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Sfide attuali e future

Nonostante l’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) consideri la Germania come vero e proprio leader a livello europeo in termini di assunzioni e reclutamento di personale altamente qualificato69, tuttavia la storia dei processi migratori che la caratterizza causa sostanziali mutamenti in questo senso soltanto a partire dall’avvento della prima importante legge sull’immigrazione (zuwanderungsgesetz) del 2005.

Il periodo che sussegue il 2005, infatti, viene considerato come un “periodo di consolidamento”, in cui vengono attuate modifiche fondamentali in termini di politiche immigratorie e di leggi che regolano l’ottenimento della cittadinanza tedesca. E’ un periodo in cui vengono introdotti nuovi modi di intendere il concetto di integrazione e di dialogare col fenomeno migratorio, in cui si vede la nascita di un dibattito pubblicamente attivo riguardo questi temi.

Si tratta di una fase storica in cui la Germania inizia a prendere piena consapevolezza non solo di essere un’importante entità a livello politico-economico sul suolo europeo, ma soprattutto di essere una nazione estremamente ricca sul profilo della diversità etnico- culturale che la caratterizza.70

L’arco di tempo che si propaga tra la promulgazione della legge sulla cittadinanza del Gennaio 2000 e l’avvento in Germania della Blue Card nel 2012, si è configurato come il tentativo di fornire una risposta concreta e decisiva non solo al problema dell’immigrazione in sé, ma anche al problema del consolidamento della nuova identità della Germania, ormai paese sempre più soggetta all’ accoglienza di forti flussi di migranti e al fenomeno della globalizzazione.

Ma quali sono gli obiettivi che ora la Germania deve porsi?

69 OECD, “Recruiting immigrants workers: Germany”, 2013

70 HESS Christin, GREEN Simon, “Introduction: the Changing Politics and Policies of Migration in Germany,”

I politici tedeschi, soprattutto successivamente l’avvento della crisi finanziaria del 2008, devono focalizzarsi maggiormente sulla creazione di politiche migratorie sempre più innovative e sostenibili, che siano in grado di opporsi alle forti pressioni politiche ed economiche generatesi negli ultimi anni.

La necessità di porsi obiettivi a medio-lungo termine in questo senso è impellente: rispondere alla debole crescita demografica tedesca, ad esempio, si è rivelata come una delle cause principali che hanno portato ad una maggiore apertura e tolleranza politica nei confronti degli individui provenienti da paesi terzi, e alla conseguente promulgazione delle prime norme effettive in termini di migrazione, accoglienza e integrazione.

La Germania, infatti, ha come primo obiettivo il mantenimento di livelli di coesione sociale e di standard qualitativi di vita molto elevati, che siano in linea con i principali paesi dominanti il panorama internazionale.71

Per ottenere risultati positivi in questi ambiti e favorire maggiormente l’integrazione sia dal punto di vista sociale e sia dal punto di vista economico, è opportuno fornire ai (neo)migranti i mezzi necessari per avere successo non solo in ambito scolastico ma anche all’interno del mercato del lavoro tedesco; qualora questo processo avvenisse in un arco di tempo troppo prolungato, ci sarebbe il rischio concreto per i migranti e i loro figli di venire completamente esclusi dalle dinamiche societarie del paese ospitante.

Evitare questa tipologia di problema risulta quindi fondamentale, e il governo tedesco sta cercando di porsi in prima linea per incrementare il tasso di integrazione all’interno della nazione, soprattutto nel corso dell’ultimo decennio.

71 SÜSSMUTH Rita , “The future of Migration and Integration policy in Germany”, MPI (Migration Policy

Considerati tutti questi aspetti, la Germania deve guardare al futuro prefissandosi alcuni propositi importanti, tra cui:

1) Fornire a tutti i rifugiati e a tutti i migranti in generale informazioni precise e puntuali in ambito educativo e sulle opportunità di sviluppo delle abilità e competenze individuali, nonché fornire aiuti in ambito burocratico-amministrativo con l’intento di accelerare il più possibile il processo di integrazione sociale;

2) Fornire (quanto più presto possibile) a tutti i rifugiati che non possiedono alcuna documentazione testimoniante il loro livello di educazione scolastica, una valutazione generale delle loro skills. Nel caso in cui non sia possibile garantire quest’ultima sottoforma di diploma o non sia possibile dimostrare le proprie abilità specifiche in ambito lavorativo, è necessaria l’iscrizione immediata a corsi di apprendimento finalizzati all’ottenimento delle competenze;

3) Fornire la possibilità a tutti i rifugiati e agli studenti migranti di poter usufruire dei corsi di lingua tedesca, con l’istituzione di apposite classi di studenti;

4) Incoraggiare i bambini stranieri (aventi un background di origine migratoria

“Migrationshintergrund”) a partecipare sin da subito a programmi educativi di primissimo livello;

5) Costruire in tutti i tipi di scuole e centri educativi una mentalità tollerante e aperta, in grado di rispondere efficacemente al fenomeno sempre più presente degli studenti migranti e quello dei rifugiati;

6) Evitare con ogni mezzo a disposizione di collocare l’ingente numero di studenti stranieri presenti nel territorio tedesco in scuole svantaggiate a livello di prestigio e reputazione, favorendo l’equità sul piano educativo.72

Tutti questi obiettivi devono essere posti necessariamente per facilitare i migranti (e in particolare gli studenti provenienti da paesi terzi) nell’accesso ai settori educativi, per promuovere progetti di addestramento e formazione professionale, e per incrementare il supporto governativo nei confronti dei neo-lavoratori (soprattutto i richiestissimi lavoratori altamente qualificati). Se la Germania, infatti, sarà in grado di ridurre l’elevato gap tutt’ora presente tra i cittadini tedeschi e gli individui stranieri in termini di risultati scolastici e livelli di apprendimento, e soprattutto sarà in grado di migliorare la reattività dei settori scolastici- educativi ai bisogni degli individui migranti e dei rifugiati, miglioreranno di conseguenza anche i processi di integrazione all’interno del paese.73

Ciò che è importante sottolineare è che il concetto di integrazione stesso è cambiato radicalmente nel corso dell’ultimo decennio, passando da un fenomeno guidato e controllato esclusivamente dall’elite governativa, a uno genuinamente “aperto”, figlio delle dinamiche societarie, in cui sono coinvolti sempre più individui e attori: tra questi sono incluse innumerevoli organizzazioni della società civile, le amministrazioni locali e infine i migranti stessi, che con lo stabilimento di proprie associazioni e organizzazioni, contribuiscono a ridisegnare gli equilibri all’interno del paese.

Le politiche migratore quindi non fanno altro che divenire uno degli aspetti più complessi e allo stesso tempo contraddittori della realtà politica tedesca, configurandosi come un’area estremamente sfaccettata, che necessita di rinnovarsi continuamente attraverso sfide continue e l’ideazione di progetti di legge avanguardistici.74

72 ORGANISATION FOR ECONOMIC COOPERATION AND DEVELOPMENT, “Germany Policy Brief”,

OECD Better Policies Series, 2016

73 Ibidem

74 HESS Christin, GREEN Simon, “Introduction: the Changing Politics and Policies of Migration in Germany,”

3. SOGGETTI INFLUENTI DELLA REALTA’ MIGRATIORIA CINESE IN GERMANIA: STUDENTI E LAVORATORI