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b Il turismo organizzato in Cina.

I punti di criticità e i segnali di miglioramento.

3.1 b Il turismo organizzato in Cina.

In via generale, il numero di operatori turistici, reti di agenzie e punti di vendita è molto elevato (stimato in alcune migliaia), ma il numero effettivo di

wholesaler/agents che operano sul mercato estero è molto più ridotto, ed ancora più ridotto è il numero di operatori accreditati presso la rete consolare italiana per il rilascio di visti di gruppo. In Cina infatti solo un numero limitato di tour operar ha la licenza di organizzare tour internazionali, di questi, solo 3 sono compagnie straniere AMEX, TUI e JTB. E' per questo facile intuire come il crescente numero della domanda non incontri un'offerta sufcientemente strutturata di servizi per stimolare l'outbound, bensì di limitarlo.29

Secondo il Rapporto Congiunto dell'Enit

gli operatori turistici effettivamente attivi sul prodotto italiano nella Cina continentale sono oltre quaranta, tutti concentrati nelle aggregazioni urbane di Pechino, Shanghai e Canton, in cui hanno anche sede le Ambasciate ed i Consolati abilitati alla concessione dei visti di ingresso nell’area Schengen. Si tratta di una quota limitata del numero di operatori abilitati alla vendita dei viaggi outgoing o comunque attivi nel settore del long-haul, questi ultimi quanticabili nell’ordine di 400 imprese turistiche. Nessun operatore turistico cinese è specializzato in una sola destinazione turistica, come invece è frequente nei Paesi con un maggior grado di maturità del mercato turistico interno. La maggior parte delle vendite riguarda viaggi pluridestinazione, perciò caratterizza

l’intero movimento turistico verso l’Europa continentale, con la particolare eccezione della Gran Bretagna in cui il numero di viaggi mono destinazione è più elevato. La distribuzione dei 7ussi turistici complessivi verso le maggiori

destinazioni outgoing, è valida anche per quanto riguarda lo specico segmento del turismo organizzato, in quanto ogni Paese recettore di 7ussi turistici dalla Cina presenta una prevalenza anche molto marcata dei viaggi “a pacchetto” rispetto ai viaggi organizzati. I viaggi organizzati presentano anche livello di distribuzione tra le destinazioni estere analogo a quello del movimento complessivo dell’outgoing, con la destinazione - Italia che cresce

progressivamente in modo più marcato rispetto agli altri Paesi dell’ “area - Schengen”.30

É caratteristico che i maggiori operatori del settore abbiano una tipologia di clienti di tipo “trasversale”, in quanto la clientela si seleziona solo in base alla capacità di spesa in rapporto al costo del viaggio. Una tipizzazione è possibile solo in relazione alla maggiore concentrazione della capacità di spesa in alcune categorie reddituali: imprenditori, commercianti, funzionari statali di elevato livello e, in genere i “colletti bianchi” delle grandi città cinesi.

Secondo i maggiori TO cinesi intervistati, la nostra destinazione accoglierà un numero sempre maggiore di turisti cinesi: le vendite crescono dal 20% (per i TO Bamboo Garden International Travel e Beijing Caissa International Travel) al 30% (per i TO Beijing Utour International Travel, Hua Yuan International Travel, e Air China Travel). Ciò conferma l’Italia come una delle destinazioni europee più popolari. Le strategie turistiche degli operatori sopracitati sono tutte molto simili, come anche le e tipologie di prodotto ed i canali di vendita proprio perchè, come precedentemente detto, la clientela dei viaggi organizzati a lungo raggio presenta caratteristiche socio- economiche comuni, contraddistinte da una preferenza per sistemazioni alberghiere di alta qualità e abitudini simili nella progettazione e nella scelta dei programmi di viaggio.

Attualmente i pacchetti più venduti per l’Italia sono i “grand tour” di 3 paesi (Italia, Francia e Svizzera) o di 4 paesi (con l’aggiunta di Germania o Austria) della durata media di 9-10 giorni15. Durante il soggiorno in Italia, i turisti cinesi visitano

maggiormente le grandi città d’arte quali Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Milano, quest’ultima molto ricercata anche per lo shopping. Alcuni TO propongono pacchetti 30 Rapporto Congiunto Ambasciata e Consolati ENIT 2015

mono- destinazione Italia che comprendono, oltre alle grandi città d’arte, località meno note tra i cinesi, quali Bologna, Piacenza, Padova, Pompei, Sorrento, Siena, Verona, Cinque Terre. Si tratta in genere di pacchetti turistici per gruppi, spesso all inclusive da catalogo.

I cinesi hanno avuto quindi no ad oggi il monopolio dei viaggi leisure puntando sulla facilità di rilascio del visto e sul controllo di tutta la liera del viaggio, non solo volo e hotel ma anche i mezzi di trasporto nei luoghi ricettivi.

Si sono venuti a creare in tutti i luoghi turistici, come Roma, Venezia e Firenze, una rete di sistemi fortemente controllata direttamente dalla Cina. Questi sistemi

“ombra” hanno no ad oggi rappresentato una piaga nel nostro territorio che già da anni avrebbe potuto godere del turismo cinese di gruppo che siamo abituati a vedere. Nel complesso, il “brand-Italia”, inteso come percezione delle caratteristiche di

unicità del nostro Paese, si congura in modo non diverso rispetto a quanto è già avvenuto su altri mercati, e si articola di una combinazione di arte, cultura e stile di vita che differenzia e caratterizza fortemente l’Italia rispetto a tutti i paesi della concorrenza.

Tra i Paesi dell’“area Schengen”, l’Italia è certamente il Paese più caratterizzato, e ciò costituisce una delle principali ragioni della sua costante ascesa anche in termini di quote di mercato.

La consapevolezza di questa forza di immagine rispetto gli altri paesi europei ci ha fatto tuttavia sottovalutare l'importanza del turismo e della sua promozione per la nostra economia.