti, scarichi, pozzetti di raccolta di vario genere etc. (fig.6).

Elementi di fondamentale rilevanza, sia dal punto di vista estetico che funzionale, sono le griglie di copertura; un’ampia gamma di esse è pertanto prodotta al fine di soddisfare sia l’apparenza figurativa esteriore, che la rispettiva classe di carico.

I materiali generalmente impiegati nella loro realizzazione sono il calcestruzzo di poliestere, la fibra di vetro, la ghisa, l’acciaio zincato e inox etc. Inoltre la griglia può essere a fori, a fessure e a ponte; mentre il suo fissaggio può avvenire tramite barrette o telai integrati, per la protezione degli spigoli.

I metodi di posa, prescritti dal fabbricante, sono pure da prendere in considerazione per le apparenze esteriori che servono a dar figura; essi dipendono dalle molteplici varietà di canalette collegate alla classe di carico e al tipo di pavimentazione (fig.7).

Fig. 8 – Sistema di drenaggio lineare ACO DRAIN.

Allo scopo di soddisfare le necessità che riguardano la progettazione, sono anche ammesse soluzioni soggettive, ad esempio come nel caso di canalette curvilinee (fig.8).

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