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L’avvento della Blue Card in Germania: che ruolo ha la Cina?

2.2 La “Blue Card”

2.2.1 L’avvento della Blue Card in Germania: che ruolo ha la Cina?

I paesi asiatici sono da sempre considerati dagli stati di lunga tradizione immigratoria come importanti punti di riferimento per quanto riguarda il reclutamento di lavoratori specializzati. Basti pensare che la maggior parte degli scienziati, degli ingegneri e degli studiosi di primissimo livello provengono principalmente dall’ India e dalla Cina, due macro-poli che presi singolarmente forniscono un numero di talenti di gran lunga superiore rispetto a tutti gli altri paesi in via di sviluppo.

La Cina, in particolare, ha cominciato a investire pesantemente su progetti di sviluppo e di cooperazione con gli stati occidentali già verso la metà degli anni novanta del ventesimo secolo. Investimenti che si intensificarono sensibilmente con l’avvento del nuovo millennio: grazie alla forte crescita economica che la vide indiscussa protagonista e la nascita di un’industria sempre più sofisticata e innovativa, la competizione fra studenti e lavoratori altamente specializzati nonché fra ricercatori e imprenditori crebbe a dismisura nel territorio cinese.61

Le politiche attuate dal governo centrale cinese negli ultimi anni in questo senso, si sono concentrate in buona parte nel promuovere il ritorno in patria di studenti e lavoratori qualificati una volta raggiunte le competenze necessarie in Europa: l’intento era quello di mantenere saldi i rapporti economico-commerciali utilizzando questi individui come tramiti, e nello stesso tempo riuscire a trattenere in loco il loro talento attraverso lo stabilimento di associazioni o istituzioni atte a favorirne la crescita professionale.

Vennero inoltre istituite all’interno dei consolati e delle ambasciate cinesi una serie di uffici adibiti al settore scolastico-educativo, che contribuirono a creare più di 2000 associazioni dedicate agli studenti all’estero e circa 300 associazioni professionali.62

61 WOGART Jan Peter, SCHÜLLER Margot, “The EU’s Blue Card: Will It Attract Asia’s Highly Skilled?” ,GIGA (German Institut of Global and Area Studies), Vol. number 3, 2011

62 ZWEIG David, “Competing for talent: China’s strategies to reverse the brain drain”, International Labour

Tutte queste manovre, tuttavia, non hanno fermato il grosso flusso di migranti cinesi altamente qualificati diretti in territorio europeo e intenzionati a stanziarvisi; con l’avvento della Blue Card in UE, inoltre, le modalità per stabilirsi definitivamente in Europa divennero più semplici e intuitive.

Tra i paesi dell’UE che hanno aderito al progetto della Blue Card vi è appunto la Germania. Essa si configura come partner ideale nell’ottica di una cooperazione bilaterale con la Cina: da oltre quarant’anni, infatti, le relazioni economiche fra i due paesi sono eccellenti e prospere, tanto che al giorno d’oggi vi sono circa 900 imprese cinesi che operano attivamente in Germania. 63

L’importanza e l’influenza sempre maggiore di studenti, ricercatori e imprenditori asiatici nel territorio tedesco ha raggiunto livelli molto elevati, tanto che attualmente in Germania la Cina, come paese d’origine, risulta seconda numericamente soltanto all’India per quantità di Blue

Card erogate.64

63 WILKE Martin , “European Blue Card for International Workers”, https://www.consultinghouse.eu/services/employer-services/european-blue-card.html

64 GIESING Yvonne, LAURENTSYEVA Nadzeya, “The EU Blue Card – Time to Reform?”, ifo DICE report, June 2017

Per ottenere la blue card in Germania, un cittadino cinese deve soddisfare le seguenti condizioni:

1) Deve essere in possesso o di una laurea ottenuta presso un’università tedesca, o di una laurea ottenuta presso qualsiasi università straniera purché sia ufficialmente riconosciuta in Germania, oppure di una laurea ottenuta in un’università estera ma che risulti equivalente a un corso di studi tenuto in Germania;

2) Sulla base del contratto di lavoro stipulato da ciascun individuo con un’azienda tedesca, è richiesto in generale il percepimento di un salario minimo lordo annuo di 50.800 euro (valido da 1 Gennaio 2017), e un salario minimo lordo di 39.624 euro se si fa riferimento a tutti quei settori d’impiego considerati carenti dal punto di vista della forza lavoro specializzata impiegata (come ingegneri, matematici, dottori, architetti, designers ecc’..)65

Se si soddisfano tutti questi criteri, si possono godere dei seguenti benefici:

1) La validità della Blue Card è di 4 anni, e in caso di contratti di lavoro a breve periodo la sua lunghezza coincide con quella del contratto più tre mesi aggiuntivi;

2) Qualsiasi individuo possessore della Blue Card per più di 33 mesi ha il diritto al permesso di soggiorno illimitato (qualora il candidato dimostri di possedere almeno il livello B1 in tedesco, il permesso viene elargito già dopo 21 mesi);

3) Gli individui possessori della Blue Card possono risiedere al di fuori dell’ UE fino a 12 mesi senza che la Blue Card perda la propria validità. Essi hanno anche il diritto di spostarsi in qualsiasi altro stato membro dell’Unione (tranne Danimarca, Inghilterra e Irlanda), qualora si fossero già stanziato in Germania per almeno 18 mesi;

4) I coniugi e i bambini (al di sotto dei 16 anni) dei possessori della Blue Card possono ufficialmente richiedere il diritto di residenza in Germania per scopi di riunificazione familiare, senza necessità di dimostrare di possedere alcuna minima competenza a livello linguistico. I coniugi, inoltre, possono avere accesso immediato e illimitato al mercato del lavoro tedesco. Qualsiasi beneficiario della Blue Card ha diritto a copertura assicurativa, e in tal caso essa si estende anche legalmente a tutti i membri familiari del suddetto;

5) Non è richiesto alcuna verifica delle competenze minime per lo studio della lingua tedesca.66

Al netto di queste condizioni, si può facilmente dedurre che la Blue Card ha introdotto considerevoli privilegi per tutti i lavoratori specializzati provenienti da paesi terzi e le loro famiglie, garantendo loro la possibilità concreta di costruirsi un futuro “a lungo termine” nel territorio tedesco.67

La Germania, inoltre, risulta di essere il paese europeo in cui viene emanato il più alto numero di Blue Card, con quasi il 90% del totale (come evidenziato nella figura seguente).

66 HOFFMANN Richard, “The Blue Card EU for Germany”, ECOVIS Beijing, 30 Luglio 2017

Figura 15:

Un numero così elevato di Blue Card emanate, tuttavia, risulta soltanto conseguente ai sempre più copiosi flussi migratori di individui altamente qualificati indirizzati in Germania che iniziarono prevalentemente nel corso del nuovo millennio: tra tutte le nazionalità, i cittadini di origine cinese furono tra i più presenti.

Dal 2000 al 2013, ad esempio, il numero di individui cinesi risiedenti in Germania crebbe da 50.885 a 110.284, la maggioranza dei quali arrivò per motivi di studio.

Nel corso dell’ultimo decennio è poi aumentato enormemente sia il numero di cinesi impiegati regolarmente nel territorio tedesco, sia contemporaneamente il numero di permessi di soggiorno loro concessi (basti pensare che la quantità registrata nel 2014 superava di ben sei volte quella del 2006).

Questi flussi migratori, poi, si concentravano maggiormente in quegli stati federati tedeschi e in quelle città che da sempre conoscono una realtà economica fiorente e vivono un progresso scientifico-tecnologico costante e duraturo.

In questo scenario le città più importanti sono Berlino, Brema e Amburgo, mentre le regioni principali sono l’Assia, la Vestfalia, la Bavaria e il Baden Württemberg68 (che coincidono

inoltre nel complesso con le regioni tedesche in cui viene emanato il più elevato numero di

Blue Card in tutta la nazione. Vedi fig. 16)

Figura 16:

68 PINGFAN Jie 平凡皆 , KNERR Beatrice, Chinese Diasporas in Europe: History, Challenges and Prospects, p.5 Kassel University Press GmbH, 22 ott 2015