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B ASILIO I IL M ACEDONE (867-886)

Capitolo 3: Un’epoca di grandi famiglie

6.1 B ASILIO I IL M ACEDONE (867-886)

Basilio fu protagonista di una vertiginosa ascesa. Di origine armena, ma proveniente dal tema di Macedonia, dovette il successo alla sua abilità con i

96 Cheynet, Études prosopographiques, p. 1; Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, p. 27.

97 Cheynet, Le classi dirigenti dell’impero, pp. 200-201; Cheynet, Pouvoir et contestations, p. 213; Cheynet, The

Byzantine aristocracy (8th – 13th centuries), p. 7.

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cavalli – qualità che lo portò a diventare intimo confidente dell’allora imperatore Michele III (842-67), ultimo esponente della dinastia Amoriana, di cui giunse addirittura a sposare l’ex amante, Eudocia Ingerina99.

Basilio seppe trarre vantaggio dall’ostilità che intercorreva tra l’imperatore e suo zio, il cesare Barda; assecondando il desiderio di Michele, Basilio eliminò Barda nell’aprile dell’866.

Il premio per la sua fedeltà fu l’adozione da parte di Michele (sebbene Basilio fosse di quasi trent’anni più anziano di lui100) e la nomina a co-imperatore,

avvenuta il 26 maggio 866101.

Il regno di Michele III ebbe breve durata; Basilio, ostacolato e forse spaventato dalla crescente diffidenza dell’imperatore, lo fece assassinare il 23 settembre 867102.

Giunto al trono come usurpatore, Basilio fece il possibile per consolidare la propria posizione e la sua discendenza. Dopo aver vietato il matrimonio alle figlie per evitare le ingerenze degli eventuali generi, rivolse le proprie attenzioni ai figli maschi103.

Il primogenito Costantino venne incoronato co-imperatore il 16 gennaio 868; l’anno seguente venne associato al trono il secondogenito Leone e, più tardi, il terzogenito Alessandro. Il figlio minore, Stefano, intraprese la carriera ecclesiastica104.

Ad esclusione di Costantino, nato dal primo matrimonio di Basilio, gli altri eredi erano frutto dell’unione tra l’imperatore ed Eudocia; di questi, il meno amato dall’imperatore era Leone – nato nel settembre dell’867, era stato concepito nell’inverno 866-67, quando Michele III era ancora vivo; per questo motivo, fin dalla sua nascita la vera identità del padre era stato al centro di dubbi e pettegolezzi105.

Ciò nonostante, dopo la scomparsa di Costantino (879), Leone prese il suo posto come erede e alla morte di Basilio, avvenuta per un incidente di caccia il 29 agosto 886, salì al trono con il nome di Leone VI.

99 Cheynet, L’espansione bizantina, p. 27; Cheynet, Pouvoir et contestations, p. 301; Ostrogorsky, Storia dell’impero

bizantino, p. 211.

100 Treadgold, Storia di Bisanzio, pp. 174-175. 101 Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, p. 211.

102 Cheynet, L’espansione bizantina, p. 27; Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, p. 211. 103 Cheynet, Le classi dirigenti dell’impero, p. 200.

104 Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, p. 212. 105 Cheynet, L’espansione bizantina, p. 27.

41 6.2 LEONE VI(886-912)

Quando venne incoronato, Leone era già sposato da quattro anni. La moglie, Teofano, discendeva dalla prestigiosa famiglia dei Martinaci106; era una donna

dalla forte religiosità, più portata per la vita monastica che per quella di palazzo.

Dal matrimonio era nata solo una figlia, Eudocia, morta in tenera età.

Teofano morì nell’897, e pochi mesi più tardi Leone prese in moglie Zoe Zautsina, sua amante già da anni, ma il matrimonio durò soltanto un anno, e non produsse eredi.

Andando contro la legge e la morale bizantina, che disapprovavano le seconde nozze e vietavano fermamente le terze (l’imperatore stesso aveva rafforzato questo divieto nelle sue Novellae)107, nel 900 Leone si sposò, per la terza volta,

con Eudocia Baiané.

Come il precedente, anche il terzo matrimonio ebbe breve durata: Eudocia morì il 12 aprile 901 insieme al figlio neonato, un maschio chiamato Basilio108.

A quel punto Leone, che aveva preso come amante la giovane Zoe Carbonopsina, si trovò in un’impasse: da un lato contrarre un quarto matrimonio avrebbe provocato l’indignazione della società e una rottura definitiva con la Chiesa; dall’altro, l’assenza di un erede portava con sé lo spettro della guerra civile e della fine, dopo appena due generazioni, della dinastia basiliana.

Per quattro anni l’imperatore tenne dunque un basso profilo, senza osare ufficializzare la relazione con Zoe, finché la donna non rimase incinta.

Ansioso di confermare la legittimità del nascituro, Leone fece sì che l’amante partorisse nella porphyra, la stanza rivestita di porfido rosso in cui, per tradizione, le imperatrici regnanti davano alla luce gli eredi al trono109.

Costantino il Porfirogenito nacque dunque nel settembre del 905. Leone chiese e ottenne dal patriarca Nicola Mistico il permesso di battezzarlo in Santa Sofia – a patto, tuttavia, di lasciare l’amante.

L’imperatore non rispettò l’accordo, e sposò Zoe. Ciò, com’era prevedibile, provocò l’indignazione del patriarca, che chiuse – letteralmente – le porte di Santa Sofia in faccia a Leone. L’imperatore depose il patriarca e lo sostituì

106 Cheynet, Ivi, p. 32.

107 Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, pp. 28-29; Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, p. 230.

Novella 90, “Ut, qui tertium matrimonium contrahunt, sacri canonis poenae obnoxii sint” (Foramiti, Corpus

Iuris Civilis, p. 1449): “La natura umana […] invece di restarsene contenta di una prima unione, procede

spudoratamente a un secondo matrimonio, né si ferma lì, perché dal secondo passa al terzo” (Cesaretti, Le

quattro mogli dell’imperatore, p. 93).

108 Cesaretti, Le quattro mogli dell’imperatore, p. 98. 109 Ducellier, Bisanzio, p. 213.

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con il più mite Eutimio, che lo riaccolse nella Chiesa e incoronò Costantino co-imperatore nel 908110.

I quattro matrimoni di Leone suscitarono scalpore e provocarono uno scisma in seno alla Chiesa bizantina, ma alla fine produssero un erede.

Eppure, nonostante tutti i suoi sforzi, Leone non poté impedire una nuova fase di lotte intestine dopo la sua morte, avvenuta nel 912.

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