Il ruolo dei movimenti sociali e il Buen Vivir
2.3 Il Movimento Sociale in Ecuador: solidarietà, senso di appartenenza e protesta.
2.3.5 Le azioni collettive e quelle politiche – la nascita del Pachakutik
Nel 1992 un altro episodio importante per lo sviluppo del Movimento Indigeno fu la commemorazione dei 500 anni dalla conquista dell'America: questo avvenimento rappresentava l'occasione giusta affinché si potesse sensibilizzare la popolazione sui temi cari al movimento, discriminazione e sfruttamento che subivano
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costantemente i popoli aborigeni da 500 anni e sopratutto portare l'attenzione sulle continue manovre economiche che a partire dagli anni Ottanta continuavano a susseguirsi e a coinvolgere tutta la popolazione.
Il 27 marzo 1992 duemila indios, appartenenti alle 148 comunità della provincia di Pastaza e alla Organización de Pueblos Indígenas de Pastaza (OPIP), iniziarono una “Marcha” pacifista che li avrebbe portati a Quito.
Attraverso tale marcia la OPIP chiedeva di ottenere la legalizzazione dei territori Quechua, Shiwiar y Achuar della provincia de Pastaza, come proposto dalla stessa organizzazione al governo nazionale; inoltre, volevano gestire le riforme costituzionali, affinché si potessero riconoscere in essa le nazionalità (12) esistenti in Ecuador49.
La manifestazione pacifica dell'OPIP ebbe delle conseguenze importanti, innanzitutto perché ebbe l'appoggio di altre organizzazioni indigene, sindacali e della società civile e poi perché il governo Borja gli concesse alcuni dei territori orientali reclamati.50
Nel periodo che va dal 1992 al 1996, grazie alle lotte contro il sistema neo-liberista, il Movimento Indigeno ottiene visibilità e stringe alleanze con altri settori, non solo indigeni, ma sindacali e della società civile, facendosi portatore di una serie di istanze di interesse comune.
In questo stesso periodo, il governo Durán Ballén, con il suo governo di stampo chiaramente neo-liberale e mise in atto una serie di
49 http://www.hoy.com.ec/noticias-ecuador/indigenas-de-pastaza-iniciaran-una- marcha-3554.html
50 L'Organizzazione dei Popoli Indigeni di Pastaza (OPIP) richiese il riconoscimento dei lor territori e di autonomia politica e amministrativa. Dopo la rivolta, presentò al governo una proposta dal titolo "Accordo sui diritti territoriali dei popoli quechua e Achuar Shiwiar della Provincia Pastaza” affinché fosse firmato dallo Stato ecuadoriano. Per gli indigeni il territorio non è solo la terra, ma è un luogo per la riproduzione della loro vita sociale (Tello, 2012).
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misure: creò il “ Consejo Nacional de Modernización”, che aveva l'obiettivo di privatizzare il settore agrario, innalzò le tariffe energetiche e petrolifere.
In risposta a tali misure, la CONAIE e il Frente Unido de Trabajadores (FUT) convocarono uno sciopero nazionale il 28 settembre e diedero inizio ad una ondata di mobilitazione.
Come già menzionato, il 12 di ottobre del 1992 ricorreva il cinquecentesimo anniversario della scoperta dell' America, o meglio, per le popolazioni indigene, i 500 anni di oppressione e sfruttamento e colonizzazione.
I punti centrali della lotta indigena in questo periodo furono: ley Agraria e privatizzazione della previdenza sociale. Infatti, il governo pianificava di eliminare o privatizzare il Ministero dell' Agricoltura e liberalizzare il mercato della terra.
Parallelamente, nasceva un altro progetto di legge, che poi la CONAIE cercò invano di presentare al Congresso, che era stato elaborato dalla “Coordinadora Agraria Nacional” che si basava sulla redistribuzione della terra, la difesa dell'ambiente, promuoveva forme comunitarie di produzione e distribuzione delle risorse: tale proposta venne rifiutata, per le strade di Quito si formò una manifestazione che si trasformò nuovamente in “Levantamiento”.
Qualche mese più tardi questa legge venne approvata senza però consultare la base indigena, così tra il 15 e il 26 di giugno del 1994 La CONAIE, el 9 de junio de 1993, si tornò a protestare nuovamente e questa importante manifestazione viene ricordata con il nome di “Marcha por la vida y la ley agraria”.
L'obiettivo di quelle azioni erano quelle di rifiutare la legge che sopprimeva la riforma agraria e bloccava le grandi proprietà: come nel 1990, le strade nazionali e provinciale vennero bloccate dagli indigeni che così paralizzarono il paese. Durante questa occasione il governo militarizzò le strade e dichiarò lo stato di emergenza: i mercati erano
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senza approvvigionamenti, le auto rimasero senza benzina e persino mancava il gas nelle case; i manifestanti bloccarono l'accesso alle città principali e manifestavano senza interruzione (Guerrero, 1996).
Ciò che li indigeni chiedevano era la deroga della legge, gli venne data la possibilità di negoziare con il presidente e chiesero delle modifiche a legge già approvata: già questo sembrò una grande vittoria politica.
Nell'agosto dell'anno successivo, un gruppo di dirigenti della CONAIE manifestò l'intenzione di formare un partito politico affinché l'azione del movimento potesse essere più incisiva e senza dover partecipare alle elezioni assoggettandosi ad un altro partito politico.
Così, nel gennaio del 1996 in un congresso straordinario la CONAIE decise di partecipare alle elezioni senza però trasformarsi in partito, senza appoggiare nessun candidato.
Nel febbraio successivo, però, venne costituito dalla CONAIE, la CMS, dai lavoratori del settore petrolifero, dal “Movimiento de Ciudadanos por un Nuevo País”, il Movimiento de Unidad Plurinacional Pachakutik Nuevo País (MUPP NP) (Tello, 2012).
Il MUPP-NP (Pachakutik) aveva la funzione di una piattaforma in cui potessero convergere le idee affinché poi potessero diventare un progetto politico concreto con azioni concrete, in cui il soggetto sociale si trasformi in attore politico: tale carattere di attore politico era dato dalla volontà di costruire un strumento politico esplicito in mano al movimento sociale (Tello, 2012).
Il Pachakutik, però, non raccoglieva tutti i voti degli indigeni, perciò avrebbe dovuto modificare alcune posizioni e negoziare la sua identità, che si definiva per le relazioni con gli altri partiti politici: il Pachakutik ha avuto l' importante ruolo di mediatore con i settori non indigeni che erano comunque alleati a livello elettorale e che condividevano la lotta al neoliberismo e la creazione di uno stato plurinazionale (Tello, 2012).
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Il 1997 per il Movimento Indigeno fu un anno cruciale: all'assemblea costituente convocata dal governo per la stesura della nuova costituzione, a cui costituente il movimento non ne prese parte, decise di convocare una “contro assemblea”, chiamata Asamblea
popular Constitucional e mobilitò “los indígenas” in tutto il paese.
Il 12 di ottobre venne approvata la “Constitución del pueblo”, costituzione alternativa che non fu presa in considerazione dalla costituente ufficiale, però tale azione permise al movimento di rendere pubbliche le richieste che portava avanti; infatti, nel progetto di Costituzione Popolare, erano presenti molte delle istanze portate avanti negli anni di lotta, come ad esempio il riconoscimento del diritto collettivo, il diritto di veto e di consultazione in caso di “mega- progetti” nei territori indigeni e la proposta di plurinazionalità della Stato (Tello, 2012).
Tra la fine le elezioni del 1998 e l'ascesa al potere di Jamil Mahuad, nuove proteste videro protagonisti gli indigeni.
La crisi economica dovuta e acutizzata al collasso di ben 5 banche nel giro di poche settimane agli inizi del 199951,le proteste contro l'aumento del prezzo del petrolio e il continuo mal contento per le strade ecuadoriano fecero si che nel luglio del 1999 le organizzazioni indigeni assediarono il palazzo del Governo a Quito per una settimana. La CONAIE ottenne di firmare un accordo con il Governo i cui punti centrali riguardavano direttamente la questione indigena, tra cui il congelamento del prezzo del combustibile e del gas, il sussidio per il consumo dell'elettricità per le famiglie meno abbienti, lo sblocco dei conti correnti congelati a causa della crisi e altro ancora.
Il momento di maggiore concitazione fu la presentazione dei Parlamenti Provinciali, e cioè de “El Parlamento Nacional de los Pueblos de Ecuador”, come reazione all'annuncio da parte del Presidente Mahuad della dollarizzazione forzata nel gennaio del 2000.
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Tale importante istituzione poteva vantare la presenza di indigeni, lavoratori, contadini, religiosi, studenti e molte organizzazioni popolari, sindacali, di genere sotto la guida della CONAIE e della CSM (Tello, 2012).
Attraverso l' organizzazione di una mobilitazione venne destituito Mahuad e formato il Governo di Salvezza Nazionale con il colonnello Lucio Gutiérrez, il presidente della CONAIE, Antonio Vargas, y el ex presidente de la “Corte Suprema de Justicia”, Carlos Solórzano.
Tale Levantamiento ebbe la funzione di esprimere con tutte le forze la critica allo Stato e di formare un Governo di Salvezza Nazionale, benché transitorio e rappresentò quel salto di qualità nell'azione politica e sociale del movimento indigeno, anche se poteva rappresentare un momento di una crisi del movimento (Tello, 2012).
2.3.6 Il ruolo del Movimento Indigeno nel riconoscimento dello