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GENERALITÀ

“L’insieme è più della somma delle sue parti.” Aristotele68

Si è giunti al punto cruciale nell’analisi dei sistemi complessi: il fenomeno dell’auto- organizzazione. Prima di procedere, si tenga a mente che tale fenomeno è ancora avvolto da un alone di mistero, nonostante si possa osservare in numerosi fenomeni naturali, sociali e artificiali. È possibile, infatti, descrivere cosa succede all’interno del sistema, ma non si è ancora in grado di stabilire, con un ragionevole grado di certezza, i meccanismi legati al perché, al come e al quando un sistema si auto-organizzi69.

“In un certo senso è paradossale parlare di modello auto-organizzato perché l’auto- organizzazione è un fenomeno di natura emergente che si auto riproduce. Ciò non esclude l’esistenza di diversi principi e pratiche imprenditoriali cui ispirarsi per favorire lo sviluppo di tali organizzazioni in modo che possano crescere autonomamente”70. L’esempio più grandioso di auto-organizzazione è l’universo in cui tutta la sua complessità emerge da semplici regole unite all’agire del caos71

. “L’auto-organizzazione72

è il risultato di un processo dinamico di emergenza dal basso, basato sulle interazioni locali tra le parti costituenti e privo di controllo centralizzato, attraverso cui un sistema complesso riorganizza le sue parti di base per formare una nuova configurazione dotata di proprietà diverse rispetto alle sue componenti elementari. In tal senso vale il brocardo che ‘il tutto è maggiore della somma delle parti’. Per esempio, nel cervello umano un singolo neurone non ha

68

Alberto Gandolfi, Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, p. 37.

69

Alberto Gandolfi, Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, p. 42.

70

Gareth Morgan, Images. Le metafore dell’organizzazione, FrancoAngeli, Milano, 2002, p. 139.

71

Murray Gell-Mann, Il quark e il giaguaro. Avventura nel semplice e nel complesso, Bollati Boringhieri, Torino, 2017, p. 124.

72

AUTO-ORGANIZZAZIONE

“L’auto-organizzazione nella sfera economica non comporta di sottostare passivamente né al vincolo energetico imposto dall’esterno né a quello della conoscenza disponibile: sia la disponibilità di energia che la nuova conoscenza sono attivamente perseguite dagli agenti umani che formano la struttura economica. Così l’agire economico non ha come fine solo la riduzione dell’entropia attraverso la strutturazione dell’energia presente in una complessità fisica organizzata, come nei sistemi chimici, né la strutturazione di uno stock di conoscenza data in una ‘complessità informazionale organizzata’, come accade nei sistemi biologici.”

John Foster, The Analytical Foundations of Evolutionary Economics: from Biological Analogy to Economic Self-Organization, Structural Change and Economic Dynamics, volume 8, issue 4, Elsevier, North Holland, October 1997.

coscienza, ma da milioni di neuroni in reciproca interazione emerge il pensiero che noi conosciamo73. In altre parole, l’auto-organizzazione è l’emergenza spontanea di comportamenti coordinati e collettivi degli elementi che formano il sistema. Il fisico Walter Ebeling definisce l’auto-organizzazione come “un processo irreversibile che, grazie all’azione cooperativa di sottosistemi, porta a strutture più complesse nel sistema globale”74. Secondo la visione di Chris Langton, uno dei massimi esponenti della scienza della complessità, quando la complessità di un sistema supera una soglia critica, il sistema si auto-organizza spontaneamente, creando una struttura globale con caratteristiche olistiche. Il comportamento del sistema d’ora in avanti scaturisce da questa struttura globale e non più dal comportamento individuale dei singoli elementi. Per meglio comprendere il concetto è sufficiente immaginare gli ‘individui’ al posto dei singoli elementi del sistema. In questo caso la ‘società è la struttura globale emergente’75

.

Quando un sistema si auto-organizza emergono delle strutture e delle proprietà dell’organizzazione fino ad allora inesistenti. Esse diventano dominanti e i singoli elementi sono asserviti alla neo nata struttura emergente. Improvvisamente, molti elementi che costituiscono il sistema si organizzano in modo coordinato e collettivo. Si passa, cioè, da una miriade di comportamenti individuali e spesso caotici e non coordinati a un comportamento globale e ordinato. Con la creazione del nuovo ‘livello gerarchico’, paradossalmente, il sistema diventa più semplice. L’analogia con le società umane è immediata. Ad esempio, i primi ominidi della savana africana si raccolsero spontaneamente in piccoli gruppi su base familiare all’interno dei quali ogni individuo, per il semplice fatto di avervi aderito, aveva perso una parte della propria libertà d’azione, accettando volontariamente di rispettare alcune regole di convivenza sociale. Il comportamento individuale diventa asservito al gruppo familiare (livello gerarchico superiore) formatosi spontaneamente a seguito dell’affermarsi di un fenomeno auto- organizzativo. Questa creazione spontanea di un livello gerarchico superiore si è sistematicamente ripetuta nei successivi millenni, spingendo gli originari gruppi familiari a unirsi in gruppi più ampi, sedentari, giungendo a formare villaggi, città, società organizzate, Stati, fino all’attuale fenomeno del villaggio globale.

73

Alberto F. De Toni, Luca Comello, Lorenzo Ioan, Auto-organizzazioni. Il mistero dell’emergenza nei

sistemi fisici, biologici e sociali, Marsilio, Venezia, 2011, p. 12.

74

Alberto Gandolfi, Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, p. 43.

75

Alberto Gandolfi, Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, p. 46.

I modelli auto-organizzativi sospingono gli individui ad accettare nuove sfide piuttosto che farli adagiare su mansioni parcellizzate in cui sovente si fa ricorso a espressioni del tipo, ‘non è compito mio’, tipico di altri modelli organizzativi76

.

Riassumendo, i fenomeni auto-organizzativi, per loro intrinseca natura, si manifestano all’interno di sistemi che hanno superato una certa soglia di complessità. Tali fenomeni inoltre, proprio in virtù della loro intrinseca natura, ben si prestano a comprendere e a gestire sistemi complessi.